News:

Alcuni FAKE ACCOUNT sono stati BLOCCATI e BANNATI

Menu principale

Tiff da SPP

Aperto da anfat, Martedì, 09 Agosto 2016, 19:55:18

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

anfat

Ciao, io sviluppo i files x3f da sensore Merrill in SPP nel seguente modo: contrasto -2, ombre +2, luci -2, nitidezza -2, riduzione delle rumore tutto disattivato; regolo esposizione, bianco e modalità' colore; cerco sempre di avere un po di spazio ai due estremi dell'istogramma ed ottengo un'immagine molto piatta, ma che contiene tutte le informazioni del raw; salvo poi in tiff a 16 bit con prophoto; poi eseguo tutte le regolazioni che servono in Lightroom o Photoshop; non ho mai avuto problemi nell'ottenere immagini soddisfacenti......c'e' qualcosa di sbagliato in quello che faccio? grazie dei consigli
"Cosi', alla fine, ci accorgiamo che quello che ho esplorato per tutta la vita e' il mondo davanti alla mia porta……" (Paul Strand)

Italo

Citazione......c'e' qualcosa di sbagliato in quello che faccio?
Credo che "sbagliato" non sia il termine adatto, direi piuttosto "soggettivo" poiche' ogni trattamento dipende dal gusto e dalle scelte operative dell'utente.... oltretutto, tranne i valori di nitidezza e riduzione rumore, per le differenti condizioni di ripresa, gli altri parametri difficilmente possono essere gli stessi per tutti gli scatti.

Reputo molto positivo il controllo dell'istogramma, pero' personalmente preferisco ottenere, gia' dal raw, una curva estesa il piu' possibile verso i limiti tonali.

La modalita' di salvataggio e' in funzione dell'uso del file e dell'HW in uso... per avere garanzia di compatibilita' con monitor e stampanti uso solo Jpeg e sRGB. Salvare in tiff 16bit ProPhoto mi sembra eccessivo per pubblicare sul web, oltretutto (a seconda del monitor) non e' detto che gli altri vedano gli stessi colori che vedi tu.

Archivio solo gli X3F, eventualmente rinominati, in cartelle con vario titolo, perche' solo il raw e' l'immutabile "negativo" dei nostri scatti da cui risalire per qualsiasi versione d'immagine si voglia ottenere nel tempo... si, perche' i nostri gusti (sulla stessa immagine) possono cambiare!   
  • Italo
     
Sigma DP2m+SD10_17-70:2,8-4,5__Summicron 50:2__1800:6 autocostruito.
Mitsubishi 10x15-20x30 sublimation printers.

Sardosono

Non c'è nulla di "sbagliato"in quello che fai, ma ci sono molte cose del tutto inutili, almeno secondo la mia comprensione delle "cose" della fisica e della tecnologia che stanno alla base della fotografia digitale. Ovvero:
- è del tutto inutile salvare a 16 bit
- è del tutto inutile salvare in prophoto o in adobe
- è "praticamente" inutile salvare in tiff

Inoltre l'affermazione che l'immagine che salvi "contiene tutte le informazioni del raw" è un convincimento molto diffuso ma è FALSA. L'immagine che salvi conterrà SEMPRE MOLTO MENO informazioni del RAW, anche se salvi in tiff prophoto a 16 bit. Ma non basta: la quantità di informazione originale del RAW trasferita in un tiff salvato prophoto o adobe a 16 bit è LA STESSA trasferita in un tiff sRGB a 8 bit, la qual cosa è DIMOSTRABILE con buona pace di chi sostiene fideisticamente il contrario. L'unica differenza è il modo con cui questa informazione è distribuita nello spazio colore, ma è sempre e comunque la stessa sotto ogni punto di vista. Ecco perché la cosa è "del tutto inutile".

Invece il salvare in tiff piuttosto che in jpeg con indice 90/92 è "praticamente" inutile, nel senso che "in teoria" POTREBBE esserci un vantaggio ma "in pratica" la differenza di quantità di informazione trasferita è sostanzialmente irrilevante (anzi, al limite del "rilevabile" anche con metodi di analisi dell'informazione). Quindi non c'è alcun vantaggio pratico a salvare in tiff invece che in jpeg, checché ne pensino il 99% dei fotografi.

Oltre a questo c'è da dire che non vedo il senso di usare SPP per effettuare un "finto" sviluppo. Tu dici che "regoli" l'esposizione ma che lasci "fissi" contrasto, luci e ombre, che sono parametri strettamente correlati fra loro e con l'esposizione. Perché lo fai? Perché preferisci lavorare l'immagine in altro programma? Ma allora lascia tutto a zero!

In ogni caso, se tu proprio hai una idiosincrasia per SPP e riesci a lavorare solo in PS o quant'altro, beh allora continua a lavorare in questo modo (ma almeno salva tutto a zero). Se invece fai così perché "pensi" che in questo modo tu possa averne un vantaggio qualitativo di qualche genere, allora permettimi di dirti che sei vittima di leggende webbopolitane. Il miglior risultato in termini di preservazione del contenuto informativo dell'immagine si ottiene SOLTANTO "lavorando la curva" per quanto possibile direttamente sul RAW quindi in SPP. Anche se in SPP non si può fare tutto (purtroppo, e quindi è sempre necessario fare qualche rifinitura in altro software), ciò che conta è fare sul RAW TUTTO ciò che interviene sulla distribuzione delle luci (aka "lavorare la curva") ed SPP consente perfettamente di fare tutto quel che serve e lo fa anche davvero molto bene. Perciò fare trattamento luci fuori da SPP vuol dire perdere informazione senza motivo e senza necessità. Invece tutti quegli interventi che non alterano pesantemente la forma e la posizione della curva di distribuzione delle luci possono benissimo essere fatti con qualunque altro software, per esempio: i ritagli, le rotazioni, il bilanciamento del bianco, bruciature e riserve, ecc, ecc.

In conclusione, pensare di poter trasferire l'intera informazione del RAW al di fuori di SPP è una illusione, sostenuta da moltissimi, ma pur sempre soltanto una illusione. il trattamento luci (comunemente chiamato sviluppo, ma che comprende TUTTO ciò che modifica significativamente la curva di distribuzione della luce) è SEMPRE preferibile, conveniente e altamente raccomandabile farlo in SPP. Tutto il resto può essere fatto serenamente in altro software, quello che più ci piace.

Poiché so bene che per molti le mie precedenti affermazioni sono "eresie fotografiche", nel caso vi invito a considerarle semplici opinioni personali e di conseguenza ad ignorarle se si pensa che siano sciocchezze.
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

SDQ+SD15+SD10 18-35/1.8+50/1.4+17-70/2.8-4OS+17-35/2.8-4+Elmarit135/2.8
GX7+GX1+GH1 20/1.7+25/1.4+45/1.8+60/2.8+70/2.8+20-40/2.8+Vario-Elmarit-14-50/2.8
X-T10 35/1.4+50/1.2+28/2.8+Sonnar90/2.8+135/2.5+16-50/3.5-5.6OS+70-200/4Macro
LX100  GXR+evf 50/2.5Macro+28/2.5  S3Pro  Digilux-2