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È meglio sovraesporre o sottoesporre?

Aperto da evilworld, Domenica, 20 Dicembre 2015, 19:30:55

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evilworld

Salve,
stavo guardando dei video di camerastoretv in cui parlavano della sigma quattro, e dicevano che fosse meglio sottoesporre le immagini e poi correggerle in photo pro, piuttosto che trovarsi troppe zone sovraesposte dato che creano artefatti di colori inventati.

Voi che suggerite? È meglio sottoesporre un po'?

Joserri

Citazione di: evilworld il Domenica, 20 Dicembre 2015, 19:30:55
Salve,
stavo guardando dei video di camerastoretv in cui parlavano della sigma quattro, e dicevano che fosse meglio sottoesporre le immagini e poi correggerle in photo pro, piuttosto che trovarsi troppe zone sovraesposte dato che creano artefatti di colori inventati.

Voi che suggerite? È meglio sottoesporre un po'?


Saluti. La migliore prova è l'experienzia. Contro lei nessuno può.
  • Ric
     

Italo

Confermo il suggerimento di Josè e aggiungo che è il soggetto a determinare le opportune variazioni d'esposizione.
  • Italo
     
Sigma DP2m+SD10_17-70:2,8-4,5__Summicron 50:2__1800:6 autocostruito.
Mitsubishi 10x15-20x30 sublimation printers.

BeSigma

Ciao, personalmente non uso la quattro ma, per la mia esperienza, posso dirti che io trovo molto più conveniente sottoesporre di circa 0,5 / 0,7 e poi ribilanciare in SPP.

La cosa ideale è esporre correttamente ma i nostri esposimetri non sono sempre affidabili, sarebbe meglio calcolare l'esposizione ambiente ma chiaramente non lo si fa mai.

Sulle sigma la corretta esposizione aiuta anche per quel che riguarda il bilanciamento colore, si riesce a gestirlo meglio con corretta esposizione.

Per il resto, le nostre esperienze sono diverse perchè le caratteristiche luminose cambiano a seconda di dove si fotografa, in questo la luce della Sardegna per esempio incide molto sul mio modo di usare sigma, mi rendo conto quando sono in viaggio che tante cose devo farle diversamente.

Ciao e buona fortuna :)

come se... ridendo dei miei demoni, tenessi fra le mani gli angeli...
SD9 + SD10 + SD14 + SD15 + SD1 + Dp1s + Ottiche serene variabili

http://www.flickr.com/photos/matlin78/
http://500px.com/BeSigma

73giorgetto

Ciao a tutti.. Io di solito cerco io punto di massima luminosità della scena è ho visto con la sd1 che devo tenerlo al massimo a +3 stop per non bruciare.. Una volta che bruci non recuperi più.. Lì però con la sd1 c'è esposimetro spot... Alternativa è usarne uno esterno con funzione spot.
In questo modo sono certo di non avere zone dell'immagine irrecuperabili. Può essere che l'immagine raw non sviluppata risulti sottoesposta ma a quel punto andare a recuperare in sottoesposizione zone scure è più semplice..
Esattamente l'opposto di quanto accadeva con la pellicola..
Se poi la scena non è troppo contrastata posso permettermi di esporre per tutta la scena a -0.7 e vedo che da la resa migliore...
Ciao ciao

DANYZ

ALOHA

73giorgetto

Verissimo... è il soggetto, e l'interpretazione che se ne vuole dare a determinare le opportune variazioni di esposizione...
Alcuni accorgimenti forse servono per evitare di trovarsi nell'impossibilità di raggiungere , magari anche in fase di postoroduzione, quei risultati che si vorrebbero ottenere..

Sardosono

Vedo solo adesso questo post e dico anche la mia.

Con qualunque fotocamera ed ancor più col Foveon, l'ideale è sempre quello di registrare la maggior quantità di informazione possibile, perché quella in più che non serve si può sempre eliminare, ma quella che manca non si può più recuperare.

Il modo migliore in assoluto per registrare la maggior quantità possibile è quello di esporre per luce incidente, ossia di misurare l'esposizione sulla luce incidente (vedremo poi come), cosa che si impara facilmente e che non richiede alcuna esperienza.

Sia ben chiaro, non sto dicendo che l'esperienza non conti, al contrario, ma sono un acceso sostenitore che pensare che l'esperienza si faccia "col tempo" sia una colossale sciocchezza. L'esperienza certamente "richiede tempo", ma si produce esperienza se e soltanto se si usano riferimenti certi e precisi, altrimenti il tempo passa ma si rimane sempre al punto di partenza. Invece, usando SEMPRE (ogni tanto non basta e non serve a nulla) riferimenti precisi, allora col tempo si sviluppa l'occhio e alla fine saremo in grado di fare "apparentemente" a meno di quei riferimenti, perché in realtà li avremo scolpiti nella nostra memoria. Ecco che solo allora potremo dire di aver fatto "esperienza".

Per esempio, sono ormai una trentina d'anni, forse di più, che tra EV 9 ed EV 16 espongo ad occhio, infischiandomene dell'esposimetro e sbagliando molto ma molto meno che se mi affidassi alla fotocamera (ho una tolleranza di stima visiva intorno ad un terzo di stop). Non sono un mostro, è una cosa banale, che tutti voi potete arrivare a fare, con tutti i vantaggi che questo comporta!

Giusto per fare un esempio, quello di cui state discutendo (esporre un po' più o un po' meno, aggiustare l'esposizione in base all'esperienza, e via così) è un problema che scompare, perché... non esiste! Mi spiego meglio: la "correzione" dell'esposizione è riferita a quella fatta da un esposimetro interno (necessariamente su luce riflessa) che inevitabilmente sbaglia; quindi l'esperienza di cui parliamo è quella che ci permette di capire se e quando sbaglia questo esposimetro della fotocamera e di correggerne l'errore. Ohibòh! In realtà questa correzione corrisponde proprio alla differenza con la misurazione della luce incidente, ma se invece misuriamo direttamente la luce incidente non esiste possibilità d'errore e dunque non ci sarà alcuna correzione da fare. Così pure, di conseguenza, se misuriamo sempre in questo modo non solo non sbagliamo praticamente mai, ma quando avremo sviluppato "l'occhio" ci ritroveremo ad esporre sempre in modo esatto, anche senza più bisogno dell'esposimetro. Anche nelle condizioni più difficili, l'esposizione sarà quella che sapremo stimare e basta, senza necessità di alcuna correzione.

Questa è l'esperienza davvero utile ed è anche la più facile da ottenere. Viceversa, l'esperienza per imparare a correggere l'esposimetro della fotocamera, non solo è molto più difficile da raggiungere, ma è sostanzialmente tempo perso, perché dipende dalla specifica fotocamera e dunque rimarrà sempre molto approssimativa, per non dire aleatoria.

Come arrivare a "sviluppare l'occhio"? Per prima cosa state ben certi che non vi arriverete mai, neanche fra cent'anni, se non vi prenderete la briga di andare in giro con un esposimetro a mano con calotta SEMPRE, per almeno due o tre anni di fila. In secondo luogo, in tale periodo di tempo dovrete anche esporre TUTTE le vostre foto SEMPRE e SOLTANTO per luce incidente. E già, perché la valutazione delle foto si effettua realmente NON sul display della fotocamera ma nella calma della post-produzione, quindi fintanto che non lo avrete completamente "addestrato", il vostro occhio dovrà conoscere ESCLUSIVAMENTE la stessa esposizione ottimale (*).

Quindi adesso alcuni di voi si staranno domandando: e come si misura la luce incidente? Con l'esposimetro a mano giusto?!
Risposta breve: sì, imparando ad usarlo correttamente; ma non solo, si può ottenere la luce incidente anche partendo da quella riflessa misurata con l'esposimetro interno della fotocamera.
Risposta lunga: non oggi :P ...  la leggerete in un apposito topic che spero di postare a breve!
(non appena finisco con tutti questi aggiornamenti al forum....  :ohi:)



(*) mi raccomando, non usate mai l'espressione "esposizione corretta" perché NON esiste; esiste invece quella detta "ottimale", ossia quella che preserva la massima informazione possibile, che appunto si ottiene esponendo per luce incidente.
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

Farenzi

in attesa dell esposizione OTTIMALE tramite esposimetro interno alla fotocamera scatto a -0.3
SD15 - 18-50, 50 macro, 180 macro, 20 mm. 24-70 mm.
70-200 mm. 35-80 mm. ...
dp2 m. SDQ.

clax

  • Claudio
     

Joserri

  • Ric
     

Sardosono

La mia opinione sull'esporre "a destra": a) non serve quasi a nulla,  b) è solo una coperta di Linus, anzi  c) è controproducente.
Spiego brevemente i perché.

a) non serve quasi a nulla:
infatti la "esposizione a destra" si avvicina (in parte) alla "esposizione ottimale" esclusivamente in presenza di luce piatta (cioè senza significativi contrasti di illuminazione), ma in tutti gli altri casi vi rimane distante e soggetta agli stessi identici errori della fotocamera in modalità valutativa.

b) è una coperta di Linus (cioè è un supporto soltanto psicologico):
l'unico vero vantaggio è quello di far sentire l'aspirante fotografo meno insicuro di sé, grazie al convincimento (falso) di seguire un metodo che gli consentirebbe di avere sempre una "esposizione ottimale", cosa che invece non è per niente.

c) è controproducente (cioè produce un danno alla crescita come fotografo):
il fatto di affidarsi ad una regoletta spiccia (invece che ad un esposimetro a mano) impedisce completamente all'aspirante fotografo di sviluppare l'occhio all'esposizione e, peggio, non comprenderà mai cosa realmente sia la tanto decantata "esposizione ottimale", che per lui rimarrà in eterno un'araba fenice ("che ci sia ognun lo dice, quale sia nessun lo sa!"), esattamente come chi si affida al metodo valutativo della fotocamera.

Morale: "Esposizione a destra?!... No grazie!"
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

Farenzi

ho dimenticato si dire che
scatto si, -0.3 ma faccio la lettura in spot sulla zona + grigia dell'immagine, tipo l'asfalto, la pelle del dorso della mano e quant'altro si trova di neutro.

ho un esposimetro Minolta auto meter lll , che non uso + da parecchi anni.

resto sempre in attesa del topic del nostro guru (Antonello), che ci aiuterà, sicuramente, nella scelta della ^esposizione ottimale^ tramite l'esposimetro interno alla fotocamera.
SD15 - 18-50, 50 macro, 180 macro, 20 mm. 24-70 mm.
70-200 mm. 35-80 mm. ...
dp2 m. SDQ.

leleros

Citazione di: Farenzi il Domenica, 06 Marzo 2016, 09:54:49
resto sempre in attesa del topic del nostro guru (Antonello), che ci aiuterà, sicuramente, nella scelta della ^esposizione ottimale^ tramite l'esposimetro interno alla fotocamera.
+1
  • Rosario
     

Italo

Certamente allenarsi ad una verificata metodologia "occhiometrica" può formare una cultura fotografica tradizionale ma, visto che oggi il problema c'è solo con le reflex (e storicamente precedenti)... cosa ne dite del solo istogramma di luminanza insieme all'inquadratura sul display delle DPm o sul nuovo EVF sigma? 
Vista la progressione geometrica della tecnologia, non credo che nel breve termine dei prossimi 10 anni vedremo ancora qualcuno col Lunasix in mano, quindi perché cercare di acquisire una sensibilità che già si prevede non verrà più usata? ;)
  • Italo
     
Sigma DP2m+SD10_17-70:2,8-4,5__Summicron 50:2__1800:6 autocostruito.
Mitsubishi 10x15-20x30 sublimation printers.