- Allô, sono Giovanni.

[pacific palisades]

- Maestro...
- Ciao caro, mi serve subito una modella dal collo lunghissimo, sai la modà alla modì, pelle diafana mi raccomando, magra come una ballerina che russa, ah! ah! volevo dire una ballerina russa che balla a Paris davanti a un fondale di Picassò...
- Cinque minuti gliela facciamo recapitare in elicottero, lei deve solo aprire il finestrone dello studio.

***

- Pronto, sono il maestro Palisades...
- Ancora?!?
- Caro, mi serve una modella, un po' barbuta, pelle verdognola, sai è una copertina per la fanzine Domani Marziani, voglio farmi notare da Elon Musk.
- Lei sta semplicemente facendo la spesa al Conad, la finisca con questa baggianata delle modelle...
- State infangando il mio talento! alla Coop mi accoglierebbero a braccia aperte!

[stefano65]

- Maestro...
- Ciao caro, mi serve subito una modella dal collo lunghissimo, sai la modà alla modì, pelle diafana mi raccomando, magra come una ballerina che russa, ah! ah! volevo dire una ballerina russa che balla a Paris davanti a un fondale di Picassò...
- Cinque minuti gliela facciamo recapitare in elicottero, lei deve solo aprire il finestrone dello studio.

***

- Pronto, sono il maestro Palisades...
- Ancora?!?
- Caro, mi serve una modella, un po' barbuta, pelle verdognola, sai è una copertina per la fanzine Domani Marziani, voglio farmi notare da Elon Musk.
- Lei sta semplicemente facendo la spesa al Conad, la finisca con questa baggianata delle modelle...
- State infangando il mio talento! alla Coop mi accoglierebbero a braccia aperte!

Andrea Stai sclerando?

[pacific palisades]

Sì per gli "arresti domiciliari". Però il post è in momento di lucidità.

Ho immaginato un confronto tra me e un professionista delle foto di moda - è una gigionesca caricatura del bravissimo Gastel che ho seguito anche pochi giorni fa in una diretta di AFIP.
Il professionista chiama una agenzia di modelle per realizzare la copertina, il servizio di moda.

E io invece che faccio? non saprei fotografare una modella e nemmeno un modello, e soprattutto non mi piacciono le fotografie di moda* salvo quando le fanno dei grandissimi come Gastel perché c'è una componente creativa che supera il "fotomodellismo". Non parliamo poi di quei seminari per fotoamatori dove hanno di fronte un essere umano e intendono eternare quell'umanità mettendo a fuoco soltanto la pupilla, e si arrabbiano se invece della pupilla hanno messo a fuoco le ciglia che riescono a contare con le loro macchine piene di petapixel.
Niente di tutto questo mi appartiene, allora cosa?
Io le modelle le cerco al Conad, reparto frutta e verdura.

La foto invece è serissima, fa parte di una ricerca su quel che si può fare con la luce naturale e sostanzialmente senza "postprodurre". Ne ho fatte anche altre, sono nature morte tanto quanto fotografie di architettura e sicuramente anche ritratti... di verdure! Perché le verdure? perché sono strutture geometriche meravigliose e quando intercettano la luce diventano ancora più belle. Comunque ho notato che allo stesso reparto del Conad c'è spesso un altro tizio, distinto, faccia da fotografo, lui compra i peperoni.

* e la fotografia di moda è già uno step più alto del semplice fotografare una modella, perché in realtà la foto di moda ritrae il vestito.

[hobbit]

Va beh, io come i bambini piccoli (il livello mentale è quello), guardo solo le immagini dei fumetti e salto il testo. Troppo elevato per me.

L'immagine è molto bella, quasi perfetta, peccato che a destra si veda la linea di fondo. Per il resto è bellissima la resa della verdura (cosa sono agretti?).

[pacific palisades]

Va beh, io come i bambini piccoli (il livello mentale è quello), guardo solo le immagini dei fumetti e salto il testo. Troppo elevato per me.

L'immagine è molto bella, quasi perfetta, peccato che a destra si veda la linea di fondo. Per il resto è bellissima la resa della verdura (cosa sono agretti?).

Sì agretti, sono in frigo ora, domani li mangio 

A destra si vede la linea di fondo perché c'è una sola fonte di luce (la finestra), quindi c'è caduta di luce, sulla sinistra l'esposizione ha bruciato tutto, mentre sulla destra essendo meno illuminato resta la traccia di una specie di orizzonte. Questo fa parte del gioco, perché non voglio l'immagine del fotografo di studio che uniforma la luce e cancella le ombre, mi interessa registrare che da un lato l'orizzonte manca. Poi lascio anche in basso il bordo del piano appena visibile per ricordare che è un set, una finzione.

[pacific palisades]

Quando faccio queste fotografie sono in balia degli elementi naturali, in questa fotografia di un cardo una nuvola è transitata via liberando la luce che è arrivata inaspettata in forma di triangolo come se toccasse il cardo.

[hobbit]

Molto bella anche questa, mi piace molto la resa complessiva. Che fotocamera stai usando? La SD-Q?

[pacific palisades]

Adesso la GX9, la SDQ la usavo per fotografare l'albero ma la pandemia si è opposta alla mia futura fanzine , dove volevo appunto seguire lo stesso frame di paesaggio per un periodo di nove mesi.

Ma la mia arma segreta è il Nokton 25mm che non so se è meglio o peggio degli altri obiettivi, di sicuro è bellissimo da maneggiare perché è tutto meccanico, piccolo e pesante, quando chiudi il diaframma lo chiudi davvero, non solo al momento dello scatto, e si mette a fuoco manualmente ma con l'aiuto dell'elettronica della macchina che ingrandisce una porzione del frame. E ho preso la custodietta della GX9, perché ho visto la foto della tua GX7 con la custodia che mi è piaciuta un sacco, e effettivamente la macchina si impugna meglio perché è davvero piccola.

[edecapitani]

Mi piacciono! Quando ho visto gli agretti ho pensato che fosse il premier inglese con i capelli tinti di verde.
Mi piace questa ricerca sulla luce naturale, sto leggendo qualcosa di simile nel libo di Ghirri

[pacific palisades]

Secondo me quella di Ghirri è una luce-paesaggio cioè la luce in cui effettivamente vediamo le cose. Aveva iniziato anche una ricerca sulla fotografia notturna, una delle sue ultime fotografie rappresenta la sua casa*, e anche lì registra una luce che non è naturale ma è umana.

* Roncocesi, casa di Luigi Ghirri, 1991. Da Luigi Ghirri, Paesaggio italiano (1980-1982)

[pacific palisades]

Evviva l'immagine materiale.

[agostino]

PP, ho letto la tua recensione di questa stampante e vorrei chiederti: hai confrontato queste stampe con quella da lab ?
Io ho una sola esperienza di stampa da lab professionale (se e appena esco da questo casino devo ragionare su come stampare molte foto, anche di semplice vacanza familiare: ho in sospeso da un anno un contatto con Kappa Wu che dovrò riprendere...) e il risultato mi piace molto (anche senza arrivare al Fine Art).

[hobbit]

Rovino il tuo thread perfetto, alla Ghirri, con la foto (gh1+12-60) di quello che è diventato il pranzo di oggi, appena buttati nell'acqua bollente:

[pacific palisades]

PP, ho letto la tua recensione di questa stampante e vorrei chiederti: hai confrontato queste stampe con quella da lab ?

No mai. Fino a due anni e mezzo fa usavo solo la tavola grafica e usavo una stampante scassona, però mi piaceva produrre l'oggetto materiale, così quando ho comprato la fotocamera dopo pochi mesi ho cambiato stampante.

Secondo me i laboratori funzionano benissimo e non certo peggio di quel che faccio da me, quando le persone si lamentano della stampa del laboratorio credo che il problema stia in loro,  cioè che abbiano visualizzato in modo scorretto le loro fotografie, quindi abbiano inviato dei file per la stampa sbagliati. Insomma secondo me è un mito che il laboratorio stampa male a meno che non sia super fine art.

Tra l'altro il laboratorio conviene, perché i consumabili di una stampante semiprofessionale (una tra le meno care) come la mia sono alti, solo cambiare le cartucce costa più di cento euro.
La differenza è che se stampi da solo impari a stampare, ma non è assolutamente necessario, è però necessario stampare per capire se una fotografia è davvero buona.
Quest'ultima frase è ormai contraddetta  dai photoeditor che accettano anche letture portfolio in tablet, ne ho sentita una proprio oggi in un video di AFIP (non so il nome completo perché chi intervista spesso non lo dice e non lo scrive, come se tutti quelli che guardano fossero del giro).
Il problema è che i photoeditor fanno lavoro per riviste, siti, magari anche gallerie ma a me pare ci sia una generale mediocrità che va a spasso con un generale conformismo. E sentire quella photoeditor, peraltro persona carinissima, sostenere che l'editing di un romanzo significa renderlo scorrevole mi ha dato i brividi, l'editing in letteratura non c'entra nulla col lavoro fotoeditoriale che consiste sostanzialmente nel ricondurre le immagini a convenzioni estetiche affinché possano essere pubblicate.
L'editor che rende il romanzo scorrevole fa un pessimo lavoro, senza etica, che non può dirsi davvero editing.

[pacific palisades]

Hobbit ce li ho anche io in frigo per i prossimi giorni! Comunque quei verdi sono bellissimi