...articolo un po' tecnico..
Un po' ?

Direi solo per addetti ai lavori!
In breve sembra sia uno studio sperimentale per contatori al graphene capaci, a seconda della banda di sensibilita' e della temperatura di esercizio, di contare singoli fotoni con tempi d'esposizione di 1 femtosecondo (10^-15 sec = 1 milionesimo di miliardesimo di secondo) in totale assenza di rumore per uso di ricerca spaziale.
Un interessante ulteriore sviluppo prevede un'architettura a due strati le cui bande di sensibilita' spettrale possono essere selezionate con opportune polarizzazioni e a temperature piu' elevate ma l'efficienza risulta minore.
In sostanza, ci vorra' ancora molto tempo prima che un sensore fotografico con questa tecnologia sia alla portata delle nostre tasche.

Questi i passaggi per noi piu' significativi:
Graphene, therefore, provides an interesting solution for single photon counting applications due to its unique properties
The other advantages which graphene can provide are the ultralow noise and high speed of operation.
At visible wavelengths, current detector technologies are able to count single photons such as MKIDs and STJs, but are limited by a temporal resolution of ~1 µs. By contrast graphene photodetectors have shown detection on a femtosecond timescale. In addition, MKIDs are required to be operated at very low temperatures requiring expensive cryogenic techniques. Our simulations of bilayer graphene devices demonstrate wavelength specificity for a photon counter that can be operated over a wide range of temperatures; which can reduce the cost as well as size of an operating system, two factors crucial for implementation in space science.