Voglio aggiungere altre corbellerie perché mi sento ispirato (ovviamente c'è sempre la speranza che non siano tutte corbellerie).
Roberto Excel nella sua dimensione fotografica secondo me è un'eccezione perché non solo produce dei progetti (già questo è difficile da trovare) ma sono anche progetti che stanno dentro un solidissimo coerente metaprogetto che è fatto di amore per l'esplorazione di quella parte di mondo che è il paesaggio naturale, basato su un movimento, come dice Roberto, di uscita dalla comfort zone.
(Personalmente sono il contrario, e siccome sono anche un po' guitto mi viene da dire che il mio progetto è trivellare la comfort zone, ovviamente questo implica chiudersi dentro, e lo strumento di perforazione è un elicoide fatto di pensieri che si attorcigliano su loro stessi. Sono un Trivella. Il santo protettore dei Trivella è Giorgio Morandi il pittore, che visse sempre a Bologna, sempre nella stessa camera, sempre accudito dalle sorelle, sempre a dipingere le stesse bottiglie e vasini.)
Torniamo a Roberto, lui invece per fotografare percorre sentieri verticali, faticosi (non è solo fatica fisica, serve anche la motivazione), esplora e come ogni esploratore riporta. Girando tra i suoi progetti e gallerie si trovano visioni preziose, specialmente i paesaggi. Guido Guidi dice che la fotografia è un atto di devozione, una preghiera, ci aggiungo: una preghiera materiale perché non è disciplinata da una religione, ma è trasformare la materia in significante, e se c'è una religione è animistica. Tutto questo per dire che trovo nel metaprogetto fotografico ambulante e verticale di Roberto qualcosa di molto bello e che fa bene all'anima, e sarebbe ottimo che un giorno ci producesse un suo piccolo libro.