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Dogma 13

Aperto da Douglas Mortimer, Lunedì, 08 Luglio 2013, 17:16:42

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Douglas Mortimer

Cari amici,
da qualche tempo sto riflettendo su un'idea balzana. Un'idea dallo spirito un po' goliardico, che oscilla tra il serio e il faceto.
Quest'idea si è concretizzata in un progetto, Dogma 13, che voglio provare a sperimentare e a commentare con voi.
Ecco il "manifesto".




DOGMA 13
MANIFESTO
ver. 0.1

Dogma 13 è un movimento fotografico ideato e costituito durante l'estate del 2013.
Dogma 13 si pone lo scopo dichiarato di constrastare "una certa tendenza" della Fotografia attuale.
Dogma 13 è un'azione di salvataggio!

La Fotografia sta attraversando la più grande rivoluzione della sua Storia. E' sorta una nuova era fotografica, interamente digitale, nella quale la post-produzione è assurta a parte integrante dell'intero processo fotografico.
Ciò ha portato il fotografo ad utilizzare la post produzione come uno dei prevalenti - se non il prevalente - mezzo di espressione e di creatività. Le possibilità di fotoritocco degli attuali software sono tali che virtualmente non esistono limiti alle pulsioni creative dell'artista. L'assenza di tali limiti genera disorientamento, trascina in derive che allontano dall'immagine reale e dal concetto stesso di fotografia. La realtà può essere totalmente trasfigurata, rovesciata, annientata. La post produzione può essere inganno e annullamento stesso della Fotografia.
Dogma 13 non rinnega le possibilità offerte della nuove tecnologie, ma vuole porre dei limiti a questa deriva digitale e proporre un approccio alla Fotografia più puro, essenziale e genuino.

IL DOGMA
1.   Il fotografo deve ritrarre la realtà nella sua forma più distinta e inalterata, senza il ricorso a tecniche o artefici che enfatizzino, o modifichino snaturandola, l'immagine reale.
2.   L'interpretazione e la creatività del fotografo deve esercitarsi solo attraverso la scelta del soggetto, del momento e del punto di vista.
3.   La composizione non deve mai essere lasciata al caso. Il fotografo deve aver chiaro, prima di scattare, cosa includere, cosa escludere e come porre in relazione il tutto.
4.   E' bandito l'impiego di fisheye, ultragrandangoli, teleobiettivi, filtri artistici, lenti close-up.
5.   E' categoricamente bandito il ricorso a tecniche quali l'HDR e la doppia esposizione.
6.   Ogni fotografia non deve essere fine a se stessa, ma concepita e realizzata nell'ambito di un tema, di un'idea, di un progetto fotografico, o comunque di un’idea più ampia.
7.   La post-produzione deve essere finalizzata alla restituzione fedele della realtà. Gli interventi devono portare al recupero e alla rappresentazione genuina del dettaglio e dei colori naturali.
8.   E' ammesso: il crop finalizzato ad ottimizzare la composizione.
9.   Non è ammesso: l'uso di qualsiasi tipo di filtro, di maschera e di vignettatura; la clonazione, con l'unica eccezione finalizzata all'eliminazione delle macchie derivanti da un sensore sporco; l'applicazione di sharpening oltre le impostazione di default previste dal software di sviluppo.
10.   Non è ammessa alcun tipo di firma o watermark sulla fotografia. E' tollerabile l'uso di una firma solo al di fuori della fotografia stessa, inclusa all'interno di una cornice (bianca o nera). In tal caso, il font utilizzato per la firma deve essere essenziale e "senza grazie" (sans serif).


Perché Dogma?
La scelta del termine "dogma" ha due fini:
1) richiamare idealmente il movimento cinematografico "Dogma 95" che i registi danesi, Lars von Trier e Thomas Vinterberg, fondarono nella primavera del 1995 a Copenaghen.
2) richiamare il concetto di un corpus di regole e princìpi, che pongano dei limiti ed indichino una via.

Perché 13?
Deriva dall'anno di fondazione del movimento, il 2013.
http://www.fabiobernieri.com/
"A cosa serve una grande profondità di campo se non c’è un’adeguata profondità di sentimento ?"
(William Eugene Smith)

pa.ro

Condivido, nella scia delle polemiche ormai pluriennali di Berengo Gardin. Tuttavia, i punti 1 e 3 de IL DOGMA mi sembrano troppo generici e andrebbero riformulati linguisticamente. Bravo Fabio!
Ciao,
Massimo
Il Foveon non è tutto, però aiuta.

BeSigma

il discorso mi piace moltissimo, anche perchè ritengo la post produzione un arte a se stante che merita di essere sviluppata e merita espressione ma non ponendo il risultato finale sullo stesso piano delle fotografie non ritoccate....
Unica cosa, io storco un po il naso per il punto 5, relativo agli ultragrandangolori e i fish, li ritengo parte integrante dell'espressione fotografica in quanto puoi esprimere in fase di scatto....

Ma in fondo sono una distorsione dell'immagine stessa...

Unica cosa, a cosa dovrebbe portare il tuo progetto? una sorta di condivisione di elementi che rispettano solo i punti elencati?
come se... ridendo dei miei demoni, tenessi fra le mani gli angeli...
SD9 + SD10 + SD14 + SD15 + SD1 + Dp1s + Ottiche serene variabili

http://www.flickr.com/photos/matlin78/
http://500px.com/BeSigma

Douglas Mortimer

Citazione di: pa.ro il Lunedì, 08 Luglio 2013, 17:42:13
Condivido, nella scia delle polemiche ormai pluriennali di Berengo Gardin. Tuttavia, i punti 1 e 3 de IL DOGMA mi sembrano troppo generici e andrebbero riformulati linguisticamente. Bravo Fabio!

Grazie Massimo. Sui punti 1 e 3, che tratteggiano la filosofia alla base del "dogma", hai qualche consiglio?
http://www.fabiobernieri.com/
"A cosa serve una grande profondità di campo se non c’è un’adeguata profondità di sentimento ?"
(William Eugene Smith)

Douglas Mortimer

Citazione di: BeSigma il Lunedì, 08 Luglio 2013, 19:02:29
Unica cosa, io storco un po il naso per il punto 5, relativo agli ultragrandangolori e i fish, li ritengo parte integrante dell'espressione fotografica in quanto puoi esprimere in fase di scatto....

Convido Ignazio. Non fraintedermi, anch'io amo gli ultragrandangoli e i teleobiettivi  e continuerò ad usarli in contesti ex-dogma, ma in un contesto di ricerca della restituzione corretta della realtà, focali così estreme provocano una distorsione prospettica (o un appiattimento dei piani) assai distante da ciò che il nostro occhio percepisce.

Citazione di: BeSigma il Lunedì, 08 Luglio 2013, 19:02:29
Unica cosa, a cosa dovrebbe portare il tuo progetto? una sorta di condivisione di elementi che rispettano solo i punti elencati?

Ho in mente dei temi, dei progetti fotografici a lunga scadenza, che vorrei portare a termine seguendo questa filosofia. È un tentantivo, un gioco e una sfida.  :)
http://www.fabiobernieri.com/
"A cosa serve una grande profondità di campo se non c’è un’adeguata profondità di sentimento ?"
(William Eugene Smith)

BeSigma

Ora è chiaro, se si vuole sviluppare determinati progetti con determinate regole concordo in pieno.... io stesso per la realizzazione di "an italian story" mi sono imposto uso esclusivo del 50mm...

Qualunque cosa tu abbia in mente considerami partecipe.
come se... ridendo dei miei demoni, tenessi fra le mani gli angeli...
SD9 + SD10 + SD14 + SD15 + SD1 + Dp1s + Ottiche serene variabili

http://www.flickr.com/photos/matlin78/
http://500px.com/BeSigma

DANYZ

Citazione di: BeSigma il Lunedì, 08 Luglio 2013, 22:06:45
.... io stesso per la realizzazione di "an italian story" mi sono imposto uso esclusivo del 50mm...
...

Beh, il 50 sull'aps-c è un medio tele e non un normale. quindi non sarebbe "a norma".

A parer mio è un pò troppo restrittivo ai fini artistici.  a questo punto dovrebbe essere bandito pure l'uso dei diaframm aperti e invece usare diaframmi chiusi per avere tutta la profondità di campo di cui godiamo al naturale.
Secondo il primo "comandamento" si deve esclusivamente riprodurre la realtà, e questo esclude qualsiasi immagine sovra/sottoesposta intenzionalmente, esclude il panning, il mosso creativo...

Insomma se fotografare è un'arte questo regolamento non  lascia molto spazio alla creatività. IMHO

Cosa ne pensi Douglas? :-\
ALOHA

Douglas Mortimer

Citazione di: DANYZ il Lunedì, 08 Luglio 2013, 23:24:20

Beh, il 50 sull'aps-c è un medio tele e non un normale. quindi non sarebbe "a norma".

Un 50  è sempre un 50, sia su FF che su aps-c. Quello che cambia è solo il fattore di crop.

Citazione di: DANYZ il Lunedì, 08 Luglio 2013, 23:24:20
A parer mio è un pò troppo restrittivo ai fini artistici.  a questo punto dovrebbe essere bandito pure l'uso dei diaframm aperti e invece usare diaframmi chiusi per avere tutta la profondità di campo di cui godiamo al naturale.
Secondo il primo "comandamento" si deve esclusivamente riprodurre la realtà, e questo esclude qualsiasi immagine sovra/sottoesposta intenzionalmente, esclude il panning, il mosso creativo...

Insomma se fotografare è un'arte questo regolamento non  lascia molto spazio alla creatività. IMHO

Cosa ne pensi Douglas? :-\

Penso che è proprio quello che voglio. Porre dei limiti. Rigidi e magari anche irritanti. Ma voglio provare a solleticare le capacità creative solo attraverso soggetto, composizione e momento.
Circa l'uso/abuso dello sfocato tramite i diaframmi aperti, mi hai dato un'idea. Ghirri trovava il ricorso allo sfocato banale se non volgare. Non so se avesse ragione, ma non era l'unico ad apprezzare l'estesa profondità di campo. Ti dice niente il nome "Gruppo f/64"?
Anche se Ansel Adams fu una sorta di photoshopparo ante litteram, da questo punto di vista non la pensava diversamente:
http://it.wikipedia.org/wiki/Gruppo_f/64
http://www.fabiobernieri.com/
"A cosa serve una grande profondità di campo se non c’è un’adeguata profondità di sentimento ?"
(William Eugene Smith)

cirillo

Per professione da molti anni uso Photoshop come estensione dei miei arti... si può arrivare praticamente a tutto.
Fortunatamente questa capacità e consapevolezza ha rafforzato il mio carattere fotografico, che è sempre stato quello del reportage e della street, dove la post-produzione non ha nessun senso se non si è stati capaci di inquadrare, cogliere, capire.
Comprendo molto bene il tuo tentativo e lo trovo sostanzialmente giusto... soprattutto quando vedo la post-produzione produrre risultati raccapriccianti di foto mediocri fatte da fotografi mediocri... e lo dico in ambito professionale, non amatoriale.
Però ti sei inerpicato su un sentiero particolarmente accidentato, perchè di base, la fotografia, non ha mai colto la realtà.
La realtà, a livello visivo, rimane un concetto puramente soggettivo, e grazie proprio a questa soggettività spesso un fotografo con la sua inquadratura o taglio o sfuocato ci ha coinvolto fortemente in una realtà che lui ha visto e che ci trasmette. Questo significa anche che la realtà (e con realtà intendo quello che semplicemente ci troviamo di fronte) può essere interpreta, fraintesa, accentuata, piegata o deformata... anche inconsapevolmente.

È l'emotività e la forza espressiva di una foto che rende un senso a questa arte... che ovviamente non si può raggiungere solo con la post-produzione.

Rimango comunque favorevole alla tuo progetto/provocazione anche se probabilmente i dogmi più semplici per imporsi un'esercizio ferreo in questo senso sarebbero stati:
A) "nessuna post-produzione"
B) "solo uso di ottiche fisse"

;)
SD14 + 30mm 1.4 ART
DP2m

Douglas Mortimer

Cirillo, ti ringrazio per le tue osservazione.
Ero preparato a contestazioni simili.  La stessa idea di un "dogma" - da intendersi come una provocazione e un sfida - si presta a innumerevoli contestazioni. E' inevitabile e, se la contestazione porta ad interrogarsi sul nostro modo di fotografare, anche auspicabile.

Citazione di: cirillo il Martedì, 09 Luglio 2013, 10:28:03
Però ti sei inerpicato su un sentiero particolarmente accidentato, perchè di base, la fotografia, non ha mai colto la realtà.

Vero. Ma nell'interpretazione della realtà attraverso la fotografia, il filtro della soggettività può agire su più livelli. Possiamo cioé operare delle scelte. Possiamo decidere di riprodurre i colori che effettivamente il nostro occhio ha percepito, oppure decidere di enfatizzarli operando una sovrassaturazione, o ancora - viceversa - possiamo decidere di renderli totalmente ininfluenti, desaturando fino al BN, ecc.

Ad esempio, ecco due "interpretazioni" della torre Eiffel. Entrambe probabilmente non colgono la realtà, ma sono egualmente distanti?





Citazione di: cirillo il Martedì, 09 Luglio 2013, 10:28:03il dogma più semplice e unico per imporsi un'esercizio ferreo in questo senso sarebbe stato "nessuna post-produzione"  ;)

E' una provocazione la tua, lo so. Ma ragioniamoci un attimo. Nessun post-produzione cosa significa? Scattare in JPG? Scattare in raw e poi convertire in JPG con le impostazioni di default del programma di sviluppo? Cosa cattura più accuratamente la realtà? Le impostazioni di default (siano esse della modalità JPG o del software di sviluppo) o un lavoro consapevole e modarato di recupero del dettaglio in fase di sviluppo?
http://www.fabiobernieri.com/
"A cosa serve una grande profondità di campo se non c’è un’adeguata profondità di sentimento ?"
(William Eugene Smith)

DANYZ

Citazione di: Douglas Mortimer il Martedì, 09 Luglio 2013, 00:40:48
Citazione di: DANYZ il Lunedì, 08 Luglio 2013, 23:24:20

Beh, il 50 sull'aps-c è un medio tele e non un normale. quindi non sarebbe "a norma".

Un 50  è sempre un 50, sia su FF che su aps-c. Quello che cambia è solo il fattore di crop.
...
http://it.wikipedia.org/wiki/Gruppo_f/64

Esatto, e l'angolo non è quello naturale. quindi dovresti pure stabilire l'angolo di campo piú naturale se proprio vogliamo essers pignoli.
Inoltre non trovo coerente al progetto, il 7° comandamento che consente l'uso di post produzione per recuperare i detttagli: la sfida è proprio quella di creare l'immagine giusta subito, mettendo appunto alla prova le capactà del fotografo.
Inoltre aggiungerei la sola possibilità di un unico modo colore.

Che ne pensi Douglas, non sarebbe ancora piú puro come concetto?
ALOHA

Italo

CitazioneDogma 13
Quasi in tutti i punti è quello che ho sempre professato lottando nei forum contro il parere di tutti, o quasi, gli utenti.
La fotografia per me è sempre stata, soprattutto, un documento!

Il punto cruciale è quello che vorrebbe l'aspetto di un'immagine il più simile possibile ad una "realtà" purtroppo soggettiva, ma che un lungo addestramento visuale fatto di reciproci confronti può portare ad un giudizio condiviso.
Questo è l'aspetto, puramente tecnico, che ho sempre inteso per definire l'immagine "documento"... tutto il resto, arte compresa, è potere assoluto sull'immagine fino alla deturpazione e all'annientamento.
  • Italo
     
Sigma DP2m+SD10_17-70:2,8-4,5__Summicron 50:2__1800:6 autocostruito.
Mitsubishi 10x15-20x30 sublimation printers.

Douglas Mortimer

Citazione di: DANYZ il Martedì, 09 Luglio 2013, 14:46:33
Esatto, e l'angolo non è quello naturale. quindi dovresti pure stabilire l'angolo di campo piú naturale se proprio vogliamo essers pignoli.

Non è questione di angolo. E' questione di proporzioni tra i piani. Se da un punto fisso inquadri una scena con un 50 mm ti renderai conto che le proporzioni tra i piani sono abbastanza simili - anche se non del tutto - a quelle che percepisci ad occhio nudo. Se dallo stesso punto, inquadri la stessa scena con un 10 mm le proporzioni saranno straordinariamente dilatate. Vivecevarsa, se la inquadri con un 300 mm i piani - ammesso che tu riesca a metterli tutti a fuoco - saranno irrealmente ravvicinati.
Quello che cambia tra aps-c e FF è solo l'angolo di campo, ma la prospettiva resta identica.

Citazione di: DANYZ il Martedì, 09 Luglio 2013, 14:46:33Inoltre non trovo coerente al progetto, il 7° comandamento che consente l'uso di post produzione per recuperare i detttagli: la sfida è proprio quella di creare l'immagine giusta subito, mettendo appunto alla prova le capactà del fotografo.

Giusto. La sfida è cercare di ottenere, già in camera, un'immagine tecnicamente più corretta possibile. Il bilanciamento finale, l'affinamento dell'equilibrio complessivo dell'immagine (es. marginali recuperi di ombre troppo chiuse o luci bruciate, bilanciamento del bianco, ecc.) non può che avvenire in post produzione.

Citazione di: DANYZ il Martedì, 09 Luglio 2013, 14:46:33Inoltre aggiungerei la sola possibilità di un unico modo colore.
Che ne pensi Douglas, non sarebbe ancora piú puro come concetto?

Non intervenendo minimamente sul colore, deleghi il controllo interamente alla macchina. A volte c'azzecca, a volte no.
http://www.fabiobernieri.com/
"A cosa serve una grande profondità di campo se non c’è un’adeguata profondità di sentimento ?"
(William Eugene Smith)

Douglas Mortimer

Citazione di: Italo il Martedì, 09 Luglio 2013, 15:05:10
Il punto cruciale è quello che vorrebbe l'aspetto di un'immagine il più simile possibile ad una "realtà" purtroppo soggettiva, ma che un lungo addestramento visuale fatto di reciproci confronti può portare ad un giudizio condiviso.

Hai riassunto in una riga, l'idea alla base di questa provocazione!  :si:
Peraltro, sono fermamente convinto che un simile approccio sia quello che più valorizzi le potenzialità di un sensore come il foveon.
http://www.fabiobernieri.com/
"A cosa serve una grande profondità di campo se non c’è un’adeguata profondità di sentimento ?"
(William Eugene Smith)

BeSigma

Citazione di: Italo il Martedì, 09 Luglio 2013, 15:05:10
CitazioneDogma 13
Quasi in tutti i punti è quello che ho sempre professato lottando nei forum contro il parere di tutti, o quasi, gli utenti.
La fotografia per me è sempre stata, soprattutto, un documento!

Immaginavo che questo "Dogma 13" rispecchiasse il pensiero di Italo..... e spero se ci sfideremo nello sviluppo del tema in un tuo intervento e, perchè no, confronto...... mi farebbe piacere vedere tuoi nuovi scatti visto che quello che ho visto mi hanno sempre colpito..... quindi italo, sali in barca con noi?
come se... ridendo dei miei demoni, tenessi fra le mani gli angeli...
SD9 + SD10 + SD14 + SD15 + SD1 + Dp1s + Ottiche serene variabili

http://www.flickr.com/photos/matlin78/
http://500px.com/BeSigma

cirillo

Douglas condivido molto il tuo manifesto, sia personalmente che come riflessione doverosa... in un dibattito infinito di anni sui forum e fuori relativamente al ruolo e manipolazione della fotografia.
Il problema è un lungo discorso come ben sai che arriva dalle origini della fotografia, dove appena scoperta si è subito iniziato a spingerne limiti e possibilità... fino a oggi.
Diciamo che porsi delle regole e limiti è importante per imparare e riflettere su quello che si sta facendo, e questo lo trovo un progetto interessante.
Dobbiamo però accettare il fatto che il binomio macchina/essere umano crea un sistema complesso che non può essere parametrizzato... sono convinto che se usciamo in dieci persone a fotografare con lo stesso parametro fisso, in fase di minima post-produzione, ognuno si comporterà in modo diverso, dalla percezione del cromatismo a tutto il resto.

Per esempio ho notato che a volte viene pubblicata da un'utente X una foto per un confronto che viene poi reinterpretata da altri utenti, con modifiche dei parametri base, che snatura a volte la stessa caratteristica del Foveon.

Un'altro esempio è il limite visivo che abbiamo inquadrando attraverso il mirino reflex... l'occhio umano non ha questo limite, viene imposta una visuale irreale con cui bisogna imparare a convivere e che ci porta a "inquadrare"... cosa che non succede assolutamente nella realtà visiva... motivo per cui quasi sempre con un telemetro rispetto a una reflex le foto hanno maggiore naturalezza e si adattano meglio a reportage.

L'esempio che hai fatto della torre Eiffel è emblematico di quello che cerchi di spiegare con i dogmi, però personalmente le trovo sovrapponibili... ovvero la realtà è e rimane la torre Eiffel, ma il punto di vista e la scelta focale sono due valide soggettività.
Poi posso discutere se come foto mi piacciano o meno, ma non vedo perchè in quella da sotto con il grandangolare sarei dovuto andare per esempio con un normale... e se quella fosse stata la sensazione di bolla-vertiginosa che ho provato alzando la testa?

I grandi del passato, senza stare a fare nomi, avevano solo normali a disposizione, ma la loro forza è stata quella di spingerne i limiti capendone tutta l'espressività possibile... oggi ci sembrano normali, ma hanno infranto tutte le regole regalandoci punti di vista innovativi.

Preciso che io fotografo quasi esclusivamente con focali 50 e 35mm  ;)
SD14 + 30mm 1.4 ART
DP2m

nooi

É un'idea interessante, che in molti punti collima con la mia idea fotografica. Interessante é anche la "restrizione ottica" che sembra suggerire....UNA TELEMETRO FOVEON!!! Sarebbe davvero intrigante. Non trovate? In ogni caso "I'm in!", io ci sono... chissa' che tra qualche tempo e tra qualche scatto non si riesca ad organizzare una mostra a riguardo!
Cogito ergo Click!