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Senza titolo

Aperto da agostino, Domenica, 15 Novembre 2020, 21:13:10

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0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

agostino

Senza testo
  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

pacific palisades

Non so, mi sento un po' strano ma a me piace questo.

Eros Penatti

C'è tanto autunno...
perché senza titolo  :-\ :con:  ^-^

Joserri

Questa immagine, che per me non è una foto, mi ha ricordato la mia impressione del meraviglioso romanzo "Il giardino dei Finzi-Contini". Logicamente nulla è logico, né per la macchina né per la costruzione, ma piuttosto per il muro. Ogni anima vede quando legge qualcosa di diverso.


GraZie!
  • Ric
     

mclaudio

questa foto (assieme all'esperimento di Andrea) mi ha risvegliato dalla letargia profonda che mi fa compagnia

non so bene il perché, ma questa foto mi piace tanto, non lo so... i colori, la niditezza, il contrasto... ci sono tutti, ma timidi, come la panda

complimenti e grazie
--Claudio

pacific palisades

Ci sono due aspetti in questa foto.
Uno è narrativo, la lettura dell'immagine si chiude con domande non risolte: perché, dove ci aspetteremmo un soggetto, troviamo un vuoto? il soggetto è quella mancanza? oppure è il muro? è dietro al muro come pensa Joserri? e perché nella foto c'è quella vecchia panda? che cosa è successo o succederà in quella strada?

L'altro è psicologico, le immagini che riceviamo dal mondo e che chiamiamo 'vedere' sono nella quasi totalità casuali, scomposte; ma quando fotografiamo rimuoviamo quella quasi totalità per comporre ciò che riteniamo degno della fotografia. Questa immagine invece sembra venire dal caso, cioè dallo sguardo più autentico.

Siamo qui, in preda agli enigmi.

agostino

Vi leggo con stupore.
Lo stesso di quando ho incontrato questo pezzo di mondo e mi son detto: sarò in grado, riducendolo nel rettangolo e nei vincoli di una immagine (cioé ri-produzione), di riprodurlo, questo stupore?
Direi di sì.

Questo non vuol dire che è una buona o bella foto.

Senza titolo perché non volevo fuorviare il vostro impatto.

Tra un po' scriverò una cosa più articolata
  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

pacific palisades

Shore fa un discorso simile al mio punto 2, usando un esempio molto efficace: la differenza tra discorso scritto e orale, nel primo caso: più paludato il primo, più sciolto e corrispondente alla vita il secondo, a lui interessa una fotografiua che sia come il parlato.

https://www.youtube.com/watch?v=T029CTSO0IE  (min. 2)

edecapitani

È una buona foto e ci sta l'idea di lasciarla senza titolo. La prima volta che l'ho vista ho pensato "oltre il muro", ora penso alla vecchia Panda, domani...
  • Enrico
     

lookdido

 :si: :si: :si:

Credo che il motivo che rende difficile trovare un titolo adeguato sia la molteplicità dei contenuti leggibili:

- gli intriganti colori autunnali;
- l'edificio importante;
- il parco delimitato dal muro, rafforza il segnale di benessere (se fruito da un privato);
- l'auto spartana parcheggiata a ridosso del confine, quasi a simboleggiare una voglia di percorrere qualche gradino della scala sociale;

Quindi credo che un titolo sarebbe potuto essere "Classi sociali", ma sarebbe vanamente provocatorio; allora va bene non dare il titolo, ognuno è libero di confezionarne uno, se lo trova...  :)
  • lookdido
     
La mia password è "errata", in questo modo quando sbaglio il computer me la rammenta...

agostino

Uscendo di casa, quella mattina, pensavo a una cosa letta in un topic di PP in cui invitava a considerare il fatto che le automobili siano rappresentate nelle nostre foto di paesaggio urbano: personalmente tendo sempre ad escluderle. Vorrei escludere le auto dalla città. Vedo con fastidio le foto degli anni passati in cui piazza del Popolo è ridotta a parcheggio. Trovo armoniche le immagini di città con carrozze a cavalli o tram. Forse perché sono presenze discrete, diluite, più in sintonia con il contesto.
L'auto a ridosso del muro, con i suoi spigoli in contrasto con le curve morbide del palazzo, mi è sembrata immediatamente non fuori luogo.
Ma devo trovare il modo di includere anche il traffico, le macchine parcheggiate a vanvera.

Per Josseri: Il muro del giardino dei Finzi Contini è una bella evocazione, forse è l'immagine che più rimane dalla lettura del libro.
Una coincidenza con la tua osservazione: poche centinaia di metri più avanti di quel muro, trovi delle "pietre di inciampo"* in cui si ricorda una delle famiglie deportate il 16 ottobre 1943. Sono Finzi romani.


*sanpietrini in metallo con i nomi incisi delle persone deportate; è un modo con cui a Roma si indicano, per mantenerne viva la memoria, le case in cui abitavano.
  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

Joserri

È tutto molto interessante. Grazie, Agostino!  :D :D :D
  • Ric
     

pacific palisades

Oggi ho visto Pacific Palisades, l'ho incontrato per caso al Brico, lui cercava delle lampadine ma non trovava la corsia.
Aveva un ghigno feroce, mentre i suoi occhi spaziavano sulla merce esposta ha detto: Hanno paura delle automobili, perché fanno della fotografia cosmetica, e hanno perfettamente ragione, le automobili rovinano il loro sterile imbellettamento.
A me Pacific in quei frangenti un po' mi intimorisce, non oso contraddirlo.
Poi riprende: Hai visto quella foto di - come acciderba si chiama... - quella foto coi nomi dei deportati incisi sulle pietre...
E' una foto di Agostino, gli dico io.
Ecco Agostino, quello che invece di comprarsi una macchina ogni mezzora, compra dei libri e li legge anche.
Che palle quella solita durezza, ogni tre parole un giudizio, questo è Pacific, pensavo io, intanto annuivo.
Capisci la fotografia è proprio questo, la realtà arriva addosso, Agostino cammina per quella via e il mondo lo investe col muro, con la vecchia Panda, con i nomi dei deportati, niente capita a caso...
È troppo, prendo coraggio, gli dico: caro Pacific non pensi di fare del misticismo da fattucchiere?
Il suo sguardo si incendia, piglia un trapano e me lo punta contro, mentre dice: Il mondo è misterioso ma questo mistero non è altro che una fitta rete di relazioni tra gli eventi che si sviluppa in profondità, e la vediamo sempre più sfumata, perché la profondità è questa impossibilità di vedere tutto, vedere fino all'inizio. Ma a parte questo, forte vero quella foto di Agostino coi nomi dei deportati!
E posa il trapano.

Joserri

Cari amici in dialogo:
Non voglio fare 'story' della 'History', perché sono un Nessuno, come in Odysseos.
È terribile, nel XX secolo, avere questa notizia, leggendola io stesso all'età di dieci anni. Ho visto la foto aggiornata e non provoca paura ma profonda ripugnanza. In Spagna non si è visto nulla di simile per quanto riguarda gli ebrei, anche se i repubblicani sovietici contro la destra e i cristiani lo hanno fatto.
Per fortuna oggi abbiamo solo il Covid! <Non 'emotiji' possibile>
  • Ric
     

agostino

  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)