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Vedere Guardare Osservare Scrutare - lo zen e l'arte del fotografare senza vista

Aperto da sabbiavincent, Martedì, 17 Febbraio 2015, 00:18:33

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sabbiavincent

[Flame Mode ON]
Tutti i verbi che ho citato, ce ne sarebbero altri, ma sono pigro, hanno in comune la registrazione di informazione tramite l'occhio e la successiva elaborazione.
Premetto che qualche cosa di tecnica la mastico, niente di eccezionale, tranquilli, mi rendo conto di una massima, ricordatami da un noto esponente del forum in una piacevole telefonata che è più o meno così:
"bisogna conoscere perfettamente ogni stile e virtuosismo, per poterlo insegnare
bisogna buttarlo alle ortiche quando creiamo."

Mi fa sorridere chi filtra, chi giudica in base alle linee curve o ritorte o dritte,
mi fa venire un grande prurito chi prende le foto altrui e le "migliora", secondo quale gusto o regola?
Mi stupisce chi sa cosa sia una immagine e la differenzia da una foto,
Ma si potrebbe continuare all'infinito.
[Flame Mode OFF]

Senza fare scatti a caso, seguendo un "meta progetto": quello del fotografare senza vista, stupendosi di ciò che è semplice e del banale, dimenticando ogni regola tecnica, ogni iso basso ogni perfezione, mi piacerebbe vedere una manciata di tè buttata senza pensarci, ma con infinita consapevolezza, nell'acqua alla giusta temperatura e dopo qualche istante annusare quel divenire
che
semplicemente,
é.

leleros

Pian piano sto rivalutando le idee illustrate, non molto tempo fa la bilancia pendeva più dal piatto con la tecnica.. invece ora sta cambiando il mio modo di vedere fotograficamente e mi ritrovo nei concetti che hai espresso... devo ringraziare gli amici di questo forum e la lettura (in corso) di un buon libro di Feininger (secondo me è una sorta di Bibbia della fotografia).

Solo un appunto,
avrei evitato la seconda parte....
CitazioneMi fa sorridere chi filtra, chi giudica in base alle linee curve o ritorte o dritte,
mi fa venire un grande prurito chi prende le foto altrui e le "migliora", secondo quale gusto o regola?
e se il prurito proprio non lo sopporti ti consiglio l'aloe vera ;) :P
  • Rosario
     

BeSigma

concordo su molti aspetti...... accetto di buon grado le critiche..... accetto di buon grado "le interpretazioni" delle mie foto..... non tanto nell'ottica di migliorarle, quanto in quella di rivisitarla..... è cmq sempre buon uso chiedere prima :)

Sposo il concetto di fotografare per quel che sento e non per quel che so..... (spero di aver afferrato il tuo sentimento)
come se... ridendo dei miei demoni, tenessi fra le mani gli angeli...
SD9 + SD10 + SD14 + SD15 + SD1 + Dp1s + Ottiche serene variabili

http://www.flickr.com/photos/matlin78/
http://500px.com/BeSigma

3mal-nike

...ora, è un discorso filosofico, quindi giustamente ognuno la pensa come vuole  :-\

Stralciato come lo avete postato è un po' Nikoniano, del tipo, "non pensare, scatta!".

Si può anche fare, vero, ma...
Partendo da quello che è anche la fotografia, (matematica [focali, diaframmi, tempi...] , comunicazione [linguaggio, inquadratura, luci, posa...] ) non tenere conto anche di tutti questi parametri tecnici sarebbe un po' come parlare senza grammatica, senza scegliere le parole e senza articolare bene i fonemi.

Certo potrebbe venire fuori comunque una piacevole melodia, o forse no, ma si verrebbe capiti?? Sicuramente no.

Al contrario, puntando troppo sulle regole,  sarebbe una comunicazione verbale molto rigorosa e formale, [molto verosimile alla realtà??]  ma forse senza contenuti apprezzabili.

Soluzione?

Un mix di contenuti e regole!!  :si:

P.S.
Così con questa cretinata, posso festeggiare i miei "primi" 1000 post idioti! :-[ :-[ :-X :-X :)) :)) :)) :))
DP1&2m -  m4/3  Ho la barba lunga e sono spettinato perchè sono rimasto senza specchi  :))
Gli errori che faccio, sono la prova che ci sto provando!
Me ne vergogno però... http://www.flickr.com/photos/104817093@N04/

JCD

Quello che noto, da quando ho cominciato a frequentare forum in cui si discute di fotografia, è che sono sempre di più le chiacchiere sul materiale adoperato che non le immagini postate dagli stessi utenti. Il che è tutto dire.
Ubi Foveon, Bayer cessat - Sigma DP2

Sardosono

O Mamma, O Mamma Mia, questo è terreno minato...  :pau:

Citazione di: 3mal-nike il Martedì, 17 Febbraio 2015, 12:30:49
...ora, è un discorso filosofico, quindi giustamente ognuno la pensa come vuole  :-\
Ok, ho appena verificato e, meno male, per ora in Italia per chi parla di filosofia non è prevista la fucilazione... per ora... quindi possiamo dire la nostra  :gh:

Ogni arte espressiva, figurativa e non (quindi anche la fotografia), parte dalle limitazioni del mezzo impiegato e - sulla base del principio "di necessità virtù" - fa uso di un insieme di convenzioni, in parte più o meno naturali ed in parte più o meno artificiali, finalizzate ad essere uno strumento d'ausilio all'autore per il raggiungimento del proprio fine: l'espressione di un proprio sentire.

Ora, in tutte le arti, figurative e non, è successo - più d'una volta nel corso della storia - che tali "convenzioni" siano state letteralmente stravolte nel loro intendimento, perdendo la connotazione di semplici strumenti ed assurgendo al rango di vere e proprie regole da osservare, se non addirittura dogmi "a priori". Quando ciò accade (e nel corso del tempo è accaduto più volte ciclicamente in ogni arte) l'espressione cede il posto ai "manierismi" e ne consegue inevitabilmente una involuzione dell'espressione artistica stessa, fino a che una qualche forma di "movimento di rivolta" riesce a prender piede ed a dimostrare l'insulsaggine del "manierismo di turno".

Perché accade tutto questo? Perché ciclicamente si perde di vista un fatto fondamentale, ossia cosa siano realmente le regole ed a cosa esse realmente servano. Ma questo lo vediamo poco più avanti. Prima aggiungiamo una considerazione sulla fotografia.

La fotografia, essendo perfettamente impiegabile quale mezzo espressivo ed avendo molti limiti, non può sottrarsi agli stessi accadimenti di tutte le arti espressive, ed è dunque soggetta agli stessi cicli di "dogmatismi" con conseguenti "manierismi". Ma con in più la complicazione di essere "un coltello a doppia lama", nel senso che porta in sé una doppia natura: quella di "rappresentazione interpretativa della realtà" e quella totalmente differente di "documentazione oggettiva della stessa". Ora, essendo queste due nature assolutamente immiscibili fra loro, se non le si tiene completamente separate, la confusione che si genera è devastante, andandosi a sommare all'ingerenza dogmatica di cui sopra.

Cosa si intende dunque con l'affermazione che bisogna infischiarsene delle regole quando si scatta con intento creativo, cioè per interpretare la realtà, non per documentarla? Cosa vuol dire "buttare alle ortiche ciò che si è imparato"? Cercherò di chiarire cosa intendo entro la fine del post, ma, per cominciare, certamente non vuol dire "non pensare, scatta" (*), perché questa, se presa alla lettera, è solo una sciocchezza che lascio volentieri agli altri forum, canikon o quel che sono (in realtà il significato è un altro che chiarisco in nota).

Dicevamo: cosa sono ed a cosa servono le regole?
Il fatto è che "le regole servono solo per imparare", sono utili solo in quanto strumenti a disposizione del principiante per riuscire ad orientarsi in una disciplina quando, nelle fasi iniziali, il sapere che dovrà acquisire gli appare come un "mare magnum" nel quale non ha ancora imparato a nuotare, il che lo spaventa. Le regole gli permettono di avere dei riferimenti, delle ciambelle alle quali aggrapparsi mentre impara a nuotare. Ecco dunque che le regole sono importanti, perché senza regole è molto più difficile imparare. quindi, non solo sono importanti, ma vanno insegnate, e, di conseguenza, se non le conosci non sei in grado di essere un buon insegnante.

Ma le regole presentano un rovescio della medaglia. Esse non sono teoremi e non vanno scambiate per tali, sono solo approssimazioni e sono imperfette per definizione: dunque costituiscono un grave limite. Pertanto, una volta che abbiamo imparato, una volta, cioè, che hanno svolto la loro funzione, devono essere abbandonate. Perché, se abbiamo bisogno di avere vicino a noi la ciambella per sentirci sicuri mentre nuotiamo, questo vuol dire una cosa sola: che ancora non abbiamo imparato davvero a nuotare. Perché il nuotare non è solo un gesto tecnico, ma è anche, anzi soprattutto, il sentirsi pienamente a proprio agio nel farlo.

Anzi, le regole devono cominciare ad essere abbandonate e gettate alle ortiche già mentre si impara, nello stesso modo con cui si abbandona la ciambella ben prima di aver compiutamente imparato a nuotare. Perché, fra le regole di tutte le discipline, ce n'è una comune a tutte e che in tutte è la più importante:
   
Citazione"Il vero apprendimento comincia solo quando non si ha più necessità di fare riferimento alle regole: in quel momento ha inizio il salto di qualità." - Anonimo Sardo

Se vi state domandando, come riconoscere il momento in cui cominciare a buttare alle ortiche le regole, ho una buona notizia, perché la risposta è semplice:
"Le regole sono solo strumenti d'aiuto, quindi per definizione non possono esser un ostacolo: quando capita che il rispetto di una regola sia di intralcio per il proprio intendimento espressivo, allora è giunto il momento di gettarla alle ortiche. In questo modo, una dopo l'altra finiranno alle ortiche tutte quante, ed allora saremo consapevoli di essere finalmente liberi da orpelli per poter cominciare ad imparare davvero!"  :D



(*) Questa espressione - vecchia di decenni - è di forte impatto ma poco felice, in quanto facilmente equivocabile. Il senso col quale veniva detta negli anni settanta quando fu coniata era per niente filosofico ma assolutamente pragmatico, riferito al "riuscire a cogliere l'attimo dell'azione", all'incirca questo: se pensi, anche solo un istante, quello è un istante di troppo e quando premi lo scatto "l'attimo fuggente" è già passato; se vuoi riuscire a coglierlo, non devi pensare, ma solo scattare.
Poi, col tempo, il significato originale è stato rivoltato in mille modi diversi, ma, come si vede, non ha niente a che vedere col nostro discorso.
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

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LX100  GXR+evf 50/2.5Macro+28/2.5  S3Pro  Digilux-2

BeSigma

ci proverò a leggere..... ma giuro, se mi perdo ti cancello il messaggio.... (peggio per te che mi hai dato le autorizzazioni)
come se... ridendo dei miei demoni, tenessi fra le mani gli angeli...
SD9 + SD10 + SD14 + SD15 + SD1 + Dp1s + Ottiche serene variabili

http://www.flickr.com/photos/matlin78/
http://500px.com/BeSigma

3mal-nike

Caro Antonello,
come sommo gesto di rispetto, ho letto e riletto altre 2 volte TUTTO quello che hai scritto  :wow: :wow: Non abusarne più però... :-X :-X

Non lo so se sono d'accordo con te su tutto, però leggendolo così,  sembrerebbe che come fotografo (più un portatore sano di macchina fotografica...) sono meglio di quanto reputi me stesso, quindi mi piace.

Ma la domanda sorge spontanea.... è realmente così??

Nel senso, se le regole sono auspicabilmente abbandonabili nel nome della libertà di espressione e allora va bene tutto.... allora sono bravo pure io , perchè vengono a mancare riferimenti oggettivi.
Ma ha senso?
Cosa distingue uno come me da un "bravo" fotografo a parità di capacità espressiva?
Perchè le sue foto sono comunque più belle delle mie??
Cosa decide quali in realtà sono belle e quali no???

Il fatto stesso che dalla tua teoria sorgano queste domande , sono come acqua nella nave.

....Ce sta 'no buco!!  ;) :)) :))
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Gli errori che faccio, sono la prova che ci sto provando!
Me ne vergogno però... http://www.flickr.com/photos/104817093@N04/

elerum

Citazione di: BeSigma il Martedì, 17 Febbraio 2015, 18:44:15
ci proverò a leggere..... ma giuro, se mi perdo ti cancello il messaggio.... (peggio per te che mi hai dato le autorizzazioni)

Non pensarlo neanche, avevo iniziato a leggerlo in fretta poi quando ho visto quanto e lungo ho rimandato per un tempo migliore e con più calma , e sempre un piacere sentire/leggere Antonello
  • Micky
     
IL FOVEON SCEGLIE LA PERSONA CON CUI STARE E NON LA PERSONA IL FOVEON

se Tu hai una mela ed io un altra mela e ce li scambiamo avremo sempre ognuno una mela invece se io ho un idea e Tu un altra idea e ce li scambiamo allora ognuno di noi avremo due idee
George Bernard Shaw


PS: Non sono un "Photographer" ma un artigiano della fotografia  ;)

clax

Citazione di: Sardosono il Martedì, 17 Febbraio 2015, 18:34:00
....Le regole sono solo strumenti d'aiuto, quindi per definizione non possono esser un ostacolo...

Come non essere d'accordo.
Raffaello sarebbe diventato quello  che è stato sè non fosse stato figlio
di pittore, non avesse frequentato la sua bottega e successivamente quella
del Perugino!? A questa domanda ovviamente non si può rispondere, ma è
lecito rispondere di no. Io aggiungo che chi realmente elabora uno stile nuovo
non lo fà come atto di ribellione, anche sè implicita, semplicemente esprime
il suo genio, non si accorge neanche di andare contro un dogma
  • Claudio
     

Mariano San

Citazione di: Sardosono il Martedì, 17 Febbraio 2015, 18:34:00

Ogni arte espressiva, figurativa e non (quindi anche la fotografia), parte dalle limitazioni del mezzo impiegato e - sulla base del principio "di necessità virtù" - fa uso di un insieme di convenzioni, in parte più o meno naturali ed in parte più o meno artificiali, finalizzate ad essere uno strumento d'ausilio all'autore per il raggiungimento del proprio fine: l'espressione di un proprio sentire.

Se poni un sistema di assi cartesiani per cui alle ascisse c'è il paradigma e quello delle ordinate è l'asse sintagmatico, puoi costruire un grafico dell'amitistà retroflettente del linguaggio per come s'innerva nelle infrastrutture del tessuto parasociale in assenza di una vera prospettiva antroposofica.

O:-)
La gente vede la follia nella mia colorata vivacità e non riesce a vedere la pazzia nella loro noiosa normalità

:san:

Sardosono

Citazione di: 3mal-nike il Martedì, 17 Febbraio 2015, 19:45:51
Ma la domanda sorge spontanea.... è realmente così??
Ci puoi scommettere che è così, ci sono migliaia d'anni di storia dell'arte a dimostrarlo.
Ma anche se non ci fossero, basterebbe un senso estetico endogeno e solido (cioè non mutuato/clonato da quello altrui) per rendersene conto senza aver dubbi.

Citazione di: 3mal-nike il Martedì, 17 Febbraio 2015, 19:45:51
Cosa distingue uno come me da un "bravo" fotografo a parità di capacità espressiva?
Perchè le sue foto sono comunque più belle delle mie??
Cosa decide quali in realtà sono belle e quali no???
Modigliani è vissuto e poi morto in miseria, perché tutti i critici sostenevano che i suoi lavori erano "'na chiavica", contrari ad ogni regola e buon senso estetico.
Chi ha deciso, dunque, che quei critici erano in realtà dei minchioni che non avevano capito "una mazza" di estetica, né, tantomeno, d'arte?
L'hanno deciso pressocché all'unanimità "I POSTERI", ai quali spetta di diritto la manzoniana "ARDUA SENTENZA"!

Perdonami per quanto sto per dirti, ma te lo dico lo stesso, con un abbraccio: le domande che poni non hanno alcun senso, sono una solenne sciocchezza ed altrettanto sciocco sarebbe cercare di dar loro risposta. Sono le domande tipiche della maggior parte dei fotografi, di chi "ancor non osa" pensare a se stesso come ad un artista. Per capirlo bisogna osare, non a parole e neanche nei fatti, ma come connotazione interiore verso se stessi, per cominciare. Anzi, il primissimo passo è ancora più timido: "osare" di "osare" di "pensare" se stessi in chiave di artista! Questo è il passo più difficile! In pratica, è una classica forma dannosa di modestia, che purtroppo colpisce un po' tutti, anche - anzi, forse soprattutto - le persone che valgono di più, temendo, in tal modo, di essere presuntuosi (il che è sciocco perché i presuntuosi veri neanche si pongono il problema).

Ma dopo quel primo passo, le cose, pian piano cominciano ad assumere tutto un altro aspetto.
Certo, la strada è lunga, ma basta averne percorsa giusto un poco per comprendere la frase di Fabio che dice: mi fa venire un grande prurito chi prende le foto altrui e le "migliora". Come si può anche solo pensare di migliorare un intento espressivo altrui? (si badi bene, ho detto espressivo, non di documentazione, nel qual caso la cosa sarebbe accettabilissima) Bisognerebbe essere nella testa dell'autore, o meglio, bisognerebbe essere l'autore stesso.
Al massimo, la cosa avrebbe un senso solo qualora l'autore dimostrasse di non avere ancora piena padronanza tecnica del mezzo, nel qual caso gli si farebbe certamente cosa gradita (sempre che fosse in grado di apprezzarla) nel mostrargli come migliorare TECNICAMENTE l'immagine.
Ma (e adesso come esempio tiro in ballo me stesso, per non rischiare di far apparire antipatico qualcun altro) se una mia immagine ha delle alte luci bruciate o delle ombre ben chiuse, penso sia ragionevole pensare che, dopo oltre 45 anni che fotografo, la cosa sia sicuramente consapevole e voluta; quindi, se qualcuno "me le corregge" non solo certamente non mi offendo (sono troppo sicuro di me stesso perché ciò possa accadere) ma la cosa mi fa sorridere per l'ingenuità del "correttore".

Citazione di: 3mal-nike il Martedì, 17 Febbraio 2015, 19:45:51
Il fatto stesso che dalla tua teoria sorgano queste domande , sono come acqua nella nave.
....Ce sta 'no buco!!  ;) :)) :))
Dalla mia teoria queste domande da te citate non sorgono proprio. Anzi, permettimi di rigirartele in modo "simpaticamente violento" per renderti meglio evidente la loro inconsistenza.

Cosa distingue uno come me da un "bravo" fotografo, a parità di capacità espressiva?
Che lui considera se stesso un artista, tu ancora non osi farlo!

Perchè le sue foto sono comunque più belle delle mie?
Perché lui, vedendo nella fotografia un mezzo espressivo e basta, se ne infischia di tutto e di tutti, ed in questo modo ha certamente grandi probabilità di riuscire ad esprimersi, ovvero di produrre immagini che abbiano qualcosa da dire. Ora dimmi, Maurizio, che probabilità di competere potrà mai avere chi, non osando neanche considerarsi un artista, in realtà non ha neanche mai provato davvero ad esprimersi artisticamente?

Cosa decide quali in realtà sono belle e quali no?
Non "cosa" ma "chi".
TU! TU lo decidi! Chi altri, di grazia, dovrebbe? O meglio, di chi altri, di grazia, ti dovrebbe importare il parere più del tuo stesso?
Tu stesso dici infatti "Perché le sue foto sono comunque più belle delle mie?", quindi sei proprio tu il primo giudice. Ora, se tu un giorno deciderai di "combattere" (si fa per dire) ad armi pari, cioè comincerai a pensare a te stesso come ad un artista, allora prima o poi inizierai anche a produrre immagini per le quali dirai, in tutta onestà intellettuale: "però, questa mi è venuta altrettanto bella, forse anche di più" e, cosa più importante, non sarà un'immagine venuta per caso!!!  8)
Altrimenti, sarà sempre un confronto impari, quello tra un artista ed un non-artista.

Per concludere, una considerazione banale che però i più hanno difficoltà a capire istintivamente.
Essere un artista o meno è una condizione interiore che PRESCINDE TOTALMENTE dal livello artistico espresso o raggiunto.
In altre parole, il più grande artista tra tutti gli artisti ed il peggiore artista tra le più chiaviche d'artista, sono comunque entrambi artisti, a tutti gli effetti e sotto ogni punto di vista.
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

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GX7+GX1+GH1 20/1.7+25/1.4+45/1.8+60/2.8+70/2.8+20-40/2.8+Vario-Elmarit-14-50/2.8
X-T10 35/1.4+50/1.2+28/2.8+Sonnar90/2.8+135/2.5+16-50/3.5-5.6OS+70-200/4Macro
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Sardosono

Citazione di: clax il Martedì, 17 Febbraio 2015, 22:46:46
...chi realmente elabora uno stile nuovo non lo fà come atto di ribellione, anche sè implicita, ... non si accorge neanche di andare contro un dogma
ESATTO! Questo è l'esatto senso dell'infischiarsene delle regole!!!

In realtà, le regole non si infrangono mai, per il semplice fatto che... neanche esistono realmente come tali, sono solo dei riferimenti temporaneamente di comodo!
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Citazione di: Mariano San il Mercoledì, 18 Febbraio 2015, 00:38:42
Citazione di: Sardosono il Martedì, 17 Febbraio 2015, 18:34:00

Ogni arte espressiva, figurativa e non (quindi anche la fotografia), parte dalle limitazioni del mezzo impiegato e - sulla base del principio "di necessità virtù" - fa uso di un insieme di convenzioni, in parte più o meno naturali ed in parte più o meno artificiali, finalizzate ad essere uno strumento d'ausilio all'autore per il raggiungimento del proprio fine: l'espressione di un proprio sentire.

Se poni un sistema di assi cartesiani per cui alle ascisse c'è il paradigma e quello delle ordinate è l'asse sintagmatico, puoi costruire un grafico dell'amitistà retroflettente del linguaggio per come s'innerva nelle infrastrutture del tessuto parasociale in assenza di una vera prospettiva antroposofica.

O:-)
Assolutamente d'accordo, ancorché la prospettiva adottata non abbia sufficiente equilibro sintetico, nel qual caso rischierebbe di ripiegarsi su sé stessa, in forma pressoché auto-referenziale, perdendo ogni possibilità di reazione agli stimoli esterni e quindi ogni contatto col mondo attuale della realtà. E' chiaro - e quasi mi vergogno di sottolinearlo - che il problema non si porrebbe neanche se la realtà scelta fosse retroattivamente immaginaria. Ma questo ci porterebbe fuori tema e rischierebbe di rendere il discorso poco chiaro, cosa che entrambi vogliamo assolutamente evitare...
O:-)   :azz:   :ohi:   :gh:   :prrr:   :cul:   :beffe:   :P
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

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3mal-nike

Non so....mancandomi un Ligabue (pittore) dentro di me [per fortuna  :pau: ] credo che sia la poesia che l'arte in generale mi sia preclusa  ::)

Ogni tanto, mi si accende uno spiraglio di lucida stupidità, ma la razionalità che mi contraddistingue la spegne come un inutile mozzicone.

Forse, al massimo, posso ambire a diventare un abile artigiano [e non sarebbe cosa da poco], ma artista... :no:
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Sardosono

Citazione di: 3mal-nike il Mercoledì, 18 Febbraio 2015, 11:55:40
Ogni tanto, mi si accende uno spiraglio di lucida stupidità, ma la razionalità che mi contraddistingue la spegne come un inutile mozzicone.
Ecco, hai perfettamente centrato il problema, e ti assicuro che condividi questa "reazione interiore" con moltissimi altri. Fu anche mia per qualche anno quando ero ragazzo. Fortunatamente, non ostante i miei principali interessi fossero (allora come oggi) la logica matematica formale, la fisica quantistica e la crittografia, il mio retaggio culturale prettamente classico mi ha permesso di vedere simili reazioni per ciò che realmente erano: semplice timore di provare successive delusioni, umanamente comprensibile ma... privo di ogni logica! Quindi sciocchezze, proprio sotto il profilo razionale, che ho potuto cacciar via a calci dalla finestra (neanche dalla porta) fin da allora ed una volta per tutte.

Da allora, ogni volta che posso (quindi anche sul nostro forum) porto avanti nel mio piccolo una "campagna di sensibilizzazione" che potremmo titolare: "dài una possibilità all'artista che è in te!"

Essere un artista vuol dire semplicemente avere una vera e propria necessità interiore di esprimersi. Ed essendo una necessità, occorre darle sfogo, in qualche modo. Che poi la qualità di tale espressione sia pessima oppure eccelsa, questo è assolutamente irrilevante, per quanto concerne l'essere o meno un artista.

Per esempio, io sono un artista. Non è che semplicemente "mi sento" tale o che "mi illudo" di esserlo, lo sono proprio e sono sicuro di questo! Magari sarò anche una "chiavica" d'artista, ma pur sempre un artista! Ma forse il punto è proprio questo: il fatto di poter scoprire di essere una "chiavica" d'artista non mi ha mai generato ansia ed ancor meno frustrazione, anzi, al massimo sarebbe un ulteriore spunto di auto-ironia...  ;)
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