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colori foveon

Aperto da stefano65, Domenica, 03 Febbraio 2019, 09:36:43

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hobbit

Esco fuori dal tema per un attimo.
Oggi una dp2 quattro, usata, per quello che offre e in relazione alla probabile futura svalutazione appena se ne escono con il FFF, quanto la si dovrebbe pagare? (lo chiedo perché spesso ci faccio un pensierino)
Francesco https://www.instagram.com/hobbitfrank/

La vita dell'uomo consiste nell'affetto che principalmente lo sostiene e nel quale trova la sua più grande soddisfazione.
San Tommaso D'Aquino

Sigma Dp1q,  Sigma Dp3q
Olympus E-pm1, Panasonic Gx7, Panasonic G90, Zuiko 9-18, Zuiko 14-42, Lumix 20mm, Leica 25mm, Sigma 60mm, Zuiko 75-300

maxtolardo

Citazione di: hobbit il Sabato, 16 Marzo 2019, 17:15:53
Esco fuori dal tema per un attimo.
Oggi una dp2 quattro, usata, per quello che offre e in relazione alla probabile futura svalutazione appena se ne escono con il FFF, quanto la si dovrebbe pagare? (lo chiedo perché spesso ci faccio un pensierino)

Se in buone condizioni credo sui 400.

notomb

Troppo basso, si attesta intorno a 500â,¬ poco più poco meno. Facciamo l'inverso. Se voi aveste pagato 750â,¬ (prezzo scontato) la dpq a quanto la vendereste?
Per il discorso svalutazione che sento spesso, è una fesseria. La nuova FF è stata rinviata al 2020 che è fatto di 12 mesi e ce ne sono ancora nove nel 2019. Un tempo siderale per attrezzatura fotografica. Ci saranno le sony A12 le Fuji xt6 etc. etc.
Nel caso uscisse si assesterà ben oltre i 2000â,¬ e delle eventuali compatte successive non si sa ancora nulla. Và a finire che anziché svalutare si ipervaluteranno le Q :) :)
  • Davide
     

agostino

Con uno sforzo di fantasia vi chiedo di guardare queste due foto. Sono due foto paradigmatiche. La prima la potevate trovare in una rivista di geografia nell'epoca della pellicola: tipico set al tramonto, colori resi caldi dalla temperatura della luce, contrasti attenuati. Una foto di maniera, se vogliamo, ma capace di rendere una sensazione visiva vicina a quella reale: chiunque di noi si fosse incamminato tra le rovine di Ostia, poco prima del tramonto, si sarebbe trovato ad esperire una condizione visiva analoga a quella proposta dalla rivista.
La seconda la potevate trovare, invece, nei primi anni del 2000: tipica foto digitale, surreale anche quando, probabilmente, non voleva esserlo, artificiosa. Mi chiedevo, all'epoca, se questo tipo di immagini fosse dovuto alla smania di post produrre, alla facilità di farlo. Ma anche le foto che volevano sembrare vicine alla realtà avevano lo stesso difetto di ...irrealtà. Evidentemete il Bayer produceva il mostriciattolo e la cosa che veniva meglio era non tanto tentare di raddrizzarlo ma storcerlo di più, il mostriciattolo, fino a farne una nuova estetica fotografica.
Ora il Foveon, se vogliamo tipizzarlo, si avvicina molto al primo paradigma. Lo fa di suo, non perché bisogna forzarcelo. Il Bayer moderno non è più quello di una volta ma, se uno ci sta attento, la tendenza al surreale se la porta dentro, criptica. Il Foveon è come un ragazzo ben educato, di famiglia sana: hai i suoi difetti ma è sostanzialmente sincero, magari â€" invitato a una festa â€" sarà un po' goffo, si farà la macchiolina sulla camicia, batterà la forchetta sui denti. Il Bayer è un delinquentello di famiglia ricca che, crescendo, ha imparato a dissimulare le sue magagne, ha imparato perfettamente le regole della buona educazione e fa la sua bella figura (ma non fidatevi troppo: ha il cuore cattivo!)
  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

pacific palisades

La seconda foto è il paziente zero dell'apocalisse zombie  :D

hobbit

Per me la differenza tra le due foto la fa la cultura del fotografo più che il mezzo con cui sono scattate.
Il digitale ha avuto il merito e il demerito di rendere accessibile a tutti la fotografia professionale, mentre con l'analogico l'amatore si occupava esclusivamente dello scatto e non aveva nessuna possibilità su tutto quello che veniva dopo.
Ricordo un po' dopo che finii l'università, siamo intorno all'anno 2000, che una nota rivista naturalistica cercava fotografi, richiedeva che avessero una fotocamera digitale da almeno 4 mpx, non un curriculum .....
Francesco https://www.instagram.com/hobbitfrank/

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Italo

CitazionePer me la differenza tra le due foto la fa la cultura del fotografo più che il mezzo con cui sono scattate.
Come anche tu confermi, il risultato non dipende dal mezzo usato ma dalla volontà di rappresentare la visione in modo del tutto viscerale secondo il paradigma: più colore = più bello.  :ohi:
  • Italo
     
Sigma DP2m+SD10_17-70:2,8-4,5__Summicron 50:2__1800:6 autocostruito.
Mitsubishi 10x15-20x30 sublimation printers.

maxtolardo

Lo standard della paesaggistica sembra essere quello che ormai alligna sul forum di Juza. Qualcuna interessante ci sarà pure ma la maggior parte è inguardabile. Colori lisergici, gamma tonale irreale, effetto tempi lunghi che sarebbe ora di mettere al bando. Sembra viga il divieto di non scattare dopo l'alba e prima del tramonto. La differenza tra le due foto postate da Agostino sta nel fatto che per la prima se ci vai nello stesso periodo e nella medesima ora ci ritrovi gli stessi colori e la medesima atmosfera. Per la seconda devi farti di negroamaro. Poi riguardo le copertine di Bell'Italia e torno ad essere ottimista.   

hobbit

Mostro un'immagine banale che mi capitò di vedere qualche tempo fa su Juza:

https://www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2722014&l=it

è scattata con una Nikon d7000 (il solito sensore Bayer della Sony) + il 18-105 (il solito zoom kit fondo di bottiglia).
A me quello che piacque di questa immagine, oltre all'istante di per se banale, sono i colori assolutamente reali. Potrebbe essere molto simile a quello che potrei aver visto io dal finestrino della mia auto.

Ciò per dire che è veramente la testa nostra che determina il risultato, più che lo strumento.
Francesco https://www.instagram.com/hobbitfrank/

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stefano65

Citazione di: pacific palisades il Venerdì, 15 Marzo 2019, 15:49:35
Citazione di: agostino il Venerdì, 15 Marzo 2019, 10:56:14
La fragilità dell'immagine rimanda alla fragilità della vita e dunque alla verità. Le foto "imaging" a cui siamo stati abituati negli ultimi venti anni hanno poco da spartire con la realtà a cui si rivolgono, sono come carezze date a un bimbo con la carta vetrata.

Sento le cose esattamente come hai detto. Chiaro è un discorso che si può fare per le fotografie prese con l'idea "queste devono piacere prima di tutto a me", non certo quando hai davanti un committente.
Allora la mia fissa attuale sono la fragilità e la delicatezza espresse dall'immagine nel suo complesso. Queste due cose. A dire la verità sento la cosiddetta tridimensionalità dell'immagine come qualcosa di volgare. Quando i pittori hanno scoperto le regole della prospettiva, facevano quadri in parte uguali, le stanze, gli spazi erano uguali e se i dipinti si salvavano artisticamente è soltanto perché per fortuna quello era un teatrino in cui ambientare la loro immaginazione. Poi è arrivata la fotografia che ha liberato la pittura dalla tridimensionalità portandosela fieramente sulla schiena (bel bottino eh...). Il pittore più nobile del novecento è stato Francis Bacon, lui era la divinità della pittura più di Picasso e tutti gli altri, e nonostante dipingesse personaggi in una stanza, la profondità è assente, i corpi stessi, proprio per questo sono così belli, sono privi di tridimensionalità, la loro dimensione è puramente immaginativa quindi potentissima. Persino la scienza novecentesca si è liberata da quell'idea sbudellata della tridimensionalità, quella sciocchezza cubica, euclidea, l'universo come uno scatolone vuoto immaginato da Newton. No no, lo spazio è tutt'altro, si piega su se stesso si buca è uno spazio sfondato e fuso è un gruviera mescolato col tempo, non è proprio l'orrenda piazza della Città ideale.
Jacopo Benassi dice Uso il flash perché ho capito che questa è la mia luce. La fragilità e la delicatezza non sono esattamente una luce, però sono qualcosa che, come la luce, pervade tutta l'immagine.
:si: :conf: :si:
Stefano
Il Foveon racconta,il mosaico cataloga

EXCEL

Citazione di: hobbit il Domenica, 17 Marzo 2019, 15:58:14
Mostro un'immagine banale che mi capitò di vedere qualche tempo fa su Juza:

https://www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2722014&l=it

è scattata con una Nikon d7000 (il solito sensore Bayer della Sony) + il 18-105 (il solito zoom kit fondo di bottiglia).
A me quello che piacque di questa immagine, oltre all'istante di per se banale, sono i colori assolutamente reali. Potrebbe essere molto simile a quello che potrei aver visto io dal finestrino della mia auto.

Ciò per dire che è veramente la testa nostra che determina il risultato, più che lo strumento.

Vero, infatti la foto non mi piace per niente, giusto Per rimarcare la soggettività  della visione fotografica.  come  il fatto che faccio fatica a capire  i discorsi sul "realismo", per me esistono solo buone e meno buone fotografie, alcune foto di nuvole setose vorrei averle scattare io, altre Non mi piacciono per niente. Stesso dicasi per fotografie molto semplici e "naturali", in buona parte spazzatura, talvolta invece, piccoli capolavori.
www.roberto-monachello.com
Sigma SD15 + Sigma 18-200 C

hobbit

Boh che ti dico,  l'immagine mi ripeto è banale, ma i colori a me piacciono e mi illudono di poter star lì e questa guardando una foto è un a sensazione che mi piace.  ::)
Francesco https://www.instagram.com/hobbitfrank/

La vita dell'uomo consiste nell'affetto che principalmente lo sostiene e nel quale trova la sua più grande soddisfazione.
San Tommaso D'Aquino

Sigma Dp1q,  Sigma Dp3q
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Italo

Citazione...  l'immagine mi ripeto è banale, ma i colori a me piacciono e mi illudono di poter star lì e questa guardando una foto è un a sensazione che mi piace.
Concordo con il tuo gusto e credo di poter confermare che le preferenze sull'aspetto della fotografia sono del tutto soggettive, quindi è inutile discuterne.  ;)
  • Italo
     
Sigma DP2m+SD10_17-70:2,8-4,5__Summicron 50:2__1800:6 autocostruito.
Mitsubishi 10x15-20x30 sublimation printers.