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Venti milioni di pixel sono anche troppi (commento su un video di Tony Northrup)

Aperto da pacific palisades, Mercoledì, 18 Settembre 2019, 21:13:59

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pacific palisades

Qui si può vedere un video di Tony Northrup in cui sostiene che sessanta e più milioni di pixel servono per la stampa.

https://www.youtube.com/watch?v=fzJsb56jrnc

In realtà nel video dimostra l'esatto opposto, cioè che sessanta e più milioni di pixel servono per ottenere ritagli ben definiti, ma questo appunto implica che la risoluzione davvero necessaria è quella del ritaglio, che è sicuramente inferiore, anzi nel suo esempio notevolmente inferiore ai sessanta milioni.

Molte persone gli hanno spiegato che la necessaria risoluzione di stampa diminuisce con l'aumentare della distanza di visione, e la distanza di visione aumenta con l'aumentare delle dimensioni di stampa, quindi il massimo della risoluzione necessaria è quella richiesta per le immagini di un libro, cioè 300 dpi (per un libro con pagine esagerate A3+ bastano e avanzano venti milioni di pixel, per un libro normale ne bastano la metà), perché oltre l'occhio non risolve.

Allora Tony si è inventato l'argomento che lui vede la gente nelle gallerie avvicinarsi continuamente alle stampe. Chiaramente questo argomento non tiene conto di cosa è l'immagine e della differenza tra l'immagine e il ritaglio. Anch'io mi avvicino alle stampe, ma è solo per vedere come è eseguita la stampa, non certo per vedere l'immagine. Ma lui proprio non ci vuole sentire.

Comunque gli ho lasciato un commento in italiano sul suo sito, in italiano perché era la lingua di Galileo che ha insegnato al mondo a guardare la luna: ovvero ha insegnato un processo rivoluzionario di visione ancora valido.
Gli ho scritto che Galileo Galilei non ha pensato che per vedere la luna occorreva un occhio più grande, ma ha pensato che serviva un cannocchiale! 

Quindi se a lui, il Tony, interessano i particolari tantovale che fotografi i particolari senza andare a cercarli col ritaglio dovendosi dotare di fotocamere esagerate e costosissime e sostanzialmente inutili. Per fotografare i particolari o ci si avvicina o si ingrandisce con la lente giusta.

Io sospetto che Tony non ci senta soprattutto perché è un pubblicitario del full frame in particolare, mi pare, di quello Sony.





Joserri

Bellissimo articolo, Andrea, da pensare e imparare. Non posso, a quest'ora della notte, estendere molto. Ma è una materia che ho studiato per anni in profondità; e non sono ancora arrivato ad una soluzione "salomonica".

Come esempio un po' veloce, che insegno sempre nel primo corso di Fotografia, in quelli metropolitani del Mondo non si vedono più che punti in questa piattaforma. Nell'altra, vedete l'immagine più nitida (o risolta?). La risoluzione viene dal latino "risolvere", il che implica portare alla luce un po' di mistero.

"Questo è solo l'inizio di una lunga amicizia" (come a Casablanca).

Abbiamo fattori soggettivi, medio-obiettivi e oggettivi, su una vasta scala di interpretazioni. Tuttavia, la fotocamera è solo una parte dell'equazione, la vera "nitidezza" deriva dall'ottica che scegliamo. Se l'obiettivo è "morbido" darà un'immagine a fuoco morbido, indipendentemente dal fatto che la catturiamo con una fotocamera da 400 megapixel come la Hasselblad H6D-400c o con una fotocamera da 10 megapixel.

La qualità dell'ottica definisce l'acutanza nell'immagine. Si riferisce al grado di contrasto tra dettagli che differiscono per luminosità o dettagli. Un contrasto più elevato viene percepibilmente interpretato come "maggiore nitidezza".

Prendiamo un po' di gente con la presbiopia; solo allontanandoci si vede una maggiore nitidezza. Ma l'acutanza è la legittima figlia del contrasto. L'acutanza di un'immagine è il grado di contrasto osservato al confine tra dettagli che differiscono per luminosità o densità ottica. Maggiore è il contrasto tra una zona scura e una più chiara, maggiore è l'acutanza e con essa la nitidezza percepita nell'immagine. La definizione o risoluzione dell'immagine non aumenta all'aumentare dell'acutanza, ma la capacità di distinguere i dettagli e la sensazione soggettiva, che è quella di un aumento della definizione, del dettaglio. Il sistema percettivo visivo percettivo umano è in grado di distinguere i dettagli più piccoli quando il loro contrasto è maggiore.

Grazie, Andrea. Ci metti sempre in situazioni difficili; quelle che rivediamo, "risolviamo" e da cui impariamo.

:D
  • Ric
     

Tino84

Mah, io la faccio più semplice, questo come anche il più mite Steve Huff ed altri vivono più sul sensazionalismo, le frasi ad effetto ed i link che generano, piuttosto che sulle doti fotografiche ( ed infatti a mio avviso, le foto di qualità sui loro blog scarseggiano, impegnati come sono ad eseguire “test” sull’argomento di turno ).

Null’altro che pubblicità insomma, così possono farsi finanziare gli stessi oggetti disamina delle loro prove.

Se oltre ai blog ci mettiamo anche gli youtuber, non ne finiamo più. ( pochi giorni fa ho visto un video causa un thread su talkemount, su come l’otturatore elettronico abbia un bokeh diverso dall’otturatore meccanico su Sony. L’autore del video, avendo acquistato il Sony gm 85 1.4, lamentava come lo avessero “fregato” in quanto ha acquistato un ottica 1.4 che non ha il bokeh da 1.4! Vi lascio immaginare la mole di click che questo ha comportato! )

hobbit

Citazione di: pacific palisades il Mercoledì, 18 Settembre 2019, 21:13:59Molte persone gli hanno spiegato che la necessaria risoluzione di stampa diminuisce con l'aumentare della distanza di visione, e la distanza di visione aumenta con l'aumentare delle dimensioni di stampa, quindi il massimo della risoluzione necessaria è quella richiesta per le immagini di un libro, cioè 300 dpi (per un libro con pagine esagerate A3+ bastano e avanzano venti milioni di pixel, per un libro normale ne bastano la metà), perché oltre l'occhio non risolve.
Per me quelle di Tony Northrup sono tutte menate.
Basta leggersi questo scritto estremamente chiaro di Antonello per capire ..... :

http://forum.foveon.it/index.php?topic=4671.0
Francesco https://www.instagram.com/hobbitfrank/

La vita dell'uomo consiste nell'affetto che principalmente lo sostiene e nel quale trova la sua più grande soddisfazione.
San Tommaso D'Aquino

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