Menu principale

Dinamica del Foveon, Sensibilità, Rumore.

Aperto da Italo, Sabato, 23 Marzo 2013, 10:23:32

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 2 Visitatori stanno visualizzando questa discussione.

Sardosono

Ragazzi, mi sembra di tornare ai tempi della Ilford XP400, quando in molti non ne capivano la modalità d'impiego.
Invece di ripetere quello che dice Italo, proviamo a dire le cose in un altro modo, chissà che non aiuti a chiarirle.

La quantità di luce che colpisce il sensore (mosaico o Foveon) o pellicola (negativa o diapositiva) dipende unicamente da tempo e diaframma, ed è dunque indipendente dall'indice di esposizione (ISO e correzione); questo è pacifico e siamo tutti d'accordo, giusto? Giusto! Bene, continuiamo.

Quindi, per esempio, fotografando una stessa scena (che non varia di illuminazione) impostando F/4 a 1/125, la quantità di luce che arriva sul piano pellicola è sempre la stessa, sia che al posto della pellicola ci sia un mosaico oppure un Foveon, QUALUNQUE SIA IL VALORE ISO IMPOSTATO. Dove sta dunque la differenza tra mosaico e Foveon? La differenza sta nel fatto nel mosaico quando cambio il valore ISO aumenta o diminuisce anche l'amplificazione del segnale che ESCE dal sensore, quindi anche se la quantità di luce che raggiunge il piano pellicola è sempre la stessa, l'amplificazione è diversa e pertanto altrettanto diversa sarà l'immagine che sarà registrata. Viceversa, nel Foveon NON esiste alcuna amplificazione legata all'indice di esposizione, dunque l'immagine registrata sarà sempre la stessa, che io abbia impostato 100 ISO oppure 6400. Anche su questo siamo d'accordo, giusto? Giusto!

Bene, allora, in altre parole:
A) IL MOSAICO  recupera l'indice di esposizione mediante amplificazione del segnale, cosa che avviene PRIMA della trasformazione del segnale da analogico in digitale;
B) IL FOVEON recupera l'indice di esposizione facendo affidamento esclusivamente sulla propria LATITUDINE DI ESPOSIZIONE (esattamente come la Ilford XP400), alla quale latitudine aggiunge un appropriato riequilibrio della curva delle luci (ossia del gamma *), cosa che avviene DOPO la trasformazione del segnale da analogico in digitale.

In conclusione, l'impostazione degli ISO nelle fotocamere Foveon non modifica in alcun modo il contenuto fisico dell'informazione registrata nel RAW. Domanda: ma allora a che cosa serve? Risposta: assolutamente a nulla nel RAW, ma è necessario per conoscere almeno indicativamente di quanto debbano essere riequilibrate le luci in post-produzione (o meglio, per dirla correttamente, di quanto debba essere incrementato il gamma); altrimenti, aprendo una foto ripresa a 6400 ISO si partirebbe sempre con una immagine praticamente nera (stessa cosa per poter generare un JPEG che sia leggibile e non buio pesto). In pratica, anche se non conoscessimo gli ISO potremmo trattare ugualmente il RAW arrivando al risultato ottimale, ma dovremmo procedere per tentativi (o per esperienza) e questo sarebbe inutilmente seccante, ma l'informazione degli ISO consente una buona base di partenza, senza necessità di esperienza.

Insomma, per il Foveon l'indice di esposizione è soltanto un promemoria come lo era per la XP400. Infatti, se non ti eri segnato in un foglietto con quale indice avevi esposto un determinato fotogramma, diventava poi necessario procedere per tentativi di stampa, se non avevi abbastanza esperienza da riconoscerlo al volo guardando la trasparenza del negativo (per esempio, se avevi esposto per 3200 ASA il fotogramma ti veniva estremamente trasparente e se lo andavi a stampare in modo standard ottenevi una stampa quasi completamente nera, paro paro come col Foveon).

Chiarito questo, passiamo alla questione del contrasto.
Citazione... Che non e' esattamente la prassi corretta per le situazioni ad alto contrasto.
Ma e' il modo per AUMENTARE il contrasto.
Dunque cosa e' che non capisco ?...
Attenzione a non invertire la causa con l'effetto.
Ciò che nella pellicola provoca un incremento del contrasto generale (o meglio del gamma, che non è la stessa cosa, ma per il nostro discorso va bene lo stesso, non complichiamoci la vita) è soltanto il prolungamento del tempo di permanenza della pellicola nel bagno di sviluppo, NON la sottoesposizione. Però, più si allunga la permanenza nel bagno, più diventa denso il negativo, e più è denso un negativo più si impazzisce per stamparlo; ergo, per evitare che sia troppo denso occorre pensarci prima di scattare, ossia ridurre la quantità di luce che arriva sul negativo stesso, ovvero... sottoesporre. Morale, la sottoesposizione è una necessaria precauzione quando si vuole sovra-sviluppare un negativo, ma la causa dell'aumento del gamma è solo il sovra-sviluppo, NON la sottoesposizione. Questo era un convincimento molto diffuso nell'era analogica, ma non di meno del tutto errato, dovuto alla generale confusione tra il concetto di gamma e quello di contrasto generale (che perdura immortale tutt'oggi).

In realtà, qualunque variazione dell'esposizione rispetto al cosiddetto "valore ottimale" (**) produce sempre una diminuzione del contrasto, sia che si sovraesponga sia che si sottoesponga, e questo vale per il digitale come per la pellicola. Il motivo è semplice e ritengo anche evidente: qualunque scostamento dall'esposizione ottimale comporta "per definizione" una riduzione dell'informazione registrata e ogni diminuzione d'informazione comporta a sua volta un calo del contrasto generale (ma non necessariamente del gamma, che potrebbe invece aumentare, ma questa è un'altra storia).

PS
Comunque, tutta questa difficoltà per comprendere quel che spiega Italo è dovuta secondo me soltanto all'abitudine nata col digitale di ragionare in termini di "correzioni" esposimetriche, invece di valori assoluti. Io personalmente continuo a ragionare sempre in termini di Valori Luce Assoluti, ossia EV, ma NON quelli "correttivi" dell'esposizione della fotocamera, bensì quelli assoluti di esposizione (per capirci: EV1 = 1 secondo a F1.4 a 100 ISO, ecc) come escono dall'esposimetro a mano (o anche dalla fotocamera se misurate spot su un cartoncino e poi convertite a mente). In questo modo tutto appare semplice come effettivamente è e non si rischiano confusioni (a condizione che anche gli interlocutori adottino lo stesso sistema). Per esempio, se gli esempi di Alessio li traduciamo in tempo di esposizione e diaframma impostati e da lì in Valori Luce Assoluti (ossia in termini di quantità di luce che arriva sul sensore) quello che dice Italo diverrebbe di tutta evidenza, IMO....  ::)  (oh, poi magari mi sbaglio, e queste cose sembrano semplici solo al mio cervello contorto...  ::) )



(*) a titolo di curiosità, questa operazione è equivalente al differente trattamento in stampa dei singoli fotogrammi della XP400 a seconda dell'indice di esposizione adottato.

(**) mentre non ha alcun senso parlare di "esposizione corretta", ha invece ben senso parlare di "esposizione ottimale", che è quella che in una determinata situazione di ripresa comporta la massima quantità di informazione registrata (o meglio, trasferita). Parlare di "correttezza" non ha senso, perché "corretto", "giusto", "sbagliato" ecc. sono concetti relativi all'intenzione del fotografo, che è soggettiva e potrebbe anche infischiarsene della quantità di informazione trasferita.
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

steno

eh eh- ^-^
io la xp400 non la usavo mai, non potevo svilupparla da solo, richiedeva uno sviluppo colore c41 in lab.
Si' ,per me ora e' tutto sufficientemente chiaro.
Davvero non capivo   a quel punto gli iso che ci stavano a fare nella merill...
Ragionare in termini di stop anche a me crea meno confusione.
Ti diro' di piu':
quando nella gr ricoh lavoro a priorita' di diaframma (raramente) e l'esposizione richiede una modifica , sono costratto a modificare agendo su una ghiera degli ev.
SE ho impostato come neltuo esempio 1/125 foc 4 e ho bisogno di un incremento mettiamo di 2/3 di stop devo agire sulla ghiera degli ev del valore corrispondente.
Ora .mi chiedo, quando dopo lo scatto rivedo a monitor e leggo i valori di imostazione della foto leggero' 1/125 foca 4 +2/3EV.-
Ma io mi son sempre chiesto : sti due terzi di stop dove li cava fuori la macchina SE la coppia tempo diaframma e' identica?
Cioe' qujell'aumento di esposizione non e' FISICO.
NON corrisponde a una maggiore apertura del diaframma e/o a un maggior tempo di otturazione!
Quindi e' il software che incrementa l'esposizione.
E' questa la amplificazione del segnale?
Se e' questa e' l'esatto motivo della mia confusione.
Proprio perche' ragiono in modo analogico, in valori luce puri ,che corrispondono sempre a una coppia di Tempo e Diaframma!

Appena ho sta benedetta merrill( me ne hnno appena soffiata una su ebay...) ragionando sullìimmagine credo che chariro' meglio alcuni aspetti.
Per ora mi sembra equivalente a una PanF ilford 50 asa, che se esponevi in modo corretto era ok,altrimenti non perdonava--- :cry:

PS: Comunque ADESSO capisco perche' Italo ripete 200 iso +1EV = 100 iso!!!
Ma anche ragionando in analogico cioe' in puri valori luce cioe' in stop il discorso torna:
SE porto a 200 iso sottorspongo di uno stop (rispetto al valore iso a norma iso  ^-^,ovvero 100)
SE poi aggiungo un EV ovvero aumento di uno stop l'esposizione ritono esattamente ai 100 iso iniziali...
Tolgo uno stop da una parte ma lo rimetto dall'altra...
Il discorso naturalmente regge  in termini analogici.
Se intervengono fattori di amplificazione del segnale ecc usciamo completamente dalla logica fotografica degli STOP,o degli EV.
Insomma l'elettronica non e' solo un applicativo diverso della fisica ottico/meccanica fotografica che si concretizza nella teoria pratica del raddoppio e dimezzamento di valori luce.
Ci mette del suo , e questo mi incasina perche' intervengono fattori di cui non ho il controllo (tipo la compensazione che la ricoh gr fa da sola .... questo il motivo per cui la uso sempre in manuale..
C'e' anche una funzione Tav: io imposto una coppia tempo diaframma e la macchina mi trova gli ISO in funzione della corretta esposizione...
SEmbrerebbe fantastico!
Poi ti accorgi che fantastico non e'...
Sai che bello trovarsi a scattare a 25.000 iso!!! Soprattutto che bello rivedere le foto....
E non e' che la macchina ti permette di mettere un fermo che ne so a 3200 iso...
Col cavolo. Spadroneggia senza controllo....
Sei completamente sotto scacco del processore...






  • S.
     

Italo

CitazioneComunque ADESSO capisco perche' Italo ripete 200 iso +1EV = 100 iso!!!
E' una cosa che chi usa il Bayer ha difficoltà a capire perché non sa accettare che la sensibilità del foveon sia fissa per cui gli iso superiori a quelli nativi sono "finti".  ;)
  • Italo
     
Sigma DP2m+SD10_17-70:2,8-4,5__Summicron 50:2__1800:6 autocostruito.
Mitsubishi 10x15-20x30 sublimation printers.

Sardosono

CitazioneSE ho impostato come nel tuo esempio 1/125 F4 e ho bisogno di un incremento mettiamo di 2/3 di stop devo agire sulla ghiera degli ev del valore corrispondente.
Ora mi chiedo, quando dopo lo scatto rivedo a monitor e leggo i valori di impostazione della foto leggero' 1/125 foca 4 +2/3EV.-
Ma io mi son sempre chiesto : 'sti due terzi di stop dove li cava fuori la macchina SE la coppia tempo diaframma e' identica?
Cioè quell'aumento di esposizione non e' FISICO.
NON corrisponde a una maggiore apertura del diaframma e/o a un maggior tempo di otturazione!
Quindi e' il software che incrementa l'esposizione.
E' questa la amplificazione del segnale?
Cominciamo dalla domanda finale: NO, tutto questo non c'entra nulla con l'amplificazione del segnale.
Passiamo alla domanda precedente: "sti due terzi di stop" non li cava fuori da nessuna parte perché rappresentano la correzione necessaria proprio per far tornare identici tempo e diaframma. Non riesci a comprendere per il semplice fatto che stai ragionando a rovescio (per meglio dire, stai scambiando cause ed effetti, quindi ti aspetti un cambiamento di tempi e diaframmi quando invece NON deve esserci); in questo modo più insisti e più ti confondi. Quindi non proverò neanche a seguirti nel tuo ragionamento, ma prenderò un'altra strada.

Innanzitutto, in questo post mettiamo da parte la peculiarità del Foveon (nel quale l'impostazione degli ISO e davvero "finta", come dice Italo) e parliamo soltanto del normale mosaico. Se scoprirete con meraviglia che sovra e sotto esposizione vanno al contrario di quello che pensate... bene, è buon segno, vuol dire che cominciate a capire le cose!

Per evitare equivoci useremo correttamente la sigla EV per indicare i valori luce assoluti (ossia la luminosità effettiva della scena), mentre per indicare la eventuale "compensazione" impostata in camera useremo la sigla EVC.

Supponiamo che tu stia inquadrando una scena con la fotocamera in priorità all'apertura, che tu abbia impostato ISO 100 e diaframma F4, senza nessuna correzione (EVC = 0), e che l'esposimetro della fotocamera (in base alla luce riflessa che legge) selezioni un tempo di 1/125.

Questo vuol dire (basta fare due conti rapidi a mente) che la fotocamera "ipotizza" una luminosità incidente sulla scena pari a EV+11, ossia la luminosità di una giornata col cielo molto coperto. Bisogna ora vedere se questa "ipotesi" dell'esposimetro è corretta oppure no.

Supponiamo di prendere anche un esposimetro a mano, ci montiamo la calottina, la rivolgiamo verso la direzione da cui proviene la luce principale (ossia misuriamo la luce incidente) e leggiamo EV+11.5: cosa vuol dire? Vuol dire che la fotocamera ha SOTTO-stimato la luce presente di mezzo stop e dunque sta SOVRA-esponendo di mezzo stop. A cosa è dovuto questo errore? Al fatto che la scena sta riflettendo meno della media di riferimento (probabilmente c'è qualche zona scura di troppo).

Infatti se chiediamo all'esposimetro a mano di darci il tempo per F4 a 100 ISO esso ci proporrà 1/180 invece di 1/125, ossia un tempo più rapido al fine di far passare MENO luce, perché la scena ha più luce di quanta ne stimi la fotocamera.

Adesso, però, grazie al caro esposimetro a mano in luce incidente, sappiamo con precisione di quanto sta sbagliando l'esposimetro della fotocamera (la lotta è impari, perché il poverino da dentro la fotocamera sta cercando di "indovinare" la luce incidente basandosi sulla sola luce riflessa, l'unica che lui è in grado di misurare).

Cosa ce ne facciamo di questa informazione? Come la possiamo usare per correggere la fotocamera? Ci sono molti modi, ma adesso vediamo solo quello della compensazione. Come impostiamo il correttore? mettiamo -0.5 EVC? oppure +0.5 EVC? DATE LA VOSTRA RISPOSTA E SCRIVETELA PRIMA DI PROSEGUIRE.... Fatto? Bene!

Se la vostra risposta è +0.5 EVC esultate perché siete in compagnia del 99% dei fotoamatori (ed anche parecchi professionisti, probabilmente tutti quelli che non sanno usare un esposimetro a mano). Sicuramente il ragionamento che avete fatto è che 11+0.5=11.5, ossia EV+11 + 0.5 EVC = EV+11.5, giusto? Ebbene è sbagliato.  :P

Se invece avete risposto correttamente -0.5 EVC, siete nell'1% rimanente, ma avete ben poco di cui vantarvi se avete impiegato più di un decimo di secondo per rispondere.   :gh:

Ci sono DUE soli modi di procedere nel ragionamento senza cadere in inganno: dal punto di vista dell'esposimetro della fotocamera, oppure dal punto di vista dell'esposimetro a mano.

1) punto di vista dell'esposimetro della fotocamera
"Oh oh, mi hanno informato che ho SOTTO-stimato la quantità di luce presente! Questo vuol dire che c'è più luce di quanta io pensi, esattamente di mezzo stop. Dunque è necessario che io RIDUCA DI MEZZO STOP la quantità di luce che sto facendo arrivare al sensore. Ma io non ho le manine per arrivare alla rotellina, come faccio? Chiederò aiuto!!!  Fotografo?!... Fotografooo, mi sentiiiii?!... Sì, bene. Senti fotografo, mi faresti la cortesia di RIDURRE la quantità di luce che faccio passare? Gira quella rotellina...  sì quella, esattamente di mezzo stop, cioè -0.5 EVC... Ma che fai?! No, NON +0.5, ho detto -0.5, MENO ZERO CINQUE, ecco così, molto gentile, grazie fotografo! Adesso, grazie a questa compensazione negativa, otterremo una esposizione ottimale, ossia né sovra né sotto esposta, esattamente come se avessimo misurato la luce incidente invece di quella riflessa! Ah, come sono felice!... "

2) punto di vista dell'esposimetro a mano
"Qui c'è più luce di quanta la riflettenza media della scena farebbe pensare, quindi se lascio fare alla fotocamera quella poverina SOVRA-espone di mezzo stop e poi se la prendono con lei che non ha colpa, fa quello che può, povera stella.... Devo intervenire, solo che quella non ha le orecchie e non mi sente. Senti, fotografo, dico a te: informa l'esposimetro della fotocamera che sta SOVRA-esponendo di mezzo stop, hai capito? Come sarebbe a dire come fai?! Ma ci fai o ci sei? Se ora come ora la poverina sta SOVRA-esponendo, ovvio che devi girare il correttore VERSO il MENO, ossia la VERSO la SOTTO-esposizione. Cioè occorre ridurre la quantità di luce che arriva alla pellicola... ehm, sì, volevo dire il sensore, è lo stesso (uffa, che pignolo, non mi abituerò mai a questa novità dei sensori al posto della pellicola) Chiaro adesso?!...."

Ok, a parte le battute e le cattiverie, voglio chiarire bene una cosa: è vero che stiamo girando il correttore VERSO la sotto-esposizione, ma questo NON significa affatto che stiamo sotto-esponendo, bensì che stiamo correggendo una SOVRA-esposizione proprio per ottenere una esposizione normale, né sovra né sotto esposta. Perciò, quando descrivete questa operazione (ossia una compensazione negativa) NON VI AZZARDATE A DIRE CHE AVETE SOTTO-ESPOSTO (se vi becco a dire una sciocchezza simile vi pesto le manine dalla Sardegna col mestolo di legno, siete avvisati), ma dovete sempre dire che avete COMPENSATO UNA SOVRA-ESPOSIZIONE. Oppure, nella situazione opposta (ossia una compensazione positiva) dovete sempre dire che avete COMPENSATO UNA SOTTO-ESPOSIZIONE. Insomma, una compensazione è sempre di segno opposto all'errore che si vuole correggere.

Adesso per concludere vi domando: ma perché complicarsi la vita ragionando in termini di correzioni e compensazioni? Ma non vi sembra più semplice calcolare il valore luce assoluto ossia gli EV (tre secondi con esposimetro a mano, oppure max dieci secondi con quello della fotocamera in spot su cartoncino grigio medio o bianco fotografico), convertire gli EV in ISO, TEMPO e DIAFRAMMA (dieci secondi a mente se siete particolarmente lenti a fare i conti) e poi impostarli una volta per tutte sulla fotocamera in manuale? Come dite? Che questo sistema è più lento della fotocamera?....

COL CAVOLO che è più lento! Ma dico, ci fate o ci siete? No, probabilmente né l'uno né l'altro, semplicemente vi sfugge il fatto che l'esposizione per luce incidente la impostate in camera una sola volta, dopo di che non la cambiate più finché non cambiano le condizioni di illuminazione. Non lo sapevate, vero? Non tutti almeno.

Detto chiaramente: se vi affidate alla fotocamera dovete star lì a preoccuparvi di compensare ogni singolo scatto che fate, perché tutto cambia non appena cambia l'inquadratura (ossia la luce riflessa); se invece impostate per luce incidente potete inquadrare quel che volete e girare la fotocamera come vi pare (tranne che finire in controluce diretta), ma non dovrete toccare più nulla finché le condizioni di illuminazione non cambiano; questo vuol dire che in pieno giorno anche per mezzora o più scattate senza pensieri!!! E se questo vi sembra un bel vantaggio, allora ancora vi sfugge quello vero di vantaggio: ossia che vi ritroverete con almeno il 90% di scatti che non richiedono alcun intervento in post-produzione sulla esposizione. Come diceva il grande bardo: scusate se è poco....

L'ho già detto prima, ma lo ripeto per essere sicuro che abbiate sentito bene:
COL CAVOLO che l'esposizione per luce incidente è più lenta della fotocamera!!!... e
COL CAVOLO che l'esposizione per luce riflessa vi dà gli stessi risultati, ossia 90% e passa di scatti da NON toccare in PP!  :gh:
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

steno

Eh eh una lezione chiara divertente e si puo' dire ben dire illuminata ;)
Si' il concetto di EV porta fuori strada...
Credo tu abbia chiarito perfettamente.
Almeno a me e' tutto chiaro,ora.
O meglio ,il casino si sviluppava  dalla manacata applicazione e a una parziale incomprensione della differenza tra il concetto di EV come valore luce  collegato a una coppia T/F (EV 0  1s f/1.0 ) e il concetto di EV come compensazione dell'esposizione-
In realta' sono tra quelli che pur pensandoci piu' di un decimo di secondo non farebbe mai l'errore di aumentare gli EVC per correggere ,anzi per compensare chiedo scusa, una sovraesposizione...
Ma se la tua stima del 99% chr farebbe l'errore e' corretta siam messi malino a cultura fotografica...
Tuttavia non ho mai ragionato in termini di EV ma direttamente in termini di coppia T/D (tempodiaframma)
E' un mio limite, collegato a una lacuna nella applicazione  dello sviluppo del calcolo del valore EV in coppia corrispondente.(cioe' se ho EV0 con 1s a F/1.0  avro' tempo dimezzato e diaframma duplicato a EV! ma il calcolo a mente
non e' proprio agevole...
Anche il mio esposimetro che ha un tasto FNo./EV l'ho sempre utilizzato chiedendogli di darmi direttamente una focale, non un valore EV.
E dalla focale un valore tempo corrispondente.
O viceversa.
E' stupido.LO so...
Anche se ancora non riesco a capire come fai a fare il calcolo  di conversione tra EV e coppia T/D corrispondente  entro dieci secondi ,rimane che esistono delle tabelle ....
Mo' me ne sono stampata una con le sue belle griglie di coppie corrispondenti a ogni valore luce e me la tengo in tasca ...
Di bello c'e' che il valore  EV e' una unita' numerica.
E' da questa unita' numerica che si sviluppa la possibilita' di combinazione di diverse coppie T/D...
Non viceversa... ::)
Per cui su questo direi che ho chiarito.

Altra cosa: utilizzo dell'esposimetro della macchina in luce riflessa versus esposimetro in luce incidente (calottina)
Una delle piu' grandi fonti di confusione negli anni 70 credo sia stato il libro (i tre libri) di Ansel Adams.
Insomma il sistema zonale ,bellissimo per carita' ,ha un po' allontanato i fotografi dalla realta' dello scatto piu' o meno istantaneo per portarlo in una dimensione da banco ottico  e di regolazione rigorosa dell'esposizione secondo me irrealistico.
Utilizzo di esposimetro spot per misurare varie aree della scena e desumere il grigio medio su cui settare i valori esp. per la massima espansione della gamma tonale?
Benissimo.
sai QUANti sono in grado in una scena inquadrata di battezzare correttamente l'area spot a valore grigio medio su cui far leggere il valore medio di esposiziojne corretta?
Praticamente nessuno.
Be', pochissimi, secondo me siamo nell'ordine del 1%
Io personalmente non riesco .
E non e' che puoi girare con un cartoncino grigio medio da metter sulla scena per prendere l'esp.
Quindi dando a Adams quel che e' di ADAMS ( E CIOE' UNA GRANDISSIMA verve didattica e divulgativa ,anche se un bel po snob) rimane che nella pratica l'utilizzo di un esposimetro in luce incidente esterno e' ancora una bella prassi  metodica...
Siccome ne ho uno da decenni, perche' non cominciare a riutilizzarlo mi son detto?
Certo , e' piu' grande della gr , ma almeno so cosa sto facendo quando prendo l'esposizione ,quando registro i valori luce e quando imposto di conseguenza le COMPENSAZIONI  :-[ sulla macchina .
Insomma diciamo che ho intenzione di far dialogare i due esposimetri e mettermi in mezzo a far da filtro alle info  ^-^ ^-^
  • S.
     

Farenzi

che ci fa il mio minolta spot meter III sul tuo tavolo  :?:  :P
se non ho esposimetro ne cartoncino al 18% appresso  :azz: mi aiuto pigliando i dati o sull'asfalto della strada o misurando l'esposizione sul dorso della mano (se pulita)  :gh:
all'ottanta % ci azzecca  8) :))
SD15 - 18-50, 50 macro, 180 macro, 20 mm. 24-70 mm.
70-200 mm. 35-80 mm. ...
dp2 m. SDQ.

steno

azzeccato: spot meter III :si:
Bene, gli ho fatto prendere aria ,gli ho messo la pila...gli ho fatto la foto.
Insomma e' stata la sua giornata...
Scherzo,ogni tanto lo uso; anche se e' due volte le dimensioni della GRII

PS: Mi scuso per lo sfioramento dell'OT ma la grII ha una aggiuntivo grandangolare (GW-3) che possiedo, che PARE ,e dico PARE si adatti perfettamente a vite, al frontale della merrill (diametro 49) e che produca una interessante focale 33mm sul dp2 e un bel grandangolone  spinto sulla dp1.
Sulla dp3 non funziona molto bene,da quel che ho letto ...
Insomma se qualcuno ,qui , mi vende una merrill  O:-) poi vi posto qualche test col GW-3
qui sotto alcuni esempi del curioso abbinamento:
http://bbs.kakaku.com/bbs/K0000349522/SortID=16433531/
  • S.
     

NeverApple

Devo ringraziare  Italo e Sardosono , per la chiarezza espositiva sul funzionamento del beneamato foveon. ^-^ ^-^
Sony A7RII, Sony A5000, Nikon D750, Nikon D3300, Sigma SD1, Sigma SDQuattro, Panasonic Tz70, Panasonic Fz72

Italo

CitazioneDevo ringraziare  Italo e Sardosono , per la chiarezza espositiva sul funzionamento del beneamato foveon.
Nel 2005, essendo passato direttamente dalla Leicaflex SL al foveon, il funzionamento delle digitali Sigma mi è stato del tutto intuitivo perché paragonabile a quello delle analogiche con rullino a colori 100 ASA, col vantaggio di uno sviluppo estremamente più semplice ed una procedura di stampa "home made" (senza pretese artistiche ma molto duratura ed a prova di bimbo che mangia un gelato) con l'uso di stampanti a sublimazione fino al 20x30 cm.
Nell'era del digitale, se non si stampano almeno le immagini che riguardano la cronaca famigliare del nostro tempo, alla nostra morte non rimarrà alcuna traccia della nostra esistenza. http://forum.foveon.it/index.php?topic=48.0

A proposito di luce incidente: qui un mio tutorial sul metodo di misurazione dell'esposizione con fotocamera dotata di misurazione sul sensore (sicuramente tutte le compatte) http://forum.foveon.it/index.php?topic=5097.msg40138#msg40138
  • Italo
     
Sigma DP2m+SD10_17-70:2,8-4,5__Summicron 50:2__1800:6 autocostruito.
Mitsubishi 10x15-20x30 sublimation printers.

agostino

Hanno inventato una nuova diapositiva 100 ISO. Va esposta bene, attenti a non sfondare le alte luci e non precipitare nell'abisso delle ombre. Esporre bene vuol dire la migliore esposizione possibile posto il risultato che si vuole ottenere, le condizione di luce date, le caratteristiche della pellicola (cioè latitudine di posa che ora si chiama gamma dinamica). Se la luce è poca per il tempo di scatto che mi serve e il diaframma che mi posso permettere, "sacrifico" l'esposizione (sottoespongo di 1, 2, 3 stop) ma, miracolo della nuova diapositiva, dico allo sviluppatore di farmi un push 1, 2 o 3 pagando un po' di grana e un po' di aumento di contrasto (tradotto: imposto ISO 200, 400 o 800).
Questa diapositiva si chiama sensore Foveon.

E' una buona sintesi o non ho capito niente?

Aspetto di usarla...
  • Agostinocantastorie?
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

Italo

CitazioneE' una buona sintesi o non ho capito niente?
Più o meno è così, ma a mio avviso, quello che dici è più valido per i precedenti foveon.   ;)
  • Italo
     
Sigma DP2m+SD10_17-70:2,8-4,5__Summicron 50:2__1800:6 autocostruito.
Mitsubishi 10x15-20x30 sublimation printers.

Lorenzo F.

Italo e Antonello, mo vi becco io.... per una cosa giá detta e ridetta.
Potreste farci la enorme e meravigliosa cortesia di scrivere un libricino, un ebook (sarei il vostro primo compratore) oppure semplicemente aprire una sezione sul forum con delle guide a post singolo che siano sempre reperibili come oro colato a portata di click, spezzettarle é un peccato perchè si perdono.
Da eterno neofita cerco di leggere il più possibile sull'argomento ed é la prima volta che capisco ciò che intuivo ma non comprendevo.


Un sentito GRAZIE! a tutti e due.



{[(1:1:1) + (1:1:4)] /3} > 33% = True
SX70-Sd10-SdQ-XH1 ed altre cosucce varie.

Non sapere chi siamo è grave. Non sapere cosa si voglia è rischioso. Non capire con chi si stia parlando può rivelarsi drammatico.
M.Villani

Italo

CitazionePotreste farci la enorme e meravigliosa cortesia di scrivere un libricino....
E' già scritto in vari argomenti di questa sezione... ed il testo, almeno quello, non verrà mai a mancare finché esisterà il forum. ;)
  • Italo
     
Sigma DP2m+SD10_17-70:2,8-4,5__Summicron 50:2__1800:6 autocostruito.
Mitsubishi 10x15-20x30 sublimation printers.

Lorenzo F.

Questa mattina con una luce indicibile evelata da nuvole all'orizzonte, ho effettuato alcuni scatti di test,

Scatto N.1 eseguito utilizzando il metodo di taratura manuale dell'esprosimetro con luce incidente tramite ausilio di calotta (peccato che non trovo più il post di Italo)

Scatto N.2 eseguito tramite introduzione di EVC -2.3 con luce riflessa per avere un valore di EV assoluto simile tra i 2 scatti.


coppia T/A invariata 1/1250 - f/5.6


Interessante considerare che aprendo i 2 file in SPP e selezionando Auto, l'esposizione non viene praticamente toccata, ciò vuol dire che il metodo di Italo della calotta funziona (peccato dov'è...il post....hihihi) e che SPP come già suggerito da Antonello, cerca di ricondurre la luminosità della scena, introducendo se serve un indice EVC a quella che presumibilmente sarebbe stata rilevata utilizzando l'esposimetro con luce incidente, non riflessa, questo è il motivo per il quale alcune volte clamorosamente toppa, in realtà abbiamo toppato noi nella taratura iniziale pre scatto.


P.S.
tutte ad ISO 100, quella sperimentazion e non è ancora iniziata.


P.S.2
Volevo allegare anche le 2 immagini, ma non ci riesco eppure la dimensione è nei limiti, mi dice che il mio allegato non ha superato i controlli di sicurezza because? come faccio ad allegarli?
{[(1:1:1) + (1:1:4)] /3} > 33% = True
SX70-Sd10-SdQ-XH1 ed altre cosucce varie.

Non sapere chi siamo è grave. Non sapere cosa si voglia è rischioso. Non capire con chi si stia parlando può rivelarsi drammatico.
M.Villani

Italo

Citazione.... ciò vuol dire che il metodo di Italo della calotta funziona (peccato dov'è...il post....hihihi)
Ciao Lorenzo.
Ecco il link alla pagina del metodo per luce incidente con le DP: http://forum.foveon.it/index.php?topic=5097.15

CitazioneVolevo allegare anche le 2 immagini, ma non ci riesco eppure la dimensione è nei limiti, mi dice che il mio allegato non ha superato i controlli di sicurezza because? come faccio ad allegarli?
I limiti per gli allegati sono due: peso inferiore a 450KB e assenza dei dati exif (salvare l'immagine x web nell'editor in uso).

  • Italo
     
Sigma DP2m+SD10_17-70:2,8-4,5__Summicron 50:2__1800:6 autocostruito.
Mitsubishi 10x15-20x30 sublimation printers.