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Viaggio in Macedonia

Aperto da Tino84, Sabato, 09 Ottobre 2021, 11:20:11

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Tino84

Buongiorno a tutti dalla ridente cittadina di Negotino, nello stato della Macedonia del Nord  :D

In viaggio con morosa e suocera, in visita a parentame vario ed alle maggiori attrazioni del posto.

Considerando che la città più grande è la capitale Skopje (sui 500.000 abitanti), viene facile capire come poi l’entroterra sia composto da città e paesi molto più piccoli. Qui il tempo assume contorni diversi, il vicino passa a portare frutta e/o verdura, lo stress del “tutto è subito” è soppiantato dalla compostezza, puoi chiedere per strada dov’è la casa di qualcuno, descrivendone cognomi e parentele. Come ho avuto modo di capire, secondo i nostri criteri qui manca molto di ciò che abbiamo, ma in realtà la gente qui ha tutto ciò che gli serve, ed è felice così.

La quasi totalità dei prodotti al mercato è della zona, o comunque Macedone, frutta e verdura su tutto, ovviamente buonissima ed a prezzi che noi ci sogniamo. Ajvar, liuteniza, pinjur e grappa fatti spesso domace (in casa), secondo vecchie ricette di famiglia.

Inizio quindi con qualche immagine di Negotino, il wi-fi ce l’ho a sprazzi, quindi carico quando posso. Le foto sono scattate con la sigma sdQ ed il 30mm 1.4, lievemente aggiustate come esposizione in macchina, e convertite in jpeg a bassa risoluzione direttamente in camera (poi ulteriormente scalate da tablet, per rientrare nei limiti di caricamento del forum).

Tino84

Prima di perdere il wi-fi, passo ai laghi

Di Ohrid penso ci sia poco da dire, è una delle maggiori attrazioni della Macedonia, lago più profondo ed esteso d’Europa, e centro turistico anche dal punto di vista religioso, in quanto piena di chiese ortodosse, oltre ad edifici storici dalla bellezza e ricchezza di significato imponenti.

Tino84

Sempre Ohrid

hobbit

Bravissimo!  :si: :si: :si: :si: :si: :si: Bel reportage, molto trasparente.

Resa molto analogica (nel senso che non sono cariche come succede spesso nel digitale), anche se ogni tanto rivedo le tue scelte cromatiche, ma ci sta.

Probabilmente a causa della doppia conversione qualcuna la trovo un po' massacrata, ma probabilmente il file originale è ottimo.

Francesco https://www.instagram.com/hobbitfrank/

La vita dell'uomo consiste nell'affetto che principalmente lo sostiene e nel quale trova la sua più grande soddisfazione.
San Tommaso D'Aquino

Sigma Dp1q,  Sigma Dp3q
Olympus E-pm1, Panasonic Gx7, Panasonic G90, Zuiko 9-18, Zuiko 14-42, Lumix 20mm, Leica 25mm, Sigma 60mm, Zuiko 75-300

Tino84

Grazie  :si:

Dato che l’unica variabile tra le foto è la messa a fuoco, praticamente sempre in manuale con ingrandimento a mirino, direi che la doppia riduzione non giova molto alla qualità delle immagini, ma al momento non ho molto per valutare la loro bontà.

Passo ora al lago di Dojran, secondo o terzo lago per estensione in Macedonia, la cittadina è tutta sulla statale, con le attività concentrate ovviamente sulle sponde. Il lago si presenta comunque maeostoso, sembra quasi un mare tanto si staglia a perdita d’occhio. Mi dicono che , dato che la Macedonia non ha sbocchi sul mare, questo lago in passato dimenticato e lasciato in disgrazia, è stato poi rivalutato come meta turistica, soprattutto interna.


Tino84

Ancora a Dojran, visto il tempo malconcio, non mi sono soffermato molto sul lago, ed ho cercato qualche particolare qui e la.


Tino84

Passo ora alla città di Kavadarci, a poco meno di mezz’ora di strada da Negotino. Iniziamo a salire come dimensione rispetto a dove pernottiamo, anche se per i nostri standard, siamo a livello di cittadina. Poco male, complice la tassazione relativamente bassa e la fiscalità abbastanza agevole, qui è facile aprire attività, ed infatti il centro è stracolmo di negozi, caffè e locali di varia natura; vista l’influenza turca, non è raro trovare anche qualche shisha bar, dove poter fumare il narghilè.

In realtà le immagini parlano poco, in quanto la passeggiata in centro è per me poco caratteristica, ed il circondario dove abitano i parenti della morosa può offrire poco. Inoltre, per rispetto alle richieste, non ho foto delle chiese interne (a parte due scatti di numero che mi ha concesso il curato quando ha visto la fotocamera, ma le ho sulla Sony).

Inoltre la mole di fedeli ortodossi qui è grande, tanto che hanno appena finito di rinnovare la vecchia chiesa in cima al centro, e ne hanno costruita una nuova!

La foto dell’operaio sulla scala è da vedere a pieno schermo, nonostante la scarsa qualità del caricamento: vedrete sul palo una matassa incredibile di cavi, sintetizzati meglio nella foto successiva. È una costante per le città, in quanto i macedoni usano, invece del satellitare, la tecnologia dvb-c, legata al cavo appunto, non c’è casa nuova o vecchia che sia che non abbia i canali locali ed internazionali.

Tino84

Carico in solitaria la foto della chiesa nuova, in quanto sono riuscito a ripassarci davanti con la luce, ed il sole.


Tino84

Arriviamo quindi finalmente a Skopje, la capitale.
Sfortunatamente il meteo e qualche imprevisto non ce la fa godere appieno, limitando il nostro giro al centro vicino alla piazza. Pochi scatti insomma, ma servirebbero molte più parole per descrivere la sensazione di meraviglia di una città orgogliosa che vuole ostentare la sua bellezza con monumenti ed edifici grandi e sfavillanti. Dovremmo tornarci lunedì, ma non so quanto meteo e parenti mi permetteranno scatti più significativi  :P

Menzione a parte per il vecchio mercato turco, in una sorta di “piccola Istanbul” nel cuore della città. Senza mai essere uscito dai confini europei, mi è sembrato di essere catapultato in un altro luogo ancora. Sterminate le bancarelle di cibo, spezie, frutta, scarpe e vestiti. Pochi scatti, fatti con la Sony per mera necessità di focale, appena ho tempo li carico  ::)

Marco_M

Bella documentazione, seguo con interesse!  :si: :si: :si:
  • Marco
     

edecapitani

 :si: :si: :si:
Seguo anch'io con molto interesse il tuo reportage
  • Enrico
     

Tino84

Grazie mille  :) in realtà più che un reportage sono dei piccoli appunti personali, anche perché è scontato che, senza mia suocera, molti di questi incontri non sarebbero stati possibili.

Anche per questo, sono partito con la sd quattro ed il 30 1.4, è la Sony a7iii con il tamron 28-75 e lo Zeiss 18 2.8, decidendo di volta in volta cosa usare; non ho lo spirito del “turista”, non mi sento in “obbligo” di fotografare, e le sensazioni sono maggiori degli scatti che ho fatto (penso di arrivare in tutto ad un centinaio scarso, considerando le foto di famiglia e foto ricordo).

Raccolgo invece i sapori, gli affetti, le strette di mano e gli abbracci, il modo di fare, che seppur mi sono così familiari, soprattutto con il parentame pugliese, quando torno in città so che non ritrovo.

Ho scaricato, in ordine sparso, le poche foto fatte con la Sony, ve le riporto, nell’ordine:
1) chiesa vecchia di Kavadarci, appena rinnovata (scatto velocissimo concessomi)
2) il vecchio canale a Negotino
3) il “telefono senza fili” a Veles, altro che smartphone, le nuove vecchie frontiere della comunicazione  :D
4) caffè alla turca “3 in 1” fatto in casa (si intende una “moka” per 3 tazze); il nomignolo è una presa in giro dei preparati in busta che spesso si vedono in giro qui nei supermercati, esiste un caffè solubile che appunto si chiama 3in1 (con caffè, latte e non ricordo che altro). Lo abbiamo coniato noi appositamente, ma la cosa ha divertito un po’ tutti  :))

Tino84

Ecco quanto intendevo con “sensazioni”, credevo di aver fatto più scatti al mercato turco, invece sono solo due, il resto lo devo avere impresso solo con lo sguardo  :))

Mi spiace le foto non siano così “pensate” come con la sigma, ma le condizioni sono più impegnative e rapide

Le prime due sono di Ohrid, le ultime due del mercato turco a Skopje; nonostante la focale, con tutto l’ammasso di bancarelle era proprio difficile rendere l’idea di quanto grande ed esteso fosse.( Nell’ultima foto, avendo solo snapseed per correzioni al volo, ho “smussato” come potevo il viso del passante)

Tino84

Ed è il turno di andare a Bosova.
Dolna Bosova è un paesino di montagna a circa mezz ora di strada da Kavadarci, luogo di nascita dei genitori della suocera.

Dopo una classica strada di montagna avvolta dalla nebbia, arriviamo in una sorta di non-tempo: case in disuso ed in disfacimento accanto a case nuovissime. Poche macchine, ancora meno persone,ma addirittura qualche camino fumante. E come da tradizione montanara, le abitazioni sono “a grappoli” qui e la.

Fortunatamente con noi c’è anche la sorella della suocera, che conosce persone qui e la; senza di lei questa sarebbe stata una tappa, bella certamente, ma meno emozionante di come è stata.
Incrociamo quindi un suo cugino, che ovviamente ci invita a casa sua. Passiamo un fiumiciattolo, ingolfiamo un po’ l’auto nel fango, e poi ci siamo.


Tino84

Una volta in casa, veniamo accolti dal calore della stufa a legna, e da una serie di prelibatezze tutte rigorosamente fatte in casa dai due anziani 77enni.
Considerate che lui, fin prima del covid, andava nel villaggio sopra a giocare a calcio! Quindi non ci sorprende sapere che la grappa (che lui chiama in realtà cognac, visto il sapore), il succo di mirtilli e lampone, l’aceto di mele, le patate e la cipolla, sono tutto frutto della loro fatica e dedizione alla montagna.
Mi sembra quasi superfluo specificare che il tutto ha un sapore intenso e buonissimo. (Cerco uno scatto, la sigma è già al limite nella poca luce della stanza)

Con quelle due parole acquisite, riesco a chiedere loro di fare una foto, nel loro ambiente, spartano forse, anche se direi più “essenziale”, per un ritratto (che non condivido qui sul forum), che ritrae perfettamente la loro personalità: immaginatevi due persone con il viso solcato dall’eta, ma ancora arzille ed in forma, con un sorriso appena appena abbozzato, ma serene, sedute ad un tavolo dove nel mezzo sono appoggiati i risultati del loro lavoro, quelle bottiglie contenenti la grappa ed il succo che tanto ci hanno allietato.

Lui infine ci mostra orgoglioso la sua “collezione” di bottiglie di birra, rigorosamente scopsko (la tradizionale birra macedone), e ci accompagnano dandoci le indicazioni per la prossima tappa, gorna Bosova (potremmo tradurla come Bosova di sopra).

Prima di andare via però c’è da togliere il fango dalle scarpe, ed il fiume è lì pronto a darci una mano. Ed è qui che si staglia un altra scena indimenticabile: grazie alle mie 2 parole in croce, prendo in giro suocera, sorella e morosa che sono in riva a pulire, chiamandole “makedonsko devojce” . E loro rispondono intonando appunto la canzone makedonsko devojce (letteralmente “ragazza macedone”), creando un’immagine veramente di altri tempi.