Martedì 2 marzo, dalle 18.30 alle 19.30, terrò un incontro gratuito su Zoom offerto da CineSud. Essendo il tema "Il Foveon questo illustre sconosciuto", credo che possa interessare agli iscritti al Forum.
L'incontro è gratuito, ma occorre registrarsi presso CineSud per avere l'accesso
https://bit.ly/3bBNsev.
La registrazione alla "Light Card Cine Sud" costa 15 Euro e non comporta nessun obbligo, solo vantaggi, la possibilità di partecipare agli incontri gratuiti, ricevere news ed offerte.
Ho parlato poco fa con CineSud ed ho ottenuto la possibilità di avere un link del tutto libero e gratuito per seguire il mio incontro senza la necessità di registrarsi e pagare i 15 Euro. Potete cliccare direttamente su questo link
https://us02web.zoom.us/j/86596486221?pwd=QkdSOE1YOFNQSVhIOENSUS9xUTJJQT09 e attendere qualche secondo per venire accolti.
I temi affrontati:
L'esigenza di creare immagini a colori è stata immediata dopo la nascita della fotografia e delle prime emulsioni in bianconero. Le prime soluzioni adottate per simulare il colore, le storiche Autocromie, in realtà non sono molto diverse da quelle attuali in epoca digitale: la fotografia a colori non esiste per davvero, è solo un'impressione, un trucco. Dobbiamo ringraziare i fratelli Lumiere e la loro intuizione dei tre colori primari miscelati in diverse proporzioni se oggi vediamo la TV a colori, abbiamo sensori fotografici, monitor e display.
Con colori diversi, il trucco funziona anche nel mondo dell'editoria: gli infiniti colori che vediamo, restano un'illusione. In campo fotografico, un qualsiasi moderno sensore funziona esattamente come le Autocromie, vale a dire con "granelli" di tre colori - rosso, blu e verde - affiancati in piano, quindi occorrono ben 3 pixel per dare l'impressione di un colore, quattro se si considera che il verde è raddoppiato. Eppure, ai tempi delle diapositive e delle storiche emulsioni Kodachrome, si era arrivati a livelli incredibili di ricchezza cromatica e nitidezza creando tre strati verticali, ognuno di un solo colore. Il ritorno alla struttura a strati è stata la felice intuizione di Dick Merrill - ingegnere, inventore e fotografo americano - che progettò il suo sensore: era il 1997 ed era nato il Foveon!
Grazie alla tecnologia di Sigma, il sensore Foveon è diventato una realtà ed offre prestazioni ineguagliabili da qualsiasi altro sensore, ma anche tanti problemi che, anno dopo anno, seppur diminuiti, continuano a fare di questo sensore un corredo di nicchia.
Nel corso dell'incontro vedremo, con la massima obiettività, caratteristiche, pregi, difetti e limiti di questo sensore unico al mondo, come sfruttarlo al massimo ed in quali situazioni sia preferibile ai classici sensori Bayer.