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Anselm Kiefer

Aperto da pacific palisades, Domenica, 18 Febbraio 2018, 18:55:33

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pacific palisades

Anselm Kiefer è uno dei più grandi artisti contemporanei, si esprime con la pittura e scultura, ma nel 1969, quando aveva ventiquattro anni, si servì della fotografia per il progetto Heroic Symbols. Per questa serie di immagini l'aggettivo giusto è perturbante, egli infatti si autoritrae in vari luoghi e costumi mentre alza il braccio nel saluto nazista. Il titolo Heroic Symbols <<was derived from a 1943 article in the official Nazi arts magazine Die Kunst im Deutschen Reich (in English Art in the German Reich) that consisted of illustrations of ‘heroic symbols’ â€" paintings, sculptures and monuments â€" from German culture.>> da qui.
Non si tratta ovviamente di un gesto politico, ma di inscenare una sorta di fantasma specchio della storia tedesca per produrre una figura appunto perturbante.

Al link che trovate sopra potete vedere le fotografie di Kiefer, sulle quali faccio una breve osservazione. Le sue immagini in bianco e nero sono grezze, sgranate, eppure, e anzi considerato il soggetto proprio per questo, sono espressive. Non sempre la nitidezza, la perfezione dell'immagine è utile.
Non va fatto nemmeno l'errore inverso, di considerare soltanto le immagini grezze come capaci di espressività. Si tratta come sempre di scegliere lo strumento giusto per il proprio fine. Sul versante della nitidezza Gabriele Basilico scrive: <<Ho scoperto "la lentezza dello sguardo". Uno sguardo lento, come era stato per Eugène Atget o Walker Evans, uno sguardo che mette a fuoco ogni cosa, che porta a cogliere tutti i particolari, a leggere la realtà in un modo assolutamente diretto: quindi il grande formato, il cavalletto, un ritmo rallentato, la luce così com'è, senza filtri, guardare e basta.>> da Architetture, città, visioni. Riflessioni sulla fotografia, Bruno Mondadori, p. 47.

Ginni