Dopo essermi sciroppato una manutenzione ordinaria con oltre un migliaio di messaggi d'errore accumulati dalla precedente (mah....), prima di andare a nanna mi concedo un post estemporaneo, giusto per non farvi illudere di esservi liberati di me.

Vorrei cercare di chiarire un po' le idee su che cosa sia il tiraggio e quali siano le sue implicazioni, perché quando si parla di "tiraggio" (e peggio ancora dei suoi vantaggi e svantaggi, reali o presunti) si confonde sistematicamente il tiraggio comunemente detto, cioè il "tiraggio dell'innesto" (ossia quello della bajonetta dell'ottica, che va dal piano d'innesto al piano pellicola/sensore) con il "tiraggio dello schema ottico" (o "tiraggio ottico") che va dall'estremo dell'ultima lente posteriore al piano pellicola/sensore. Si tratta di due cose completamente diverse, anche se naturalmente intercorre fra loro una relazione, quindi la confusione tra di esse comporta inevitabilmente il proferimento (per quanto involontario ed inconsapevole) di "castronerie".

Presumo e spero sia evidente a tutti che normalmente il "tiraggio ottico" è maggiore (anche di molto) del "tiraggio d'innesto", e in tal caso la lente posteriore rimane bene interna al barilotto; tuttavia, nulla toglie che il tiraggio OTTICO possa anche essere inferiore a quello di INNESTO, nel qual caso la lente posteriore sarà più o meno sporgente (la qual cosa potrebbe costituire un problema, per esempio se andasse ad urtare contro lo specchio reflex).
Ora, il punto è che qualunque progettista di ottiche sa bene una cosa: che A PARITÀ DI COMPLESSITÀ DI PROGETTO maggiore è il "tiraggio ottico" migliori saranno le caratteristiche della lente per (quasi) tutte le aberrazioni (principalmente quelle derivanti dal difetto di planarità) e migliori e più uniformi saranno anche le prestazioni da bordo a bordo. Al contrario, minore è il "tiraggio ottico" e maggiori saranno le aberrazioni e più sarà difficile correggerle. Insomma, in linea di principio la regola è semplice: maggiore è il "tiraggio ottico" e migliore sarà la lente che ne viene fuori.
Quanto sopra vale in generale per le focali che siano maggiori o pari all'incirca ai due terzi (o poco meno) del diametro di copertura richiesto; quindi, per intenderci, sul formato 135 (oggi chiamato Full Frame), a partire dalle focali dai circa 28mm in su, nessun progettista neanche si sogna di ricorrere a corti tiraggi "ottici" di progetto, che si tratti di Foveon o di mosaico, a meno che non venga proprio costretto con una pistola puntata alla tempia (o per ragioni commerciali, che è sostanzialmente la stessa cosa). (*)
Questa affermazione è anche facilmente verificabile, persino in casa Sony, dove la totalità delle lenti FF di focale pari o maggiore a 28mm progettate appositamente per l'innesto E a corto tiraggio, sono in realtà obiettivi con tiraggio "ottico" di gran lunga maggiore di quello di innesto! Anzi, risulta addirittura ben superiore, per lo più, anche al tiraggio di innesto del Sony-Minolta! Persino il 24-105/4, che parte dalla focale di 24mm e che per tale ragione potrebbe aver vantaggio progettuale per il corto tiraggio possibile, di fatto presenta un maggior tiraggio di almeno un paio di centimetri (non possiedo quest'ottica, quindi si tratta di una stima fatta ad occhio sulla base delle foto posteriori della lente, ma non credo di poter sbagliare di molto).
Soltanto sull'ultimissimo 24/1.4 (SEL24F14GM, annunciato proprio in questi giorni) la Sony ha presentato finalmente un grandangolare con tiraggio ottico circa PARI al tiraggio d'innesto. In questo modo la lente risulta quasi 2 cm più corta del Sigma 24/1.4 ART diretto concorrente. Ottimo risultato?!... Forse... Se la qualità risulterà pari al Sigma ART sarà certamente da fare un applauso al reparto R&D della Sony; ma per quanto riguarda l'utente... beh, dipende da quanto si è disposti a pagare in più per quei due centimetri (quasi) in meno di lunghezza, perché in base al prezzo annunciato questa lente costerà il doppio del Sigma...
Con tutto questo discorso ho inteso mostrare che il diffuso pensiero che un tiraggio d'innesto corto sia un vantaggio sul piano tecnico e/o progettuale è semplicemente una idea infondata, ossia che non trova alcun riscontro nella realtà progettuale (e soprattutto nella fisica ottica). Ci sono sicuramente dei vantaggi pratici di minor ingombro del corpo macchina, questo è indiscutibile; ma poi questo minor ingombro viene purtroppo compensato da un "quasi" inevitabile maggior tiraggio ottico delle lenti, che quindi presentano nella parte posteriore un "tubo finale" più lungo. Per riuscire ad avere lenti più corte che non "sprechino" (diciamo così) il vantaggio di un corto tiraggio d'innesto, è dunque necessario sobbarcarsi una complessità di progetto (come quella del nuovo Sony 24/1.4) che però DIFFICILMENTE SI GIUSTIFICA (e in genere solo per focali corte) e quindi di fatto assai raramente i produttori di ottiche mettono in cantiere simili progetti.
In altri termini, il discorso appena fatto ci dice che: A PARITÀ DI COMPLESSITÀ DI PROGETTO, la distanza finale tra il piano pellicola e la lente frontale è sempre la stessa, a prescindere da quale sia il tiraggio d'innesto della fotocamera. Oppure, se preferiamo, possiamo dire la stessa cosa ancora in un altro modo: A PARITÀ DI COMPLESSITÀ DI PROGETTO, la profondità complessiva dell'insieme "corpo macchina e lente" rimane sempre la stessa a prescindere dal tiraggio d'innesto, che sia lungo, medio o corto. Se si riesce a comprendere questo fatto (il quale è una questione di fisica ottica e non di tecnologia), allora ci si rende anche conto che il 99% dei discorsi fatti intorno ai presunti vantaggi di questo o quel tiraggio d'innesto sono basati sostanzialmente... sul nulla.
In conclusione, tirando le somme, siamo onesti: il vero vantaggio di un corto tiraggio di innesto sta nel fatto che l'utente può montarci sopra tutte le lenti vintage che gli pare!!!

Ecco, questo sì che è un vantaggio concreto ed è anche perfettamente legittimo, per cui non c'è bisogno star lì a cercare presunte giustificazioni tecniche per legittimarlo: vogliamo un bocchettone con tiraggio corto per poterci montare davanti quel che più ci garba!...

PS
Comunque, a scanso di equivoci, sia ben chiaro che tutto quanto ho scritto qui sopra non c'entra "un tubo" col motivo per il quale la Sigma ha messo "un tubo" davanti alla SD Quattro, che è tutta un'altra storia (semmai di queste ragioni ne parlo in un post successivo, se ne avrò voglia e tempo). Quindi, per favore, non mischiate i due discorsi, altrimenti mi viene lo sconforto

e finisce che smetto di fare anche la manutenzione ordinaria e vi lascio in balia degli spammer...

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(*) Viceversa, al di sotto di queste "focali relative" (quando cioè entriamo nel campo dei grandangolari veri e propri) il discorso cambia, perché entrano in gioco altri problemi ottici che rendono conveniente ricorrere a "tiraggi ottici" minori, fino a far sporgere la lente posteriore (in alcuni casi anche di molto), ossia rendendo il tiraggio ottico minore di quello d'innesto.