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Una storia veronese

Aperto da edecapitani, Martedì, 12 Marzo 2019, 18:06:00

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edecapitani

Una sposa discende da una bellissima Fiat 600 e, al braccio dell'orgoglioso genitore, s'avvia radiosa verso l'evento fatale.
Una colorita fanciulla le sostiene il velo.
Pochi passi e varcheranno la soglia della basilica di S. Zeno, l'antica porta allora si chiuderà dietro di loro, celando agli estranei l'incedere sostenuto dalla Marcia di Mendelssohn e all'oscuro fotoamatore le mirabili formelle bronzee, celebri in tutto il mondo.
Io non fotografo matrimoni, anzi non ce l'ho con nessuno tanto da devastarne l'incarnato con improbabili tentativi di ritratto, la sposa mi è totalmente sconosciuta eppure sono un suo convinto sostenitore e, questa volta, non posso fare a meno di fotografarla.
Perché? Facciamo un passo indietro.

Il primo sabato di settembre nell'anno del Signore 2018, son disceso da Bosco Chiesanuova a Verona con l'intenzione di fotografare la porta bronzea di S. Zeno, inizio del XII secolo, con le formelle create da tre diversi maestri, perché dopo il terremoto del 1117 si dovette ricostruire la basilica e sostituire alcune distrutte formelle della porta con altre di diversa provenienza (e ne venne un bellissimo miscuglio di tre stili e un disordine iconografico).

Normalmente, per proteggerla da intemperie e quant'altro, la porta non è visibile all'esterno, bisogna pagare il biglietto ed entrare in basilica. Quindi vado in biglietteria munito di soldi, fotocamera (SDq), obiettivi (30 art e 50-100) e cavalletto.

- Si può fotografare ma per usare il cavalletto bsogna chiedere l'autorizzazione alla diocesi, gli uffici sono qui vicini

- E allora chiediamo questa autorizzazione

- Oggi però è sabato e gli uffici sono chiusi

Rivolgo i miei più delicati pensieri alla diocesi, mi faccio dare il numero di telefono e me ne vado, rimandando la sessione fotografica.
Poi cambio idea: già che ci sono riprenderò la facciata e il magnifico portale di maestro Niccolò (c. 1138), è previsto un temporale e potrebbe venir fuori qualche bella visione drammatica.

Dopo una mezz'ora buona di foto accade l'imprevisto: si spalancano le porte e appaiono i battenti bronzei, esposti alla luce naturale che accarezza la facciata da sud-ovest e senza il permesso della diocesi.

Ci sarà un matrimonio: apertura speciale.

Certo, la soglia è trafficata, difficile manovrare col cavalletto ma meglio di niente.

Comincio a scattare e vado avanti a lungo perché - fatto rarissimo e inspiegabile - la sposa è in ritardo.

Fotografo e fotografo, finalmente arriva una 600 bianca, auto che mi ricorda lo zio Francesco e i tanti viaggi con lui in luoghi lontanissimi e leggendari come Chiasso, Como, Porlezza e la Valsassina.

Dedico le ultimo foto alla sposa e alla 600: auguro all'una una vita lunga e felice, all'altra ancora tanti km di strada.

Ma la mia preferita è la valletta colorata... e naturalmente la porta bronzea.


1. La sposa col papà e la colorata valletta
2. Alcune formelle della porta, tutte di mano del primo maestro.
3. La cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre (1° maestro)
4. Le due madri: allegoria dela mare e della terra




  • Enrico
     

edecapitani

5. L'Eterno mostra ad Eva il cadavere di Abele, Caino e Adamo intanto lavorano (1° maestro)
6. L'arca di Noè (1° maestro)
7. La danza di Salomè (1° maestro)
  • Enrico
     

edecapitani

8. Particolare della Decollazione di Giovanni Battista (1° maestro)
9. La facciata di S. Zeno durante il matrimonio, con la Fiat 600 e il cielo minaccioso
  • Enrico
     

pacific palisades

Resto sempre stupefatto dalle visioni che porti con la macchina fotografica del tempo.

agostino

MERAVIGLIA. Nella prima foto, all'altezza del parabrezza, si vede una signora con la mano in bocca (si morde le dita?) e una macchina fotografica al collo: è lei la vera protagonista
  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

Silvia V

che meraviglia! la passione per qualcosa porta spesso accadimenti che sembra abbiano qualcosa di magico, no?
Mi piacciono in particolar modo i dettagli della 5, 7 e 8...che finezza...pur avendo linee abbastanza semplici hanno una grande forza espressiva
  • Silvia
     
DP3 Merril
Nikon D700
Olympus OMD em1
Nikon F2

"L'inizio è solo un seguito ed il libro degli eventi è sempre aperto a metà"

edecapitani

Grazie dei commenti.
Ci vogliono occhi foveon per notare la signora che si morde le dita!
Silvia, ho condiviso solo immagini di formelle del primo maestro e della parte bassa perché sono venute meglio (per quelle più in alto avrei avuto bisogno di un tele luminoso per non avere le linee storte e meno traffico) ma il primo maestro ha uno stile molto espressivo come tu hai colto.

I bronzi di S. Zeno per me furono una folgorazione dal punto di vista fotografico: li vidi nelle tavole bn del libro fotografico Bronzi romanici di Hermann Lisinger del 1956. Ci tornerò quando sarà il momento opportuno, non voglio ripetere le fotografie di Lisinger, voglio vederli con i miei occhi. Non è facile per un amatore, perché quando sono normalmente visibili all'interno sono accessibili in uno spazio angusto e con una luce pessima, non credo sia sufficiente il cavalletto per lavorare bene. Altrimenti bisogna fare l'agguato ai matrimoni ma sapendo bene cosa fare perché il tempo è poco.
  • Enrico
     

clax

Con tutto il rispetto per il maestro n°1, la signora senza più dita
e tutti gli attori inconsapevoli di questa fotostoria, (diocesi compresa)
ciò da cui ho tratto maggior piacere è lo stile felice dello scritto.
Discendi ancora o poeta e porgi
al nostro cospetto il frutto
d'un fecondo costrutto.

  • Claudio
     

maxtolardo

Le foto alle formelle sono spettacolari. Hanno tridimensionalità stupefacente. Enrico che fotocamera usi, che mi sono distratto un attimo?

edecapitani

Grazie Max.
Fotocamera: sdq
Obiettivi: 50-100 art per le formelle (a mano libera e con diaframmi un po' troppo aperti data la situazione e il peso dell'obiettivo, nella foto in bn però il diaframma lo volevo proprio aperto),
30 art per la facciata con successiva correzione prospettica.

Gli esiti di colore e contrasto non sono uniformi perché in sviluppo ho seguito criteri diversi. Sto sperimentando soluzioni diverse per ottenere quello che mi interessa a seconda di come poi utilizzo la foto.

Grazie Clax, se hai bacchettate da dare su composizione esposizione e altro fai pure, io non mi offendo e mi sono utili. Ho bisogno di migliorare.
  • Enrico
     

Lorenzo F.

Ottimo lavoro, sono colpito da questi scatti molto delicati
Personalmente mi piacerebbe una maggiore presenza del bn. (ma è un po una mia fissazione)
{[(1:1:1) + (1:1:4)] /3} > 33% = True
SX70-Sd10-SdQ-XH1 ed altre cosucce varie.

Non sapere chi siamo è grave. Non sapere cosa si voglia è rischioso. Non capire con chi si stia parlando può rivelarsi drammatico.
M.Villani

edecapitani

Grazie Lorenzo. Il mio progetto è di farle sia a colori che in bn, con una preferenza per il bn. Qui ho condiviso il colore perché con il bronzo dà molti grattacapi: una battaglia tra verde e magenta. Inoltre al tempo scattavo ancora in dng (poi qualcuno mi ha detto che ero un c*** e io ho verificato sul campo che aveva ragione). Infine ho una mezza idea: colore per le formelle intere, bn per i particolari. Vedrò
  • Enrico
     

Lorenzo F.

 :si:
Ad essere onesto, ciò che mi ha colpito è stata la visione del legno retrostante e del suo colore, è quel piccolo particolare che staccandosi completamente dal contesto, offre a chi lo nota, proprio la possibilitá si contestualizzare quanto ha di fronte agli occhi  cosa, questa, che non sarebbe possibile apprezzare con un bn, tuttavia hai ragione nel pensare che il bn sia in questo caso appropriato per i dettagli.
{[(1:1:1) + (1:1:4)] /3} > 33% = True
SX70-Sd10-SdQ-XH1 ed altre cosucce varie.

Non sapere chi siamo è grave. Non sapere cosa si voglia è rischioso. Non capire con chi si stia parlando può rivelarsi drammatico.
M.Villani

edecapitani

Il legno ha colpito anche me! È un segno della storia perché quando la porta era intatta tutto era coperto dal bronzo. La capacità del foveon di cogliere il dettaglio in modo spietato può diventare poesia.
  • Enrico
     

stefano65

Citazione di: edecapitani il Martedì, 12 Marzo 2019, 18:06:00
Una sposa discende da una bellissima Fiat 600 e, al braccio dell'orgoglioso genitore, s'avvia radiosa verso l'evento fatale.
Una colorita fanciulla le sostiene il velo.
Pochi passi e varcheranno la soglia della basilica di S. Zeno, l'antica porta allora si chiuderà dietro di loro, celando agli estranei l'incedere sostenuto dalla Marcia di Mendelssohn e all'oscuro fotoamatore le mirabili formelle bronzee, celebri in tutto il mondo.
Io non fotografo matrimoni, anzi non ce l'ho con nessuno tanto da devastarne l'incarnato con improbabili tentativi di ritratto, la sposa mi è totalmente sconosciuta eppure sono un suo convinto sostenitore e, questa volta, non posso fare a meno di fotografarla.
Perché? Facciamo un passo indietro. Perche hai tagliato il culo della 600?

Il primo sabato di settembre nell'anno del Signore 2018, son disceso da Bosco Chiesanuova a Verona con l'intenzione di fotografare la porta bronzea di S. Zeno, inizio del XII secolo, con le formelle create da tre diversi maestri, perché dopo il terremoto del 1117 si dovette ricostruire la basilica e sostituire alcune distrutte formelle della porta con altre di diversa provenienza (e ne venne un bellissimo miscuglio di tre stili e un disordine iconografico).

Normalmente, per proteggerla da intemperie e quant'altro, la porta non è visibile all'esterno, bisogna pagare il biglietto ed entrare in basilica. Quindi vado in biglietteria munito di soldi, fotocamera (SDq), obiettivi (30 art e 50-100) e cavalletto.

- Si può fotografare ma per usare il cavalletto bsogna chiedere l'autorizzazione alla diocesi, gli uffici sono qui vicini

- E allora chiediamo questa autorizzazione

- Oggi però è sabato e gli uffici sono chiusi

Rivolgo i miei più delicati pensieri alla diocesi, mi faccio dare il numero di telefono e me ne vado, rimandando la sessione fotografica.
Poi cambio idea: già che ci sono riprenderò la facciata e il magnifico portale di maestro Niccolò (c. 1138), è previsto un temporale e potrebbe venir fuori qualche bella visione drammatica.

Dopo una mezz'ora buona di foto accade l'imprevisto: si spalancano le porte e appaiono i battenti bronzei, esposti alla luce naturale che accarezza la facciata da sud-ovest e senza il permesso della diocesi.

Ci sarà un matrimonio: apertura speciale.

Certo, la soglia è trafficata, difficile manovrare col cavalletto ma meglio di niente.

Comincio a scattare e vado avanti a lungo perché - fatto rarissimo e inspiegabile - la sposa è in ritardo.

Fotografo e fotografo, finalmente arriva una 600 bianca, auto che mi ricorda lo zio Francesco e i tanti viaggi con lui in luoghi lontanissimi e leggendari come Chiasso, Como, Porlezza e la Valsassina.

Dedico le ultimo foto alla sposa e alla 600: auguro all'una una vita lunga e felice, all'altra ancora tanti km di strada.

Ma la mia preferita è la valletta colorata... e naturalmente la porta bronzea.


1. La sposa col papà e la colorata valletta
2. Alcune formelle della porta, tutte di mano del primo maestro.
3. La cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre (1° maestro)
4. Le due madri: allegoria dela mare e della terra




Stefano
Il Foveon racconta,il mosaico cataloga