News:

Alcuni FAKE ACCOUNT sono stati BLOCCATI e BANNATI

Menu principale

esperimento di focus stacking

Aperto da edecapitani, Mercoledì, 25 Marzo 2020, 16:47:44

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

edecapitani

Pensando ad una possibile applicazione nelle fotografie di opere d'arte, dove in certi casi potrebbe essere utile, ho provato un focus stacking. Non ho alcuna esperienza di still life fotografico, mi sono limitato a disporre gli oggetti in modo che ci fossero diversi piani da mettere a fuoco, ho fatto 8 scatti e ho fuso in PS. Di questo sono soddisfatto nel senso che penso sia una possibilità in più per i miei scopi, come l'sfd (e non escludo di provare a combinare le due cose).
Non mi sono preso cura dello sfondo che è evidentemente distraente. Non mi sono curato più di tanto della luce, ho utilizzato quella naturale proveniente di lato da una finestra in pieno giorno, più quella di altre finestre che nel prossimo esperimento oscurerò. Mi piacerebbe utilizzare qualche luce artificiale della casa e magari qualche fondale che però non produca riflessi fastidiosi. Studierò la cosa se deciderò di dedicarmi alla natura morta.
Inoltre, leggendo qualcosa sullo still life, mi sembra di capire che non si dovrebbero inserire oggetti "fuori stie", come un lettore e-reader. Ma, personalmente non sono interessato a ricreare nature morte antiche ma, eventualmente, a fare le mie nature morte.
  • Enrico
     

pacific palisades

Innanzitutto è una bellissima intuizione quella di metterce il lettore, o meglio è una bellissima intuizione non farsi condizionare dalla convenzione di fare della natura morta un film in costume.
Ma in realtà questa non è una natura morta, è un autoritratto, riuscitissimo perché non riprende la superficialità ma la tua interiorità che è come una biblioteca di Borges. Siamo in presenza di un autoritratto in forma di natura morta.

Secondo me, visto le cose egregie che fai con la musica, non c'è lampadina che sia alla tua altezza, c'è solo la luce naturale. Quindi chiudi e apri le finestre come ti è più utile, io uso anche un pannello di polistirolo molto sottile di un metro per uno e mezzo comprato da Briko per pochi euro, lo uso quando proprio sono in difficoltà.
Ghirri dice che fotografare è dare la luce. In effetti a pensarci bene le cose per i vedenti sono costituite di luce, quindi quando si fotografa per esempio un libro, non si fotografa un libro, ma un libro di luce, quando si fotografa una persona è una persona di luce. Il tecnicismo, che è una malattia mentale diagnosticata all'occidente da Heidegger, vorrebbe farci scaricare questa verità tanto semplice quanto verticale. Il tecnicismo vorrebbe farci scordare che l'atto di fotografare, che il tecnicismo ha trasformato nell'orrendo "scattare", è in realtà un'avventura di conoscenza del mondo.

agostino

Bravo EdCap, io non sapevo neanche cosa fosse il Focus stacking: hai fatto una foto che parla di te - come ha detto meglio di me PP - e in cui la tecnica non si impone a chi guarda come tecnicismo (rimando sempre a PP) ma è connaturata alla buona riuscita della foto.

Se non ci avessi detto del FP avrei detto: ma come è godibile questa foto, poi mi sarei chiesto:come la ha fatta? Mi sarei interrogato dopo della tecnica, come fotoamatore curioso.
I disegni sono tuoi? Vedo che leggi Grossman: io ho pronto Vita e Destino, appena finisco i 4 tomi del Placido Don e altre decine di vicende che ho in sospeso.
Ciao
  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

edecapitani

Grazie Andrea e Agostino.
Sì, è un autoritratto, a voi non sfugge niente. Però è un autoritratto per vie traverse.
I disegni non sono miei ma di Giovannino de' Grassi, il Taccuino è uno dei miei facsimili. Mi hanno offerto un sacco di soldi per portarmelo via ma non lo cedo. Ho formato la mia biblioteca con estrema cura dei contenuti e degli autori, non compro nulla che non mi serva, quindi la rivalutazione di qualche mio libro è cosa che potrà eventualmente riguardare mia moglie quando sarò morto.
Agostino, ho in casa la prima traduzione di Vita e destino, ma è un volumone enorme, scomodo da tenere in mano, poco adatto alla lettura per strada e in metropolitana, così l'ho letto interamente solo nella traduzione più recente di Adelphi, in e-book. L'ho letto un'estate al mare scendendo a patti con mia moglie: alternavo un giorno in bicicletta nell'interno delle Marche a un giorno di lettura in spiaggia, sotto l'ombrellone. Lei avrebbe voluto che io mi abbronzassi ma questo va troppo oltre il mio spirito di sacrificio e la devozione per mia moglie. L'anno seguente per abbassare la percezione di opprimente calore, ho letto "Sergente nella neve" di Rigoni Stern (durante la ritirata si scese anche a -42 e speravo che questo facesse media con le temperature della spiaggia), "Un anno sull'altopiano" di Lussu e "Aria sottile" di Krakauer. L'estate prossima porterò il libro di Bonatti sul K2.
Il mio interesse per il focus stacking è nato dai problemi che ho riscontrato fotografando capitelli e sculture. Voglio provarlo anche partendo da foto sfd. Lo scopo sarebbe avere tutto a fuoco un soggetto con una certa profondità di campo col minimo rumore, tecniche che, se funzioneranno, utilizzerò solo per determinati scopi e in certe situazioni.
  • Enrico
     

KappaWu


edecapitani

  • Enrico
     

Rino

Citazione di: edecapitani il Mercoledì, 25 Marzo 2020, 16:47:44
Inoltre, leggendo qualcosa sullo still life, mi sembra di capire che non si dovrebbero inserire oggetti "fuori stie", come un lettore e-reader. Ma, personalmente non sono interessato a ricreare nature morte antiche ma, eventualmente, a fare le mie nature morte.

Dipende unicamente da ciò che lo still life vuole o deve descrivere.
In questo caso, come still life che ti racconta, è perfetto ed è anche una bella foto.

Ricordo quando, decine e decine di anni fa, ai tempi dell'analogico, il focus stacking era una lunga e complessa procedura i cui risultati, purtroppo, potevano essere verificati solo dopo lo sviluppo della pellicola e, in caso di errore, si doveva ricominciare daccapo. Avevo costruito persino una slitta con la luce (due sottilissime fessure verticali) che permetteva spostamenti micrometrici per le macro: un vero delirio. Oggi molte fotocamere lo fanno in automatico persino a mano libera (vedi Nikon D850).

edecapitani

Grazie Rino.
Ho letto della Nikon D850. In questo caso ho fatto la fusione di 8 scatti con Photoshop. Rispetto ai tempi dell'analogico le cose si sono evidentemente semplificate visto che anche un imbranato professionista è riuscito a capire cosa doveva fare.
  • Enrico
     

Rino

Citazione di: edecapitani il Sabato, 28 Marzo 2020, 17:04:04
Grazie Rino.
Ho letto della Nikon D850. In questo caso ho fatto la fusione di 8 scatti con Photoshop. Rispetto ai tempi dell'analogico le cose si sono evidentemente semplificate visto che anche un imbranato professionista è riuscito a capire cosa doveva fare.

Troppo imbranato non direi: non sono cose che fanno tutti e non credo che i risultati siano sempre ottimali. ;)

pacific palisades

Infatti avevo provato il focus stacking con la GX9, lo fa in camera, ma non è così facile, si deve decidere dove collocare i piani di fuoco e a me era venuta un'immagine sbiellata che niente ha a che fare con quella di Enrico, era un fuoco a chiazze  :D, quindi il De Capitani è da promuovere :si: