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san Pietro all'alba

Aperto da agostino, Domenica, 19 Gennaio 2020, 08:40:38

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agostino

XE1 + Touit 12 mm
  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

pacific palisades

Può essere utile confrontare queste fotografie con quelle di Fabio Moscatelli nel progetto su Tor Bella Monaca diventato photozine Qui vive Jeeg
Si può vedere la photozine interamente qui: http://www.barettobeltrade.it/2017/11/27/fabio-moscatelli-qui-vive-jeeg/

Ora le fotografie di Moscatelli - credo - sono percepibili come fotografie più di quelle di Agostino perché stanno dentro un codice estetico, insomma sono confrontabili col già visto (che non è necessariamente una critica negativa), reti neurali sono già create per processarle.
Invece  le immagini di Agostino - credo - suscinano un bel: che cazz'è? (l'iterazione peniena è tipica del mondo fotoamatoriale in quanto mondo intensamente maschilista, anche soltanto la parola 'fotoamatrice' se mai dovesse usarla susciterebbe nel fotoamatore medio idee erotiche più che fotografiche - oppure fotografiche sì ma con le ultime cinque lettere separate, - ed è un triste dato di fatto - ma non sembra essere un problema per nessuno, - che l'ambiente fotoamatoriale è frequentato da un numero esiguo di donne che nemmeno il Vaticano sopra rappresentato, ciò è dovuto a una cultura fotoamatoriale che riconduce tutto all'epica tecnologica invece che all'attenzione per il mondo che la fotografia richiederebbe).

Il problema è che Agostino non accede a codici estetici o se lo fa è goffamente con geometrie anni ottanta. Allora che cazz'è Agostino come fotografo? Ovviamente questa è una mia personale percezione e interpretazione: la forza delle sue immagini non sta nel soggetto fotografato che risplende del codice, ma nella relazione tra Agostino e il paesaggio, questo implica che quando fotografa, riprende sempre anche se stesso. La forza delle immagini allora sta tutta nell'autenticità. Lo so, è una parola scomoda, controversa, sputtanata ma le cose secondo me stanno esattamente così, se le sue immagini reggono è perché offrono uno sguardo non mediato dal codice, quello che gli passa per la testa con la velocità e imperfezione dell'affetto.

Pian piano Agostino completerà il suo mosaico sulla Roma che incontra esistendo e capirà il senso generale - possibilità che viene offerta anche a noi.



agostino

Citazioneche cazz'è? (l'iterazione peniena è tipica del mondo fotoamatoriale in quanto mondo intensamente maschilista, anche soltanto la parola 'fotoamatrice' se mai dovesse usarla susciterebbe nel fotoamatore medio idee erotiche più che fotografiche - oppure fotografiche sì ma con le ultime cinque lettere separate, - ed è un triste dato di fatto - ma non sembra essere un problema per nessuno, - che l'ambiente fotoamatoriale è frequentato da un numero esiguo di donne che nemmeno il Vaticano sopra rappresentato, ciò è dovuto a una cultura fotoamatoriale che riconduce tutto all'epica tecnologica invece che all'attenzione per il mondo che la fotografia richiederebbe).

Mi ritrovo pienamente nella tua lettura della cifra estetica del mio fotografare cosidetta "che cazz'è?".
Poiché come giustamente dici non ho un codice ma una relazione, l'estetica si articola meglio così: "che ca...o ci faccio io qui a fotografare in questo modo questa roba? Esattamente quello che vi arriva: o il qualcosa o il nulla, problemi vostri visto che non vendo foto ma le sparo nel web". Fotoamatore, fotoamatrice ma anche fotoamatriciana.

Le presenze fotografiche (dunque femminili per la desinenza da te evidenziata) latitano, anche Sivlia V. da noi amata è sparita: sarà in Vaticano a fotografare la Pietà con EdCap, classico esempio - La Pietà - di rapporto incestuoso impossibile in cui una madre ventenne ha un rapporto intenso (non direi erotico) con figlio trentatreenne.

Non so se ti aiuta, Andrea, questo link.

Grazie per la perizia!!!

http://forum.foveon.it/index.php?topic=8374.msg67952#msg67952
  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

agostino

Mi piace la fanzine di quel tipo, con il richiamo al film Lo chiamavano Jeeg Robot ambientato a Torbella (Monaca): i nomi dei luoghi della  Roma moderna sono assurdi: Garbatella, Torraccia, Balduina, Sanbasilio, Centocelle, Infernetto, Tormarancia, Primavalle (e non c'è una Secondavalle...) ecc.

é vero che riconosco un codice ora in voga, sia nelle inquadrature che nel colore, un de ja vu, a cui non saprei aderire se non dicendomi: ora faccio foto alla maniera di....

Io nasco come imitatore di viaggio di Bell'Italia anni 80 e 90: ora che non viaggio, fotografo così le periferie e quello che mi capita a tiro.
Mica ci penso, mi vengono così, a c....o, appunto.

Sono anche contento se fanno un po' schifo.
La volgarità a fini estetici è lecita.
  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)