Detto questo, invece mi colpisce una tua espressione, che colgo al volo per introdurre un argomento che non c'entra nulla (quindi cambiamo discorso), ma che considero fotograficamente molto più importante ed interessante e sul quale ho intenzione di fare (in apposito topic) uno dei miei soliti "pistolotti".
L'espressione è questa (sia chiaro, in realtà non faccio il discorso a te, ma sfrutto soltanto l'opportunità che mi hai fornito per introdurre l'argomento, cosa della quale ti ringrazio

):
... se l'esposizione è così buona che comunque non sarei intervenuto in SPP.
Ora, sembra quasi che tu la consideri una rara eccezione, così rara che quasi non valga la pena di essere presa in considerazione. Ma se così davvero fosse, allora le diapositive non sarebbero esistite, perché con una dia i casi sono solo due:
1) l'esposizione è ottimale, e allora decidi cosa farne, oppure
2) l'esposizione NON è ottimale, e allora la butti senza appello anche se l'immagine sarebbe stata ottima.
Invece, al contrario, sia professionisti sia fotoamatori per il colore usavano quasi esclusivamente la diapositiva, mentre il negativo (che permetteva qualche recupero) era riservato alle sole esigenze particolari (matrimoni e cerimonie in genere) e alle foto ricordo!
Ma il punto è che anche per il B&N l'esposizione era curatissima, perché è ben vero che permetteva pesanti recuperi in C.O., ma il lavoro necessario per tali recuperi era comunque lungo e noioso e nessuno aveva voglia di farlo inutilmente.
Voglio dire che in realtà è stato il digitale che ci ha abituato a scattare facendo affidamento sulla fotocamera per l'esposizione e nel giro di vent'anni si è perso completamente lo "skill" di esporre in modo ottimale.
Ma in pratica non ci vuol nulla, è solo questione di abitudine operativa. Molti pensano che affidarsi alla fotocamera sia più veloce, ma non è vero, anzi è il contrario (e lo posso dimostrare facilmente a chiunque venga con me in una uscita fotografica). Molti pensano che sia complicato e distragga l'attenzione, ma non è vero neanche questo, almeno non più di quanto sia complicato e distraente il cambio manuale rispetto a quello automatico. Ecco, secondo me questo è un esempio che rende l'idea: in alcuni paesi (come USA e Canada) si è talmente diffuso il cambio automatico che la maggior parte considera quello manuale una grande complicazione; stessa cosa è avvenuta, secondo me, con l'esposizione per luce riflessa fatta dalla fotocamera.