News:

Alcuni FAKE ACCOUNT sono stati BLOCCATI e BANNATI

Menu principale

Cercando una quercia che non trovo

Aperto da edecapitani, Giovedì, 27 Gennaio 2022, 11:49:52

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

edecapitani

Un pomeriggio di gennaio, libero dal lavoro, saluto mia moglie e Blackie e raggiungo in solitudine il Parco di Monza, una miniera fotografica per me a kilometro poco più di zero, con l’intenzione di fotografare una certa quercia che so esser nascosta in un’area del parco.
Carico lo zaino in spalla con le mie due dpq e una Canon armata di decentrabile â€" lo porto sempre quando voglio fotografare alberi - e un 24-105 di riserva e, cavallettone con testa micrometrica alla mano, comincio il mio cammino e la ricerca. Raggiungo l’area del mio bersaglio, m’imbatto in querce ed essenze arboree di vario genere ma, ahimè, non trovo la quercia dei miei desideri (ma ora credo di sapere dove cercarla con precisione).

Foto 1 e 2: non è la mia quercia
  • Enrico
     

edecapitani

Un po’ deluso ma con un paio d’ore di luce a disposizione mi soffermo nei pressi di Villa Mirabellino, dinnanzi alla quale si estende verso ponente una radura, chiusa a settentrione da un boschetto e attraversata sul fondo da un bellissimo doppio filare di alberi, oltre il quale la radura si allarga. Il sito mi aggrada: la villa serrata e un poco decadente, il boschetto che a camminarci dentro par d’essere in una piccola giungla perché non ripulito da tempo, gli alberi, alcuni dei quali presentati da pannelli esplicativi a favore degli ignoranti curiosi come me.

Al limitar tra bosco e radura, poco distante dal fronte della villa, sorge un bell’albero di alto e dritto fusto: è un liriodendro, o albero dei tulipani (Liriodendron tulipifera). È una pianta nordamericana, originaria della costa orientale, portata in Europa nel 1748 come pianta ornamentale, grazie soprattutto ai suoi fiori che, come si può intuire, assomigliano ai tulipani. Ben si presta anche alla produzione di legname: il suo fusto infatti cresce rapidamente e bello dritto fino a 30 m di altezza (ma a Sirtori, in Brianza, ve n’è uno che raggiunge i 52 m e mi studierò d’introdurmi nei giardini di Villa Besana per far la sua conoscenza) e a 3 m di circonferenza, tanto che gli indiani… anzi, i nativi d’America (meglio esser corretti, qualcuno potrebbe accanirsi sulle mie statue ed effigi in giro per il mondo), i Nativi dicevo, da un tronco ricavavano una canoa capace di trasportare 20 persone.

La chioma è piramidale e luminosa e, come si può vedere nelle fotografie, il liriodendro non è una pianta sempreverde, le sue belle e grandi foglie quadrilobate sono decidue: dopo aver magnificamente gialleggiato in autunno, cadono a terra morte per esser riciclate dalla vita.

I fiori â€" che, non mi stanco di ripeterlo â€" assomigliano ai tulipani, altrimenti l’albero avrebbe un altro nome e nessuno si sarebbe scomodato d’andar fino alla Merica per onde e procelle per accaparrarselo â€" hanno una coloritura verde pallido con del giallo e dell’arancio alla base dei sei petali. Sono ricchi di nettare e negli States sono apprezzatissimi per il miele che le laboriose api ne traggono nella loro industria di trasformazione. A tal poposito, molte persone intorno a me confondono le api con le vespe, a volte son tentato di dir loro che le api ci offrono una lunga lista di cose utili mentre le vespe ci pungono soltanto ma mi taccio temendo accuse di specismo e, di nuovo, violenze e sfregi sulle mie statue, cancellazioni delle mie effigi e la damnatio memoriae.

I frutti, conici, assomigliano a pigne e, quando è tempo, i semi alati prendono il volo portati dal vento verso nuove generazioni. Di tutto questo, a parte il miele per cui bisogna rivolgersi alle api, nulla è commestibile; se qualcuno volesse panare e friggere i fiori come si fa con quelli della robinia e della zucca, se lo tolga dalla testa, è tutta roba tossica.

Il Liriodendro ama i climi con inverni nevosi ed estati non troppo aride, sopporta qualche gelata, anche a -30°, si gode volentieri il sole e i terreni freschi e profondi. Quando fu piantata da queste parti, il Parco di Monza era un buon posto, ora forse si deve un poco adattare.

Ha una buona resistenza ai parassiti che raramente la attaccano… meglio per loro dedicarsi a piante meno combattive.

Le riprese complete dell’albero le ho fatte, ahimè per una svista, solo con la Canon.

foto 3, 4, 5, 6: il liriodentro

  • Enrico
     

edecapitani

Finito di fotografare il Liriodendro, col sole ormai basso, mi sono dedicato all’ambiente circostante, alla villa solo come fondale, ai filari sullo sfondo...

foto 7, 8, 9
  • Enrico
     

edecapitani

... al boschetto con le macchie di fredda ombra, le luci dei raggi bassi che accendono i tronchi rugosi, alla casetta che s'intravede attraverso l'intrico di fusti e rami...

foto 10, 11
  • Enrico
     

edecapitani

... alle cime delle fronde illuminate come fiamme e a un ramo che aggetta verso di me come un boa costrittore

foto 12, 13, 14
  • Enrico
     

edecapitani

...Poi mi spingo fino alla porta di Vedano, riprendo la cima di un platano e la collinetta al confine del parco. Torno indietro e mi immergo nella semioscurità o nell’ultima luce, a seconda del punto di vista.

foto 15, 16, 17, 18
  • Enrico
     

OneFromRM

Belle e suggestive, adoro gli alberi, sono sempre alla ricerca degli Ent

E invece ho solo i miei platani, che mi proteggono da Rino

brigante

  • Marco
     
Prendi la macchina fotografica e vai.

notomb

Quando si dice "Si è dato alla macchia" :))
  • Davide
     

EnricoBardellini

  • Enrico
     
fotocamere:
dp0 Quattro / dp2 Quattro
                  .

Met

“Segnare alberi è più divertente che inseguire mostri.”

Breaking Bad
stagione 5, episodio 8, 'Volare alto' - Hank Schrader
È bello cio che piace senza concetto.

clax

Ormai aspetto queste belle passeggiate come aspettavo
le puntate del commissario Maigret, ora sò proprio curioso
di vedere questa quercia.
L'ultima foto mi garba tanto!
  • Claudio
     

agostino

EdCap, fuori dal territorio dell'Arte non perdi colpi.
Bello tutto.
A
  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

Marco_M

  • Marco
     

edecapitani

Grazie dei commenti!
Per quanto riguarda il commissario Maigret, ho visto la serie italiana con Gino Cervi (Simenon preferiva il Maigret di Cervi) e una più recente serie francese ma, soprattutto, ho letto i romanzi e i racconti, continuo a rimandare la lettura degli ultimi cinque perché poi non avrei più Maigret da leggere.
  • Enrico
    Â