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Foveon, dimensioni di stampa minime/ideali

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ViaPal:
Gentili amici, questo è il mio primo post per cui chiedo scusa se casomai avessi sbagliato sezione...

Vorrei ricevere un parere in merito alla dimensione minima/ideale di stampa per apprezzare in pieno la "magia" del sensore Foveon.

Ossia: inutile acquistare una fotocamera Sigma se non si stamperà poi  almeno dal formato A4 in poi?

Dimensioni minori ( la metà di un A4 ) potrebbero non bastare per  apprezzare i colori ed il bianco e nero del Foveon?

Grazie a tutti!

Joserri:

Ciao!
Sono principalmente un fotografo di modelli, anche se faccio molti altri lavori per uffici e negozi.
Per i libri di modelli, li fornisco in DIN A-4, stampati con i miei profili colore.
Per i formati più grandi, decoro con tele 75x50, che faccio stampare a Granada.
Ecco un esempio di foto a casa mia.
Ho un riflesso della finestra, ma credo che valga come esempio.
Saluti!

pacific palisades:

--- Citazione ---Vorrei ricevere un parere in merito alla dimensione minima/ideale di stampa per apprezzare in pieno la "magia" del sensore Foveon.
--- Termina citazione ---

La dimensione di stampa dipende dai limiti fisiologici della vista umana, il massimo potere di risoluzione dell'occhio è a circa 30 cm di distanza con un campo visivo che corrisponde circa a un foglio A3, a queste condizioni corrispondono i famosi 300 dpi e in termini di megapixel sono circa 18.

Quindi se vuoi che la tua stampa mostri il massimo dettaglio e sia vista nella sua interezza (cioè la composizione) devi stampare in formato A3 o A3+ a 300 dpi.

Che cosa succede se l'immagine eccede i (circa) 18 megapixel? devi applicare all'immagine un algoritmo che riduce il numero di pixel, a seconda di come riduci avrai più o meno artefatti. Anche la stampante ha delle risoluzioni supportate e altre no, quindi se pretendi di stampare a una risoluzione non supportata, dovrai di nuovo adattare il numero di pixel.

Poi c'è chi pensa che sia un bene stampare un 100x70 cm a 300dpi e quindi compra una macchina da 100 milioni di pixel, senza rendersi conto che quell'immagine potrà essere vista nel suo dettaglio soltanto per frammenti :D

Questo discorso riguarda il dettaglio, non la 'bellezza' dell'immagine che ha invece ragioni diciamo di ordine 'narrativo', per cui non c'è una regola, va cercata per ogni immagine una sorta di coerenza espressiva.



--- Citazione ---Dimensioni minori (la metà di un A4) potrebbero non bastare per apprezzare i colori ed il bianco e nero del Foveon?
--- Termina citazione ---

Mah, c'è un confine labile tra chiedersi com'è il comportamento di una fotocamera (meglio di un sistema lente-obiettivo-programma di sviluppo), e attribuire alla macchina una sorta di autorialità. Comunque come dicevo sopra, dato che le immagini sono linguaggio e raccontano storie, c'è una dimensione ottimale coerente con la narrazione. Per esempio, ricordo una mostra bellissima di Majoli a Ravenna 'Andante' in cui una fotografia che rappresentava una persona anziana e fragile con un'operatrice all'emotività/affettività/sessualità, secondo me non andava stampata in modo che quella persona fosse addirittura più grande della dimensione naturale (come era stampata in mostra), anzi la fotografia sarebbe stata più bella in una misura raccolta. Insomma ci sono ragioni molto più potenti e cruciali della 'nitidezza' (o altre categorie che vengono riferite alla 'qualità dell'immagine') che andrebbero tenute presente nella scelta della dimensione di stampa.

Ginni:
Un esempio di fotografia super definita è quella di Gregory Crewdson, c'è una bella mostra a Torino, sono foto iperdettagliate di grandi dimensioni credo 1 metro x 2 metri.

Le guardi da lontano ma le esplori da vicino, quasi in una sorta di zoom naturake

Per me è stata una bella esperienza, ha un po stravolto il concetto classico di una immagine che per fruirla devi vederla da lontano se è molto grande,  perchè un poster di un metro per due si guarda da almeno quattro metri, ed in effetti è cosi per l'insieme, ma avvicinandoti esplori dettagli nitidissimi.

Un risultato simile una vokta era difficilmente raggiungibile se non con banchi ottici, a parte che mi pare che l'autore abbia usato una phase one.

Ribalto però la domanda abitualmente a che dimensioni stampi?

Su un 10×15 è difficile cogliere una reale qualità su 20x30 si riesce meglio ma ci vuoke occhio.

andrea948:
Concordo al 100% su quanto scritto da Andrea. Personalmente il formato che prediligo è il 40x30, che utilizzavo anche nelle stampe ai "sali d'argento". E' un formato per me perfetto sia dal punto di vista estetico che tecnico, oltretutto c'è ancora una questione pratica, la foto una volta montata con cornice e passe-partout (da minimo 6cm) prende uno spazio notevole, e se ne hai molte da appendere diventa abbastanza problematico eccedere questo formato...

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