Perfetto e puntuale sommario della bibliografia riferita al Foveon...
Però se la domanda era: "Qual è il vostro workflow quando si tratta di scatti in bianco e nero?"
mi par giusto ed educato dare una risposta (grandi linee) sul proprio personale modo di procedere, o sbaglio?
Giusto, hai ragione. Quindi spiego brevemente il mio:
1) un buon monitor è essenziale ed è il primo requisito per lo sviluppo del bianco e nero.
2) apro sempre il raw in spp e lo sgrezzo - ovverosia, cerco di recuperare il più possibile i problemi di sovraesposizione e sottoesposizione, per esportare un tiff a 16 bit con più informazione possibile. Tanti consigliano di andarci piano con gli slider delle regolazioni e hanno generalmente ragione. Se la foto è "piatta" o grigia, a me piace calcare la mano sul contrasto e sul fitro colore.
3) apro il tiff in Affinity Photo, dove procedo con eventuale crop e livellamento dell'immagine. Poi vado a sistemare la curva e decido se bruciare o schermare l'immagine per fini artistici. Qualche volta aggiungo un viraggio colorato, anche una sfumatura colore.
Personalmente sono molto titubante, quando si tratta di distruggere delle informazioni, sovraesponendo o sottoesponendo l'immagine, però ho notato che fa la differenza e sto cercando di esplorare meglio questa possibilità: con lo sviluppo analogico, il processo era molto più di pancia, più fisico e intuitivo; con il digitale mi perdo in un eccesso di informazioni e dettaglio e cerco di salvare capra e cavoli. Troppe possibilità. Alla fine, certe mie foto scattate ed elaborate alla buona con lo smartphone sono più incisive di quelle ottenute in lunche sessioni di postproduzione al computer.
Fondamentalmente, quando lo scatto originale è buono di suo, bastano aggiustamenti minimi e poi spacca - ti fa godere veramente - mentre con scatti così così, non c'è quella possibilità di recupero che si ha con i sensori Bayer e non vale la pena perderci tempo. Questa è la mia esperienza.