«Oggi ho letteralmente incontrato "la ritrattistica"!»

Aperto da Sardosono, Domenica, 05 Gennaio 2025, 04:07:26

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Sardosono

«OGGI HO LETTERALMENTE INCONTRATO "LA RITRATTISTICA"!»

Nei giorni scorsi sono riuscito a fare un'uscita fotografica alla "vecchia maniera", cioè per le strade della città vecchia in cerca di qualche occasione di ritratto informale ("people"). L'intenzione era buona, ma non altrettanto è stata la pianificazione: di fatto quando sono uscito di casa era già troppo tardi, mancava un'ora scarsa al tramonto, per cui la luce degna di questo nome stava ormai salutando il mondo dandogli appuntamento al giorno successivo.

Comunque, non ostante tutto, qualche scatto sono riuscito a portarlo a casa; un bottino magro per come ero abituato un tempo, e non di grande valore in assoluto, tuttavia più che accettabile considerando la bellissima luce che... che NON c'era più. Tra oggi e domani vedo di aprire un topic per postarne qualcuno, perché questa volta ho chiesto l'autorizzazione a pubblicare (di solito non posto nulla perché non la chiedo, ciò non per pigrizia, ma soltanto per antica abitudine, dato che nei primi quasi 40 anni della mia vita fotografica i social NON esistevano o NON erano ancora rilevanti).

Per una migliore comprensione di quanto segue, ritengo essenziale precisare - per chi non mi conosce, non mi ha mai letto o non rammenta - che io faccio parte di quella "corrente filosofico-fotografica" secondo la quale i TRE elementi costitutivi di una qualsivoglia fotografia "espressiva" sono: "contenuto estetico-emotivo", "luce" e "soggetto", IN QUESTO ESATTO ORDINE DI IMPORTANZA (sì, avete letto bene, IL SOGGETTO È IL MENO IMPORTANTE DEI TRE).

Ovviamente, se per caso anche voi aderite a questa filosofia, quando intendete cimentarvi nel ritratto in generale (e in quello di strada più che mai), dovrete tener sempre presente che i soggetti che andrete a ritrarre ben difficilmente sarebbero d'accordo nel considerar sé stessi l'elemento meno importante delle fotografie in cui compaiono. Pertanto, nelle chiacchierate che seguono la ripresa (in genere molto piacevoli) è comunque meglio ed opportuno evitare di entrare nel merito della fotografia di ritratto.

Pertanto, quanto al parlare di fotografia, ci sfoghiamo quando incrociamo un altro "fotografo errante" come noi (lo so, sembra incredibile, eppure ci si riconosce reciprocamente "al colpo", "forse" per via di un singolare accessorio che ci accomuna, portato al collo o al polso, chiamato fotocamera). Infatti, quando ci si incrocia, ecco che in qualche modo ci si sente come in obbligo di fermarsi per scambiare qualche parola, anche se si era dei perfetti sconosciuti prima (e quasi si rimane tali anche dopo). E perciò si finisce inesorabilmente col parlare di... di fotografia, appunto, e di che altro?!...

Così è accaduto anche il giorno. Più giovane di me (ormai ci vuol poco, anno dopo anno sempre meno), mi ha osservato non visto mentre prendevo l'ultimo ritratto informale, ha aspettato che finissi, quindi si è avvicinato, e dopo brevi convenevoli, ha iniziato subito a bersagliarmi delle solite domande che ricevo in questi casi, cioè quando realizzano che vado in caccia di ritratti di strada: "come faccio", "come mi comporto", "come approccio i potenziali soggetti", "come riesco ad evitare brutte reazioni", e via di questo passo e tenore.

Gli ho spiegato che purtroppo non ho ricette spicciole (e neppure elaborate) riguardo come gestire le varie situazioni, né tantomeno su come superare questi "timori del fotografo" (perché sostanzialmente di questo si tratta), ed ho aggiunto che sono fermamanete convinto che simili ricette non esistono e neppure possano esistere.

Poiché la luce era ormai solo un ricordo, ci siamo trattenuti a lungo a parlare, prima in piedi sul posto e poi abbiamo deciso di andarci a prendere un caffè.

Una volta accomodatici a un tavolino, ho spostato la discussione sul vero nocciolo della questione, ossia la necessità imprescindibile di aver ben chiaro che cosa sia "la ritrattistica in sé", ossia per ciò che è, e non per ciò che "si dice" che sia. Poi gli ho chiesto: è concepibile un ritrattista che non sappia definire chiaramente cosa sia la ritrattistica per ciò che è?!... Mi ha risposto di no. Allora gli ho spiegato che SE CONOSCI ED AFFRONTI LA RITRATTISTICA PER QUELLO CHE REALMENTE ESSA È, e quindi ti presenti al soggetto coerentemente con essa, ecco che la maggior parte delle problematiche svaniscono da sole, in quanto sono per lo più soltanto sovrastrutture mentali artificiali (non tutte, certamente, ma quasi), che nascono dalla miscomprensione della ritrattistica in sé.

Cosa sia effettivamente la ritrattistica fotografica e cosa la caratterizzi è un argomento sul quale mi batto da sempre, messo a punto e collaudato nel corso di decenni (letteralmente); e sono concetti che vado ripetendo con ben poche varianti fin dagli anni '70, perché oggi come allora, la stragrande maggioranza dei fotografi, che siano principianti o di lunga esperienza, eccellenti o "cani", professionisti o amatori, insomma, che siano "Fotografi" o "fotografanti", la stragrande maggioranza - lo ripeto - ha le idee MOLTO confuse su cosa sia il ritratto, e pertanto confonde sistematicamente generi, forme e tipologie, facendone di conseguenza un unico minestrone. Questa carenza è talmente diffusa, che affligge non soltanto il web (va beh, era scontato), ma anche i libri di fotografia (il cui contenuto qualitativo ormai da decenni si salva soltanto finché si rimane nell'ambito della tecnica fotografica, ma purtroppo scade miserevolmente non appena si parla di "Fotografia"), ed ha contaminato persino quegli ambiti considerati "punto di riferimento" per l'arte fotografica (e ogni "riferimento" al DAM ACADEMY è ovviamente "casuale", eh!?...)

Io normalmente "non sparo pistolotti" alle persone che incontro, men che meno agli sconosciuti: lo so, vi sembrerà strano, ma abitualmente tendo più ad ascoltare che a parlare. Tuttavia, questa volta, su precise ed espresse richieste del "malcapitato", gli ho somministrato una sorta di full-immersion sulla ritrattistica, i suoi generi, le sue tipologie e le sue forme. Sono andato avanti per quasi una quarantina di minuti, pronto ad interrompermi al primo cenno di crollo, ma per tutto il tempo mi ha ascoltato con estrema attenzione e con pochissime interruzioni (ma tutte estremamente pertinenti, una vera rarità). Quando ho terminato l'esposizione c'è rimasto addirittura anche un po' male, perché sperava che continuassi ancora. Una capacità di ascolto e concentrazione davvero notevole. Io stesso avrei difficoltà a crederci, se non glielo avessi sentito dire con le mie orecchie. Eppure, dai commenti e le considerazioni che ha fatto subito dopo, ho avuto la netta e chiara impressione che abbia ben compreso i concetti che gli ho esposto.

Infine ci siamo salutati, ed in ultimo mi ha detto testualmente: «Quando ci siamo seduti ho pensato inizialmente di aver incontrato "un ritrattista". Ma in realtà, mi rendo conto che oggi ho letteralmente incontrato "la ritrattistica"!»

E dell'ultima frase ne ho fatto il titolo del topic 😉😇😎
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

BeSigma

Povero fotografo errante, starà ancora errando per le vie del centro  :-X  :si:
come se... ridendo dei miei demoni, tenessi fra le mani gli angeli...
SD9 + SD10 + SD14 + SD15 + SD1 + SDQ + Dp1s + Ottiche serene variabili

http://www.flickr.com/photos/matlin78/

Rino

Citazione di: Sardosono il Domenica, 05 Gennaio 2025, 04:07:26Infine ci siamo salutati, ed in ultimo mi ha detto testualmente: «Quando ci siamo seduti ho pensato inizialmente di aver incontrato "un ritrattista". Ma in realtà, mi rendo conto che oggi ho letteralmente incontrato "la ritrattistica"!»

Questo finale è splendido. Un giovane fortunato e fortunato anche tu ad incontrare uno così interessato: una volta era normale, ma oggi è più difficile.

Ginni

Antonello aspetto le tue foto ele tue "spiegazioni"  mi ricordo ancora un tuo ottimo topic su come tirare fuori la "Luce" in un bianco e nero.

edecapitani

Bella storia. Aspetto anch'io foto e spiegazioni, cioè la versione scritta del tuo discorso sulla ritrattistica (magari qui l'hai già pubblicata e andrò a cercarla).

Anche se fotografare persone si scontra con il mio carattere, lo faccio. Sono foto che non posso pubblicare perché o i soggetti non acconsentono (mia moglie), o sono protetti da regole vincolanti (gli ospiti della comunità in cui lavoro)... L'unico che ha firmato la liberatoria è Blackie, il mio cane, che meriterebbe un fotografo vero e non un fotografante. La ritrattistica però mi interessa e mi piacerebbe incontrarla, mi spiace di non essere capitato dalle tue parti mentre ne parlavi.
  • Enrico
     

Mariano San

La gente vede la follia nella mia colorata vivacità e non riesce a vedere la pazzia nella loro noiosa normalità

:san:

Mariano San

Antonè , ti devo venire a trovare in quel di Cagliari  ;)
La gente vede la follia nella mia colorata vivacità e non riesce a vedere la pazzia nella loro noiosa normalità

:san:

EXCEL

Citazione di: Sardosono il Domenica, 05 Gennaio 2025, 04:07:26

Io normalmente "non sparo pistolotti" alle persone che incontro, men che meno agli sconosciuti: lo so, vi sembrerà strano, ma abitualmente tendo più ad ascoltare che a parlare.

Vi confermo che Antonello dal vivo non spara assolutamente pistolotti, o almeno questa e´ stata la mia esperienza, forse perche´ di veloce passaggio e accompagnato da prole e consorte? Anzi, non parlammo per nulla di fotografia, ma della bellissima Sardegna e delle cose buone da assaggiare.
DP2 Quattro

Tino84

Io ricordo un paio di telefonate piene di ottimi spunti interessanti  :)
Spero che qualche pistolotto in più appaia nel forum  :D  :))