Pensate questo paradosso: spingendo l'esposizione (che tra l'altro va spinta per forza perché uno scenario chiarissimo altrimenti verrebbe sottoesposto per la logica del grigio medio) dicevo spingendo l'esposizione, quindi raccogliendo luce, abbeverando per bene il sensore, il paesaggio è fissato con un candore che lo rende magico, surreale; ovvero, paradossalmente, è la luce a rivelarci l'invisibile (dentro il visibile) di questa bella (buona) foto.