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William Eugene Smith

Aperto da Silvia V, Lunedì, 21 Novembre 2016, 09:25:45

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Silvia V

William Eugene Smith è stato uno dei più grandi fotografi documentaristi.  Qui una biografia del fotografo per conoscere qualcosa di lui:

http://fotogartistica.blogspot.it/2010/12/william-eugene-smith-fotografia.html

A Milano, fino al 4/12, c'è una piccola ma intensa mostra che racconta del suo modo di fotografare, intitolata "usate la verità come pregiudizio" (a chi interessasse e potesse vederla si trova al Centro Culturale di Milano, zona Duomo, ingresso gratuito).

Le sue immagini mi hanno davvero colpita, perchè è un fotografo che non ha mai ripreso i fatti dall'esterno ma ha sempre cercato e voluto un coinvolgimento personale molto forte e secondo me questo traspare da ogni singola immagine. Questo gli è costato diverse volte problemi, tra i quali un pestaggio che gli è quasi costato l'abbandono della macchina fotografica.

Pretendeva di essere sulla scena e di non scattare fino a quando non si sarebbe confuso "con la tappezzeria", stando settimane con la persona di cui avrebbe fotografato e documentato la vita, cercando di entrare in sintonia con il soggetto ma, nello stesso tempo, fuori dagli eventi per poterli catturare nei loro apsetti più spontanei.

I suoi bianchi e neri sono "sporchi", molto affascinanti, con ombre spesso chiuse ed enfatizzano le scene riprese.

Era talmente appassionato del suo lavoro che, anche quando l'incarico ufficiale finiva, andava avanti, dilapidando i suoi risparmi. Ad un certo punto della sua carriera, stanco di dover stare a decisioni altrui che spesso non gli appartenevano (per scelte di impaginazione, testi, ecc) decide di lasciare tutti per seguire un personale progetto in cui voleva essere tutto: editore, impaginatore, scrittore, fotografo... il progetto dura 4 anni ma fallisce e lo sprofonda nella depressione.
Morirà con centinaia di rullini da sviluppare e 17 dollari sul conto.

In mostra sono presenti immagini tratte da diversi sui lavori, commissionati da life.
Ci sono immagini scattate durante la seconda guerra mondiale:

upload


host image

Personalmente mi hanno colpito moltissimo alcuni sui servizi su scene più quotidiane, in cui riesce a ritrarre l'America più profonda. Uno su l'attività di un medico di campagna, che Smith ha seguito per mesi pretendendo di essere svegliato anche di notte per andare con lui in ogni singola uscita:

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Poi un bellissimo servizio su una infermiera del north Carolina. Un servizio che inizialmente doveva essere dedicato alle levatrici ma poi si estende alla questione del razzismo

url immagine

upload

Un'altro bellissimo servizio è quello in cui riprende la Spagna rurale (in Estremadura) durante il franchismo (e dalla quale scappa incollando centinaia di rullini sotto l'auto)

hosting immagini

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Le foto in mostra non sono moltissime ma merita sicuramente vederle dal vivo  :)
  • Silvia
     
DP3 Merril
Nikon D700
Olympus OMD em1
Nikon F2

"L'inizio è solo un seguito ed il libro degli eventi è sempre aperto a metà"

conla

grazie silvia ... non conoscevo william pero' da queste immagini si capisce quando poco conta il mezzo e quanto l'occhio ... questa qui mi mette angoscia...

CRISigma :si:

elerum

A me son venuti brividi, grazie per la condivisione, forse faccio un salto
  • Micky
     
IL FOVEON SCEGLIE LA PERSONA CON CUI STARE E NON LA PERSONA IL FOVEON

se Tu hai una mela ed io un altra mela e ce li scambiamo avremo sempre ognuno una mela invece se io ho un idea e Tu un altra idea e ce li scambiamo allora ognuno di noi avremo due idee
George Bernard Shaw


PS: Non sono un "Photographer" ma un artigiano della fotografia  ;)

leleros

Tributo da centellinare.
Mai vista tanta vita... WOW
  • Rosario
     

clax

Straordinarie foto e autentiche testimonianze.
Quest'uomo si è fatto piccolo piccolo per lasciare
tutto l'onore all'emozione. Grandissimo!
  • Claudio
     

Silvia V

Citazione di: conla il Lunedì, 21 Novembre 2016, 10:11:10
da queste immagini si capisce quando poco conta il mezzo e quanto l'occhio ...

Sono d'accordo con te ma nel suo caso si tratta di entrambe le cose. Premesso che non so con cosa fotografasse ma nella mostra ho letto che anche in uno dei viaggi fotografici più impervi (mi pare quelli in Estremadura) si fosse portato dietro 20 (leggasi venti  :wow:) zaini di apparecchiature fotografiche.


Sono contenta che l'autore abbia colpito anche voi, io ne sono rimasta molto affascinata. Oltretutto non c è una sola foto in mostra che non lasci qualcosa. Tutte dei capolavori, secondo me.
  • Silvia
     
DP3 Merril
Nikon D700
Olympus OMD em1
Nikon F2

"L'inizio è solo un seguito ed il libro degli eventi è sempre aperto a metà"

Aquila

A torto o ragione, Smith é considerato il più grande fotogiornalista di tutti i tempi. Ha "abbandonato" la famiglia pur di seguire le sue visioni, l'ultima della quali, Pittsburg, l'ha talmente coinvolto da aver scattato decine di migliaia di foto........
Ha sempre definito la fotografia una grande bugiarda e non ha esitato ad ottenere alcune sue foto, alcune famosissime, da più negativi, piegando la materia al suo volere.....passando giorni in camera oscura per stampare una foto....... ma il risultato é potente come raramente si é visto o si vede ancora oggi.
Adoro i suoi bianchi e neri e li avvicino, anche se non in paragone, a quelli di un altro grande, Mario Giacomelli.

pacific palisades

Aggiungo questa immagine di speranza che è una delle sue più conosciute, il suo documentarismo è narrativo e persino retorico, proprio per questo pieno di empatia, umano. Ivo Saglietti mi pare abbia detto che la sua generazione è figlia di Smith più di Cartier-Bresson.



W. Eugene Smith, The Walk to Paradise Garden, 1946