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Oggi è morto Oliviero Toscani

Aperto da Ginni, Martedì, 14 Gennaio 2025, 00:05:54

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Ginni

Ciao,
oggi è mancato Oliviero Toscani.

In un altro forum ho letto commenti sconcertanti quali felicitazioni per la sua dipartita.

Come fotografo a me piaceva.

Voi che ne pensate?

Pinus

Un grande artista, un uomo illuminato, molto intelligente, fuori dagli schemi comuni. Una frase mi ha colpito molto nella sua ultima intervista:

"Vorrei non avere niente e non avere bisogno di niente"

La trovo stupenda, nel momento più felice della mia vita mi sono trovato proprio cosi, a non avere niente e a non avere bisogno di niente, circondato solo dagli affetti e dalla natura. Tre mesi indimenticabili.

Sardosono

Oliviero Toscani è stato un eccellente fotografo, ma come uomo era davvero un "odiatore seriale". Questa espressione usata spesso nei suoi confronti lo descrive perfettamente. Augurava la morte non soltanto ai suoi nemici (e già questa sarebbe una linea morale esecrabile), ma a chiunque non la pensasse come lui. E glielo diceva anche in faccia. Questo naturalmente nel privato. In pubblico indossava altri abiti. Ma ogni tanto il suo odio viscerale apriva uno strappo in quegli abiti, e si manifestava in modo esplosivo anche in pubblico. Chi cercava in tutti i modi di difenderlo diceva che "ogni tanto straparla" e "sono cose che dice soltanto per provocare": beh, in parte era anche vero, nel senso cioè che ogni tanto gli scappava in pubblico quel che diceva abitualmente nel privato; ma quanto al dirle soltanto per provocazione, questo era palesemente falso perché quelle "provocazioni" le pensava veramente.

Chiunque lo stimasse come fotografo ed abbia poi avuto la sventura di sentirlo esprimersi in questo modo nel privato, certamente ne è rimasto sconcertato (come minimo) e probabilmente ha pensato (la prima volta) che fosse un comportamento estemporaneo (quasi tutti gli esseri umani nella vita finiscono almeno una volta per "sclerare", e in quel momento non sanno neppure quel che dicono); insomma, una perdita di controllo verbale pur rimanendo esteriormente calmo, determinata da una qualche situazione particolare che non conosci, ma comunque un episodio occasionale. Pensi che "mah, forse l'avrò beccato nel momento sbagliato", o quanto meno questo è ciò che speri, per lui e per la stima che gli porti come fotografo. Se in quel preciso momento te ne vai, forse riesci anche a conservarne la stima sul piano umano. Ma se rimani e continui ad ascoltarlo, in brevissimo tempo di quella stima per l'uomo ne perdi ogni residuo. Poi vorrai dimenticarlo, ed ovviamente ci riesci, ci riesci benissimo. Ma ogni volta che per qualsivoglia motivo tornerà alla tua attenzione, penserai inevitabilmente che avresti preferito non averlo mai incontrato.

Non penso che fosse una cattiva persona. Ho conosciuto (purtroppo o per fortuna, non so dire) anche altri con tale atteggiamento nei confronti del mondo e delle opinioni altrui, e col tempo ho rilevato che si tratta solitamente di personalità estremamente contradditorie: nel senso che affiancano a questa posizione di scontro frontale col mondo (che manifestano verbalmente e visceralmente) una spiccata sensibilità generale che non ti aspetteresti, due caratteristiche che mal si conciliano tra loro, eppure convivono, anche in modo traquillo e persino proficuo. Strano, ma vero. Per cui ho sempre pensato che ci possa essere una qualche relazione tra le due, ma quale?!... Mah...

La vita mi ha insegnato alcune cose, e grazie ad esse anche a fare certi salutari distinguo. Infatti ho conosciuto anche persone cattive, veramente cattive, e non c'è traccia di sensibilità in loro; anzi, la loro caratteristica saliente è prorio l'INsensibilità. Il male, infatti, non sta nell'odio, ma nell'indifferenza. Il contrario dell'amore non è l'odio, ma l'indifferenza, appunto. Il male non ti odia, il male ti ignora, il male non ti considera, il male non ti dà valore alcuno. Chi odia sa necessariamente anche amare, mentre il male non ha alcuna commistione con l'amore. Queste sono cose che la vita mi ha insegnato e questi insegnamenti mi portano ad essere ragionevolmente certo che Oliviero Toscani NON fosse una cattiva persona. Un odiatore sì, purtroppo per lui, ma non una cattiva persona. Son cose diverse.

Ecco perché non mi meraviglia affatto che una personalità come la sua potesse comunque esprimere anche un talento artistico spiccato e decisamente non comune: perché son cose diverse.

Questi i miei due centesimi su Oliviero Toscani, una sorta di mio personale "epitaffio" su un grande Fotografo, che vorrei non aver mai seppur fugacemente incontrato, ma al quale auguro di cuore che adesso riposi finalmente in Pace col mondo, con sé stesso e con Dio (al quale a quanto sembra non credeva minimamente)

Perdonatemi se ho annoiato
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

Met

CitazioneMi sembra strano trarre cosi tante conclusioni sul privato di una persona che si è "fugacemente incontrato" , no?

Credo che la riflessione di Antonello sia legittima ed è più un interrogarsi sul profilo psicologico di un autore, sul narcisismo ardente che divora gli artisti di un certo calibro, più che un giudizio in sé. Se un prendiamo il Michelangelo uomo, è stato una gran canaglia, irascibile e violento, mentre il Michelangelo artista ha prodotto delle opere sublimi.

Allora, come può un critico contemporaneo, un biografo, scrivere di Michelangelo se non lo ha mai conosciuto?
Lungi da me affiancare l'arte di Michelangelo a quella di Toscani, però le azioni e le opere di una persona si possono interpretare e si può esprimere un'opinione personale. Discutibile e rivedibile, ovviamente.
La pazienza è la virtù dei forti
La capienza è la virtù dei porti
La giacenza è la virtù dei morti

andrea948

Pace all'anima sua. Grande fotografo, ma comunque grande nel suo ambito che era quello della pubblicità. Per chi ama e apprezza la fotografia pubblicitaria, senz'altro non può prescindere dall'apprezzare Toscani, sul carattere non ho da dir nulla, mi interessa il giusto....
  • Andrea
     

Sardosono

CitazioneMi sembra strano trarre cosi tante conclusioni sul privato di una persona che si è "fugacemente incontrato", no?
No, per niente, non c'è nulla di strano, assolutamente no. Ma nello specifico ti risponderò alla fine. Prima occorre partire un po' più da lontano.


Il "principio" (sigh) del relativismo morale ormai imperante (quello per il quale tutto o quasi è moralmente lecito e, dunque, "chi sei tu per giudicare") è alla base dello sfacelo morale che ci circonda. Ma in realtà, non soltanto il giudicare è legittimo, ma è un atto dovuto da parte di chiunque rivendichi il diritto di autonomia di pensiero e, con essa, anche di condotta.

Ovviamente si tratta di giudizio morale espresso sui comportamenti delle persone, e non - né mai - sulle persone in sé stesse. Ed altrettanto ovviamente, deve basarsi su comportamenti reali e concreti, su fatti certi, e non su opinioni, personali o altrui. In questi termini il giudizio è sempre legittimo ed è anzi dovuto, in quanto astenersi dallo stigmatizzare comportamenti moralmente riprovevoli è esso stesso un comportamento riprovevole, perché mostra e dimostra acquiescenza.

Sarò più chiaro nel prosieguo.

È infatti proprio la rinuncia generalizzata ed acritica al "diritto-dovere di giudizio" che ha lasciato campo libero a quel relativismo morale così devastante nel quale navighiamo, e con esso alle sue nefande conseguenze. Ed il lato comico della questione è il fatto che tale rinuncia è dovuta proprio al "timore di essere giudicati" da quel "politicamente corretto" che ostracizza il diritto di giudizio morale. Basta rifletterci un istante per renderci conto che questo è addirittura un paradosso sul piano strettamente logico. Chiunque dotato di un minimo di raziocinio dovrebbe rendersene conto da solo ed in teoria esserne quindi immune, ma tant'è; e conosco fin troppe persone di almeno buona intelligenza che cascano con entrambi i piedi nel tranello (che poi a ben guardare, il meccanismo del "politicamente corretto" altro non è che PNL elementare e di scarsissimo livello).

Citazione di: Met il Martedì, 14 Gennaio 2025, 11:02:28(...) un interrogarsi sul profilo psicologico di un autore, sul narcisismo ardente che divora gli artisti di un certo calibro, più che un giudizio in sé (...)
Esatto.  Mi pongo domande alle quali non fornisco risposta perché non sono in grado e mi limito ad un "Mah..." Il giudizio però c'è, quel che ho espresso è un giudizio morale, il quale però OVVIAMENTE non è sull'uomo in sé ma SEMPRE E SOLTANTO SUL COMPORTAMENTO di quell'uomo.

Ho messo alcuni termini in maiuscolo perché esiste - ahinoi - una gran confusione su cosa sia e come si debba esercitare il giudizio morale, confusione che produce facili equivoci e danni a catena, diretti e collaterali, uno più grave dell'altro.

Innanzitutto è devastante - ma purtroppo assai diffuso - confondere, appunto, il giudizio morale sul comportamento delle persone col giudizio etico-morale sulla persona in sé, perché sono cose assolutamente differenti. Infatti, nessuno è in grado né in condizione di giudicare alcuno come persona in sé (neppure sé stesso), per due ragioni che ognuna basterebbe: primo, perché nessun essere umano è provvisto di capacità di giudizio etico-morale assoluto; e secondo, perché anche ammesso per assurdo che ne avesse la capacità, comunque non sarebbe mai in grado di conoscere pienamente nessun essere umano, neppure trascorrendovi l'intera vita a fianco, in primis neppure sé stesso, figuriamoci qualcun altro.

Conseguenza diretta di quanto sopra è il non comprendere che il giudizio morale sul comportamento delle persone non è MAI trasferibile sulla persona in sé, ma rimane confinato sul suo comportamento. Ciò perché si perde di vista e "ci si dimentica" (cosa che dovrebbe invece essere scontata) che tale giudizio è necessariamente sempre soggettivo, necessariamente sempre parziale e conseguentemente sempre rivedibile.

Ma più grave di tutto è la generalizzazione. Il giudizio morale sulle scelte comportamentali di ogni individuo, o anche sull'operato di interi governi (inteso come scelte operate dalle persone che lo compongono) è sempre legittimo; ma estenderlo per generalizzazione a gruppi di individui o persino alla popolazione che sta sotto quel governo (cosa questa molto di moda), ecco questo è il problema peggiore di tutti. Ed è proprio quello che faceva anche Oliviero Toscani: partire da un proprio giudizio su alcuni comportamenti (dunque soggettivo, parziale ed opinabile, ma legittimo), per poi "coltivarlo" in forma d'odio (e questo è esecrabile), ed infine estendere tale odio ad interi gruppi o categorie o "insiemi" di individui, e questo è assolutamente inaccettabile.

Per concludere torno all'inizio come promesso e ripeto la citazione per comodità.

CitazioneMi sembra strano trarre cosi tante conclusioni sul privato di una persona che si è "fugacemente incontrato", no?
Certamente non si può giudicare il comportamento delle persone nel loro privato sulla base del comportamento in pubblico, questo è pacifico, assolutamente scontato. Ma in questo caso parliamo di comportamento rilevato appunto nel privato, che semmai conferma quello in pubblico, quindi non vedo cosa ci sia di strano.

Quanto al "fugacemente", esiste forse una durata minima che delimiti la legittimità nell'espressione di un giudizio?!... La durata di un incontro, breve o lunga che sia (quattro ore o poco più sono certamente una fugacità in raffronto alla vita umana di un adulto), è di per sé irrilevante: ciò che conta è quel che accade in quel lasso temporale. Quattro ore trascorse da due persone in una sala d'attesa dì un ospedale, seduti di fronte in silenzio, ognuno a leggere un giornale, buongiorno e arrivederci, certamente non lascerebbero nulla su cui riflettere. Quattro ore trascorse sul ciglio di una strada di campagna, deserta, assistendo un ferito grave in attesa dell'arrivo dei soccorsi, senza certezza che mai arriveranno, possono segnarti per il resto della vita. Eppure sono tre scenari tutti di quattro ore, tutti incontri fugaci nell'economia della vita umana.

Una riflessione più naturale - a mio personale parere - avrebbe potuto quindi essere qualcosa del tipo: "Quell'incontro fugace deve essere stato particolarmente intenso, per consentirti così tante riflessioni sul privato di una persona. Giusto?!..." Al che probabilmente ti avrei risposto "Non puoi neanche immaginare quanto."
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

Eros Penatti

Mi stava su "maroni" come personaggio pubblico, non era simpatico quando appariva, ma tramite la sua fotografia, è riuscito a dare una svegliata all'Italia bigotta di quell' epoca  :)