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Rotonda di St-Bénigne

Aperto da edecapitani, Venerdì, 23 Novembre 2018, 11:59:31

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edecapitani

La cosiddetta cripta di S. Benigno a Digione è il pian terreno di una torre circolare a tre livelli (dedicati rispettivamente, partendeo dal basso, a S. Giovanni Battista, la Vergine, la Trinità) costituita da un ottagono centrale e tre deambulatori sovrapposti sostenuti da foreste di colonne, coperta da una cupola circolare con lanternino apicale, così che dall'alto pioveva la luce bagnando i livelli inferiori. Fu costruita alla fine del secolo XI dall'abate di S. Benigno, l'italiano Guglielmo da Volpiano, ad est della basilica abbaziale e quasi completamente distrutta dalla Rivoluzione, nonostante l'opposizione della stessa municipalità e della popolazione. A fine '800 fu recuperato e restaurato il pian terreno, ora chiuso da una cupola con oculo centrale che in qualche modo rimanda alla soluzione originale.

L'ho fotografata a tarda ora per la stagione, illuminata solo dalle luci artificiali gialle e ho deciso di non aprire le ombre ma di contrastare agendo sui bianchi e i neri perché mi dà quasi la sensazione di una scena teatrale in cui le luci si concentrano su alcuni punti. (Alcune le ho fatte anche col recupero delle ombre per uso didattico). In altre ore e stagioni la rotonda è molto più luminosa (metterò da altra parte una foto fatta con Canon nel 2011). In realtà era un'architettura concepita in funzione della luce, una delle più straordinarie del romanico europeo. Fotografando col 17-50 avrei voluto avere a disposizione un obiettivo più grandangolare ma tant'è. I capitelli li ho fotografati invece col 50-100
Seguiranno due post sui capitelli.
  • Enrico
     

Rino

Posto stupendo (sono curioso di vedere qualche scatto "normale" ai fini di conoscerlo meglio) e foto molto belle. Mi piace il bianconero contrastato, ma devi uniformare la prima foto alle successive: è l'unica dove le alte luci sono bruciate (spero che sia solo questione di postproduzione e che siano recuperabili).

gobbo


edecapitani

Grazie Rino,
per la prima non ho ancora trovato una soluzione, diciamo che la situazione era al limite delle mie attuali capacità.
Della quarta, che è nera fino a non vedersi quasi nulla delle strutture propongo una versione lavorata diversamente
  • Enrico
     

edecapitani

  • Enrico
     

Rino

Citazione di: edecapitani il Venerdì, 23 Novembre 2018, 13:23:11
Grazie Rino,
per la prima non ho ancora trovato una soluzione, diciamo che la situazione era al limite delle mie attuali capacità.
Della quarta, che è nera fino a non vedersi quasi nulla delle strutture propongo una versione lavorata diversamente

Meglio!

clax

  • Claudio
     


pacific palisades

Citazione di: clax il Venerdì, 23 Novembre 2018, 20:56:11
Sublimi soggetto e foto.
Danke!

Vero.
Adoro Edecapitani perché con le sue documentazioni d'arte mette la fotografia al servizio del prossimo.

Joserri

Sono foto molto belle, anche se vorrei togliere l'eccesso di nitidezza.  :pau:
  • Ric
     

agostino

Grazie per queste belle foto e per il contributo alla nostra conoscenza. Ciao
  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

andrea948

Ottimi scatti, mi piacciono molto :si: :si: Mancano gli Exiff  :-\ con che fotocamera hai fatto gli scatti?
  • Andrea
     

Rino

Citazione di: edecapitani il Venerdì, 23 Novembre 2018, 13:23:11
per la prima non ho ancora trovato una soluzione, diciamo che la situazione era al limite delle mie attuali capacità.

Intendi capacità in ripresa o in postproduzione? Non c'è la possibilità di recuperare quelle alte luci come in tutte le altre foto? Peccato, ma solo perché io sono fissato per l'omogeneità delle foto nei servizi.

edecapitani

Grazie a tutti.
Fotocamera: SD4 liscia.

I discorsi su esposizione ed esposimetro mi spingono verso uno studio più approfondito, anche perché non sono insensibile ai severi moniti di Antonello sui fotografi che fanno una falsa esposizione manuale.

Rifletterò sulla troppa nitidezza, dovuta forse ai fanatismi della mia senile giovinezza fotografica. Io non tocco mai i cursori di nitidezza, saturazione, chiarezza; in genere intervengo sulle luci, raramente tocco il contrasto. In queste foto ho calcato la mano su bianchi e neri. Devo studiare la cosa. Alla mia età e con la mia scarsa esperienza uno dovrebbe prendersi una compattina, fotografare gli amici delle bocce e i nipotini e vivere felice...
... ma non avrei scoperto questo forum, dove i "contributi alla conoscenza" abbondano e lievitano nelle discussioni. Vedi Kentridge
  • Enrico
     

edecapitani

Rino, per me la tua fissazione è una lezione, appena ho tempo ci lavoro
  • Enrico
     

Rino

Citazione di: edecapitani il Sabato, 24 Novembre 2018, 13:33:57
Grazie a tutti.
Fotocamera: SD4 liscia.

I discorsi su esposizione ed esposimetro mi spingono verso uno studio più approfondito, anche perché non sono insensibile ai severi moniti di Antonello sui fotografi che fanno una falsa esposizione manuale.

La falsa esposizione manuale è un luogo comune contro cui combatto sin da ragazzo contro fotografi esperti e professionisti. La mia prima "reflex seria" fu una Contax 139, manuale e automatica a priorità di diaframmi. La maggior parte dei miei amici preferiva usare la Nikon FM (ovviamente solo manuale) o, i più "audaci" che avevano acquistato una Nikon FE (equivalente della Contax 139), usavano solo l'esposizione manuale. Io amai subito l'esposizione a priorità di diaframmi che è tutt'ora la mia preferita perché risponde al mio modo di vedere le immagini, cioè in termini di profondità di campo. Non fotografando sport o animali in libertà, raramente mi trovo a dover ragionare in termini di tempo. La mia scelta di usare un automatismo scandalizzava gli altri fotografi che, a parte tutto, asserivano che non potevo esporre bene affidandomi ad un automatismo. A nulla servivano le mie spiegazioni (se dissentivo dall'esposizione automatica usavo il blocco mdella memoria per misurare l'esposizione dove piaceva a me o ritenevo fosse giusta) ed a nulla serviva la mia domanda:

- Ma tu come misuri l'esposizione in Manuale?
- Imposto il tempo di 1/125 e ruoto la ghiera dei diaframmi sino a che gli aghi non coincidono (o il semaforo indica il verde). Se il tempo di 1/125 è troppo, lo diminuisco.
- Ebbene, non è lo stesso se anziché girare la ghiera a mano per ottenere il verde quando l'esposimetro crede che l'esposizione sia giusta, lo lascio fare in automatico? Quello che fai tu significa "essere d'accordo con l'esposimetro incorporato nella fotocamera" e non fai altro che obbedire a ciò che lui pensa sia giusto.
- No, è diverso, sono io che decido l'esposizione!
- Ma non ottieni mai diapositive sottoesposte o sovraesposte?
- Sì, qualche volta. Per questo a volte sovraespongo di 1 o 2 stop, moltiplico per 3 e divido per 4, misuro a luce incidente, a luce riflessa, chiedo a mio cognato e faccio una media.


Per me la banale soluzione della corretta esposizione era ed è capire la luce, capire come funziona l'esposimetro che sto adoperando (incorporato o esterno) e fare le misurazioni nel modo opportuno senza complicarmi la vita. Con le medio formato ed il banco ottico usavo un esposimetro a luce incidente (ma anche questo va orientato nella direzione giusta), ma con le reflex 35mm usavo l'esposimetro incorporato interpretando i dati cum grano salis. Mai sbagliata una diapositiva, figuriamoci oggi che posso visualizzare i risultati sul display ed immaginare in che direzione stiano andando i particolari che non posso vedere bene (per esempio le alte e le basse luci estreme).

Esporre bene non è difficile, va solo capita la luce che, oltre al suo valore esposimetrico, è la cosa più importante per la bellezza di un'immagine.

edecapitani

Grazie!!! Io prediligo da sempre la priorità di diaframma, proprio per il tipo di foto che faccio. Considero a profondità di campo che mi interessa e la luce, guardo anche l'istogramma e compenso. Inoltre cerco di ragionare su ciò che non ha funzionato nelle foto sbagliate. Certo ho ancora poche ore di volo.
Mio padre fotografava con una reflex Pentax e con una Zenza Bronika (ora ce l'ho in casa io con 3 obiettivi e prima o poi dovrò decidermi a provarla) con la quale usava un esposimetro esterno. Era un gran buon padre ma non aveva pazienza e nemmeno io ce l'avevo, così non ho imparato da lui a fotografare, né tutti i lavori manuali e di manutenzione che lui sapeva fare (invece abbiamo fatto insieme miglia di km in bicicletta e infinite discussioni di politica-storia-religione), in compenso ho passato pomeriggi interi a guardare le sue foto e questo ha sicuramente segnato il mio interesse per il mondo delle immagini.
  • Enrico
     

agostino

Rino

D'accordo su tutto. Anche io, facendo foto di soggetti prevalentemente statici, prediligo l'opzione priorità diaframmi. Poiché, però, l'esposizione ottenuta dalla camera come conseguenza del lavoro base dell'esposimetro è nel 90% dei casi un punto di partenza, da questo ne consegue che devo ruotare la rotella della "compensazione" nel 90% dei casi (con la Q questa rotella, nella mia impostazione della macchina in funzionamento priorità diaframmi, coincide con quella del Tempo nell'impostazione "senza" priorità, cioè con Tempo e Diaframma svincolati).
A questo punto, da un po' di tempo, sono tornato all'origine (vedi Yashica fx ): uso Tempi e diaframmi liberi e ogni volta scelgo la coppia che mi sembra più opportuna. Quando sono in condizioni di luce diurne tipiche e vago nel mondo, laddove il disegnino della scatola dia di un tempo avrebbe indicato a 100 ISO t 125 f 16/22, mi tengo sempre la macchina su 1/500 f 8 (che è equivalente a quanto sopra in termini di EV) con l'obiettivo di avere la macchina "significativamente" predisposta per una foto ben esposta in quelle condizioni (e pronto a fare correzioni sulla ghiera del tempo), con il diaframma che a questo valore dà in genere i migliori risultati di resa ottica. Se poi mi serve più o meno profondità di fuoco, riparto dal diaframma che reputo ottimale e correggo il tempo velocemente, sempre con le eventuali correzioni rispetto al valore suggerito dall'esposimetro (aggiungo: occhio esperenziale + visione del mirino + istogramma). 

Negli interni con poca luce i discorso è lento e meditativo: se parto da 100 Iso i valori T/f utilizzabili non sono infiniti, se posso usare ISO elevati (Foveon b&N) il gioco si fa ricco.

Ciao
  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)