Il Cervo Sardo (SD1 e S5Pro)

[Sardosono]

Prima di guardare gli exif, cercate di decidere quali provengono dalla Sigma e quali dalla Fuji, tenendo anche conto che - come alcuni sanno - l'admin è in grado di "scambiare" gli exif tra due immagini  








Tags: #Sardosono #Cervo #Sardo #Animals #Sigma #SD15 #Fuji #S5Pro

[elerum]

secondo me la seconda e sigma e la 1 e 3 fuji (diversamente dai exif della terza)  ma comunque ne ne frega 'na cipa,  tanto il cazziatone Te lo prendi lo stesso perché e la seconda volta che metti non foveon qui  secondo, alla fin dei conti il risultato conta

[DANYZ]

non vorrei dire cavolate, ma secondo me la Fuji è la prima.

[BeSigma]

bella bestiola con una vita di coppia tormentata 

la fuji credo sia la terza, ma non vedendo il file originale non posso esserne certo....

[Sardosono]

Mi sono accorto solo ora che la seconda è più ridotta delle altre due, quindi domani la sostituisco con dimensioni equivalenti, non vorrei che questa differenza possa trarre in inganno.
Comunque, il fatto che non sia possibile identificare l'origine con facile certezza la dice lunga sulla qualità del sensore SuperCCD, uscito nel 2003 sulla S3 e mantenuto identico sulla S5! 

[Farenzi]

Belle bestie 
Trovo la seconda la migliore 
la prima è leggermente sfocata 
la terza mi pare mossa 
   

[Italo]

il fatto che non sia possibile identificare l'origine con facile certezza la dice lunga sulla qualità del sensore SuperCCD

Alla dimensione in cui vengono mostrate anche una buona compatta farebbe la sua figura.... in dim. originale, poi zoomate al 3-400% la differenza sarebbe evidente.

Bel cornuto! 

[leleros]

Allora... semplice, quelle con la MAF sbagliata (1 e 3) sono SD15 

per il resto, come taglio mi piace solo l'ultima.

[Italo]

..quelle con la MAF sbagliata (1 e 3) sono SD15

Più che sfocate a me sembrano tutte micro-mosse o leggermente aberrate.    

[Foveanus]

1 e 3 Fuji, la 2 Sigma.

Comunque un gran bel esemplare!

[Simone]

La terza sembra da Sigma per CA, bruciatura alte luci e toni giallo-verdastri, la seconda potrebbe essere un CCD o un x3f lavorato con fill light negativo, la prima sembra dai colori riprendere i toni della terza, forse...

[elerum]

Dimensioni immagini a parte la prima e la terza ( indipendentemente di exif ) sono stati fatti con un obiettivo superiore a 70 mm e non e detto che se la prima e fatta a 100 mm la terza e sempre a 100, quasi direi che un 85mm. La seconda e decisamente fatta con un obiettivo minore di 50 (o pari)
Perché ? ? ? ? Dilatazione e comprensione dei piani retro-soggetto

[davidebo]

non riesco a percepire i bianchi che il sccd sa recuperare egregiamente, cosi non saprei proprio

[Sardosono]

Chiedo scusa, ma ero convinto di aver già postato i crop al 100% delle tre immagini che avevo promesso. 
Su questi penso sia possibile fare un confronto serio (tolgo provvisoriamente le tre immagini originali)








#SD1 #S5Pro #sardosono

[Sardosono]

Le immagini sono tutte affette da apprezzabile micro mosso; in effetti non avevo con me nessuna ottica stabilizzata, ma questo è stato il problema minore. Dietro queste immagini c'è in effetti una piccolissima quanto banale storia: se non avete niente di meglio da fare, ve la racconto! sob

A disposizione dei fotografi c'era una "postazione" (sigh) costituita da una scaletta, ancorata a terra, che permetteva di scattare al di sopra della rete di recinzione e per salire sulla quale c'era una composta fila d'attesa. Attesa che certamente valeva la pena per tutti i turisti laurendi in scenze naturali che preparavano una tesi su "Le terga del cervo sardo da trenta metri di distanza".


Questo è il jpeg della SD1. Come si può notare, la differenza di illuminazione tra sole e ombra è spaventosa. Siamo in agosto, il 25, mezzogiorno in punto, nel cuore della Sardegna; anche se ci troviamo a quasi 800 metri di quota il caldo è atroce, un colpo di sole in agguato, e sperare che anche uno solo di quei cervi decidesse di uscire dall'ombra e si avvicinasse sotto il sole cocente per compiacere i foto-turisti aveva le stesse probabilità di un pesce che si butti da solo nella friggitrice.

Già che ci siamo, per capire meglio la situazione della luce, riporto di seguito il jpeg ottenuto dall'X3F stracaricando per riuscire a tirar fuori le ombre. Non vale certo la pena di perdere tempo per cercare di recuperare uno scatto inutile come questo, ma è sufficiente per farsi un'idea di quanta informazione in più possa nascondersi nel raw del foveon.

La pendenza del terreno è maggiore di quanto possa sembrare, per cui il punto di ripresa si trova esattamente "ad altezza di... coda".

Pertanto mi sono organizzato per cercare di portare a casa almeno uno scatto accettabile.
Per prima cosa ho provato ad allargare i fori della rete, ma non era possibile senza attirare l'attenzione e rischiare l'arresto. 

Come si vede le maglie sono abbastanza fitte.

Quindi ho percorso tutta la recinzione finché ho trovato un buco vicino alla zona in ombra, ma era troppo in alto. Allora ho investito mezzo litro di sudore per trovare e portare sette grandi pietre, le più grosse che potessi trasportare, che ho impilato in tre strati sotto il buco. Sono salito sopra, rimanendo in punta di piedi, tenendomi con la mano sinistra sopra la testa del mio amico, impugnando la fotocamera con la sola mano destra ed inquadrando con l'occhio ad una decina di centimetri dal mirino. Ho effettuato la maf in af con l'antica tecnica del "speriamo bene", nota anche come BdC (dove la B sta per Botta), mentre il mio amico cercava di richiamare l'attenzione del cervo che vedete nelle foto, immerso nelle sue meditazioni estive post-prandiane, dal titolo "da qui non mi schiodo neanche se urlate". L'equilibrio era talmente precario che ad ogni scatto dovevo scendere, riorganizzarmi e risalire. Dopo pochi scatti il mio amico mi ha mandato a c...hiamare, perché se n'era andato! In ogni caso non avrei potuto continuare oltre, per il sopraggiungere di un forestale scandalizzato per quello che stavo facendo.

In conseguenza di quanto sopra sarei già molto soddisfatto del risultato ottenuto. Ma una soddisfazione ancora maggiore è dovuta a quanto accaduto dopo. Se siete arrivati a leggere fin qui, fate un piccolo sforzo e proseguite fino alla fine!

Un'ora circa dopo, col mio amico siamo ritornati sul posto, questa volta senza attrezzatura fotografica, lasciata in macchina, bensì provvisti di borse termiche degne di un rally africano e ci siamo sistemati in uno spiazzo appositamente attrezzato, con vista sui cervi ma ad una settantina di metri "sopravvento" (fattore cruciale, vi assicuro!)

Avevamo appena finito di predisporre affettati, formaggi e quant'altro e stavo giusto stappando una birra gelata preliminare, quando ho visto arrivare una comitiva di turisti davvero inconsueta. Ciò che rendeva la comitiva singolare non era il fatto che fossero manifestamente scandinavi (ne capitano, non tutti i giorni, ma non sono certo una rarità). Diciamo che ho avuto una "intuizione extrasensoriale" che mi ha fatto pensare ad un gruppo organizzato di... canonisti. Per onestà devo ammettere che il mio intuito è stato "probabilmente" agevolato da tre elementi: 1) quasi tutti avevano una maglietta con su scritto canon in tutte le salse; 2) sulla maggior parte delle borse c'era scritto canon; 3) tutti, ma proprio tutti avevano uno o due reflex al collo... provate ad indovinare?... Se avete pensato canon, allora anche voi siete "probabilmente" provvisti di capacità intuitive extrasensoriali! 

Dunque, mentre mangiavamo beatamente all'ombra, abbiamo assistito alla processione dei canonisti scandinavi che uno per uno ordinatamente salivano sulla scaletta ed altrettanto ordinatamente ne ridiscendevano, con gesti e atteggiamenti che esprimevano manifesta delusione, ben comprensibile anche a distanza, perché l'alzata delle spalle ha lo stesso significato in tutto il mondo. Ebbene, molti di loro hanno cercato un altro punto di ripresa, ed hanno anche trovato il foro nella rete che avevo usato io, ma nessuno, dico nessuno, ha neanche provato a costruire un qualche "trespolo" di pietra su cui salire. Che poi, alti e robusti come erano molti di loro, sarebbe bastato salire uno sulle spalle di un altro. Dopo una quarantina di minuti hanno desistito e proseguito in altra direzione.

Insomma, i pochi scatti dei cervi che ho riportato non sono certo un granché ed anche un po' mossi, ma mi son costati fatica e sudore e questo me li rende cari; e sono sempre molto meglio di ciò hanno ottenuto quelli della comitiva fotografica! 


#SD1 #S5Pro #sardosono

[Italo]

Apprezzabili i sudati scatti e divertente racconto ma in questi casi non credo che fossero necessari tanti sforzi....

Una quarantina di anni fa un amico che aveva una grossa voliera mi chiese di fotografare e stampare alcuni dei sui variopinti volatili esotici con la mia Rollei SL66 + 80mm, accettai volentieri e scattai alcune foto.
Quando gli consegnai le stampe mi chiese stupito come mai non si vedesse la rete della voliera (lato delle maglie 2cm circa), gli risposi che appoggiando l'obiettivo alla rete le eventuali maglie non vengono viste tanto come un oggetto fuori fuoco ma come una riduzione del diametro utile della lente.
L'effetto è direttamente proporzionale al rapporto "distanza del soggetto:distanza della rete" che nel tuo caso sarebbe stato molto più favorevole del mio poiché i volatili non erano più lontani di 1m. 
Oltretutto l'obiettivo appoggiato sulla rete sarebbe stato molto più stabile.

[elerum]

Antone'....  Ti ci voleva un 120-300/2.8 e Ti mettevi in riga anche i Canonisti   

[Sardosono]

Dici bene Italo, certo, ed infatti è stata la prima cosa che ho provato! Non l'ho incluso nel racconto - come altre cose - perché era già fin troppo lungo così, ma l'ho fatto anche io varie volte.

Infatti, appurato che la rete non si poteva allargare, ho montato l'ottica con la lente più ampia e luminosa che avevo - cioè il 50 1.4 EX - e mi sono appoggiato alla rete sicuro di ottenere buoni scatti. Invece il risultato è che la rete ovviamente non si vede, ma poiché il sole la colpiva in pieno non c'era modo di evitare il riflesso micidiale, per di più verde.

Ho anche provato ad organizzare un paraluce di fortuna, arrotolando un cartoncino per farlo passare attraverso la rete, ridistendendolo dall'altra parte con un esercizio di dita degno di miglior causa e facendolo mantenere in posizione dal mio amico, ma il miglioramento è stato davvero minimo.

Tutta la parte accessibile della rete era in pieno sole, per di più circondata da terreno brullo ad altissima riflettenza, quindi anche riparando dalla luce diretta, l'intensità luminosa era talmente alta e proveniente da ogni direzione che la rete produceva forti riflessioni in ogni caso.

Per puro caso e fortuna ho ritrovato alcuni di questi scatti (evidentemente mi sono sfuggiti, perché degli scatti di quel giorno ne avrò cancellato almeno il 90%) quindi li posto perché un'immagine vale più di mille parole.

Comunque Italo, sappi che i "nordici canonisti" non hanno provato a fare neanche questo (me ne sarei accorto); non sono all'altezza di noi "italici foveonisti"!









PS. Da ragazzo mi divertivo a fotografare col catadiottrico attraverso le stecche della serranda completamente abbassata e veniva benissimo, perdeva meno di due stop, ma non è certo per questo che me lo ricordo ancora... avevo sui 15 anni e lei era una "ragazza grande" (quasi 17! )... una delle mie prime infatuazioni... la fotografavo quando usciva in balcone per ritirare la biancheria stesa... ehhhhh, sembra ieri...


#SD1 #S5Pro #sardsono

[Italo]

...ed infatti è stata la prima cosa che ho provato!

Certo Anto! Non avevo considerato l'eventualità della "rete luminosa", come sempre il mio primo impulso è stato quello di dare informazioni potenzialmente utili a tutti.

ehhhhh, sembra ieri...

A chi lo dici! 

....non sono all'altezza di noi "italici foveonisti"!

Il manuale canon non lo prevede!