vicolo in .... controtempo

[hobbit]

Continuando le sperimentazioni panoramiche con la dp1q.

[pacific palisades]

Eccolo l'orizzonte verticale 

[agostino]

Ottima per me

[Italo]

Per me è troppo satura e mi sembra di vedere un eccesso di maschera sul bianco del cielo 

[hobbit]

La saturazione è effettivamente alla leggera correzione tonale effettuata sulle luci basse, ma che a me non dispiace, mentre per quanto riguarda la maschera è quella del jpeg, io non ho aggiunto niente, né nitidezza, né chiarezza. Il cielo è chiaro perché è quasi in clippling a causa dell'elevato contrasto della scena.
L'immagine con i toni usciti dalla fotocamera è questa:

[edecapitani]

 

[Rino]

La foto ha ricevuto ampi consensi e piace anche per me, la trovo solo un po’ troppo satura e con le alte luci “strane”, ma una riflessione è d’obbligo: quanto sarebbe cambiata la foto e ciò che racconta tagliandola meno panoramica, più larga, più stretta, formato 2:3 o addirittura quadrata? Praticamente niente, salvo eventuali elementi di disturbo che, non conoscendo la foto originale, non posso vedere.

Allora lode ad una foto che è immutabile e non cambia il suo significato a seconda del taglio, ma qualche riflessione sui formati di ripresa e quelli di stampa in relazione a ciò che si vuole comunicare. La tua foto non comunica nulla in più grazie al taglio panoramico (la sostanza del vicolo in fuga è la stessa con la brutta “pezza” in basso a sinistra che acquista risalto ed è la prima cosa su cui si ferma l’occhio e, viceversa, avrei preferito eliminare). Il formato panoramico, nel tuo caso, non viene utilizzato per costruire un racconto o evidenziare un particolare segno grafico (vedi la foto di Koudelka segnalata da Andrea). Un racconto con tante parole, alcune delle quali inutili, non è facile da tenere sotto controllo: le parole inutili posso arricchire come distrarre.

[hobbit]

Intanto grazie a tutti per la pazienza che avete nel sopportare i miei frequenti post e nel commentarli anche positivamente per di più!

Ringrazio particolarmente Rino per la sua pazienza nel rispondere in maniera ragionata e competente, perché attraverso i suoi commenti di vera critica è una scuola. Mi è di vero aiuto a comprendere meglio l'orizzonte della fotografia e a vedere gli errori banali o povertà concettuali che si palesano nelle immagini che propongo.
Bellissime le immagini d'esempio che hai allegato, pensavo che fossero di un famoso fotografo del 900, poi ho visto la tua firma ..... 

[hobbit]

Restando il fatto che veramente siamo ad immagini che cercano di essere semplicemente gradevoli, senza grandi racconti dietro, uno sviluppo più equilibrato potrebbe essere questo:

[Rino]

Restando il fatto che veramente siamo ad immagini che cercano di essere semplicemente gradevoli, senza grandi racconti dietro, uno sviluppo più equilibrato potrebbe essere questo:

Il precedente sviluppo, a parte la saturazione, mi piaceva di più, ma sono quisquilie e - a parte tutto - si va sul personale.

[Rino]

Bellissime le immagini d'esempio che hai allegato, pensavo che fossero di un famoso fotografo del 900, poi ho visto la tua firma ..... 

[pacific palisades]

L'idea era che Hobbit sfidava Koudelka proprio nel formato che finora solo il Prague Photographer è riuscito a riempire degnamente, insomma una lotta impari però divertente e istruttiva.

Secondo me ci sono tre modi per riempire quel formato, in ordine di difficoltà crescente:
- fotografare un oggetto oblungo, chessò un grattacielo o un palo della luce, ovviamente questo  non impensierisce il P.P.,
- fotografare un movimento, non intendo una posa che allunga l'oggetto per dare l'idea di un movimento, intendo qualcosa che come un ballo collega vari oggetti,
- poi c'è El Greco: lui è stato esemplare nell'immaginare scene verticali, questa verticalizzazione era narrativa, e siccome era arte sacra narrava tre storie: qualcosa che accade nel tempo, qualcosa che è nel mondo eterno e il passaggio tra i due mondi.

Ma dove l'abbiamo scaraventato Hobbit? 

[Eros Penatti]

La terza versione di Hobbit è quella che preferisco, ma non disdegno nemmeno il taglio lungo