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"È stato tutto uno scherzo. Muoio, se te ne vai”

Aperto da Silvia V, Martedì, 29 Gennaio 2019, 22:08:48

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0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

Silvia V

Ho stretto le mani sotto il velo scuro
“Perché sei pallida oggi?”
Perché l’ho fatto ubriacare
d’aspra malinconia.

Come potrò dimenticare? È uscito, barcollando,
con una smorfia penosa sulla faccia..
Sono scesa di corsa, senza sfiorare il corrimano,
l’ho raggiunto in un balzo, giù alla porta.

In affanno, ho gridato: “Scherzavo, dai.
È stato tutto uno scherzo. Muoio, se te ne vai.”
Con un sorriso freddo, mi ha risposto
tranquillo: “Non startene lì al vento”.
Anna Achmatova



  • Silvia
     
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"L'inizio è solo un seguito ed il libro degli eventi è sempre aperto a metà"

Ginni

Quanta poesia, bellissima immagine.

E pensare che io le pere le mangio ...

Silvia V

Ho tentato di cambiare il titolo perché questa foto in realtà si inserisce in un contesto, fa parte di una serie che unisce tre grandi Amori: fotografia e poesia con il cibo come forma di linguaggio. Proseguo qui la piccola serie, chissà che inserita nel suo contesto abbia più senso.

"Un amore felice. È normale?
È serio? È utile?
Che se ne fa il mondo di due esseri
che non vedono il mondo?

Innalzati l'uno verso l'altro senza alcun merito,
i primi qualunque tra un milione, ma convinti
che doveva andare così â€" in premio di che? Di nulla;
la luce giunge da nessun luogo â€"
perché proprio su questi, e non su altri?
Ciò offende la giustizia? Sì.
Ciò infrange i principi accumulati con cura?
Butta giù la morale dal piedistallo? Sì, infrange e butta giù.

Guardate i due felici:
se almeno dissimulassero un po',
si fingessero depressi, confortando così gli amici!
Sentite come ridono â€" è un insulto.
In che lingua parlano â€" comprensibile all'apparenza.
E tutte quelle loro cerimonie, smancerie,
quei bizzarri doveri reciproci che s'inventano ?
sembra un complotto contro l'umanità!

È difficile immaginare dove si finirebbe
se il loro esempio fosse imitabile.
Su cosa potrebbero contare religioni, poesie,
di che ci si ricorderebbe, a che si rinuncerebbe,
chi vorrebbe restare più nel cerchio?

Un amore felice. Ma è necessario?
Il tatto e la ragione impongono di tacerne
come d'uno scandalo nelle alte sfere della Vita.
Magnifici pargoli nascono senza il suo aiuto.
Mai e poi mai riuscirebbe a popolare la terra,
capita, in fondo, di rado.
Chi non conosce l'amore felice
dica pure che in nessun luogo esiste l'amore felice.

Con tale fede gli sarà più lieve vivere e morire."
Szymborska







Non ho bisogno di tempo
per sapere chi sei:
conoscersi è luce improvvisa.
Chi ti potrà conoscere
là dove taci, o nelle
parole con cui tu taci?
Chi ti cerchi nella vita
che stai vivendo, non sa
di te che allusioni,
pretesti in cui ti nascondi.
E seguirti all'indietro
in ciò che hai fatto, prima,
sommare azioni a sorriso,
anni a nomi, sarà
come perderti. Io no.
Ti ho conosciuto nella tempesta.
Ti ho conosciuto, improvvisa,
in quello squarcio brutale
di tenebra e luce,
dove si rivela il fondo
che sfugge al giorno e alla notte.
Ti ho visto, mi hai visto, ed ora,
nuda ormai dell'equivoco,
della storia, del passato,
tu, amazzone sulla folgore,
palpitante di recente
ed inatteso arrivo,
sei così anticamente mia,
da tanto tempo ti conosco,
che nel tuo amore chiudo gli occhi,
e procedo senza errare,
alla cieca, senza chiedere nulla
a quella luce lenta e sicura
con cui si riconoscono lettere
e forme e si fanno conti
e si crede di vedere
chi tu sia, o mia invisibile.
Pedro Salinas




  • Silvia
     
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Silvia V

  • Silvia
     
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"L'inizio è solo un seguito ed il libro degli eventi è sempre aperto a metà"

andrea948

Tre scatti davvero notevoli, mi piacciono molto, ottima la luce  i color e il  PDR...i still life riuscito :si:
  • Andrea
     

maxtolardo


clax

Queste sono le (rare) cose che mi fanno apprezzare l'umanità.
Il sentimento che muove la nostra vita.
Diventerai una dea, sè non lo sei già!  :)
  • Claudio
     

agostino

  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)


Silvia V

grazie per i commenti, sto andando avanti con la serie e ne aggiungerò altre. mi farà piacere un commento sincero, anche non fosse positivo, per sapere se il senso generale si percepisce, anche da chi non ama la poesia  :si:
  • Silvia
     
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clax

Questa non l'ho capita, che significa "per sapere se il senso generale si percepisce, anche da chi non ama la poesia" !?
Sinceramente trovo questi cimenti ambrosia pura , e, sempre sinceramente
trovo che misurarti con poesie di questo livello, rappresenti una sfida ardua.
Te và bèn?
  • Claudio
     

edecapitani

Bella idea, bella realizzazione, bella scelta di poesie.
  • Enrico
     

Silvia V

Citazione di: clax il Sabato, 02 Febbraio 2019, 20:41:19
Questa non l'ho capita, che significa "per sapere se il senso generale si percepisce, anche da chi non ama la poesia" !?
Sinceramente trovo questi cimenti ambrosia pura , e, sempre sinceramente
trovo che misurarti con poesie di questo livello, rappresenti una sfida ardua.
Te và bèn?

Grazie a tutti e grazie Clax  :-[ Il problema, quando ci si ispira a cose grandi, è che è molto facile cadere in basso.
Comunque sto proseguendo perché la strada mi piace, al di là di tutto  :)
  • Silvia
     
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Silvia V

3.

Scorderò l’anno, la data, il giorno.

Mi chiuderò solo con un foglio di carta.

Avverati, magia sovrumana,

delle parole illuminate di pianto!

Oggi, appena entrato nella tua casa,

mi sono sentito

a disagio.

Tu celavi qualcosa nell’abito di seta

e s’effondeva nell’aria un profumo d’incenso.

Sei felice?

Hai risposto un freddo:

“Molto.”

L’inquietudine ha rotto l’argine della ragione.

Accumulo disperazione, nel delirio della febbre.

Ascolta,

tanto non ci riesci

a celare il cadavere.

Scagliami in viso la parola terribile.

Ogni tuo muscolo urla

lo stesso

come in un megafono:

è morto, è morto, è morto.

No,

rispondi.

Non mentire!

(Come farò a tornare indietro così?)

Come due tombe

ti si scavano gli occhi nel viso.

Le due fosse si inabissano.

Non se ne vede il fondo.

Mi sembra

di crollare sul palco dei giorni.

Come una fune, ho teso l’anima sul precipizio

e vi ho fatto  l’equilibrista, giocoliere di parole.

Lo so,

ormai l’ha consunto l’amore.

Da tanti segni indovino la noia.

Fammi tornare giovane nell’anima.

La gioia del corpo fa’ di nuovo conoscere al cuore.

Lo so,

per una donna sempre si paga.

Non fa niente,

se intanto,

non ti vestirò conl’elegante abito di Parigi

ma soltanto col fumo della sigaretta.

Il mio amore,

come un apostolo d’età remote,

diffonderò per mille e mille strade.

Da secoli è pronta per te una corona,

ove sono incastonate le mie parole:

arcobaleno di spasimi.

Come fecero vincere Pirro

gli elefanti con passi di due quintali,

così io ho sconvolto il tuo cervello col passo del genio.

Invano.

Non potrò piegarti.

Gioisci,

gioisci

d’avermi finito!

Ora è tale l’angoscia che desidero

soltanto fuggire al canale

e il capo cacciare nell’acqua digrignante.

Mi hai offerto le labbra.

Con quanta indifferenza.

Le ho sfiorate e m’hanno ghiacciato.

M’è parso di baciare in penitenza

un monastero intagliato nella fredda pietra.

Hanno sbattuto

la porta.

É entrato lui,

rorido della gaiezza delle strade.

Io

come un gemito mi sono spezzato in due.

Gli ho gridato:

“Va bene!

Me ne andrò!

Va bene!

Rimarrà tua.

Ricoprila di stracci,

le sete appesantiscono le sue timide ali.

Bada che non s’involi.

Appendile al collo

come una pietra collane di perle!”

Oh, questa

che notte!

Ho spremuto a non finire la mia disperazione.

Al mio pianto e al mio riso

il muso della stanza s’è torto in una smorfia d’orrore.

E come una visione sorse a te il tuo sembiante,

sul suo tappeto effondevi l’aurora dei tuoi occhi,

quasi un sogno evocasse un nuovo Bialik

un’abbagliantte regina ebraica di Sion.

Nel tormento ho piegato i ginocchi

dinanzi a colei che non è più mia.

A mio paragone

re Alberto,

arresosi con tutte le sue fortezze,

è un festeggiato ricolmo di regali.

Indoratevi al sole, fiori ed erbe!

Dilagate in primavera, vita di tutti gli elementi!

Io un solo veleno desidero:

bere e bere sempre versi.

Tu che hai saccheggiato il mio cuore,

privandolo di tutto,

e nel delirio m’hai lacerato l’anima,

accogli, cara, il mio dono,

forse più nulla io potrò inventare.

Ornate a festa la data di oggi.

Avverati,

magia simile alla passione di Cristo.

Vedete,

sulla carta sono trafitto

con i chiodi delle parole.


da  “Il Flauto di Vertebre”
Vladimir Vladimirovič Majakovskij



  • Silvia
     
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edecapitani

  • Enrico
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