Piccoli attrezzi di nonna Irene

[pacific palisades]

Ogni giorno la fotografia di un piccolo attrezzo dal suo studio di pittrice.



La conchiglia di Rembrandt

[Rino]

Ogni giorno la fotografia di un piccolo attrezzo dal suo studio di pittrice.

Hai una nonna preziosa: di sicuro il suo studio è fonte di ispirazione fotografica.
Dipinge ancora?

[agostino]

La messa a fuoco guida la visione in maniera disorientante: è una scelta?
Viene voglia di guardare la parte cicciotta, più vicina, ma la nitidezza sposta lo sguardo verso l'apice.
Rembrandt pone tutto a "fuoco", se così si può dire!

[pacific palisades]

Ogni giorno la fotografia di un piccolo attrezzo dal suo studio di pittrice.

Hai una nonna preziosa: di sicuro il suo studio è fonte di ispirazione fotografica.
Dipinge ancora?

Sono convinto di sì ma non posso vedere cosa 

La messa a fuoco guida la visione in maniera disorientante: è una scelta?
Viene voglia di guardare la parte cicciotta, più vicina, ma la nitidezza sposta lo sguardo verso l'apice.
Rembrandt pone tutto a "fuoco", se così si può dire!

Ne ho fatta qualcuna, questa era quella più a fuoco, considerando che l'obiettivo è vicinissimo può andare. La scelta è che l'oggetto sia tutto a fuoco e se c'è qualche imperfezione è lo stesso. Voglio farle a mano al mattino prima di uscire, deve essere un'operazione veloce.
Mica vero che Rembrandt mette tutto a fuoco, lui ha il dono di rendere la materia evanescente. Nella pittura, nel disegno solo l'iperrealismo è perfettamente nitido: la copia della realtà, infatti è brutto
Il problema è questo: l'immagine fotografica è una copia della realtà soltanto quando è forzata, quando il segno di chi fotografa è assente. Allora la fotografia diventa un prodotto artificiale mentre in realtà è un prodotto umano, c'è per così dire mano umana, c'è il segno. Però il segno non deve essere prevaricante e nemmeno usare mezzi furbi. Quando Ghirri diceva da un lato che la fotografia dove tutto è leggibile non gli interessava, la fotografia-copia; dall'altro lato nemmeno gli interessava la fotografia dello sfocato, così è diventato un maestro di ciò che la realtà offre naturalmente per rendere invisibile il visibile (la peculiarità della fotografia costringe all'inverso della pittura che invece rende visibile l'invisibile). La nebbia, la notte, le condizioni di luce incerta, non ideale.

[agostino]

Ma io non ho detto che è poco dettagliata: ho detto che la zona a fuoco guida  lo sguardo e distoglie dall'insieme. Rembrandt accoglie lo sguardo. Puoi anche optare per un lieve non fuoco omogeneo.

[pacific palisades]

Comunque lo sfocato è assenza di dettaglio, andrebbe spiegato a quelli che comprano macchine dai sensori ipervisivi corredate da obiettivi che assicurano il 暈ã' o ボã,±
Loro pensano che se fanno il 暈ã' o ボã,± possono anche ottenere quelle fotografie a scatola cinese che offrono nuovi dettagli a ogni step di ingrandimento.

Non lo so. C'è una questione della materia, della struttura della materia che non è una cosa solida, è un'energia, oggi i fisici sanno che è un'onda di energia descrivibile con una matematica probabilistica che sembra piena di paradossi. Tutto ciò che fotografiamo è questa materia intimamente evanescente che si rivela attraverso altra energia che la colpisce. Tutto è molto misterioso. La pittura ha affrontato la materia, c'è un percorso per esempio da Rembrandt a Rothko. Per la fotografia è più complicato, ha la vocazione a copiare superfici, alla visione superficiale.

Questo discorso cambia la tua visione della conchiglia?  Mi sa di no... oh ma è dura stare chiusi in casa

[agostino]

Durissima la chiusa.

Comunque no: il Remb che proponi ha un tratto uniformemete nitido e non troppo inciso su tutta la conchiglia. Prova a farlo fotograficamente.

[edecapitani]

Discorsi estremamente interessanti, grazie. E complimenti per la foto

[pacific palisades]

Durissima la chiusa.

Comunque no: il Remb che proponi ha un tratto uniformemete nitido e non troppo inciso su tutta la conchiglia. Prova a farlo fotograficamente.

Ohi, è dura stare a casa era diretto a me mica a te per giustificare quel mio discorso profetico-cialtronesco sulla materia, però non garantisco che tre settimane cosi non mi trasformino in Mr Hyde   

Oppure se la chiusa è questa: la fotografia ha la vocazione a copiare superfici, alla visione superficiale.
No no, non è dura, è solo che il medium funziona così, ma è anche la sua forza, è una peculiarità da usare con consapevolezza.

[agostino]

A mio avviso la pellicola aveva questa qualità che dici tu: anche se non troppo dettagliata come il pixellaggio spinto, aveva sempre un tratto pulito, più nitido che ultradettagliato. Le foto di fotografi analogici risentono di questa grazia (e lasciamo stare il lavoro necessario con il Bayer di ridurre il dettaglio con il filtro e poi riapplicarlo con lo "sharp": il posticcio è d'obbligo).

[pacific palisades]

Secondo giorno. La ciotola per sciogliere l'inchiostro di china.

[Italo]

Piccoli attrezzi di nonna Irene

Ecco da chi hai ereditato l'interesse filosofeggiante per l'immagine... se avrai figli potrai forse tramandarlo! 

[pacific palisades]

Si la nonna, ma un po' tutta la famiglia è così, impossibile sfuggire.. 

[pacific palisades]

Terzo giorno. Il cotone.

[hobbit]

Ma la foto di qualche lavoro di nonna Irene?