Tetti, notte e Sigma 70-200/2.8 DG DN Sports

Aperto da Rino, Mercoledì, 16 Aprile 2025, 11:50:22

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Rino

Gli zoom di lunghezza focale più o meno 70-200 sono stati i miei preferiti sin dai tempi dell'analogico. Il primo fu il Tamron SP 70-210/3.5, indubbiamente valido per il prezzo, ma gli mancava la grinta dello Zeiss 80-200/4 con cui lo sostituii poco dopo e con il quale sono arrivato al digitale.

Poiché comprai una Sony A99, all'inizio mi orientai su alcuni vecchi zoom Minolta che godevano di buona fama, ma accusavano il peso degli anni ed erano penalizzati dai sensori di maggiore risoluzione. Nel frattempo iniziai ad usare fotocamere ed obiettivi SIGMA Foveon ed L-Mount ed a fine 2023, SIGMA rilasciò il nuovo zoom 70-200/2.8 per fotocamere mirrorless full frame di grande qualità e luminosità.

Era quello che mi serviva per la piccola fp L e non sono rimasto deluso: lo zoom SIGMA 70-200/2.8 non solo è senz'altro tra i primi della classe, ma ha un'incredibile capacità di rendere la luce ed una progressione dei piani notevole. La nitidezza non è tutto.



Basta osservare questa semplice foto che è bella solo grazie alla composizione equilibrata, i colori dominanti forti ma sussurrati, la nitidezza del primo piano e lo sfocato deciso dello sfondo. Tanti piccoli elementi che, messi insieme, fanno la differenza e creano armonia. Le foto scattate nei paesi esotici sembrano tutte belle, ma quelle scattate nel nostro quotidiano richiedono una perizia particolare: il mondo è pieno di fotografi di viaggio, ma non tutti sanno fotografare.

Come ha commentato Roberto Carnevali, "Questa immagine mi piace tantissimo Rino. La luce è veramente la padrona della scena, sulle finestre come sul cielo, il resto in ombra. Complimenti."

La mia recensione
https://www.nadir.it/ob-fot/SIGMA_70-200-DG-DN-SPORTS/SIGMA-70-200-dg-dn-sports.htm?fbclid=IwY2xjawJsV0VleHRuA2FlbQIxMAABHmguygBBPgHiTfxAdO6n8eNXe5xq_SZdGURekcr4hs73R781T1U25ItK5b00_aem_j4f955dL9YDc2V9FmRieHQ

La videorecensione su YouTube
https://youtu.be/oMEBRH6wg3A

Il Sigma 70-200 per fotografare in teatro
https://www.nadir.it/ob-fot/SIGMA_70-200-DG-DN-SPORTS-IN-TEATRO/sigma-70-200-dg-dn-sports-teatro-orsogna.htm?fbclid=IwY2xjawJsVxpleHRuA2FlbQIxMAABHglTwoNzWdDrLP9BZknSTlInUKUIZF7AOl4XFtDTzKg6nq-w5HVJ0H2EPvyZ_aem_4ReOFIIUrpI3itZE10uzXw

Il Sigma 70-200 per fotografare i concerti
https://www.nadir.it/ob-fot/SIGMA_70-200-DG-DN-SPORTS-RON-CARTER/Ron-Carter-Sigma-70-200.htm

agostino

veramente piacevole.
Io ho ancora il Contax 80-200 f 4, non riesco a liberarmi delle care bestioline
  • Agostino
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

Rino

Citazione di: agostino il Mercoledì, 16 Aprile 2025, 18:13:12veramente piacevole.
Io ho ancora il Contax 80-200 f 4, non riesco a liberarmi delle care bestioline

Fai benissimo. A me dispiace molto che anni fa mi venne l'impeto, vedendo i cassetti e gli armadi pieni di fotocamere analogiche e relativi obiettivi inutilizzati, di vendermi tutto.

Gio78

Ciao Rino, grazie per l'immagine.
Mi ricorda un vecchio post di "Sardosono" in cui indicava come elemento più nobile dell'intenzione fotografica quella di avere come soggetto la luce, e il resto era a suo servizio.

Ultimamente penso spesso di vendere i due corredi analogici che ancora possiedo. Ho una Nikon FE2 con tanti obiettivi, e non so se avrebbe mercato, e una Contax Aria con due Zeiss che forse sarebbe ancora spendibile. Da una parte c'è le dimensione affettiva, soprattutto per la Nikon che fu la prima macchina, regalo di mio padre. Dall'altra quella pratica. Non uso mai questi corredi. Ho provato delle diapositive con la Contax 5 anni fa e, a parte la cifra mostruosa che mi chiesero per svilupparle (ma non erano le più economiche una volta?), ho sbagliato l'esposizione in metà foto e le altre non le guardo mai. Ha senso tenerle?
Per eventi non troppo felici successi nell'ultimo anno mi trovo a chiedermi "ma ai miei figli, che si troveranno davanti questa roba senza saperne niente, che dispetto faccio a lasciargliela, visto poi che non la adopero mai?".
Non so, forse è un modo sbagliato di ragionare, non è che possiamo fare le cose solo in chiave strettamente legata alla loro utilità, per fortuna la vita è anche molto altro, ma sono in una fase in cui la semplificazione, in molte delle sue forme, mi attrae più di altri aspetti.
Poi magari ci se ne pente, come racconti tu.
Scusate se ho preso la tangente.


agostino

Non hai preso la tangente.

Tenerci le "nostre cose" oltre il ragionevole ci rimanda a un senso falso sia di nostra durata nel tempo (me le godrò) sia di prevedibilità della nostra vita (mi sarà dato il tempo di trovare loro un altro posto).
Io non ho molti "oggetti" a cui sono legato e comunque mi interrogo: sui libri, ad esempio, che ho sempre comperato con una mia logica e con segreti rimandi, mi chiedo spesso: se tutto va bene li lascio a mio figlio, ma gli saranno graditi e utili? I miei percorsi mentali sono così importanti da doverglieli propinare anche solo implicitamente lascandogli quintali di carta?

Sulle Contax il problema è serio: le anelavo - anche per enorme attrazione estetica - quando non avevo i soldi, le ho comperate e le ho usate molto più tardi e fin quando ho potuto (dia disponibili). Ho una seria difficoltà a darle via.
Per il resto: con le chitarre ci gioco (le venderanno postume), la bici è la stessa da 30 anni.

Ora mi è pres la smania di ascoltare e comperare LP...


Insomma: punto di equilibrio. No a consumismo, qualche cosa da tenere in vetrina o nel cassettone del cuore fa parte dell'essere vivi, pur transitoriamente.
  • Agostino
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

BeSigma

Io credo che alcuni "oggetti" rappresentino il nostro percorso, ancor più direi che ci rappresentano.

Vendere ha senso per ciò a cui non diamo valore. Ma credo che tenerci stretto qualcosa che evoca in noi ricordi ed emozioni, anche solo guardandola a far polvere, valga il disturbo.

Nel caso di Gio78, a mio parere, la Nikon regalata dal papà è oro colato... mai e poi mai separarsene.

 :si:
come se... ridendo dei miei demoni, tenessi fra le mani gli angeli...
SD9 + SD10 + SD14 + SD1 + Dp1s + Ottiche serene variabili

http://www.flickr.com/photos/matlin78/

BeSigma

come se... ridendo dei miei demoni, tenessi fra le mani gli angeli...
SD9 + SD10 + SD14 + SD1 + Dp1s + Ottiche serene variabili

http://www.flickr.com/photos/matlin78/

Sardosono

Bellissima immagine, certamente, ma soprattutto fotograficamente "buona"  8)  8)  8)
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

Sardosono

Citazione di: Gio78 il Giovedì, 17 Aprile 2025, 14:33:17Ultimamente penso spesso di vendere i due corredi analogici che ancora possiedo

Su questo specifico "dilemma esistenziale" ho già scritto una ventina d'anni addietro (forse di più), ma dovrei riuscire a ripescare il testo, perché mi ci sono imbattuto l'estate scorsa cercando altro nei vecchi hard disk e penso di ricordare in quale fosse.

L'articolo faceva seguito al concetto (allora assai recente) di GAS, e si intitolava: «Esiste anche la SAG: la GAS al contrario!» 8)  Se lo trovo lo ritocco e lo posto.  :si:

PS — Ovviamente "SAG" non esiste, era solo un termine buttato lì per l'occasione
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

edecapitani

  • Enrico
     

andrea948

Bellissima!!! Più la guardo e più mi affascina...
  • Andrea
     

Met

Per me questa è una foto molto misteriosa: faccio fatica a leggerla e mi disorienta. Non capisco da dove arrivi tutta la luce che si riflette sul lucernario, mentre tutto lo sfondo è una silhouette nera.
Non c'è niente di più misterioso di un'immagine perfettamente chiara – Diane Arbus

Rino

Citazione di: Met il Lunedì, 21 Aprile 2025, 11:34:35Per me questa è una foto molto misteriosa: faccio fatica a leggerla e mi disorienta. Non capisco da dove arrivi tutta la luce che si riflette sul lucernario, mentre tutto lo sfondo è una silhouette nera.

Mi dispiace che ti disorienti anche se questo era in buona parte negli intenti e nella postproduzione spinta in quella direzione. Nessuna magia e nessuna AI, solo tante bruciature e mascherature come avrei fatto in camera oscura, senza - ovviamente - poter avere la precisione offerta dal digitale e con il vantaggio di poter fare tante prove. In fondo nulla di nuovo sotto al sole perché Ansel Adams aveva fatto lo stesso con la sua "Moonrise, Hernandez", anche se parliamo di ben altra foto ed altro livello di Autore.

https://www.reddit.com/r/AnalogCommunity/comments/blpqk6/another_beforeafter_example_from_ansel_adams_his/?tl=it&rdt=65529

Met

Grazie Rino per la spiegazione. Avevo dedotto che l'immagine avesse una post-produzione minima, perché mi ha sviato la tua lode allo zoom 70-200 di Sigma. Come se fosse un'immagine da benchmark, un jpg in camera o quasi. Così ha tutto senso.
Non c'è niente di più misterioso di un'immagine perfettamente chiara – Diane Arbus

DANYZ

Davvero un'immagine incantevole e grafica al tempo stesso.
Si vede che è frutto di un'esperienza agli alogeni d'argento.
ALOHA

Rino

Citazione di: DANYZ il Martedì, 03 Giugno 2025, 16:10:57Davvero un'immagine incantevole e grafica al tempo stesso.
Si vede che è frutto di un'esperienza agli alogeni d'argento.

Grazie Danyz. Ne parlavo giusto giorni fa a lezione come l'analogico - per chi l'ha usato quando c'era unicamente quello - non sia stato solo un supporto diverso, ma un modo di pensare e vedere le foto che poi è continuato con il digitale. Giusto in questo momento sto guardando e selezionando centinaia di foto scattate durante uno spettacolo teatrale e le anteprime mi ricordano le foto che scattavo in analogico, soprattutto convertendole in BN. Ho usato la SIGMA BF che ha un rumore molto contenuto anche alle alte sensibilità ed un mio amico mi ha detto "Ottimo, così passi Topaz e lo togli del tutto", ma non ho nessuna intenzione di toglierlo: la grana, se contenuta, per me è un segno distintivo delle foto scattate in teatro e mi piace. Non voglio vedere la grana solo in determinati generi fotografici, per esempio le foto di Architettura, per le quali - non per niente - usavo il Grande Formato e pellicole di bassissima sensibilità.