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Mare d'inverno, luce fredda.

Aperto da andrea948, Venerdì, 04 Gennaio 2019, 10:25:16

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andrea948

Due scatti dopo il tramonto, nel freddo di un vento gelido per queste latitudini.
Foto nr. 1 f/13 6sec. 100ISO a 15mm
Foto nr. 2 f/14 4sec. 100ISO a 15mm
P.S. il tramonto non era niente di che, sia come luci che come movimento di nuvole, in questo periodo non si presentano tramonti particolarmente belli...


  • Andrea
     

Rino

Citazione di: andrea948 il Venerdì, 04 Gennaio 2019, 10:25:16
Due scatti dopo il tramonto, nel freddo di un vento gelido per queste latitudini.
P.S. il tramonto non era niente di che, sia come luci che come movimento di nuvole, in questo periodo non si presentano tramonti particolarmente belli...

Hanno un loro fascino proprio per i toni freddi, ma la seconda pende leggermente a sinistra, facile rimediare. ;)

andrea948

Grazie Rino, hai ragione è "fuori quadro", non sono abituato ad usare focali così spinte, non sono molto semplici.....
  • Andrea
     

Rino

Citazione di: andrea948 il Venerdì, 04 Gennaio 2019, 13:40:01
Grazie Rino, hai ragione è "fuori quadro", non sono abituato ad usare focali così spinte, non sono molto semplici.....

E' una cosa che sento dire molto spesso, ma che non riesco a capire del tutto perché a me è sempre riuscito molto naturale gestire i supergrandangolari più dei tele, questo al di là dell'avere la reale necessità degli uni o degli altri. Infatti ricordo quando, oltre 40 anni fa, comprai la mia prima reflex con il classico 50mm (focale suggeritami dal solito amico esperto) e mi trovai immediatamente a disagio con questa lunghezza focale amata ed utilizzata da tanti illustri fotografi mentre per me, come focale standard, con il senno del poi, sarebbe andato bene il 35mm. Feci grandi sacrifici per poter comprare il 25mm mentre gli amici insistevano "Compra prima un bel 135mm e poi, eventualmente, un 28mm". Questa volta non li ascoltai e divenni il felice possessore del 25mm, focale che ho tanto amato anche se non era sufficiente per tutte le mie "visioni allargate". Inutile dire che mi rivendetti il 50mm nuovo di zecca per un 35mm d'occasione e, con il successivo acquisto, il 90/2.5 Tamron Macro, le mie necessità di fotoamatore furono soddisfatte per un bel po'. :)

agostino

Belle queste foto. Pro-pendo per la seconda…

Anche secondo me il 35 mm, per il formato classico, è il vero standard: il 50 mm rispetta le "proporzioni prospettiche" dell'occhio, ma il 35 corrisponde bene al campo visivo degli occhi - così come si presenta nella zona più chiaramente percepita intorno al punto di mira - ed è ancora sufficientemente fedele nei rapporti visivi tra gli oggetti inquadrati.
  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

clax

Niente male queste due foto, specie la seconda.
Mi piacciono sia i toni che la composizione.
  • Claudio
     

Italo

Le inquadrature mi piacciono entrambe ma il tono freddo limita l'estensione dei colori di cui queste immagini sono ricche.
Sono sempre quello che "rompe" sulle preferenze cromatiche, ma nella versione allegata mi pare ci siano maggiori, più coerenti e più godibili sfumature... a meno che il mio CRT, o i miei occhi, non "scazzino" di brutto!  ::)
  • Italo
     
Sigma DP2m+SD10_17-70:2,8-4,5__Summicron 50:2__1800:6 autocostruito.
Mitsubishi 10x15-20x30 sublimation printers.

andrea948

Si in effetti un aumento di temperatura della luce ammorbidisce maggiormente l’immagine nel suo insieme.
  • Andrea
     

Rino

Citazione di: Italo il Venerdì, 04 Gennaio 2019, 22:31:34
Le inquadrature mi piacciono entrambe ma il tono freddo limita l'estensione dei colori di cui queste immagini sono ricche.
Sono sempre quello che "rompe" sulle preferenze cromatiche, ma nella versione allegata mi pare ci siano maggiori, più coerenti e più godibili sfumature... a meno che il mio CRT, o i miei occhi, non "scazzino" di brutto!  ::)

Credo che ci vediate benissimo entrambi e la tua versione è senz'altro più corretta di quella originale dai colori freddi, ma, per questo tipo di soggetto, le possibilità interpretative sono numerose e spaziano dai toni freddi a quelli caldi (anche più caldi, perché no?) a seconda degli intenti dell'autore. Volendo enfatizzare il senso del freddo, come nella dichiarazione iniziale, la dominante azzurrina ci sta benissimo e mi fa pensare "Brrr, che freddo!".

Comunque, ottimo intervento! ;)

andrea948

In effetti quello che volevo trasmettere nei due scatti era l’effettivo clima della scena. Non ho modificato la temperatura colore , ho mantenuto la lettura AWB della fotocamera, mi sono limitato a saturare il blu primario in calibrazione su camera raw.
  • Andrea
     

agostino

Anni fa, prima che inventassero NG in italiano ma già con il digitale alle porte, una rivista italiana di natura/geografia (Airone, non quello che c'è ora in edicola) si pose il problema di poter distinguere le foto pubblicate "così come erano state scattate" da quelle anche sottilmente modificate (ad es: primo piano di un leone in cui venivamo rimossi ramuscoli che peggioravano la pulizia del ritratto): per un po' di tempo adottarono un simbolo che distingueva le seconde dalle prime.
Era il tentativo di salvaguardare eticamente i fotografi e i lettori: poter dire questa foto è bella ed è così come mamma la ha fatta, quest'altra pure ma è rivista dal chirurgo plastico...

A me sembra che la tensione etica va sempre salvaguardata e in questo Italo è prezioso (regola: sia la fotografia il più possibile vicina alla realta che rappresenta e di cui gli occhi sono stati testimoni).
Quindi, anche le interpretazioni del colore della luce/temperatura devono essere, nel loro specifico, "oggetto" di critica e osservazione.

Nel caso specifico direi però che, visto che il titolo rimandava alla luce fredda, fosse anche stata ulterirormente raffreddata ad arte...ci trovo dell'onestà e dunque la apprezzo così (perché è bella).


Forse per ogni foto che pubblichimo dovremmo dichiarare: "il taglio, i ritocchi e l'interpretazione cromatica/wb sono personali, consapevoli e volute ma non strettamente attinenti alla scena vista ad occhio". Ciò apposto, sarebbe comunque utile vedere come gli altri re-interpreterebbero la scena (siamo un forum di discussione non una galleria d'arte, giusto?)
Qualcosa di simile lo abbiamo fatto qui in cui abbiamo dichiarato di giocare sull'iper-enfasi luce calda e luce fredda non certo "naturale" ma molto sensore/pellicola dipendente:
http://forum.foveon.it/index.php?topic=7474.0

A me è successo che, con la foto di Roma e il 1977,
http://forum.foveon.it/index.php?topic=7536.0
grazie a voi ho recuperato una fetta di foto che avevo tolto malgrado avessi inquadrato in un altro modo (io che non ritaglio mai!!), una fetta che fa la differenza perché ridà aria alla foto e la caratterizza meglio.
  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

pacific palisades

Oddio, ma quale realtà: sono quadretti colorati! :D :rofl:
La fotografia non è la realtà.
Quella della realtà è una retorica che come ogni retorica si stampella su qualche discorso. La fotografia è uno strumento (con l'implicazione che funziona o non funziona, non che è vera o falsa).
Ha la natura di un cacciavite, non la natura della natura (beato chi la coglie). Lo so è dura da accettare eppure è così.

Guarda che anche Italo non scrive che la foto su cui è intervenuto è falsa, ma scrive che col suo sviluppo si ottengono più sfumature di colore ("il tono freddo limita l'estensione dei colori di cui queste immagini sono ricche"), ovvero una finalità appunto pratica.



andrea948

Era inizialmente mia abitudine specificare con quale SW, e in alcuni casi, quali modifiche (almeno le più salienti) avevo apportato. Poi mi pareva di essere noioso o quanto meno inutilmente prolisso... Sta di fatto che se scatti in RAW lo sviluppo lo devi fare e qui inevitabilmente ci metti del tuo, anche perché a volte utilizzi PS dopo un pò di tempo che hai scattato e dovresti avere una buona memoria per ricordare perfettamente l'immagine (colori e luci) nel momento dello scatto. L'alternativa....scattare solo in Jpeg utilizzando se presenti l settaggi più o meno complessi che la fotocamera che si possiede mette a disposizione, in questo caso si rispetterebbe almeno in parte una visione più "purista" della riproduzione dell'immagine.
  • Andrea
     

pacific palisades

Citazione di: agostino il Sabato, 05 Gennaio 2019, 15:12:06
A me è successo che, con la foto di Roma e il 1977,
http://forum.foveon.it/index.php?topic=7536.0
grazie a voi ho recuperato una fetta di foto che avevo tolto malgrado avessi inquadrato in un altro modo (io che non ritaglio mai!!), una fetta che fa la differenza perché ridà aria alla foto e la caratterizza meglio.


La vedo diversamente. La tua fotografia voleva essere strumento per ricordare/far conoscere una canzone e il suo autore tramite il nome della strada che corrisponde al titolo. Ampliando l'inquadratura in quel modo è vero che hai dato "aria" cioè hai ampliato lo spazio, ma è anche vero che la tua finalità poteva essere raggiunta facendo cadere lo sguardo sulla targa col nome della via-titolo della canzone (ovviamente serve anche la didascalia) - invece prendendo dentro interamente i cartelli sulla destra lo sguardo finisce su quelli, cioè il cacciavite non avvita più (fa altro, mostra una caratteristica strada romana). L'unica era ampliare un po' ma tagliando in parte i cartelli - ma poi la visione classica costruttivista avrebbe reclamato l'interezza del soggetto e le linee perpendicolari.

pacific palisades

Citazione di: andrea948 il Sabato, 05 Gennaio 2019, 16:42:52
la riproduzione dell'immagine.

Ma l'immagine è prodotta, non ri-prodotta. Una volta che è prodotta dalla fotocamera tramite quadretti colorati, può poi essere riprodotta all'infinito in file e stampe.