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sd4 macchie sparse

Aperto da gobbo, Venerdì, 13 Luglio 2018, 21:05:52

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andrea948

Esatto, io ho utilizzato solo SPP non l'ho passata in PS, volevo solo fare 2 regolazioni di massima per vedere un minimo di risultato iniziale, comunque è un buon scatto e in effetti la tua Post lo dimostra molto bene...
ciao
  • Andrea
     

Sardosono

Onestamente sono perplesso. Cercherò di spiegare perché.

Anche in questa terza immagine la dominante incrociata non soltanto c'è, ma siamo in una classica situazione di ripresa nella quale è risaputo esserci in forma particolarmente intensa. Quindi non ci si può meravigliare che ci sia, ma soprattutto, non ci si può meravigliare che il Foveon la registri per quello che è. Il bello del Foveon consiste, appunto, nella sua capacità di registrare anche le sfumature della cromia della luce (anzi, sarebbe più appropriato dire DELLE LUCI, come è evidente in questo caso), quindi in questa ripresa sta soltanto facendo il suo mestiere.

Semmai, se proprio ci si vuol meravigliare di qualcosa, sarebbe quella di constatare, per confronto, di quanto il mosaico sia incapace di registrare appieno la cromia della luce in situazioni simili.

Il problema percepito da chi si avvicina al Foveon penso sia legato a tre fatti:

1) il trovarsi di fronte, in certe situazioni di ripresa, a cromie del tutto inaspettate (almeno per intensità) e che pertanto "sembrano" artificiali;

2) il modo decisamente inconsueto col quale il Foveon (specialmente il Quattro) tende a riprodurre le variazioni cromatiche della luce QUANDO ANDIAMO AD APRIRE ESAGERATAMENTE LE LUCI (come siamo invece abituati a fare senza questi inconvenienti col mosaico);

3) la mancata consapevolezza che le dominanti incrociate diventano via via sempre più evidenti man mano che si scende nelle ombre, fino al punto che (OH SORPRESA!) quando ci aspetteremmo di trovare il nero puro troviamo invece solo la dominante incrociata residua, per di più mista a rumore.

Penso che il punto 3 sia noto solo a chi abbia stampato manualmente negativo colore (la stampa da dia non lascia quasi margine di esposizione, quindi il problema non si pone), altrimenti è un fenomeno pressoché sconosciuto anche per chi lavorava in diapositiva.

Il punto 2 è invece figlio dell'era del mosaico, col quale siamo abituati ad aspettarci che una superficie cromatica che stimiamo uniforme ci appaia sostanzialmente anche cromaticamente omogenea; e in particolare che una superficie grigia sia cromaticamente neutra, e riteniamo che questa sia e debba essere la norma, ma... ma NON lo è.

In realtà, quando nel mosaico ci troviamo in presenza di una superficie MEDIAMENTE neutra, essa risulterà necessariamente neutra quasi in ogni caso, che lo sia realmente oppure no, fintanto che la variazione sia contenuta al di sotto di un certo minimo; questo perché è l'algoritmo che procede alla millantata "ricostruzione" cromatica che usa proprio la media cromatica per tale "ricostruzione"! Ergo, una variazione cromatica, anche ammesso che sia stata registrata in ripresa (e quando è minima non passa neanche nel mosaico), comunque essa NON può sopravvivere all'algoritmo se non è abbastanza marcata (in soldoni, questo è ciò che si intende quando si parla di "lisciatura cromatica del dettaglio del mosaico").

Di conseguenza, chi è abituato al mosaico (praticamente tutti) e considera il suo comportamento la norma, quando si ritrova davanti queste "cromie inattese" del Foveon pensa che siano "artefatti" e fatica non poco ad accettare che invece sono colori reali, ossia che erano e sono "furti cromatici con destrezza" operati dal mosaico! In molti non riescono ad accettarlo e buttano il Foveon alle ortiche, spesso anche con disprezzo, ritenendolo difettoso.

Ma non basta. Chi è abituato al mosaico (lo ripeto: praticamente tutti) considera anche aprire le ombre come una operazione indolore, cosa che invece non è (per via dell'insieme dei suddetti punti 2 e 3). Il discorso lo abbiamo affrontato più volte, ma se proprio vogliamo una regoletta spiccia, ritengo che la questione si possa sintetizzare come segue:

la neutralità cromatica può essere raggiunta al massimo per i primi due stop di luminosità massima; nel terzo stop è già solo una approssimazione; dal quarto in giù possiamo sperare solo in un forte compromesso.

Quanto sopra è una caratteristica della realtà, alla quale si aggiunge l'approssimazione di qualunque strumento di registrazione, pertanto vale per qualunque pellicola (dia e negativa), per il Foveon (peggiorata esteticamente dall'aggregazione a chiazze) e anche per il mosaico, anche se in tal caso il problema è molto attenuato, fino al punto di passare spesso inosservato, cosa che sarà pure un vantaggio da un lato, ma che però si paga al prezzo di una perdita del 75% del dettaglio cromatico, quindi non mi sembra che ci sia da esultare.

Ho iniziato dichiarando di essere perplesso. Se quanto ho scritto non fosse sufficiente a spiegarlo, allora voglio fare un'ultimo tentativo.

Sono perplesso perché mi sembra che si cerchi ancora, e ancora, e ancora, di trovare un qualche modo per usare e trattare il Foveon come fosse un mosaico, anche se la cosa non ha senso. Ciò che mi lascia perplesso è che la cosa dovrebbe essere ovvia: sarebbe come voler trattare il Kodachrome come se fosse un'altra pellicola. E questo esempio non è casuale, perché per quanto mi riguarda, io uso il Foveon (quando lavoro a colori) esattamente come se fosse un Kodachrome. Ma non è solo una bella frase, o un modo di dire: io lo intendo alla lettera, cioè con gli stessi criteri e strategie di ripresa. Quindi, per esempio, non mi sarebbe mai passato per la mente di usare quella pellicola in situazioni di scarsa luce, a meno che non volessi mantenere intatto il senso di scarsa illuminazione della scena e in tal caso mi tengo le ombre inevitabilmente NON neutre; e neppure di usarlo per riprese dove le dominanti incrociate saranno necessariamente evidenti, a meno che non voglia proprio preservare intatte le cromie delle luci.

La stessa cosa faccio col Foveon, né più, né meno. In aggiunta a ciò, tengo conto anche di tutte le altre peculiarità di questo sensore, sia in positivo sia in negativo, perché ogni pregio ha un rovescio della medaglia. Quindi, sempre per fare un esempio, non mi sogno proprio neanche di usare il Foveon per riprendere una scena che so già che necessiterà in post-produzione di aprire di oltre 2/3 di stop le ombre (cosa che comunque non faccio quasi mai neanche col mosaico, ma lo scrivo per capirci), perché so bene che questa è una operazione che, se proprio non è possibile evitarla, allora soltanto la tolleranza del mosaico può consentire di eseguirla senza gravi controindicazioni.

Nel concludere vorrei invitare tutti a osservare con attenzione le 36 immagini di Steve McCurry del suo "ultimo rullino Kodachrome". Si può notare come non abbia mai contravvenuto al principio di "adattare la ripresa alla pellicola e mai il contrario"; sicuramente in più di una occasione ciò l'avrà costretto a rinunciare alla ripresa, ma l'esperienza di tanti tentativi fallimentari di cercare di adattare la pellicola alla ripresa ti portano a rinunciare del tutto di provarci. Per esempio si può notare che in tutte le riprese in scarsa luce l'esposizione è SEMPRE fatta per preservare l'ambiente, e conseguentemente le ombre NON sono quasi mai neutre (le immagini disponibili in rete sono a bassa risoluzione, ma in alcuni casi sono sufficienti per rendersene conto); lui, però, non si è MAI neanche sognato di riequilibrarle, perché... perché sono così nella realtà!

Un esempio per tutti è il ritratto di De Niro: se fosse stato fatto col Foveon quasi tutti griderebbero allo scandalo, per l'immondezza cromatica presente nelle ombre del viso (esattamente come le otterremmo se facessimo quella stessa ripresa col Foveon in quella condizione di luce); ma in realtà quello è il colore della luce, che assume temperature diverse via via che scende nelle ombre e che il Kodachrome ha immortalato per quello che era in quel momento con quella luce e senza inventare nulla (esattamente come non avrebbe mancato di fare anche il Foveon). La maggioranza dei fotografi digitali avrebbe riequilibrato questa foto, neutralizzando la luce, sia localmente (cioè eliminando le dominanti nelle ombre del viso), sia ri-bilanciando il bianco sull'intero fotogramma, per riportare la percezione a quella dell'occhio nel momento (il quale occhio sfronda ed annulla le dominanti), ossia - in parole povere - adattando la pellicola alla ripresa (che è l'esatto contrario dell'intendimento di Steve McCurry); e il tragico è - per il mio modo di pensare - che se sottoponessimo le due versioni a votazione popolare (senza conoscere l'autore, ovviamente), probabilmente quella col trattamento "digitale" prenderebbe il 99% dei voti.

PS Se @gobbo lo gradisce, potrei permettermi di postare alcuni possibili e semplicissimi modi coi quali io personalmente potrei pensare di lavorare questa terza foto della scogliera con le sue dominanti incrociate (fermo restando che io non faccio paesaggio, se non come eccezione).
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

SDQ+SD15+SD10 18-35/1.8+50/1.4+17-70/2.8-4OS+17-35/2.8-4+Elmarit135/2.8
GX7+GX1+GH1 20/1.7+25/1.4+45/1.8+60/2.8+70/2.8+20-40/2.8+Vario-Elmarit-14-50/2.8
X-T10 35/1.4+50/1.2+28/2.8+Sonnar90/2.8+135/2.5+16-50/3.5-5.6OS+70-200/4Macro
LX100  GXR+evf 50/2.5Macro+28/2.5  S3Pro  Digilux-2

pacific palisades

Pazzesco, è vero, sembrano scattate col Foveon!


http://www.fotozona.it/magazine/foto-mccurry-lultimo-rullino-kodachrome-34929


Non so, a me le foto a colori sembrano mille volte più belle così, e se poi si arriva alla delicatezza di Ghirri allora bum!

Lorenzo F.

Da ciò che vedo sei stato contagiato, altrimenti non saresti giá piú qui.....
Ragazzi....... L'ha presa anche Lui!  :))
{[(1:1:1) + (1:1:4)] /3} > 33% = True
SX70-Sd10-SdQ-XH1 ed altre cosucce varie.

Non sapere chi siamo è grave. Non sapere cosa si voglia è rischioso. Non capire con chi si stia parlando può rivelarsi drammatico.
M.Villani

agostino

Io sto imparando ora le cose che scrive Antonello. Quello che già sapevo è che da quando il digitale si è imposto sulla pellicola, non sono più riuscito a guardare foto di paesaggio o di viaggio sulle riviste tipo NG senza provarne fastidio.
Sono arrivato al foveon per disperazione (la fuji non mi hai mai soddisfatto, pur avendo delle qualità ed essendo deliziosa come apparecchio e come impostazioni) e, vedendo le foto, forse un vecchio foveon mi avrebbe appagato di più del Q.
Ciò detto: dal foveon non si torna indietro.
Se non riuscirò ad usarlo bene tornerò alla pellicola o smetterò di fare foto.
  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

gobbo

la pellicola non andrebbe abbandonata...finchè vi è la possibilità di usarla!  :si:

notomb

Dal FW 1.08 in poi la SDQ è a punto. Niente effetti acquarello etc. Io semplicemente sbaglio foto come sempre ho fatto. Almeno non pago anche le foto nere :))
Quando vi assale un dubbio sul Foveon stampate una foto, in qualsiasi formato, fate altrettanto con qualsiasi altra macchina (non Foveon)
Ma non fate caso a me, più aumento la memoria al PC più diminuisce la mia. Sono stato rimproverato per non aver usato un Flash di schiarita. Non ho avuto il coraggio di dire che mi ero RICORDATO di caricarlo nella borsa ma poi Dimenticato di usarlo. :azz: :azz:
  • Davide
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