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Sigma 135 art su Sigma Sd quattro H

Aperto da Nessunego, Martedì, 15 Settembre 2020, 20:55:49

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Nessunego

Ho avuto la fortuna di poter acquistare da privato un Sigma 135 f1.8 art praticamente immacolato.
La fortuna più grande per me, però, è stata poterlo provare un'oretta sulla Sigma Sd Quattro H di chi me lo ha venduto.
Purtroppo la mia Sigma Sd Quattro H non è ancora arrivata, infatti.
A casa mi sono guardato i file aperti e convertiti con SPP.
Sono rimasto sbalordito per alcuni motivi:
‐ la risoluzione fa realmente impressione. Sapevo della resa del Sigma 135 art avendolo già usato (noleggiato) sulla Nikon D850. Ma sul Foveon è una cosa da sincope. E fotografo da 30 anni e di lenti e macchine me ne sono passate per le mani.
‐ la resa tonale di questa lente mi sembra molto diversa su Foveon rispetto a Bayer. I passagi tonali sono più graduali, le ombre meno chiuse, il microcontrasto più naturale pur essendo molto inciso. Io non sono mai stato un grande amante dei Sigma Art che ho avuto modo di provare sulle mie Nikon per via di una resa tonale che non era nelle mie corde, con ombre mediamente troppo chiuse per i miei gusti e un contrasto troppo elevato. E invece sul Foveon Quattro questa lente mi è proprio piaciuta.
Quindi mi chiedo: possibile che la resa ottimale delle lenti Sigma si abbia sui sensori Foveon sui quali in realtà vengono testate dalla casa madre e che la loro resa cambi carattere su sensori Bayer (poi uno può apprezzare di più una resa o l'altra)?
  • Nessunego
     
Sigma SD Quattro H, Sigma 18-35 f1.8, Sigma 70mm f2.8 macro, Sigma 135 f1.8
Nikon D850, Nikon D600, troppe ottiche Nikon

Italo

CitazioneQuindi mi chiedo: possibile che la resa ottimale delle lenti Sigma si abbia sui sensori Foveon sui quali in realtà vengono testate dalla casa madre e che la loro resa cambi carattere su sensori Bayer (poi uno può apprezzare di più una resa o l'altra)?
Non credo che sia tanto una questione di lenti quanto di sensore e di interpretazione dei dati raccolti.

Lo strato superficiale del sensore della QH (quello che determina la risoluzione in luminanza e del colore blu) possiede più di 25Mpx che, per l'assenza dell'algoritmo di demosaicizzazione globale, fornisce una risoluzione maggiore di un 50Mpx Bayer.

I due strati inferiori, pur avendo una risoluzione "Quattro" volte inferiore, forniscono i valori cromatici del verde e del rosso ma, pur essendo interpolati, per una proprietà fisiologica dell'occhio umano, non producono un effetto flou sui pixel di luminanza (strato superficiale) tale da richiedere un algoritmo di sharpening come nel Bayer.
L'assenza dell'esigenza di una consistente dose di nitidezza applicata (come nel Bayer) fornisce un naturale aspetto dei contorni sui dettagli.

Ho provato diverse lenti, anche ottime vintage, su foveon classico (3 strati con medesimo numero di pixel) e la nitidezza, compatibilmente con le possibili aberrazioni ottiche, era pressoché la stessa e non credo che sul "Quattro" il risultato possa cambiare in modo drammatico, ma penso che Rino potrà essere più preciso. https://www.nadir.it/ob-fot/SIGMA_SD4H-1/sigma-sd4h-parte1.htm
  • Italo
     
Sigma DP2m+SD10_17-70:2,8-4,5__Summicron 50:2__1800:6 autocostruito.
Mitsubishi 10x15-20x30 sublimation printers.

pacific palisades

Citazione di: Nessunego il Martedì, 15 Settembre 2020, 20:55:49
Sono rimasto sbalordito ... la resa tonale di questa lente mi sembra molto diversa su Foveon rispetto a Bayer. I passagi tonali sono più graduali, le ombre meno chiuse, il microcontrasto più naturale pur essendo molto inciso. Io non sono mai stato un grande amante dei Sigma Art che ho avuto modo di provare sulle mie Nikon per via di una resa tonale che non era nelle mie corde, con ombre mediamente troppo chiuse per i miei gusti e un contrasto troppo elevato. E invece sul Foveon Quattro questa lente mi è proprio piaciuta.

Questa cosa del contrasto elevato e le ombre un po' chiuse la percepisco nel 35mm art usato con la SDQH, cioè considerando che noi vediamo l'immagine anche con una sorta di impressione complessiva e emotiva, la foto mi da l'idea di essere 'pesante'.
In realtà è abbastanza improprio parlare di "un'immagine" perché tutto dipende dalle condizioni di luce, dal soggetto e non sempre ho l'impressione di pesantezza. Devo dire anche che con Lumix questa impressione di pesantezza non l'ho mai.
Domenica, grazie a Agostino che mi aveva intimato La SDQuattro non è un asciugacapelli, usala! l'ho usata. Ecco sono rimasto contento, una fotografia è finita nella cartella Paesaggi.
Rispetto alla Lumix micro 4/3 che ha venti milioni di pixel, la definizione pare assurda, si vedono tutte le parti delle antenne sui tetti, si contano le foglie eccetera, tutte cose che per una persona che cerca il significato dentro il riquadro dell'immagine non contano nulla e forse sono anche oziose.
Ma l'estetica dell'immagine è interessante, e se devo dare un giudizio beh penso sia una splendida macchina (nonostante non riesca a fungere da asciugacapelli). E' grande, lenta, scomoda ma ho intenzione di usarla di più.

Rino

Citazione di: Italo il Martedì, 15 Settembre 2020, 22:43:59
Ho provato diverse lenti, anche ottime vintage, su foveon classico (3 strati con medesimo numero di pixel) e la nitidezza, compatibilmente con le possibili aberrazioni ottiche, era pressoché la stessa e non credo che sul "Quattro" il risultato possa cambiare in modo drammatico, ma penso che Rino potrà essere più preciso. https://www.nadir.it/ob-fot/SIGMA_SD4H-1/sigma-sd4h-parte1.htm

Il Quattro, come hanno già potuto scoprire numerosi amici che lo adoperano, paga il pegno della sua natura di "Quattro" per i risultati che - talvolta - lo fanno sembrare inferiore al Merrill, ma la sua effettiva, maggiore risoluzione mette in evidenza in modo drammatico i limiti delle vecchie ottiche per quanto eccellenti. Può sembrare un paradosso ("Se il Merrill è più inciso, perché non mostra i limiti dei miei eccelsi, vecchi Pentax, ma li mostra la sd Quattro che è una ciofega?"), ma è così: la risoluzione effettiva è un conto, la risoluzione apparente ne è un'altra.
La maggiore pulizia del Merrill fa sembrare nitido (quasi) qualsiasi obiettivo, ma - viceversa - la maggiore risoluzione del Quattro ne mostra gli eventuali limiti e per questo poi, la conclusione di tutti, è che sul Quattro si devono adoperare solo ottiche Art se si vogliono ottenere i migliori risultati (lasciamo stare che ci sono vintagisti pronti a giurare sulla splendida nitidezza del Super Ciofagon che, a suo tempo, costava poche Lire e faceva pena anche allora).

Nel caso del 135 Art, un obiettivo semplicemente fantastico, è vero che renda meglio se adoperato sul Foveon: l'ho notato ai tempi del test su Nadir https://www.nadir.it/ob-fot/SIGMA_135-1,8-ART/sigma-135-art.htm e lo sto verificando di nuovo ora che ho in prova il 135 in versione L-Mount sulla Sigma fp. La nitidezza è indiscutibile anche sulla fp, ma sul Foveon guadagna rotondità e ulteriore "sensazione di nitidezza" che alla fine fanno sembrare le immagini migliori. "Immagini migliori", questo è il motivo per cui abbiamo scelto il Foveon, no? Almeno per quanto mi riguarda, non è per mettermi a contare le linee per millimetro, ma per ottenere immagini migliori.

Nessunego

Grazie mille per i vostri riscontri. Mi fa piacere discutere con chi ha più esperienza di me in questo mondo Foveon. Io purtroppo a fronte di un grande entusiasmo e voglia di utilizzare questa fotocamera, mi trovo purtroppo ancora limitato dal non averla a disposizione e  cerco di leggere assieme a voi le mie prime impressioni derivanti dalle poche prove che ho potuto fare direttamente per cercare di iniziare a capire il mezzo che avrò spero a breve tra le mani.
Ho sempre cercato di capire il mezzo per sapere come meglio adoperarlo per esprimere i contenuti che sento. In questo mi state già aiutando moltissimo e vi ringrazio.
  • Nessunego
     
Sigma SD Quattro H, Sigma 18-35 f1.8, Sigma 70mm f2.8 macro, Sigma 135 f1.8
Nikon D850, Nikon D600, troppe ottiche Nikon

agostino

Andrea, sono contento del tuo ritorno al Pho(veo)n su mio stimolo.
Ignora il fatto che ingrandendo si vedono dettagli apparentemente inutili.
Guarda la foto dalla distanza giusta e al giusto ingrandimento e proprio quello che c'è ma non vedi (ma vedresti al 100%) darà all'immagine quella matercità che fa la differenza.
Se vedi una distesa di sabbia non percepici i granelli eppure sono loro a rendere la percezione della sabbia diversa da quella di un montarozzo di terra o da quella di una simulazione della sabbia.
  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

agostino

Se non ci credi ti spedisco a casa un telo simulatore di sabbia di 100 metri quadri e vedi se non ho ragione.
  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

pacific palisades

Agostino, non so devo ragionarci. Ho bisogno di stampare la foto con la SDQ finita nella cartella paesaggi ma ora ho finito la carta. Poi ti/vi dico.

Tieni presente che già il micro 4/3 usato con obiettivi ottimi ti spinge verso un'estetica da banco ottico: tutto è, o meglio appare, nitido. Diciamo un'estetica del cristallo purissimo.
Il problema di questa estetica è spiegato da un aneddoto raccontato da Nausicaa Giulia Bianchi:
C'era una mostra di Anselm Adams e Robert Adams. I visitatori dicevano davanti alle fotografie del primo Che bella stampa; davanti a quelle del secondo Che bella fotografia.

Su questo ci sarebbe da fare una autoriflessione profonda: che scopo ha l'immagine? nel mio caso l'immagine è un dito, non è la luna, il dito porta alla luna che è un significato, un senso, un'intuizione sul mondo, un sentimento. Vorrei che la mia immagine fosse non una superficie, ma un passaggio, la cruna. Voglio tagliare la tela.