Leggerezza e Bellezza - Leica M240

Aperto da Verix1, Giovedì, 12 Giugno 2025, 13:52:43

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Verix1

Pubblico questa immagine che, personalmente, gradisco molto. Fa parte di una serie scattata ad una insegnante di danza, mentre ultima la preparazione delle scarpette.

Scatto con cavalletto.
Obiettivo Voightlander 50mm f1.1


BeSigma

molto bella, mi piace molto il bianco e nero e la leggerezza trasmessa
come se... ridendo dei miei demoni, tenessi fra le mani gli angeli...
SD9 + SD10 + SD14 + SD1 + Dp1s + Ottiche serene variabili

http://www.flickr.com/photos/matlin78/

Verix1

Ne aggiungo un'altra, medesima serie.
Cambio abito ma medesima grazia e leggerezza...


Rino

Molto bella la prima. Funziona nonostante l'ingombrante angolo del letto e neanche si nota la doppia imposta: dominano la ballerina, grazia, leggerezza, luci e ombre. Nella seconda a colori la grazia della ballerina viene prevaricata dalla doppia imposta con il chiavistello, la parte superiore della foto un po' slavata (alla soglie della sovraesposizione) e il vestito verde a pois. Troppi elementi che distolgono dalla grazia del movimento che doveva essere esaltato dalle braccia della ballerina e dalla bambola a fuoco o decisamente fuori fuoco (scelta preferibile per rendere meno importante la finestra).

Verix1

Grazie per il passaggio, Rino.
Non si smette mai di imparare.

Sardosono

Citazione di: Verix1 il Sabato, 14 Giugno 2025, 19:44:36Grazie per il passaggio, Rino.
Ultimamente sto concordando sempre con Rino, ma questa volta, invece.... anche!  :))  :))  :))

Sulla seconda foto non ho nulla da aggiungere a quanto detto da Rino, mentre sulla prima vorrei permettermi di entrare nello specifico; tuttavia soltanto a parole le considerazioni sarebbero troppo lunghe, complesse e comunque probabilmente impossibili da trasmettere pienamente. Per cui vorrei il tuo permesso di fare un paio di elaborazioni del tuo scatto, perché tutti sappiamo che una immagine spiega più di mille parole. Posso?!....
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

Verix1

Citazione di: SardosonoUltimamente sto concordando sempre con Rino, ma questa volta, invece.... anche!  :))  :))  :))

Sulla seconda foto non ho nulla da aggiungere a quanto detto da Rino, mentre sulla prima vorrei permettermi di entrare nello specifico; tuttavia soltanto a parole le considerazioni sarebbero troppo lunghe, complesse e comunque probabilmente impossibili da trasmettere pienamente. Per cui vorrei il tuo permesso di fare un paio di elaborazioni del tuo scatto, perché tutti sappiamo che una immagine spiega più di mille parole. Posso?!....


Assolutamente sì!

Sardosono

Questa tua foto si presta ad una tale quantità di riflessioni fotografiche che potrei parlarne per ore. Mi limiterò quindi soltanto a tre, quelle che ritengo possano essere più interessanti per il forum.

Cominciamo da quello che potrebbe essere considerato il "Principio ZERO" della composizione, che può essere sintetizzato più o meno come segue: «Tutto ciò che non contribuisce direttamente all'efficacia della fotografia nella sua interezza è sicuramente dannoso e deve essere eliminato per quanto possibile e senza pietà. Ciò vale per l'intero contenuto dell'immagine, quindi sia per il contesto sia per il soggetto.»

Per comprenderlo appieno e quindi applicarlo correttamente, occorre però prima chiarirci un minimo le idee sul concetto di "contesto" in ambito fotografico. Il contesto, infatti, può essere sostanzialmente di due tipi: "funzionale" oppure "estetico".

Lo definiamo "funzionale" quando è NECESSARIO per comprendere la natura e/o il senso dell'immagine; diversamente si tratterà sempre e soltanto di un contesto "estetico". Chiaramente, quando il contesto ha valenza funzionale (in toto o in parte) occorrerà fare molta attenzione nel valutare ciò che dobbiamo/possiamo eliminare, mentre il problema non si pone quando il contesto è di natura estetica.

Attenzione però a non confondere questo "principio" col "minimalismo compositivo", perché sono due cose completamente differenti, spesso addirittura in antitesi. Evitiamo quindi di fare analogie che sarebbero errate e creerebbero soltanto confusione.

Tutto ciò premesso, veniamo alla tua immagine: per prima cosa penso sia evidente che in questo caso il contesto ha valenza puramente estetica, quindi è saggio applicare il "Principio ZERO" senza preoccuparci di nulla.

Il vero problema, però, non sta nell'applicare questo principio, ma nel riuscire a farlo con insensibile obiettività e conseguente "brutalità". Non è facile, specialmente agli inizi, ma prima impariamo e prima miglioreranno le immagini finali che riusciamo a produrre. Perché assai più spesso di quanto immaginiamo e ci rendiamo conto, non sappiamo assolutamente valorizzare le nostre immagini, soprattutto quelle migliori.

Può sembrare un paradosso, ma è perfettamente umano: infatti da un lato cerchiamo di recuperare in qualche modo le foto mediocri, ma senza farci tanti scrupoli perché tanto sono già mediocri; mentre d'altro canto abbiamo grande timore di metter mano su quelle immagini che ci rendiamo conto esser buone, perché... beh, perché abbiamo paura di rovinarle, ecco perché.

Questa è una lezione assai difficile da imparare, ma è fondamentale riuscirci, perché se non l'impariamo siamo condannati a rimanere eternamente principianti: magari tecnicamente preparatissimi e bravissimi, ma eternamente "fotografanti".

Bene, allora vediamo come (SECONDO ME) si potrebbe intervenire su questa foto per applicare questo principio. Questo in realtà è un caso molto semplice: basta tagliare tutto ciò che non ha rilevanza fotografica, e lasciare quel poco che serve a creare un contesto che funga da "contorno estetico". Quindi lasciamo soltanto un pezzo dell'anta a sinistra che fa da quinta (una quinta ci sta quasi sempre bene, specie se non è invasiva) e la finestra che fa da sfondo (anche uno sfondo ci sta quasi sempre bene, purché non vada a competere col soggetto, per cui sfochiamo il dettaglio esterno che cattura e distrae l'attenzione), mentre tutto il resto... beh, tutto il resto lo tagliamo senza pietà.

Questo è ciò che rimane:



Passiamo adesso ad una seconda riflessione su LUCI, OMBRE e MEZZI TONI.

È stato già detto molte volte su questo forum (e non soltanto da Rino e da me), ma vale sempre la pena ripeterlo ancora e ancora: "Lasciamo che le ombre facciano le ombre". Tuttavia, questa volta voglio esprimere il concetto nella sua forma completa ed estesa, che spero possa essere più chiara: "Lasciamo che le luci facciano le luci e che le ombre facciano le ombre, ma soprattutto che i mezzi toni facciano i mezzi toni." Adesso cercherò di spiegarmi meglio.

La precedente affermazione NON significa affatto che dobbiamo lasciare luci, ombre e mezzi toni così come sono senza toccare nulla: anzi, a seconda delle situazioni significa proprio l'esatto contrario. Intendo dire che è fondamentale essere consapevoli e capire VERAMENTE quali siano le luci, quali le ombre e quali i mezzi toni, e di conseguenza quando è necessario (cioè quasi sempre nel bianco e nero) andare a ricondurre ognuno dei tre nel giusto spazio di luminanza che gli compete.

In altre parole, se le ombre sono troppo chiare le dobbiamo scurire, se le luci sono troppo scure le dobbiamo schiarire. Fin qui è facile: basta innanzitutto saperlo, poi convincersene ed infine applicarlo. Ma con i mezzi toni come la mettiamo?!... Anche in questo caso dobbiamo valutare la situazione: laddove i mezzi toni sono troppo scuri vanno a confondersi con le ombre e quindi li dobbiamo schiarire (ma senza schiarire le ombre), mentre laddove i mezzi toni sono troppo chiari vanno a confondersi con le luci, e quindi li dobbiamo scurire (ma senza scurire le luci). Entrambe le situazioni possono presentarsi nella stessa immagine, e quindi dobbiamo intervenire localmente per zone.

E veniamo finalmente alla tua immagine: in questo caso abbiamo che i mezzi toni sono troppo scuri e quindi vanno a competere con le ombre, pertanto occorre schiarirli.

Qui di seguito metto un esempio nel quale ho appunto schiarito i mezzi toni, ma molto leggermente, giusto dello stretto indispensabile. Per i miei gusti andrebbero schiariti ben di più, ma ho cercato di rispettare quella che "penso" sia stata la tua visione originale. Riporto sotto anche l'immagine precedente per facilitare il confronto fianco-a-fianco:

LEGGERISSIMA SCHIARITA DEI MEZZI TONI


MEZZI TONI ORIGINALI


E veniamo infine alla riflessione più interessante riguardo questa immagine, che penso possiate trovare addirittura soprendente.

Devo però fare una premessa. Ormai sapete bene che prediligo il bianco e nero dai forti contrasti, soprattutto se molto scuri. Giusto?!... Beh, non proprio.

Sì, è verissimo che mi piacciono moltissimo i contrasti forti e fortissimi, e conseguentemente le immagini in "chiave bassa" (o "toni bassi", o "low key", come preferite), e infatti gran parte dei miei scatti rientrano appunto in questa casistica, non si discute.

Ma questo non implica affatto che non mi piacciano anche le immagini con contrasti normali: significa soltanto che le opportunità di scatto (di mio gradimento) ad alto contrasto mi si presentano con nettamente maggior frequenza di tutto il resto.

Però, ciò che probabilmente non immaginerete minimamente, è che le immagini in bianco e nero che preferisco più di tutte sono proprio quelle in "chiave alta". Ma come sarebbe a dire?!... Beh, è proprio così. Il problema è che, purtroppo, le opportunità per scatti (di mio gradimento) in chiave alta sono rarissime.

Ma la sorpresa non è questa. La sorpresa riguarda ovviamente la tua immagine. OK, adesso vi starete domandando: ma cosa c'entra il discorso precedente sulla "chiave alta" con questa immagine, visto che è invece in "chiave bassa"?!...

Ebbene, vi dico che chiunque abbia un occhio ben allenato al bianco e nero sa anche distinguere le immagini (e prima ancora le scene) che sono ideali per le varie chiavi tonali, e pertanto vi assicuro che vendendo questa foto riconoscerebbe "al colpo" che è una situazione perfetta per una restituzione in "chiave alta", e NON in "chiave bassa" come invece l'hai vista tu.

Come la capacità di identificare al volo ciò che è superfluo applicando il principio ZERO, anche questa capacità di visione del bianco e nero è una cosa non facile da imparare, e oltretutto deve poi essere anche affinata con l'esperienza, quindi deve essere ben chiaro che "vedere al volo" le potenzialità di questa scena sarebbe assai difficile per chiunque. Ma proprio per questo è un caso utilissimo per imparare e ci tenevo a cogliere l'occasione.

Purtroppo l'immagine non è stata esposta in partenza per essere restituita in chiave alta, ma è talmente perfetta che non ostante sia stata concepita in chiave contraria anche così è ancora ben evidente la sua natura di "tono alto", che probabilmente potrebbe (sempre secondo me) essere anche più confacente a restituire la leggerezza e l'eleganza che avevi in mente.

A causa di ciò, certamente la resa non è ottimale, ma risulta comunque abbastanza recuperabile per evidenziare quanto abbiamo detto. E questo è quanto sono riuscito ad ottenere: (anche qui riporto sotto la prima immagine per confronto)

CHIAVE ALTA


CHIAVE BASSA


Ci sarebbe ancora tanto da dire prendendo spunto da questa foto, ma qui mi fermo, altrimenti non la finiamo più.

Per concludere vorrei però puntualizzare quanto segue.

Qui non si tratta di stabilire ciò che è meglio o ciò che è peggio: le varianti che ho presentato non sono né migliori né peggiori, ma sono semplicemente approcci differenti. Possono piacere o non piacere, ma questo è del tutto irrilevante. Ciò che conta è conoscere le cose, avere consapevolezza di ciò che è possibile fare, per poter poi decidere autonomamente se, come e quando provare a mettere in pratica ed eventualmente approfondire.

PENSIERINO CONCLUSIVO DELLA SERA
La conoscenza è sempre utile, soprattutto quando sembra che sul momento sia del tutto inutile, perché soltanto a ciascuno spetta decidere se, quando e come farne uso. Il minimalismo può sicuramente essere assai proficuo nell'ambito dell'estetica, ma se applicato alla conoscenza diventa un suicidio assistito di ogni sana mente umana. Su questo argomento (apparentemente sibillino) potrei anche ritornare, qualora mi pungesse vaghezza...
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

Rino

Citazione di: Sardosono il Lunedì, 16 Giugno 2025, 03:29:23Questa tua foto si presta ad una tale quantità di riflessioni fotografiche che potrei parlarne per ore..

Applauso!

Verix1

Beh, mi avete aperto un nuovo mondo.
Grazie veramente!

edecapitani

Grazie Antonello (ultimamente mi ripeto). Credo che a nessuno di noi dia fastidio se vai avanti a parlarne per ore. Io ho letto la tua lezione al cellulare in area cani, in pessime condizioni di luce ma l'ho divorata.
Grazie anche a Vetrix perché la foto in BN è davvero molto bella.
  • Enrico
     

Ginni

Mi assento dal forum per un po' seguendo altre faccende della vita e quando ritorno scopro una splendida lectio magistrale da studiare.
Ad Antonello tutta la mia stima!
Anche alla foto originale!

Verix1

Guardate, posso solamente confermare che, la stanza nella quale ho fotografato è di dimensioni realmente minime. Mi interessava inquadrare il più possibile il particolare e la cura con la quale questa Donna speciale si allacciava lo scarpino.
Purtroppo, senza ritagliare nulla, letto e comò se ne uscivano in immagine (anche se, il comò retrò non mi spiaceva, nel contesto).
Le considerazioni scritte sono state assolutamente ben accette e ne ho preso diligentemente nota, per eventuali futuri scatti.
Ed infine, sono felice che abbiate apprezzato "l'atto" in sé. L'allacciatura, era quella, che intendevo catturare; quella cura e quella grazia che questa donna riesce a trasmettere in ogni suo movimento.
Grazie!

notomb

Ballerina, un soggetto che mi affascina e non poco.
Non faccio più critiche e considerazioni perchè c'è sempre chi se la prende.
In questo caso faccio una eccezione. Se vi può essere utile bene altrimenti come non detto.
Errore principale.
Focale sbagliata. Con poco spazio ci vuole un 35mm. Ancora gestibile per le distorsioni e in grado di risolvere problemi in poco spazio. Poi se uno non lo possiede amen, anche se alla fine credo si abbiano molte ottiche doppione e manchi l'indispensabile.
La prima foto è godibile per il bianco e nero e luce. Errore più "grave" il taglio della gamba sul ginocchio. Mai tagliare gli arti nelle articolazioni. Ginocchio, gomito caviglia etc.
Tralasciamo come già detto da altri che quello che non serve andrebbe eliminato.
La seconda mi piace molto per la posa delicata e il vestito a pois.
Il taglio del corpo purtroppo mortifica il tutto. Il piede destro che spunta dalla cornice sembra di altra persona e destabilizza. Ci sono due mezze finestre, meglio a quel punto prenderne una intera.
Comunque il tutto è dovuto principalmente all'errore uno. Hai un 50mm e non c'è spazio. Altra cosa è previsualizzare lo scatto. Un corso che faceva Rino. Arriverà con l'esperienza*.
Tante volta la mia compagna mi dice di fare una foto al paesaggio che vediamo e io gli dico di no. Non è per cattiveria è che so già che quello uscirà e non è quello che vedremo nella foto.

* Esperienza. Aver già sbagliato in precedenza.

  • Davide
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