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sd4 macchie sparse

Aperto da gobbo, Venerdì, 13 Luglio 2018, 21:05:52

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Sardosono

Ho cominciato a lavorare la prima delle due immagini (quella del bagnasciuga in controluce selvaggio) e questa è davvero una situazione di ripresa che a volerla cercare apposta ci vorrebbe il lanternino e una pazienza certosina... e anche una profonda crudeltà d'animo!....  O:-) come ho visto l'anteprima ho pensato: "Poverina, che ti è successo?!..."  :(

Innanzitutto è un classico falso-monocromo, che è una bestia nera per qualunque pellicola diapositiva e quindi anche per il Foveon. Perché? Per il motivo che conosciamo bene: perché nel Foveon, come nella pellicola, non esiste il processo di demosaicizzazione, grazie al quale tutti gli artefatti (soprattutto quelli cromatici) vengono frullati insieme all'informazione reale per essere poi con essa spalmati, e in tal modo passare inosservati, a meno di non essere giganteschi. No, nel Foveon, esattamente come nella pellicola, tutti gli artefatti (soprattutto quelli cromatici) hanno la stessa dignità dell'informazione reale e pertanto stanno lì, in pompa magna e in passerella, in tutto il loro splendore, e l'unica speranza che passino inosservati è che non prevalgano sui colori reali della scena. Ma se l'immagine è un falso-monocromo... beh, allora l'unica cosa che rimane di cromatico sono praticamente soltanto gli artefatti. Sarebbe come rapire uno da sotto la doccia, paracadutarlo in una comune di quaccheri e accusarlo di essere nudo... non sono scherzi che si fanno!  :no:

In secondo luogo, è una esposizione che arriva alla saturazione assoluta nelle alte luci, che non solo è un'altra bestia nera per qualunque pellicola diapositiva, ma che è proprio la morte del Foveon, mediante pugnalate multiple alle spalle (lascio a Italo l'ingrato compito di cercare e postare ancora una volta il link al topic dove lui stesso spiega benissimo perché il Foveon proprio NON TOLLERA L'ESTINZIONE DEL SEGNALE NEL BIANCO). Mi limito a sottolineare che per tale ragione, anche se in questo caso non si arriva alla separazione delle tre saturazioni cromatiche, rimane inevitabile che nel dettaglio delle alte luci compaiano comunque eccedenze cromatiche (tipicamente tendenti al magenta e più o meno puntiformi), che puntualmente sono ben visibili, soprattutto al centro in alto.

Come se tutto questo non bastasse (come dire che non ci vogliamo far mancare nulla), questa immagine nelle ombre profonde va BEN OLTRE I SEI STOP DI LATITUDINE DI POSA, ergo... ci troviamo in presenza anche di estinzione del segnale nel nero, che salta agli occhi nella parte inferiore della zona centrale del fotogramma. Anche questo fatto determina la comparsa di artefatti cromatici, con forma di chiazze, anche se piccole; perché sono piccole? perché piccole sono le aree dove la luminosità del dettaglio nelle ombre profonde "salta" improvvisamente in basso in modo significativo (tipicamente di oltre uno stop); in pratica sono le piccole ombre profondissime formate dai "picchi" di sabbia. Se il Foveon NON avesse tutto quel po' po' di latitudine di posa, queste ombre sarebbero di un nero assoluto e basta; ma poiché il Foveon riesce ancora a conservare informazione in quelle ombre (cioè, anche SENZA disporre di amplificazione del segnale), ecco che quella informazione residua ci appare, anche se purtroppo cromaticamente incompleta: a quel punto, il processo di equalizzazione indispensabile nel Foveon, cercando di far del bene ed arrampicandosi sugli specchi, assegna a questa informazione residua il colore che vediamo (tipicamente bruno scuro). Tuttavia, penso anche che (opinione fotografica personale) se non fosse che l'immagine è un falso-monocromo questo particolare artefatto cromatico passerebbe del tutto inosservato, invece di apparire come un pugno sul naso nel falso grigio generale.

Concludendo, la mia opinione è che, molto probabilmente, queste specifiche problematiche in questa particolare situazione di ripresa sarebbero state all'incirca le stesse se questa ripresa l'avessimo eseguita usando un Kodachrome-64 oppure una qualunque diapositiva di bassa sensibilità (anche nelle diapositiva, infatti, specie se di bassa sensibilità, la latitudine di posa nei tre colori non era mai esattamente la stessa); con l'unica differenza che gli artefatti cromatici sarebbero stati leggermente meno intensi rispetto al Foveon.

Mi rendo conto che per alcuni queste analogie con la pellicola possono sembrare "stranezze", ma purtroppo il mosaico e la pellicola sono molto ma molto differenti in tante cose, e pertanto anche il Foveon (essendo molto simile alla pellicola) risulta molto differente dal mosaico, e questo non è facile da accettare "sulla parola".

Per tale motivo, più tardi (se ne ho voglia ;) ), salvo e posto un po' di lavorazioni in SPP di questa immagine, al fine di (provare a) spiegare meglio quanto ho scritto. Poi vedrò di lavorare (e commentare) anche la seconda immagine, che ho già scaricato ma neanche aperto per ora.
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

SDQ+SD15+SD10 18-35/1.8+50/1.4+17-70/2.8-4OS+17-35/2.8-4+Elmarit135/2.8
GX7+GX1+GH1 20/1.7+25/1.4+45/1.8+60/2.8+70/2.8+20-40/2.8+Vario-Elmarit-14-50/2.8
X-T10 35/1.4+50/1.2+28/2.8+Sonnar90/2.8+135/2.5+16-50/3.5-5.6OS+70-200/4Macro
LX100  GXR+evf 50/2.5Macro+28/2.5  S3Pro  Digilux-2

gobbo

ok grazie mille!  :si:
a pellicola ho lavorato molti anni...ed ancora uso la camera oscura...ma onestamente, tranne in rari casi non ho mai avuto grossi problemi con diapositive anche fino al 6x9

Sardosono

NOTA
Le immagini le ho salvate tutte a mezza risoluzione, ritenendola più che sufficiente per quest'uso.

La prima che posto è l'immagine come è stata registrata (cioè con tutto a zero), sulla quale ho eseguito unicamente il bilanciamento del bianco a mano, perché era completamente sballato (13 punti di cyan e 9 di magenta). Colgo l'occasione per ricordare ai nuovi arrivati che con tutte le fotocamere Sigma è SEMPRE preferibile impostare il bilanciamento del bianco manuale su superficie grigio chiaro o bianca oppure impostare direttamente la temperatura colore se (e soltanto se) disponiamo di un termo-colorimetro ed è esatta (ossia solo K e niente slittamento); in mancanza di tutto questo, usare ESCLUSIVAMENTE il bilanciamento del bianco automatico ed evitare come la peste TUTTE le altre impostazioni.

L'utilità di questa immagine è come necessario punto di riferimento. Possiamo notare che col semplice bilanciamento del bianco l'eccesso cromatico nelle alte luci è stato completamente assorbito; il che vuol dire che, contrariamente a quanto ho scritto nel post precedente, in questo caso non siamo arrivati ad una completa separazione delle saturazioni, anche se siamo proprio al limite.

Faccio però notare che in SPP la visualizzazione dell'immagine mantiene invece l'eccedenza cromatica: questo perché la visualizzazione di SPP rimane comunque una approssimazione della effettiva equalizzazione (che è quella indispensabile operazione complicata e lunghissima che ci costringe ad aspettare tanto tempo per ogni salvataggio in SPP, ma senza la quale operazione si perderebbe il 90% delle finezze tonali del Foveon: MEDITATE SU QUESTO, O VOI CHE VI LAMENTATE DELLA LENTEZZA DI SSP E PREFERITE USARE IL DNG IN ALTRO SOFTWARE; io dico soltanto: bah, contenti voi...)

Vi invito ad osservare questo JPEG fianco a fianco con la visualizzazione del X3F in SPP in editing, per capire - forse - una volta per tutte che SPP fa una cosa che si chiama equalizzazione, che è fondamentale e che nessun altro software può fare.

Notiamo, infine, che da questa immagine NON è possibile stabilire l'esatta collocazione del rumore (e neanche la sua entità né la distribuzione), ma solo percepirne la presenza almeno nella zona centrale inferiore.




Anche la seconda immagine è con tutto a zero, tranne OMBRE e FILL LIGHT che sono entrambi impostati a +2. A che cosa serve, visto che con queste impostazioni l'immagine viene una schifezza? Serve per tre cose di utilità pratica, più una generica-conoscitiva. Vediamo.

1) innanzitutto con queste impostazioni possiamo apprezzare la fantastica estensione di latitudine di posa di questo sensore (questa cosa non è utile in sé stessa, ma permette di "capire" visivamente cosa significa);

2) in secondo luogo, possiamo "vedere" direttamente coi nostri occhi la quantità spaventosa di informazione che questo sensore conserva anche nelle ombre più profonde (conseguenza della notevole latitudine di posa di cui sopra), la qual cosa ci permette di sapere con certezza DOVE c'è ancora informazione nelle ombre anche profondissime e dove invece non ce n'è più, nonché di apprezzare visivamente QUANTA ce n'è; per quanto mi riguarda, queste impostazioni sono il modo più semplice, rapido e sicuro per poter far questo (che dovesse conoscere altri sistemi si faccia avanti);

3) in terzo luogo, con queste impostazioni risulta anche abbastanza semplice individuare i "focolai" di rumore, per valutare se vale la pena o meno di cercare di tirare fuori il dettaglio in tali zone o se invece conviene lasciar perdere (naturalmente ci vuole anche pratica e "occhio" da sviluppare nel tempo);

4) infine, con queste impostazioni possiamo apprezzare con sicurezza la presenza di "luci nelle ombre", ossia quella luce intermedia che è presente nella scena ma che non appare evidente nel fotogramma, pur essendo ancora ben presente, per via della compressione tonale; insomma, in altre parole, possiamo apprezzare l'esatta consistenza della luminosità delle ombre, dalle più leggere alle più profonde, cosa che un tempo si faceva "leggendo" il negativo (e che ancora possiamo fare anche in digitale, se abbiamo l'occhio allenato e che sa cosa cercare), ma che (a mio avviso) è molto più semplice e preciso fare in questo modo.

Vi è la necessità di fare una importante precisazione: queste impostazioni sono utili ESCLUSIVAMENTE per valutare le ombre, mentre per la mia conoscenza NON servono assolutamente a nulla per valutare le alte e medie luci (anzi, per quanto mi riguarda raccomando di non considerarle proprio in questo tipo di impostazioni).

Detto questo, per quanto riguarda il discorso che stiamo facendo, questa particolare seconda immagine ci è utile per individuare con esattezza "dove si annida il rumore" (vedi punto 3 precedente) e come è distribuito. Con questa informazione possiamo valutare con cognizione di causa (e non "a naso/caso" come fanno molti) se, dove e come intervenire sul rumore e soprattutto SE ne vale la pena.

In questo caso, possiamo "vedere" con precisione e senza dover fare ipotesi "a nasometro" che di rumore ce n'è ben poco ed è inoltre concentrato in una zona centrale molto ristretta, a dispetto della nostra impressione iniziale che ci faceva temere tutto il contrario.



Su queste informazioni attendibili (il che è pleonastico, perché se le informazioni non sono attendibili allora non sono per niente informazioni), su queste informazioni attendibili - dicevo - possiamo quindi basarci per procedere alla post-produzione di questa immagine con cognizione di causa.

(continua)
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

SDQ+SD15+SD10 18-35/1.8+50/1.4+17-70/2.8-4OS+17-35/2.8-4+Elmarit135/2.8
GX7+GX1+GH1 20/1.7+25/1.4+45/1.8+60/2.8+70/2.8+20-40/2.8+Vario-Elmarit-14-50/2.8
X-T10 35/1.4+50/1.2+28/2.8+Sonnar90/2.8+135/2.5+16-50/3.5-5.6OS+70-200/4Macro
LX100  GXR+evf 50/2.5Macro+28/2.5  S3Pro  Digilux-2

pacific palisades

--- Intermezzo ---
    (versione M)


Italo

Non ricordavo nemmeno di avere Seven 64bit, per cui ho installato l'ultimo SPP ed ho sviluppato solo un paio di scatti perché era ora di cena.
Prima di tutto ho voluto controllare quello che si pensava fosse dovuto ad artefatti (cosa impossibile col foveon salvo irresponsabili impostazioni di "Definizione").
Zoomando molto l'immagine ho così potuto notare che quello che si poteva considerare un artefatto da USM, in realtà è dovuto al controluce solare che illumina il micro-pelo della felpa sulla parte più sporgente del gomito, che infatti si riduce (fino a sparire) nella parte bassa della manica (vedi primo allegato)

Nel secondo allegato ho solo sviluppato il file secondo il mio gusto.
In tutto non ci ho speso più di cinque minuti.
  • Italo
     
Sigma DP2m+SD10_17-70:2,8-4,5__Summicron 50:2__1800:6 autocostruito.
Mitsubishi 10x15-20x30 sublimation printers.

Sardosono

Sulla base delle due prove precedenti, possiamo dire che in questa immagine non ci sono "luci nelle ombre" degne di nota, e pertanto non vale la pena di perderci tempo. Se non siamo convinti possiamo toglierci ogni dubbio senza uscire da SPP. Queste operazioni - che come sapete io chiamo "tirar fuori le luci" - si ottengono mediante riserve e bruciature, che non si possono fare in SPP, ma possiamo usare un'altra coppia di impostazioni di SPP per farci una idea precisa senza bisogno di avere un occhio allenato: basta portare il controllo delle ombre tutto a sinistra, cioè a -2, e quello delle luci (chiamate "Evidenzia") al contrario tutto a destra, cioè a +2; in questo modo esasperiamo il rapporto luci/ombre e pertanto, se ci fossero delle luci nelle ombre noteremmo immediatamente una netta differenza; se invece, come in questo caso, non salta fuori nessuna differenza degna di nota, allora vuol dire che di luci nelle ombre semplicemente non ce n'è neanche traccia.

Nel nostro caso otteniamo l'immagine qua sotto, dalla quale appare evidente che nessuna nuova luce fa capolino rispetto all'immagine di riferimento (quella con tutto a zero), ed è anche quasi indistinguibile dall'immagine finale.





In conclusione, a mio personale giudizio questa immagine non necessita di alcun trattamento, fatto salvo il bilanciamento del bianco (13C+9M) e la eliminazione di quel minimo di eccedenza cromatica bruno-scuro presente al centro, cosa che si ottiene molto semplicemente ricorrendo alla correzione delle frange colore, attivando il solo magenta (e non il verde), facendo "peek" con la apposita "pipetta" nel mezzo dell'area affetta dal problema (saranno in genere necessari alcuni tentativi per azzeccare il punto giusto) ed infine impostando per tentativi il controllo "quantità" (ma io in questi casi lo imposto direttamente al massimo senza perderci tempo).

Per il resto, tutto a zero, quindi, salvo due cose a mio personalissimo gusto: ho dato giusto un "click" (+0.1) di Fill-Light ed ho impostato la definizione direttamente tutta a sinistra (-2.0), perché con la sovrabbondanza di dettagli presenti con tutti questi sassi, la definizione del Foveon è fin troppo esagerata, IMO.

Questa che segue è quindi il mio trattamento finale (questa volta a piena dimensione). Per quanto riguarda le alte luci, sono completamente bruciate e del tutto irrecuperabili, quindi non ho neanche provato a farci qualche cosa, perché non avrebbe senso e l'unica cosa che si può fare, in questi casi, è lasciarle così come sono (solo l'autore può valutare se può aver senso - per il suo intendimento fotografico - tagliarle in tutto o in parte).



Morale della favola? Beh, la morale ve la scrivo dopo che avrò sentito tutti i commenti, in modo da non influenzarli, altrimenti non servono a niente.  ::) O:-)
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

SDQ+SD15+SD10 18-35/1.8+50/1.4+17-70/2.8-4OS+17-35/2.8-4+Elmarit135/2.8
GX7+GX1+GH1 20/1.7+25/1.4+45/1.8+60/2.8+70/2.8+20-40/2.8+Vario-Elmarit-14-50/2.8
X-T10 35/1.4+50/1.2+28/2.8+Sonnar90/2.8+135/2.5+16-50/3.5-5.6OS+70-200/4Macro
LX100  GXR+evf 50/2.5Macro+28/2.5  S3Pro  Digilux-2

gobbo

allora...partiamo con...un grande GRAZIE!  :si:
detto questo, VOI siete abituati alle problematiche del lavoro con queste camere, ed è per questo che mi trovo qui, cioè a chiedere lumi!  O:-)
però non mi sta bene ugualmente che un software proprietario non sviluppi in modo sensato , fin dal principio! mi spiego...ok che un LR che è di terzi non lavori bene con m4/3 ...ma Sigma con Sigma....deve darmi SUBITO un idea di massima corretta! se devo essere io/voi a trovare la miglior soluzione...non va bene, quindi ho tutto il diritto a rimanerci male!-----sempre per il fatto che sono i miei denari a fare da sponsor e non l'importatore/casa madre!

tornando alla fotografia...so di non poter recuperare come in un bayer, ma di fare i conti come fosse una diapositiva! quindi se voglio letura nelle ombre, dovrò sacrificare le luci! stà bene! ----il magenta al centro ed il verde ai lati NO!... corretto abilmente in post da Sardosono!  :si: senza purtroppo arrivare ad una totale neutralità che mi ritrovo amplificata in stampa se non stò attento!

Italo

Non capisco perché si voglia mantenere l'informazione sul colore (cuore sulla sabbia) quando di colore non c'è più nulla tranne il magenta cast... per me, Andrea (di Forlì) ha già fatto una versione accettabile.
  • Italo
     
Sigma DP2m+SD10_17-70:2,8-4,5__Summicron 50:2__1800:6 autocostruito.
Mitsubishi 10x15-20x30 sublimation printers.

agostino

Unico commento: grazie per questa lezione, la terrò cara non per tanto per effetuare scatti analoghi ma per tutte le dritte su come indagare le luci e le ombre. Saper "pensare" come funziona il foveon è il miglior modo per utilizzarlo bene.
  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

agostino

In sintesi mi sembra di poter dire che, se le le luci non vanno bruciate e le ombre non possono essere recuperate oltre 2/3 di stop in SPP,  l'unico modo per utilizzare al meglio la Q è esporre perfettamente.

Questo valore di 2/3 di stop di recupero ombre va inteso anche quando utizzo il nuovo controllo in SPP della gamma tonale ( quello diviso in 4 zone al 25%) ?
  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

Sardosono

Citazione di: agostino
... e le ombre non possono essere recuperate oltre 2/3 di stop in SPP...
Ma quando l'ho detto questo?!....  :wow:  :ohi:
Le ombre si possono recuperare fin quasi a SEI stop!  8)
Quel che ho detto è un'altra cosa: che quando questo recupero supera i 2/3 di stop, allora diventa INEVITABILE che comincino a comparire le chiazze (o per meglio dire il rumore, che assumerà quasi sempre la forma di chiazze cromatiche), a partire dalle ombre più profonde per salire via via in quelle in più leggere, man mano che aumenta l'entità del recupero.

Ma il punto è: ma perché dobbiamo metterci in questa condizione? quando è che abbiamo necessità di recuperare più di 2/3 di stop di esposizione?!...
Diciamolo chiaramente e senza mezzi termini: quando siamo stati "asini" nell'esporre!
Eh no, sarebbe bello, almeno fosse: vorrebbe dire che sappiamo come esporre ed abbiamo sbagliato, fantastico!!! No, purtroppo è perché siamo stati "pigri", cioè figli della pessima "abitudine da mosaico" di lasciare esporre la fotocamera, tanto poi aggiustiamo le cose in post-produzione.

Diciamola però tutta fino in fondo, quella che è la vera causa del problema, anche se ad alcuni potrà dar fastidio, pur essendo la verità: i "figli" della fotografia-digitale non hanno alternative che lasciar esporre alla fotocamera, perché se gli si chiede di esporre "loro" non sanno neanche da che parte iniziare! E non ditemi che non è vero, perché persino la maggior parte di coloro che dicono di esporre manualmente, in realtà l'unica cosa che fanno è allineare tempi e diaframmi secondo le indicazioni dell'esposimetro della fotocamera; al che - dico io - tanto vale lasciare l'esposizione in automatico, ché è più dignitoso. Diciamo la verità: in questo forum quasi tutti sanno cosa sia l'esposizione per luce incidente, perché ne parliamo in continuazione, e probabilmente molti hanno cominciato ad usarla ed apprezzarla; ma fuori da questo nostro spazio quanti saranno quelli che hanno anche solo sentito nominare questa "stranezza"? e di questi quanti la usano? Non so dire quale sia questa percentuale, ma sono quasi sicuro che il valore comincia con zero virgola qualcosa.  ::)

Va beh, perdonate la divagazione: sapete bene che se non sparo qualche "pistolotto" ogni tanto non mi diverto, e se non mi diverto non mi vien voglia di scrivere, ergo mi dovete gioco-forza sopportare!  O:-)

Tornando al discorso iniziale, quindi, la tua affermazione...
Citazione di: agostino
l'unico modo per utilizzare al meglio la Q è esporre perfettamente.
... è certamente vera, ma deve essere riscritta come segue:

L'unico modo per utilizzare al meglio QUALUNQUE FOTOCAMERA, sia essa digitale o a pellicola, consiste nell'esporre come "leggi della fisica-ottica vogliono e buon senso comanda", ossia CORRETTAMENTE, dove con l'avverbio "correttamente" si intende: scegliendo l'esposizione che consenta di registrare sul supporto la massima quantità di informazione possibile.

Questo vale SEMPRE, ma chiaramente con la pellicola e col Foveon diventa imperativo: perché?
Perché il vantaggio di disporre di una registrazione del 100% dell'informazione, porta con sé come rovescio della medaglia il fatto di NON perdonare gli errori di esposizione, nel senso che anche quando li recuperi sarà evidente la perdita di informazione e quindi di qualità.

Nel mosaico, viceversa, esporre correttamente è soltanto un optional: perché?
Perché la tolleranza agli errori in generale (non solo di esposizione, ma anche cromatici, di dominanti, di slittamenti, di micro-mosso, di MaF, e chi più ne ha più ne metta), la tolleranza - dicevamo - è enorme, perché il mosaico è un "frullatore" nel quale vien messo solo il 25% (33% se manca il filtro AA) di "frutta", cioè di informazione, e tutto il resto che manca per arrivare al 100% è acqua, cioè... IPOTESI!!!

Caro Agostino, al giorno d'oggi la tua affermazione che "conviene esporre correttamente" (che quasi ogni utente di questo forum arriva a fare prima o dopo, altrimenti avremmo già chiuso il forum da un pezzo) è un momento di esultanza collettiva, di quelli che ci danno la carica per continuare a tenere aperto il forum (e non sto scherzando). Ma al tempo stesso, non posso fare a meno di pensare che agli inizi degli anni '70, quando io ho cominciato a fotografare, che avesse fatto una affermazione simile, per quanto principiante potesse essere, non sarebbe stato preso sul serio, non più di qualcuno che avesse detto "per scattare è meglio premere il pulsante di scatto", perché entrambe le affermazioni contenevano lo stesso grado di ovvietà.

Oggi, purtroppo, il mosaico ha talmente disabituato ad esporre (e tante altre cose, ahinoi), che la convenienza a preoccuparsi di esporre correttamente è diventata una conquista nel percorso di ogni fotografo, invece che far parte del suo bagaglio fin dal suo primo giorno di scuola. Sarebbe come se un alunno di prima elementare non avesse neanche la matita nell'astuccio, ma dovesse sperare di incontrare qualcuno che gliela regali e anche gli insegni ad usarla.
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

SDQ+SD15+SD10 18-35/1.8+50/1.4+17-70/2.8-4OS+17-35/2.8-4+Elmarit135/2.8
GX7+GX1+GH1 20/1.7+25/1.4+45/1.8+60/2.8+70/2.8+20-40/2.8+Vario-Elmarit-14-50/2.8
X-T10 35/1.4+50/1.2+28/2.8+Sonnar90/2.8+135/2.5+16-50/3.5-5.6OS+70-200/4Macro
LX100  GXR+evf 50/2.5Macro+28/2.5  S3Pro  Digilux-2

Sardosono

Citazione di: agostino
Questo valore di 2/3 di stop di recupero ombre va inteso anche quando utilizzo il nuovo controllo in SPP della gamma tonale ( quello diviso in 4 zone al 25%) ?
Adesso rispondo senza facezie, perché mi rendo conto che pur non volendo ho ingenerato alcuni equivoci.

Non è che devi limitare l'entità dell'intervento: non servirebbe a niente.
La correzione deve essere quella necessaria, sempre.
Bisogna quindi pensarci prima, in sede di ripresa, per esporre in modo tale da non aver necessità di correggere, o al massimo che l'intervento sia minimo, possibilmente non superiore a 2/3 di stop.

Forse è bene esprimere la cosa anche in altri termini.

1) Si badi bene che NON è MAI la correzione a generare il problema: è la ripresa errata che ha già generato il problema all'origine e che non è più eliminabile. Con la correzione in post-produzione il problema viene fuori allo scoperto, ma anche se non facciamo la correzione il rumore nelle ombre rimane nella sua interezza.

2) Esporre per luce incidente è una ricetta semplice che va bene nella quasi totalità delle riprese in esterni (tranne che nei controluce, anche parziali) e che fornisce l'esposizione ottimale (comunemente ma impropriamente detta "corretta"). Tuttavia non significa affatto che non sarà necessario un ritocco delle luci (esposizione) in aumento o in diminuzione, al fine di ripristinare il corretto equilibrio cromatico.
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

SDQ+SD15+SD10 18-35/1.8+50/1.4+17-70/2.8-4OS+17-35/2.8-4+Elmarit135/2.8
GX7+GX1+GH1 20/1.7+25/1.4+45/1.8+60/2.8+70/2.8+20-40/2.8+Vario-Elmarit-14-50/2.8
X-T10 35/1.4+50/1.2+28/2.8+Sonnar90/2.8+135/2.5+16-50/3.5-5.6OS+70-200/4Macro
LX100  GXR+evf 50/2.5Macro+28/2.5  S3Pro  Digilux-2

EXCEL

Molto interessante la tecnica per vedere se ci sono luci nelle ombre, non la conoscevo, anche se con un po’ di intuito ci si poteva arrivare  :ohi: :ohi:
Ritornando alla foto, questa - onestamente - è una situazione che non avrei saputo gestire neanche io col foveon e avrei evitato di inquadrare la parte troppo vicina al sole.
Pur usando l’esposimetro esterno ogni volta che posso, devo aggiungere che col cielo bisogna stare attenti, perchè esporre per il “soggetto” spesso può bruciare il cielo, motivo per cui talvolta faccio più esposizioni per poi unire in una sorta di HDR manuale, ma è impossibile (o quasi) con un soggetto umano che ha dei micromovimenti.
Tutto questo è reso ancora più difficile col Merrill e forse ancor di più con il Q, perchè è facile bruciare le luci, mentre col vecchio sensore avevi informazione anche quando sembrava non ci fosse, con possibilità di recupero ben maggiori.
www.roberto-monachello.com
Sigma SD15 + Sigma 18-200 C

Lorenzo F.

Curiositá per Antonello
dici di riuscire a sistemare correttamente (quindi non nasometricamente) il bilanciamento del bianco, che tecnica o schema o riferimento utilizzi?

Così ci togliamo anche questo sassolino e non ci pensiamo piú!
{[(1:1:1) + (1:1:4)] /3} > 33% = True
SX70-Sd10-SdQ-XH1 ed altre cosucce varie.

Non sapere chi siamo è grave. Non sapere cosa si voglia è rischioso. Non capire con chi si stia parlando può rivelarsi drammatico.
M.Villani

Sardosono

Citazione di: Lorenzo F.
... dici di riuscire a sistemare correttamente (quindi non nasometricamente) il bilanciamento del bianco...
Beh, non ho detto proprio così, e comunque dipende...

Il modo certo per essere in grado di neutralizzare in post-produzione la cromia di una immagine consiste nel prendere un riferimento certo in sede di ripresa, ossia fotografando, immediatamente prima della ripresa, un cartoncino grigio, ma con le seguente condizioni:

1) che il grigio sia cromaticamente neutro (all'occhio può sembrare tale, ma non esserlo per niente)

2) che sia rivolto verso (cioè perpendicolare a) la fonte di luce principale che dobbiamo neutralizzare

3) che NON siano presenti altre fonti di dominanti incrociate (cioè luci con differente temperatura dalla principale) che non siano assorbite interamente dalla stessa luce principale (cioè che siano meno intense di almeno due stop, per pellicola o Foveon, ma basta molto meno col mosaico)

4) che lo scatto al cartoncino sia fatto ESATTAMENTE con la stessa esposizione delle successive riprese fotografiche (il che vuol dire lavorare tassativamente in manuale, perché in automatico l'esposizione non verrà MAI esattamente la stessa)

In post-produzione non dovremo far altro che eseguire il bilanciamento del bianco sul cartoncino di riferimento invece che sulle foto successive, riferimento che sarà valido fintanto che non cambiano le condizioni di luce sulla scena.

Sembra complicato, ma quando abbiamo appresso un cartoncino idoneo, l'operazione richiede meno di cinque secondi e non va rifatta fino a quando con cambia la cromia della scena. Anzi, se esponiamo per luce incidente le due operazioni sono in realtà la stessa, quindi quando inquadriamo il cartoncino per prendere l'esposizione non dobbiamo far altro che... fargli una foto! Fin tanto che quell'esposizione calcolata rimane valida sarà anche valido il riferimento cromatico che abbiamo preso.

Ma se invece non abbiamo fatto questa semplice operazione in ripresa?
Allora bisogna necessariamente mettere in gioco il nasometro, guidato dall'esperienza, al fine di:

1) prima di tutto valutare se nella foto vi è un qualche elemento che per esperienza sappiamo avvicinarsi ad un vero grigio neutro;

2) se il punto precedente si rivela essere soltanto una approssimazione (80% dei casi, purtroppo), dovremo correggere sulla base della nostra esperienza

3) se ci rendiamo conto che nella scena sono presenti dominanti incrociate, allora dobbiamo andare in caccia di DUE grigi neutri (uno colpito da una luce e uno dall'altra), al fine di valutare se può bastare un compromesso o se occorre apportare le correzioni cromatiche separatamente su ogni area interessata da dominante (ammesso che la foto valga questo lavoro)

Il nasometro è uno strumento prezioso ma che purtroppo richiede tempo per imparare ad usarlo: infatti, da solo può procedere solo a tentoni, per tentativi più o meno a caso, mentre guidato dall'esperienza può trovare la soluzione giusta anche al primo colpo, altrettanto in fretta che con metodi strumentali.

NOTA SULLE DOMINANTI INCROCIATE
Se in sede di ripresa ci rendiamo conto di trovarci in presenza di dominanti incrociate che saranno percepibili nella foto (*), allora faremo DUE scatti al cartoncino: uno verso la luce principale (che è anche quello che determina l'esposizione per luce incidente) e un altro verso la luce secondaria. Se la luce principale è quella solare diretta, allora la secondaria sarà in genere la volta del cielo a 90°; se invece siamo in ombra scoperta, allora la volta del cielo sarà la luce principale mentre la luce solare riflessa dal muro più vicino sarà quella secondaria.

PENSIERINO DELLA SERA...
Mi sembra di tornare ragazzo, perché queste cose di cui stiamo parlando erano tra le primissime nozioni fotografiche che allora si imparava; il che mi fa pensare che in questi cinquant'anni gli esposimetri automatici incorporati abbiano fatto più danno che bene...  ::)


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(*) le dominanti incrociate sono presenti quasi sempre in luce naturale: l'unica incognita è se risulteranno o meno visibili nelle riprese che faremo. Il motivo per il quale oggi pochi conoscono il problema e nessuno se ne preoccupa è dovuto al fatto che il mosaico "tritura e digerisce" le comuni dominanti incrociate, a meno che non siano di entità notevole, il che è raro. Ma con la pellicola e col Foveon il problema rimane e non è sempre trascurabile. L'importante, però, è di non attribuire la colpa alla fotocamera, perché è una sciocchezza.

Ma quindi questo è un vantaggio del mosaico?
Beh, possiamo anche chiamarlo tale, se consideriamo un vantaggio il fatto che il mosaico, in questo suo "trita e digerisci", oltre alle dominanti incrociate butta alle ortiche anche il 75% dell'informazione cromatica. In tal caso, se pensiamo questo, allora è un vantaggio....  ::)
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

SDQ+SD15+SD10 18-35/1.8+50/1.4+17-70/2.8-4OS+17-35/2.8-4+Elmarit135/2.8
GX7+GX1+GH1 20/1.7+25/1.4+45/1.8+60/2.8+70/2.8+20-40/2.8+Vario-Elmarit-14-50/2.8
X-T10 35/1.4+50/1.2+28/2.8+Sonnar90/2.8+135/2.5+16-50/3.5-5.6OS+70-200/4Macro
LX100  GXR+evf 50/2.5Macro+28/2.5  S3Pro  Digilux-2