Comunque considerate che la mostra
Congo di Majoli e Pellegrin è stata realizzata in gran parte con micro 4/3 e le stampe splendide sono molto grandi anche più di cento per settanta. Voglio dire ci sono tecniche per ottenere ottimi ingrandimenti in stampa, ci sono tecniche per trattare i pixel, e questo vale anche per la fotocamera del cellulare, che d'accordo è molto più piccola del micro 4/3, ma non c'è nemmeno bisogno di fare stampe grandi come quelle di Congo, un A3 si otterrebbe tranquillamente ed è una bellissima dimensione per le fotografie, specialmente per quelle in bianco e nero che a mio parere nella dimensione raccolta del formato libro sono affascinanti, piuttosto che sbandierate sulle pareti come fossero enormi televisori ottanta pollici (con le dovute eccezioni, per esempio le immagini di Hiroshi Sugimoto così pittoriche guadagnano molto dalla dimensione del quadro piuttosto che del libro).
Tutto questo discorso naturalmente vale per chi ritiene che le fotografie siano fotografie quando sono stampate, se invece si intende guardarle sullo schermo esercitandosi in ingrandimenti improvvisi per vedere i singoli pixel allora non so che dire...
@ Brzęczyszczykiew, letta la rece, il tuo cellulare pare davvero molto interessante per la fotografia.