La fotografia novecento è un autoritratto

[Silvia V]

Non posso toglierlo, simboleggia il buco di un proiettile 

Conoscete la foto di Dondero vero?
Se non la conoscete è questa https://images.nital.it/nikonschool/sguardi/95/02-mario-dondero/06-120.jpg 
[Malaga, ritratto di un giovane combattente repubblicano, scomparso in una fossa di Franco (2006) © Mario Dondero]

io non la conoscevo, grazie per averla condivisa, un'immagine potente e forte, mi ha commossa.

[pacific palisades]

Non posso toglierlo, simboleggia il buco di un proiettile 

Conoscete la foto di Dondero vero?
Se non la conoscete è questa https://images.nital.it/nikonschool/sguardi/95/02-mario-dondero/06-120.jpg 
[Malaga, ritratto di un giovane combattente repubblicano, scomparso in una fossa di Franco (2006) © Mario Dondero]

io non la conoscevo, grazie per averla condivisa, un'immagine potente e forte, mi ha commossa.

[pacific palisades]

... mi ha commossa.

Cara Silvia ho voluto farne un'altra versione che ti dedico, la chiamerei A Silvia se non ci avesse già pensato Leopardi, quindi non la chiamo proprio. Come vedi questa seconda è molto più realistica, quasi uguale all'originale, soltanto mi mancava la grossa mano operaistica, allora ho usato un escamotage trovato al negozio di bricolage, un guanto oversize operaistico. Spero ti commuova anche questa...

[pacific palisades]

E ora posto il mio capolavoro Autoritratto sottosopra in cucina.
Mentre lavavo le stoviglie a mano ho notato, afferrando appunto un cucchiaio, che bastava girarlo per avere proprietà ottiche antitetiche: se mi specchiavo sul lato convesso ero dritto, mentre specchiandomi sul lato concavo ero ribaltato. Ho pensato che questa meravigliosa legge della natura esiste proprio per ritrarmi, ed è la prova, se già non bastasse il fatto che il naso è perfetto per portare gli occhiali, che noi viviamo nel migliore dei mondi possibili.
Autoritratto sottosopra in cucina è un omaggio a Charlie Chaplin perché porto una bombetta, ma è anche un omaggio a Luigi Ghirri e Fulvio Roiter; infatti Ghirri, nelle sue Lezioni di fotografia ricorda perplesso gli ombrellini rossi che Roiter collocava sulla scena per aggiungere un tocco di colore.

[Sardosono]

Non ho parole.... 

[agostino]

Stai superando te stesso. Che è un paradosso reso possibile dal fatto che non lasci ma raddoppi.

[Joserri]

Autoritratto sottosopra in cucina

Una grande idea e molto ben fatto, Andrea!

[Rino]

E ora posto il mio capolavoro Autoritratto sottosopra in cucina.

[clax]

"Oh deliziosa delizia e incanto.
Era piacere impiacentito e divenuto carne.
Come piume di un raro metallo spumato, o come vino d'argento versato in nave spaziale.
Addio forza di gravità, mentre slusciavo quali visioni incantevoli!"

[pacific palisades]

Spiego la citazione di Clax perché potrebbe sfuggire e sarebbe un peccato. La citazione, scritta in una sorta di neolingua, viene dalla sceneggiatura di Arancia meccanica (non so se l'abbia scritta direttamente Kubrick o se l'abbia prelevata così dal libro Clockwork Orange di Anthony Burgess); è una battuta pronunciata da Alex DeLarge, il protagonista del film interpretato dall'attore Malcolm McDowell che nel film indossa la sua divisa da "drugo" con, appunto, una bombetta.

A rivedere le immagini perfette di quel capolavoro m'è venuta voglia di riguardare il film!

[Silvia V]

E ora posto il mio capolavoro Autoritratto sottosopra in cucina.

come ti è venuta l' idea?    la avrei vista meglio senza la cucina ma l'idea è davvero carina

Cara Silvia ho voluto farne un'altra versione che ti dedico, la chiamerei A Silvia se non ci avesse già pensato Leopardi, quindi non la chiamo proprio.

grazie grazie per la dedica Andrea     Mi piace la contrapposizione tra bambino-tenerezza/mano grande e rude-forza

"Oh deliziosa delizia e incanto.
Era piacere impiacentito e divenuto carne.
Come piume di un raro metallo spumato, o come vino d'argento versato in nave spaziale.
Addio forza di gravità, mentre slusciavo quali visioni incantevoli!"

grande film 

[pacific palisades]

Una cucina, macché, si vede...
Anni fa avevo sbagliato strada, mi ero ritrovato nella galleria d'arte moderna del Centro Pompidou, allora già che c'ero... beh ho guardato quel che c'era, c'era una sala buia con una grande parete debolmente luminosa, bene entro e vado come un insetto verso la luce, era luce magenta, sento una voce dire touch reality, io rispondo uh I can touch?, la voce era quella di una tipa che faceva la guardia alla grande parete luminosa, quindi avanzo, e quella fa touch reality, ero quasi arrivato, fieramente dico I touch!, lei fa touch reality!, allora lei dice che posso toccare e tocco mi son detto: quasi cado dentro un buco perché la parete era pura illusione ottica, la reality era una voragine dietro quell'apparente solido quadro luminoso.
Insomma scrivo "cucina" mica perché  c'è una cucina, si vede una libreria... 

L'idea mi è venuta davvero come ho scritto, lavavo le stoviglie a mano, questo dimostra come siano nocive all'arte le lavastoviglie.