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Tadorna ferruginea

Aperto da hobbit, Domenica, 12 Agosto 2018, 21:46:41

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hobbit

So benissimo che non è il genere di foto del forum, ma a me piace perché un po' pittorica perciò la propongo lo stesso.

gx7 + 45-175 @ 175mm
Francesco https://www.instagram.com/hobbitfrank/

La vita dell'uomo consiste nell'affetto che principalmente lo sostiene e nel quale trova la sua più grande soddisfazione.
San Tommaso D'Aquino

Sigma Dp1q,  Sigma Dp3q
Olympus E-pm1, Panasonic Gx7, Panasonic G90, Zuiko 9-18, Zuiko 14-42, Lumix 20mm, Leica 25mm, Sigma 60mm, Zuiko 75-300

Sardosono

Citazione di: hobbit
So benissimo che non è il genere di foto del forum, ma a me piace perché un po' pittorica perciò la propongo lo stesso.
E fai benissimo: primo perché il forum non ha alcun genere, ma semmai abitudini; secondo perché nei limiti della decenza ognuno pubblica il genere che gli pare; e soprattutto terzo, perché questa immagine è più che buona!!!  8)
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

SDQ+SD15+SD10 18-35/1.8+50/1.4+17-70/2.8-4OS+17-35/2.8-4+Elmarit135/2.8
GX7+GX1+GH1 20/1.7+25/1.4+45/1.8+60/2.8+70/2.8+20-40/2.8+Vario-Elmarit-14-50/2.8
X-T10 35/1.4+50/1.2+28/2.8+Sonnar90/2.8+135/2.5+16-50/3.5-5.6OS+70-200/4Macro
LX100  GXR+evf 50/2.5Macro+28/2.5  S3Pro  Digilux-2

agostino

  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

Rino

Citazione di: hobbit il Domenica, 12 Agosto 2018, 21:46:41
So benissimo che non è il genere di foto del forum, ma a me piace perché un po' pittorica perciò la propongo lo stesso.

gx7 + 45-175 @ 175mm

Non sono sicuro di quale sia il "genere del forum" che, da quello che ho visto, è abbastanza variegato e, al di là del genere, contano le foto e questa è gradevolissima. Sì, non è il mio "genere" (come la fotografia naturalistica, quella sportiva e quella di cronaca), ma a maggior ragione, in questi casi, emerge la buona foto in grado di attirare la mia attenzione.
Trovo un po' esagerata la "resa pittorica", troppo pompata e digitale.

hobbit

Come già detto sono un po' altalenante nel mio PP, comunque sempre essenziale, che si riduce ad alzare il contrato o a mantenere la foto poco contrastata agendo più o meno su qualche cursore.

Questo è sicuramente un periodo in cui ci dò dentro, mentre tempo fa su CSC mi veniva spesso proposta una versione un po' meno moscia di quella proposta da me.

Fatta questa premessa devo dire che il volatile in questione ha colori accesi, che non ho alterato e corrispondono molto a quelli che vedevo:
https://it.wikipedia.org/wiki/Tadorna_ferruginea

e che la pozzanghera in cui si trovavano era veramente verdastra.

Riguardo la resa, quella Panasonic è digitale, lo è ben più quella Olympus, però molto dipende da chi fa la foto, come espone, come setta la fotocamera, quale lente utilizza e da poi chi fa la PP.
Chiaramente se si pompano i contrasti l'impressione di digitale aumenta ed in questo sicuramente ci ho messo del mio.

Il Foveon, se usato ben utilizzato è un'altra storia.
Francesco https://www.instagram.com/hobbitfrank/

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San Tommaso D'Aquino

Sigma Dp1q,  Sigma Dp3q
Olympus E-pm1, Panasonic Gx7, Panasonic G90, Zuiko 9-18, Zuiko 14-42, Lumix 20mm, Leica 25mm, Sigma 60mm, Zuiko 75-300

Lorenzo F.

Si ma questa non è scattata con Foveon, quindi non si può valutare l'aspetto della saturazione in confronto ad un Foveon.   In concreto hai fatto benissimo ad inserirla, inoltre ha una resa che a me piace in tutti i suoi aspetti, sia pro che contro.
{[(1:1:1) + (1:1:4)] /3} > 33% = True
SX70-Sd10-SdQ-XH1 ed altre cosucce varie.

Non sapere chi siamo è grave. Non sapere cosa si voglia è rischioso. Non capire con chi si stia parlando può rivelarsi drammatico.
M.Villani

Rino

Citazione di: hobbit il Lunedì, 13 Agosto 2018, 11:03:13
Come già detto sono un po' altalenante nel mio PP, comunque sempre essenziale, che si riduce ad alzare il contrato o a mantenere la foto poco contrastata agendo più o meno su qualche cursore.
Il Foveon, se usato ben utilizzato è un'altra storia.

Non te ne fare un cruccio e non pensare che il Foveon sia la soluzione finale altrimenti nessuno fotograferebbe più con il Bayer. Alla fine, lavorando un filino coi comandi base di Photoshop, si possono avere immagini identiche come toni, saturazione e contrasto e te lo dico per certo visto che la maggior parte delle foto che sto scattando da almeno due anni a questa parte le sto realizzando insieme ad un amico (fotografo professionista) che ha Sony e Nikon, quindi il confronto c'è, è costante e, come dico io, nelle stesse situazioni, nello stesso giorno e con le stesse impostazioni. Le stesse foto scattate con la Sony sono altrettanto belle, colorate e nitide, ma - anche a detta del mio amico - se viste insieme a quelle del Foveon, gli manca qualcosa mentre da sole sono ottime. Quindi pensa a scattare ottime foto, pensa a raggiungere l'optimum in fase di ripresa e postproduzione: solo allora capirai che, se alle tue foto manca qualcosa, non dipende più da te ma dall'attrezzatura.

hobbit

Grazie a tutti dei commenti, perché mi permettono veramente di riflettere anche partendo da un'immagine banale come questa ripresa ieri facendo una gita con i bambini presso l'Oasi dei Quadris a Fagagna (la città delle cicogne).

Allego una variante in cui sono intervenuto poco (tengo la fotocamera molto piatta in fase di ripresa per avere margine di lavoro successivamente perciò un minimo di aggiustamento dei livelli è necessario).

Rispondo in particolare a Rino:

grazie per i tuoi interventi.
Ho ben chiaro che la "foto" non dipende dal fatto di avere un m4/3, un FF o un Foveon fra le mani.
Ho finalmente anche ben chiaro che le mie foto, che in questo bel periodo della mia vita raccontano soprattutto vicende familiari hanno come strumento d'elezione una m4/3, perché è sicuramente il compromesso migliore. Un miglioramento in questo senso forse potrebbe essere prendermi una lx100 e chiudere i giochi su questo fronte.
Però come ti dissi in un altro thread, mi resta il desiderio di lasciare aperta un'altra via, che mi faccia fare un percorso diverso, che per assurdo attraverso le regole strette che devono essere rispettate mi aiuti in un processo di consapevolezza. Uno strumento del genere mi sembra che possa essere il Foveon. Se sto dicendo fesserie correggimi pure.
Francesco https://www.instagram.com/hobbitfrank/

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San Tommaso D'Aquino

Sigma Dp1q,  Sigma Dp3q
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Italo

Non è la camera che fa le foto più o meno "belle" ma il gusto e l'abilità dell'operatore nella ripresa e nel trattamento.
  • Italo
     
Sigma DP2m+SD10_17-70:2,8-4,5__Summicron 50:2__1800:6 autocostruito.
Mitsubishi 10x15-20x30 sublimation printers.

Rino

Citazione di: hobbit il Lunedì, 13 Agosto 2018, 11:41:48
Però come ti dissi in un altro thread, mi resta il desiderio di lasciare aperta un'altra via, che mi faccia fare un percorso diverso, che per assurdo attraverso le regole strette che devono essere rispettate mi aiuti in un processo di consapevolezza. Uno strumento del genere mi sembra che possa essere il Foveon. Se sto dicendo fesserie correggimi pure.

Non stai dicendo fesserie anche se hai toccato un argomento complesso e delicato. Non faccio altro che leggere nei vari gruppi di fotografia analogica - a parte la bellezza della fotografia analogica, la sua maggiore qualità rispetto al digitale, la rispondenza alla realtà, etc... - il fatto che con una fotocamera analogica si sia più portati o addirittura costretti a riflettere di più prima di fotografare e quindi si realizzino foto migliori. La cosa è vera, ma solo per chi ha bisogno di costrizioni per arrivare ad un processo mentale che dovrebbe far parte del fotografo a prescindere dallo strumento adoperato, fosse pure lo smartphone. Cercare di arrivare alla consapevolezza grazie ad uno strumento diverso, per me è un percorso sbagliato, ma se può aiutare (siamo tutti diversi) la soluzione è la benvenuta: il fine è sempre quello di migliorare le proprie foto. ;)

Per quanto riguarda la parte lo strumento potrebbe essere il Foveon, inutile dire che sfondi una porta aperta! :)

hobbit

Citazione di: SigmaDeltaEta il Lunedì, 13 Agosto 2018, 12:37:59
Citazione di: hobbit il Lunedì, 13 Agosto 2018, 11:03:13Riguardo la resa, quella Panasonic è digitale, lo è ben più quella Olympus, però molto dipende da chi fa la foto, come espone, come setta la fotocamera, quale lente utilizza e da poi chi fa la PP.
Chiaramente se si pompano i contrasti l'impressione di digitale aumenta ed in questo sicuramente ci ho messo del mio.
No, attenzione, io facevo un discorso il più neutrale possibile. Niente scelte in prescatto né in pp. Metto in conto lo stesso fotografo che espone allo stesso modo la stessa scena (stessa luce) con due strumenti diversi. L'unica variabile sono le ottiche. Secondo me una m43, parlo sia di jpeg OOC (quindi del comportamento dei processori di immagine Olympus e Lumix con un setup il più possibile flat) che di raw, ha una resa molto "digitale" (anzi, quando nacque il sistema reflex 4/3 Olympus lanciò una campagna in cui vantava di aver creato il primo sistema fotografico, corpi e ottiche, veramente digitale). E non faccio il confronto GX7 vs Foveon ma per es. con altre mirrorless Bayer: sia MILC (una FujiX) che fixed-lens (Ricoh GR). Insomma, a me la resa crispy e crunchy, questa risolvenza "addotta" non piace molto. E sì che il Foveon ti permette di contare le foglioline in un cespuglio ma lì è diverso, è una ricchezza tangibilmente spontanea di dettagli e di informazioni. Non so come dire.
Quando Olympus fece quella dichiarazione non parlava di caratteristiche d'immagine, ma del fatto che avendo abbandonato il retaggio del formato derivante dall'analogico, fosse ripartita da zero. Con la prima fotocamera dovette proporre anche le prime ottiche non poteva contare su nessun sistema pregresso.
Se si prende una Canon ad esempio ci si ritrova con ottiche progettate per il digitale come le ultime Sigma Art, ma anche il classico 50ino dei tempi delle prime EOS.
Che in questo ripartire abbiano puntato su un certo tipo di resa, a scalpello come spesso dice Antonello, con ottiche con un contrasto generale molto alto, non so, possibile. Però ci sono eccezioni, ad esempio il 25 1.4.
Il sistema Fuji non lo conosco, ma è possibile che abbiano puntato su altri canoni estetici, più classici. Idem per Ricoh.
Proverò a proporre delle foto provenienti dal Summilux in cui io non ho pompato per cercare di capire se questa cosa che dici è una caratteristica ineliminabile del m4/3!
Francesco https://www.instagram.com/hobbitfrank/

La vita dell'uomo consiste nell'affetto che principalmente lo sostiene e nel quale trova la sua più grande soddisfazione.
San Tommaso D'Aquino

Sigma Dp1q,  Sigma Dp3q
Olympus E-pm1, Panasonic Gx7, Panasonic G90, Zuiko 9-18, Zuiko 14-42, Lumix 20mm, Leica 25mm, Sigma 60mm, Zuiko 75-300

Sardosono

Scusate e mi intrometto, ma proprio la GX7 insieme alla E-M1 (prima serie, la seconda non la conosco) e alla GH1, pur diversissime fra loro, hanno a mio parere i sensori MENO "scalpellati" (o "crispy e crunchy" se preferiamo) non solo dell'intero micro 4/3, ma proprio in generale (insieme allo X-Trans I) tra tutti i C-MOS (lasciamo da parte i CCD). Anche perché, dato che non sopporto proprio la "scalpellatura" del mosaico - come ormai sapete tutti, avendovi io tediato assai al riguardo - sarebbe assurdo che mi fossi tenuto stretto proprio la GX7 tra tutte le fotocamere che ho avuto. Ovviamente, tutti questi sensori, se lasciati nelle mani del firmware tendono inevitabilmente ad assomigliarsi tutti ed a perdere la loro identità come "pellicola". Ma @hobbit ha ormai imparato da tempo ad impostare i parametri della fotocamera in modo tale da preservare al massimo la resa nativa del sensore delle Lumix anche nei jpeg (e si vede) senza neanche passare dal RAW, perciò non credo che sia questo il caso.

Ritengo quindi che la reazione di "rigetto" abbia una ragione affatto specifica nell'immagine in questione, ma sia di ordine "viscerale", ossia un rigetto per il "look" del mosaico in generale, che colpisce molti dopo aver conosciuto il Foveon. A me personalmente questa fase è durata forse un anno, durante il quale le immagini da mosaico mi apparivano, con poche eccezioni, tutte "artificiali" e come tali inguardabili, quale più, quale meno; non solo, ma tanto migliore era l'immagine, tanto più intenso era il mio rifiuto, perché quella "artificiosità" appariva quasi come uno sfregio immeritato. Nel corso di questi anni mi sono anche fatto l'idea che per chi non abbia praticato A FONDO l'analogico tale rifiuto possa essere ancora più perentorio e senza appello (e magari durare anche più a lungo). Sono solo opinioni ed impressioni, ma il fatto di fondo rimane.

Semmai la GX7, se trattata in modo opportuno, può effettivamente apparire "strana", o quanto meno inconsueta, per altre ragioni. Ho conservato questa fotocamera proprio perché la sua "pellicola nativa" si discosta dalla massa, in un modo che chiaramente mi piace e che posso descrivere come segue: ha una resa cromatica estremamente netta (nel senso letterale di "pulita", ossia senza travasi di colore nel micro-contrasto, cioè nei dettagli), leggermente calda e - nota cromatica distintiva (*) - maggior brillantezza nei colori caldi rispetto a quelli freddi. Questa descrizione è sostanzialmente la stessa della Kodak Ektar Professional (negativa colore), e questa pellicola condivide con la GX7 anche lo stesso difetto (IMO), ossia un certo eccesso di saturazione quando la scena ripresa è già vivida di suo; ma fortunatamente, a differenza della stampa da negativo, nel digitale questo non è un problema in quanto la saturazione può all'occorrenza essere ridotta senza inconvenienti (mentre è sempre deleterio aumentarla). Morale della favola, la resa cromatica nativa della GX7 è - ai miei occhi - molto vicina a quella della Ektar Pro, a mio dire la miglior negativa della Kodak; la qual cosa può piacere o meno, ovviamente, ma indubbiamente conferisce alla GX7 una identità di "pellicola" che poche altre fotocamere hanno, e sempre meno col passar degli anni.

Anche se è scontato, ripeterlo non fa mai male: IMO!  ::)

_______
(*) questo è uno degli indizi che mi inducono il sospetto che dietro la GX7 ci sia lo "zampino cromatico" della Leitz
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

SDQ+SD15+SD10 18-35/1.8+50/1.4+17-70/2.8-4OS+17-35/2.8-4+Elmarit135/2.8
GX7+GX1+GH1 20/1.7+25/1.4+45/1.8+60/2.8+70/2.8+20-40/2.8+Vario-Elmarit-14-50/2.8
X-T10 35/1.4+50/1.2+28/2.8+Sonnar90/2.8+135/2.5+16-50/3.5-5.6OS+70-200/4Macro
LX100  GXR+evf 50/2.5Macro+28/2.5  S3Pro  Digilux-2

hobbit

Citazione di: SigmaDeltaEta il Lunedì, 13 Agosto 2018, 14:39:41
Citazione di: hobbit il Lunedì, 13 Agosto 2018, 13:13:12
Quando Olympus fece quella dichiarazione non parlava di caratteristiche d'immagine, ma del fatto che avendo abbandonato il retaggio del formato derivante dall'analogico, fosse ripartita da zero.
Lo so bene. Ma il risultato di queste premesse digitali sono conclusioni digitali.
Il carattere di certe ottiche normalmente incide molto, basti pensare al 35 1.4 XF di Fujifilm costruito secondo uno schema di inizio novecento allo scopo di privilegiare una resa smooth, quella che lo caratterizza, rispetto alla reattività di MAF (per es. rispetto al più nuovo 35 f2). Data la vocazione digitale del sistema, questa la mia posizione, il mezzo incide. Motivo per cui quello che cavi da una GX7 col 20 1.7 può essere tangibilmente diverso da quel che cavi dalla GF1 col PanaLeica 25 1.4, sempre restando in una prospettiva digitale. Perché entrano in giuoco i diversi schemi ottici degli obiettivi e la loro diversa resa peraltro su sensori diversi che equipaggiano macchine con processori di immagine di diversa generazione. Bisognerebbe fare un discorso sui raw ma comparando immagini prese in condizioni di scatto identiche.
Sì concordo.

La x-t10 con il 35 1.4 è la mia più grande tentazione rispetto il m4/3.
Francesco https://www.instagram.com/hobbitfrank/

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San Tommaso D'Aquino

Sigma Dp1q,  Sigma Dp3q
Olympus E-pm1, Panasonic Gx7, Panasonic G90, Zuiko 9-18, Zuiko 14-42, Lumix 20mm, Leica 25mm, Sigma 60mm, Zuiko 75-300

hobbit

Citazione di: Sardosono il Lunedì, 13 Agosto 2018, 14:59:56
Scusate e mi intrometto, ma proprio la GX7 insieme alla E-M1 (prima serie, la seconda non la conosco) e alla GH1, pur diversissime fra loro, hanno a mio parere i sensori MENO "scalpellati" (o "crispy e crunchy" se preferiamo) non solo dell'intero micro 4/3, ma proprio in generale (insieme allo X-Trans I) tra tutti i C-MOS (lasciamo da parte i CCD). Anche perché, dato che non sopporto proprio la "scalpellatura" del mosaico - come ormai sapete tutti, avendovi io tediato assai al riguardo - sarebbe assurdo che mi fossi tenuto stretto proprio la GX7 tra tutte le fotocamere che ho avuto. Ovviamente, tutti questi sensori, se lasciati nelle mani del firmware tendono inevitabilmente ad assomigliarsi tutti ed a perdere la loro identità come "pellicola". Ma @hobbit ha ormai imparato da tempo ad impostare i parametri della fotocamera in modo tale da preservare al massimo la resa nativa del sensore delle Lumix anche nei jpeg (e si vede) senza neanche passare dal RAW, perciò non credo che sia questo il caso.

Ritengo quindi che la reazione di "rigetto" abbia una ragione affatto specifica nell'immagine in questione, ma sia di ordine "viscerale", ossia un rigetto per il "look" del mosaico in generale, che colpisce molti dopo aver conosciuto il Foveon. A me personalmente questa fase è durata forse un anno, durante il quale le immagini da mosaico mi apparivano, con poche eccezioni, tutte "artificiali" e come tali inguardabili, quale più, quale meno; non solo, ma tanto migliore era l'immagine, tanto più intenso era il mio rifiuto, perché quella "artificiosità" appariva quasi come uno sfregio immeritato. Nel corso di questi anni mi sono anche fatto l'idea che per chi non abbia praticato A FONDO l'analogico tale rifiuto possa essere ancora più perentorio e senza appello (e magari durare anche più a lungo). Sono solo opinioni ed impressioni, ma il fatto di fondo rimane.

Semmai la GX7, se trattata in modo opportuno, può effettivamente apparire "strana", o quanto meno inconsueta, per altre ragioni. Ho conservato questa fotocamera proprio perché la sua "pellicola nativa" si discosta dalla massa, in un modo che chiaramente mi piace e che posso descrivere come segue: ha una resa cromatica estremamente netta (nel senso letterale di "pulita", ossia senza travasi di colore nel micro-contrasto, cioè nei dettagli), leggermente calda e - nota cromatica distintiva (*) - maggior brillantezza nei colori caldi rispetto a quelli freddi. Questa descrizione è sostanzialmente la stessa della Kodak Ektar Professional (negativa colore), e questa pellicola condivide con la GX7 anche lo stesso difetto (IMO), ossia un certo eccesso di saturazione quando la scena ripresa è già vivida di suo; ma fortunatamente, a differenza della stampa da negativo, nel digitale questo non è un problema in quanto la saturazione può all'occorrenza essere ridotta senza inconvenienti (mentre è sempre deleterio aumentarla). Morale della favola, la resa cromatica nativa della GX7 è - ai miei occhi - molto vicina a quella della Ektar Pro, a mio dire la miglior negativa della Kodak; la qual cosa può piacere o meno, ovviamente, ma indubbiamente conferisce alla GX7 una identità di "pellicola" che poche altre fotocamere hanno, e sempre meno col passar degli anni.

Anche se è scontato, ripeterlo non fa mai male: IMO!  ::)

_______
(*) questo è uno degli indizi che mi inducono il sospetto che dietro la GX7 ci sia lo "zampino cromatico" della Leitz
Grazie Antonello per aver riordinato le cose. Tendo a rispondere un po' in maniera emotiva, ma di fondo, condivido tutto quello che hai scritto proprio per averlo sperimentato.
Infatti attualmente ho tre fotocamere, la gx7, la e-m10 (che ho messo in vendita) e la gh1 (su cui sono molto indeciso).
È impressionante come abbiano identità diverse, che possono piacere più o meno.
Lasciando da parte la gh1, che devo esser sincero faccio fatica a capire, a dominare, probabilmente a causa di un motore jpeg molto più immaturo, con un rumore cromatico che viene fuori frequentemente come si abbassa la guardia. Va probabilmente usata solo in raw.
Tra la gx7 e la e-m10 abbiamo proprio delle rese all'opposto.
La gx7 come hai detto fornisce sempre dei file caldi, con poca nitidezza, mentre la e-m10 è più ospedaliera, fornisce un wb sempre neutro anche quando non lo è nella realtà e con i parametri attenuati presenta sempre una grande nitidezza.
Il risultato è che avendo avuto per molto tempo la e-m10, la gx7 ha richiesto di apprendere un modo di operare diverso.
Con la e-m10 utilizzando il jpeg ero spesso soddisfatto del risultato, ma dovevo decidere già in fase di scatto il tipo di resa, perché non permette margini di manovra. L'alternativa è l'uso del raw.
Con la gx7 la mia "vita da fotografo principiante" è cambiata per il meglio. La gx7 impostata bene ha un jpeg, che ad una prima visione sembra quasi sfocato talmente è bassa la nitidezza, ma presenta una lavorabilità e un contenuto di informazioni fantastici, che vengono fuori agendo semplicemente sui livelli e sulla nitidezza.
Che dire, la gx7 è fenomenale e ne sono molto contento.

Allego un esempio (brutto) di come sono diversi i due files e di come è possibile metterci mano con la gx7.
(prima e dopo l'elaborazione a sx la gx7 e a dx la e-m10)
Francesco https://www.instagram.com/hobbitfrank/

La vita dell'uomo consiste nell'affetto che principalmente lo sostiene e nel quale trova la sua più grande soddisfazione.
San Tommaso D'Aquino

Sigma Dp1q,  Sigma Dp3q
Olympus E-pm1, Panasonic Gx7, Panasonic G90, Zuiko 9-18, Zuiko 14-42, Lumix 20mm, Leica 25mm, Sigma 60mm, Zuiko 75-300