Idea: passavo a lato di questo campo in auto e con la coda dell'occhio ho visto alberi rinsecchiti contro il cielo e i fiori nel prato e ho pensato al titolo..
Composizione: non potendomi fermare ho provato a immaginare se, scendendo nel campo, sarei riuscito a tenere i fiori in primo piano e gli alberi sullo sfondo
Inquadratura e scatto: alcuni giorni dopo, fornito della MF, prima di andare a lavoro mi sono impantanato nel campo e cammina cammina ho trovato un punto di ripresa che mi sembrava congeniale.
Risultato: modesto ma mi sono divertito.
Ehh, però! Come si suol dire: "il buongiorno si vede dal mattino..." ;)
Tutto IMO quel che segue:
- nella prima il primo piano è ancora troppo discreto ed uniforme per aspirare di entrare a far parte del percorso di lettura principale, che rimane tutto sui tronchi e sulla linea d'orizzonte: di conseguenza la lettura si esaurisce in fretta, il che vuol dire che la composizione è ben poco efficace.
- nella seconda, invece, i fiori in primo piano raggiungono una dimensione relativa tale da cominciare a competere con tronchi e orizzonte, ma non ancora sufficiente per diventare co-protagonista: la letture perdura più a lungo che nella prima immagine, quindi questa composizione è ben più efficace della prima, ma nel complesso l'immagine ancora non trattiene la lettura oltre il secondo passaggio.
- ritengo che incrementando ulteriormente (ma senza esagerare) la dimensione apparente dei fiori in primo piano, l'efficacia complessiva migliorerebbe ancora, ma continuerebbe a mancare un elemento che trattenga e prolunghi la lettura.
- sostanzialmente ci vorrebbe nel primo piano un qualche elemento in grado di catalizzare la lettura (per esempio un fiore molto più grande degli altri, oppure di colore diverso e contrastante, insomma una "forma di contrasto"); in una situazione come questa, un tale elemento diventerebbe automaticamente un "punto R3" (o RRR, cioè Ritorno-Riposo-Ripartenza), ossia un punto sul quale lo sguardo tende a ritornare dopo ogni "escursione" all'interno dell'immagine, per soffermarsi qualche istante e poi ripartire per la "escursione" successiva. Senza un elemento che svolga questa funzione, difficilmente la lettura dura più di un paio di secondi.
- ancora più efficace sarebbe, dal punto di vista compositivo, se tale elemento catalizzante (chiamiamolo così, per il momento) non fosse di natura puramente estetico-sensoriale (colore, forma, luce, ecc.) ma contenesse in sé l'elemento umano (anche indirettamente, come implicazione o implicita correlazione).
- giusto affinché sia chiaro che questa è soltanto una delle molteplici possibilità , aggiungo che una alternativa altrettanto valida ed efficace sarebbe se l'elemento "catalizzante" (continuiamo a chiamarlo così) fosse posto sul piano dell'orizzonte, per esempio una sagoma di figura umana ben riconoscibile come tale che compete con le sagome dei tronchi.
Tornando al topic: ottimo esercizio, il modo giusto di procedere e sperimentare!!! 8) :si:
Grazie di cuore per il tuo articolato commento!
Il mio commento sarà invece disarticolato!
Levare, semplificare.
Ma non semplificare la complessità .
Immagine senza soggetto.
Texture come soggetto.
Grande ritorno Agostino :si:
( :D Si capisce solo l'ultima riga... è proprio il commento di uno che ha per immagine-profilo un particolare di ruota panoramica paradossale.)
Confermo quanto scritto da Antonello: la seconda lascia "penetrare" nell'immagine e ti trattiene più a lungo, mentre la prima resta "incollata" su una parete.
La seconda è sicuramente migliore, la collinetta sulla destra crea uno sbilanciamento che infastidisce un po’, se non ci fosse né apprezzerei molto il minimalismo e il senso di grande spazio
Grazie a tutti per le osservazioni. La collinetta non sono riuscito escluderla: forse avrei potuto adottare un formato quadrato.