Bilanciamento del bianco in Sigma photo pro

[pratovalle]

Buongiorno vorrei sapere se esiste in sigma photo pro, per regolare il bilanciamento del bianco, il campionatore dei grigi per poter cliccare ad esempio su di un cartoncino grigio usato in ripresa
Grazie

[Italo]

In SPP manca la regolazione della temperatura di colore in gradi K ma c'è il contagocce (per bilanciare su un grigio di riferimento) attivando la "Regolazione dei colori" nel pannello regolazioni, però trovo più comodo passare il tiff, jpeg, in photoshop dove posso fare tutti gli ultimi aggiustamenti più rapidamente. 

[elerum]

In SPP manca la regolazione della temperatura di colore in gradi K ma c'è il contagocce (per bilanciare su un grigio di riferimento) attivando la "Regolazione dei colori" nel pannello regolazioni, però trovo più comodo passare il tiff, jpeg, in photoshop dove posso fare tutti gli ultimi aggiustamenti più rapidamente. 

Con il sensore "quattro" c'è la possibilità di scegliere anche il colore della fonte luminosa principale il che "mi sembra" sia una cosa ben diversa dal penelo regolazione colore sullo spettro per billanciare il grigio (e ci credo... era ora!)

[pratovalle]

Grazie Italo
Grazie elerum io ho la dp2 merrill

[Sardosono]

Per il bilanciamento colore io sono un po' strano e trovo SPP perfetto per la mia stranezza.

Non ho mai fatto diapositive per proiezione, ma me le sviluppavo in striscia per la stampa su Cibachrome e per la filtratura, tolti i primi tempi, andavo ad occhio per esperienza e di solito azzeccavo al primo colpo senza provinare. Ancora oggi faccio lo stesso, anzi col digitale è ancora più facile perché si può vedere immediatamente l'effetto, e con SPP viene semplicissimo: dopo aver cliccato sulla pompetta (e senza bisogno di usarla) si attivano immediatamente i quattro tasti freccia coi quali si possono regolare i valori di Cyan, Giallo e Magenta ed SPP visualizza immediatamente l'effetto CON PRECISIONE. La stessa cosa si può fare anche con tanti altri software, ma pochi hanno la precisione in anteprima immediata come SPP.

Personalmente suggerisco a tutti questo approccio alla correzione cromatica: anche se all'inizio può sembrare difficoltoso, con un po' di pratica si fa l'occhio ed i risultati sono molto migliori di qualunque sistema automatico. Nulla vieta di usare anche la pompetta come punto di partenza (sempre che si abbia a disposizione un grigio VERO), ma questa non fornisce quasi mai un risultato immune da difetti.

Inoltre, sviluppando l'occhio si ottiene un vantaggio non surrogabile da nessun automatismo, ossia la capacità di preservare e regolare a proprio piacimento il "calore" della luce della scena, invece dei soliti bilanciamenti neutri col "solito aspetto digitale che più digitale non si può".

[elerum]

Per il bilanciamento colore io sono un po' strano e trovo SPP perfetto per la mia stranezza.

Non ho mai fatto diapositive per proiezione, ma me le sviluppavo in striscia per la stampa su Cibachrome e per la filtratura, tolti i primi tempi, andavo ad occhio per esperienza e di solito azzeccavo al primo colpo senza provinare. Ancora oggi faccio lo stesso, anzi col digitale è ancora più facile perché si può vedere immediatamente l'effetto, e con SPP viene semplicissimo: dopo aver cliccato sulla pompetta (e senza bisogno di usarla) si attivano immediatamente i quattro tasti freccia coi quali si possono regolare i valori di Cyan, Giallo e Magenta ed SPP visualizza immediatamente l'effetto CON PRECISIONE. La stessa cosa si può fare anche con tanti altri software, ma pochi hanno la precisione in anteprima immediata come SPP.

Personalmente suggerisco a tutti questo approccio alla correzione cromatica: anche se all'inizio può sembrare difficoltoso, con un po' di pratica si fa l'occhio ed i risultati sono molto migliori di qualunque sistema automatico. Nulla vieta di usare anche la pompetta come punto di partenza (sempre che si abbia a disposizione un grigio VERO), ma questa non fornisce quasi mai un risultato immune da difetti.

Inoltre, sviluppando l'occhio si ottiene un vantaggio non surrogabile da nessun automatismo, ossia la capacità di preservare e regolare a proprio piacimento il "calore" della luce della scena, invece dei soliti bilanciamenti neutri col "solito aspetto digitale che più digitale non si può".

Dei tasti freccia non ci ho ancora fatto caso 
E l'ultima frase mi piace moltissimo