Togliamo il velo

[elerum]

Dopo i due post ( Primavera anch'io ed Up & uʍop o sollevato un po di domande spero
L'obiettivo misterioso e lo A. Schacht Travenar 135/3.5 R, non e niente di speciale, un classico 135/3.5 con 16 lamelle diaframma perfettamente tondo a tutte le chiusure (mille lamelle come mi piace chiamarli  ) fabbricato in Germania da Albert Schacht quale dopo aver lavorato presso la Zeiss e Steinheil, in 1959 ha creato a Ulm la propria cassa di produzione obiettivi. 'E un obiettivo abbastanza economico quale con un po di pazienza si può prendere a cifre irrisorie.
La resa la trovo abbastanza  buona per essere un obiettivo di oltre 30 anni . E un po morbido e poco contrastato sulla mia versione attuale ma potrebbe essere dovuto anche al fatto che la prima lente (sotto l'attacco) e molto graffiata su tutta la superficie e in qualche punto lo strato antiriflesso si e rimosso, motivo per il quale ne ho preso un altro per fare il trasloco di quella lente  e vedere se la qualità migliora.
Perché proprio questo quando ci sono tanti takumar e jupiter in giro, chiederete Voi; guardando le immagini del obiettivo prima di prenderlo, avevo notato che la prima lente (quella incriminata nel mio caso) si trova molto arretrata al interno del obiettivo; appena misurata, si trova a 26 mm dal tiraggio con adattatore SA montato quindi ben 70mm dal sensore quando l'obiettivo si trova in posizione infinito e tale distanza aumenta man mano che la camma si gira verso la minima distanza di messa a fuoco (che parte da 1,5 mt);
e cosa centra tutto ciò?
Qualcuno avrà letto il topic su green cast vigneting in quale avevo proposto la teoria che più ci si allontana con la prima lente dal sensore, raggi della luce in uscita dal obiettivo viaggiano quasi paralleli quindi la luce viaggia verso il sensore in modo quasi perpendicolare su tutta la superficie e alla fine anche i pixel ai bordi saranno impressi dalla luce in modo uguale (o quasi) a quelli centrali. Sembra proprio che la mia teoria e giusta ma una domanda sorge lo stesso, perché se si mette in macchina diaframma 1 compare alone magenta al centro, la mia seconda teoria e che la macchina sa di default (nel firmware per intenderci)  che con un diaframma f:1 la luce colpisce il sensore con un angolazione elevata ai bordi e inizia mettere di suo cose che poi si vedono nel immagine. Invece impostando un f:4 in macchina si perde l'esposimetro ma si guadagna che la macchina non aggiunge niente di testa sua o almeno con il soprannominato 135 non produce tale effetto a nessun diaframma.
Conclusione oltre al test, l'obiettivo (oltre a essere morbidino e spero solo temporaneamente) lo trovo molto plastico e fedele nei colori nonché ho notato la quasi totale assenza di aberrazione cromatica (solo un po ma proprio poco magenta nei sfuocati front-focus) che quasi tutti obiettivi zoom mettono. Quello che ho trovato astuto e la camma del preset a molla, cioè si imposta il diaframma desiderato prima dello scatto, si gira la camma preset in modo che si aggancia e una volta fatta inquadratura e regolazione MaF basta premere il classico pistoncino che sporge dal filetto M42 oppure in alternativa mettere un pulsante sul filetto apposta con la stessa funzione del pistoncino  non avendolo sono passato al fai da te  e funziona a meraviglia, e molto più facile premere il tastino piuttosto che girare la ghiera per chiudere il diaframma
nella seguente immagine l'obiettivo con in evidenza il foro per il pulsante chiusura diaframma

[Gibo51]

Mi sembra di aver capito del preset del diaframma di cui parli: , tipo questo Helios che ho da poco.
come in foto imposti il diaframma f/5,6 poi con la ghiera della freccia rossa apri e chiudi le lamelle facilmente.
http://natalispalette.jimdo.com/new-and-old-camera-lenses-by-yuri-stangrit/comparisons-and-reviews/helios-44-3-58mm-f2-0-mc-vs-helios-44m-6-58mm-f2-0-mc/

Io ho un 100 Trioplan con lente distante dal sensore della 1, (metto anche anelli distanziatori per macro) ma il "rossore" rimane ugualmente. Ho provato anche ad impostare diversamente da f/1 ma poi sovraespone non riesco a seguirti in questo punto, se riesci ad avere risultati migliori impostando f/4 sulla SD1

[elerum]

Metti la macchina in modalità "M"  imposti diaframma 3,5 o 4 (non 1 comunque) misuri preventivamente la luce e Ti tieni a mente le coppie tempo/diaframma da usare ( o come faccio io uso l'occhio-simetro  ridendo scherzando ne azzecco 3 su 5) imposti il tempo in macchina, diaframma su obiettivo e scatti; quello che intendevo io nel altro post suppongo che c'è un valore diaframma in macchina ottimale per ogni obiettivo, appena posso faccio le prove.
La camma del preset sui jupiter e diversa, la giri e rimane fissa in quella posizione, su questo la camma preset ha una molla al interno, chiudi al diaframma desiderato e con la camma preset la apri e rimane bloccata agganciando la molla poi una volta premuto il pulsante o il pistoncino si sgancia la molla e la camma gira automaticamente da sola per chiudere il diaframma preimpostato, e una figata e non capisco perché il sistema non e stato preso anche dai altri. (se intendi prendere il Travenar, attento che non tutti hanno il foro filettato per il pulsante esterno a quanto ho visto nelle immagini)

[Gibo51]

OK, faccio le prove con M impostato

Ti in invio un MP per un vintage.

[leleros]

Eccolo allora il misterioso...
m'è venuto in  mente che si potrebbe aprire una sotto-sezione in immagini dove chi ne ha voglia può postare i propri scatti fatti esclusivamente con ottiche M42 citando l'obiettivo magari...
Grazie per la completa spiegazione, non lo conoscevo.