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Discorsi fotografici con alberto

Aperto da EXCEL, Mercoledì, 08 Aprile 2020, 20:23:54

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EXCEL

Vi propongo una chiacchierata di circa 1h tra Alberto Bregani - fotografo di montagna in B&W - e i ragazzi di "discorsi fotografici".

Mai come questa volta condivido anche le virgole e i punti dell'autore , per questo ritenevo interessante postare questa discussione incentrata sulla FOTOGRAFIA e non sulla tecnologia, pur essendo Alberto un utente Foveon.

https://www.facebook.com/discorsifotografici/videos/2821652681275831/

qui il link direttamente alla pagina dell'autore:
https://www.albertobregani.com/2020/04/01/bibliografia-mia-diretta-fb-su-discorsi-fotografici/?fbclid=IwAR0CKkCpUBrVVSRTHmDujxEpDKJVAE1L8Dncc4v92FF45lL-XK5F92UPe3w
www.roberto-monachello.com
Sigma SD15 + Sigma 18-200 C

pacific palisades


edecapitani

Grazie! L'ho guardato tutto ed è veramente molto interessante.
  • Enrico
     

hobbit

Ricco di spunti di riflessione. Grazie per la segnalazione.
Francesco https://www.instagram.com/hobbitfrank/

La vita dell'uomo consiste nell'affetto che principalmente lo sostiene e nel quale trova la sua più grande soddisfazione.
San Tommaso D'Aquino

Sigma Dp1q,  Sigma Dp3q
Olympus E-pm1, Panasonic Gx7, Panasonic G90, Zuiko 9-18, Zuiko 14-42, Lumix 20mm, Leica 25mm, Sigma 60mm, Zuiko 75-300

pacific palisades


agostino

Ha un pensiero raffinato. Non sono d'accordo quando dice che con lo smart si fotografa con l'inconscio e con la macchina fotografica con la ragione: se è così, buttiamo le macchine fotografiche subito. Il problema è che la tecnica deve essere interiorizzata come il gesto di guidare l'automobile, a quel punto si può puntare a diventare Niki Lauda (consapevolissimo di tutto, anche di come erano costruiti i motori) cioè guidare "inconsciamente": lui l'aveva tradotto con la frase che si guida con il culo, nel senso di sentire punto per punto l'assetto su strada, le vibrazioni del motore ecc..
E' chiaro quello che vuole dire Brag, ma lo dice male. La foto della nevicata, utilizzando "inconsciamente" lo smart (cioè puntando e scattando senza pensare ad altro che all'inquadratura, dimentichi dei tempi e dei diaframmi) non sarebbe mai venuta così, con quelle giuste strisciate dei fiocchi.

Aboliamo ora e per sempre la frase: "portare a casa la foto". Mi sa di imprenditore che fa l'affaruccio, ottieno il risultato. Vi immaginate un pittore che dice: mi porto a casa la veduta en pein air?
  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

pacific palisades

Proporrei di mettere da parte la parola ingombrante "inconscio" che c'ha tutta una sua storia, e sostituirla con "immediatezza emotiva" cioè una fotografia in cui la ripresa non è preceduta da un processo di pensiero, in cui la molla emotiva è connessa immediatamente all'azione sul pulsante di scatto.
La relazione tra immediatezza e fotocamera punta e scatta l'ha sottolineata anche Daido Moriyama, sostenendo che non avrebbe potuto produrre la sua opera senza le compattine automatiche (quindi automatismi + piccolissime dimensioni).
Però sfido chiunque a uscire con un cellulare e portarsi a casa ottenere l'opera di Moriyama.
Allora:
1. una fotografia immediata (nel senso detto sopra) in ripresa è possibile, e serve lo strumento adeguato;
2. ciò non basta a farne grande fotografia, a ottenere qualcosa di profondo che ci fa conoscere il mondo e noi stessi: lo testimonia proprio il lavoro di Moriyama che è fatto di una mole di pensiero enorme su cosa sia l'immediatezza, di lavoro enorme di scelta e stampa (Moriyama è un grandissimo stampatore).

Quindi riassumo dicendo che secondo me l'immediatezza è a sua volta una disciplina.


(Personalmente la parola che detesto è "scattare" usato per "fotografare", fino a quello che considero il sommo obbrobrio linguistico "scattare la modella" "scattare il paesaggio" eccetera. Sul "portare a casa la foto" sembra effettivamente 'l'affaruccio', ma in un caso lo capisco: per chi fa della fotografia una professione, riuscire a ottenere l'immagine equivale al pane - quindi proporrei che a usarlo siano soltanto i professionisti, ma quelli veri non i fotoamatori che fanno i 'professionisti' come secondo lavoretto senza avere alcun rischio imprenditoriale, tra l'altro pratica di concorrenza non etica che contribuisce a devastare ancora più il mercato e la fotografia).


agostino

La tua rettifica è pertinente: facciamola arrivare al Bregani. Comunque l'immediatezza non permette di arrivare a tutto, come uno schizzo non può essere un quadro e una grandissima jam session non produrrà mai la nona di Mahler ( ed è il motivo per cui non  capisco antagonismo tra jazz e cosidetta musica classica).
Eppure, il gesto meditato (quando ha dietro una conoscenza approfondita) può arrivare a una quasi immediatezza, con completezza di strumenti e di obiettivi perseguibili (nel Mozart cinematografico - che non amo.per niente - ricordo la scena in cui sj mistravano le partiture scritte celocemente e senza correzioni, come fossero canticchiate su un registratore)
  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)