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Pace sulle terre alte

Aperto da edecapitani, Giovedì, 07 Settembre 2023, 16:49:35

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edecapitani

Una sera di agosto. Lascio Duster lungo la strada Translessinia e cammino con Blackie tra i pascoli, inoltrandomi nella landa più settentrionale e solitaria delle terre alte. Soltanto benevole vacche sul nostro cammino.
E cammino con Blackie che mi tira come se fossi una slitta; saliamo tra erbe e cardi scansando bovini fino alla croce di cima Sparavieri sull'orlo frastagliato dove corre il confine tra il Veneto e il Trentino e dove l'altipiano precipita vertiginosamente sulla valle dei Ronchi.
Al di là dei Ronchi, al di là del baratro s'innalzano le pareti calcaree e bellissime del monte Carega, la più meridionale delle barriere dolomitiche. A sinistra, verso occidente, poco distante da noi lungo il margine, la doppia faccia di questo tratto della Lessinia - da una parte la dolce inclinazione, dall'altra lo strapiombo verticale - si mostra allo sguardo nel profilo di Cima di Mezzogiorno.
A mezzogiorno si distende l'ampia superficie dell'altipiano da cui veniamo: superficie ondulato da Cordoni e Scortigare come se i venti primordiali avessero mosso grandi dune ormai pietrificate, solcata dagli avvallamenti, presidiata da baiti casare ghiacciaie e stalle che governano gli alti pascoli interrotti qua e là dalle affioranti formazioni delle città di roccia e dai boschetti di faggi necessari al riposo del bestiame, forati dai dischi brillanti e argentati delle pozze di abbeveraggio e dagli spaventosi e oscuri buchi di abissi e doline, punteggiati nella stagione estiva da innumerevoli vacche che brucano il monte.
Il monte Tomba svetta a sud-est con le sue antenne e la mole del Rifugio Primaneve. In lontananza i tratti finali delle foreste annunciano i profondi canyon che si diramano incidendo la Lessinia dall'alto fino alle quote più basse. Lo sguardo, percorrendo da est a ovest il nastro bianco e sinuoso della Translessinia, si ferma nel cuore dell'altipiano, marcato dalla costruzione di un rifugio che al tempo della Serenissima fu la sede in cui il Podestà delle terre alte amministrava la giustizia sulle malghe.
Malga Gasparine di dietro, con la sua pozza, il baito e la casara che sembra una chiesina, è ora la nostra meta. Vi discendiamo avvolti nella pace della luce serale, rasserenati dai raggi solari che attraversano gli addensamenti di vapore conducendo lo sguardo verso il Castelberto: laggiù le trincee tuttora esistenti parlano di una guerra che in realtà, pur strappando i giovani figli alla terra alle famiglie e alla vita, risparmiò la devastazione delle bombe che schiantarono Asiago a questi luoghi (ma non alle loro genti) e non ne scalfì la pace.
Ma la pace e l'idillio di una sera sulle terre alte si muta ben presto in una leggera inquietudine che cresce passo dopo passo. Blackie ha tutti i sensi attivati a scovar qualcosa, una marmotta è talmente allertata da un pericolo a me sconosciuto da rimanere indifferente al nostro passaggio. Quando finalmente giungiamo alla malga, attualmente disabitata, qualche metro sotto la pozza, trovo le carcasse di due mucche predate dai lupi. Sono passato di qui ieri e non c'erano, non emanano ancora cattivo odore (in autunno sul monte Belfiore avevo trovato i resti di un pasto di lupi e si sentivano a notevole distanza), ho la sensazione che il dramma si sia consumato in un'ora abbastanza recente. Guardo le povere bestie e negli occhi spenti, nelle orribili lacerazioni che straziano i loro corpi, le gole, i ventri squartati, le zampe distorte, vedo gli ultimi attimi di terrore delle loro vite, il furore vitale e atletico dei loro magnifici e potenti aggressori. Può sembrare puerile ma mi commuove il loro destino, il destino di tutti gli esseri viventi, sacrificati alla grande birbonaia del riciclo universale, talvolta alla sciocca superficialità degli uomini troppo spesso insensibili e irrispettosi del mistero che si manifesta nei viventi, anche nei più effimeri come quelle farfalle che per economia vivono un solo giorno.
Molti giorni furono invece concessi a Giulietta e Slavc: lei italiana e lui sloveno, s'incontrarono su queste terre nel 2012, vi trascorsero insieme da sovrani dieci anni, generarono almeno 42 cuccioli, lei morì un anno fa, lui in questi mesi. Sono stati la protocoppia di lupi della Lessinia e hanno dato origine ai branchi che, amati da alcuni e odiati da altri (ciascuno ha le sue ragioni), cacciano sulle terre alte, spingendosi talvolta giù fino ai centri abitati. Questo è stato il loro destino.
Il destino di Blackie (e il mio), però, mi commuove e mi sta a cuore più degli altri destini che si giocano in quest'ora sull'altipiano e siccome i cagnolini attirano i lupi, e siccome Blackie è sì un vivace lupetto ma non un lupo e neppure un pastore abruzzese o della Sila, e siccome infine ho l'impressione che i lupi possano non essere troppo lontani e noi siamo soli nella sera che avanza verso le tenebre, mi avvio con una certa apprensione per l'ultimo tratto del cammino e tiro un sospiro di sollievo quando finalmente rivedo Duster.
Duster ci dà riparo mentre procediamo sobbalzando sullo sterrato sassoso fino a Bocca di Selva, poi giù d'asfalto a Bosco Chiesanuova. Casa. Croccantini per Blackie, pane e Monte Veronese stravecchio per me, qualche fetta di mela per entrambi, poi ci accomodiamo entrambi soddisfatti sul divano con i miei suoceri, accendiamo la TV su un canale di documentari... chissà, forse ce ne sarà uno sui lupi.




1. Malga Gasparine di dietro dalle pendici dello Sparavieri, Sigma dp3q




2. Il Monte Sparavieri, Sigma dp3q



3. La Cima di Mezzogiorno dal Monte Sparavieri, Sigma dp3q



4. Sigma dp3q



5. Sigma sdq-18-35art



6. Sigma sdq-18-35art



7. Sigma sdq-18-35art




https://i.postimg.cc/sgPfbFVg/6Q3A9428.jpg

8. Canon R5+RF24-105L

https://i.postimg.cc/66zsv9MK/6Q3A9498.jpg

9. Canon R5+RF24-105L



10. Sigma dp3q




  • Enrico
     

Rino

Bella serie, stavo quasi dimenticando di guardare le foto dopo aver letto il tuo interessante (come sempre) testo.  :))

andrea948

Alcune sembrano scattate nelle Highlands Scozzesi...  ;)
  • Andrea
     

Joserri



Grazie per queste bellissime spiegazioni; mi fanno godere di terre che non conosco.
Le foto sono le ciliegine sulla bella torta che hai preparato per noi.

Complimenti!
  • Ric
     

OneFromRM

Bello tutto: il testo, le riflessioni e le foto.
Chapeau

Gio78

Grazie, mi hai fatto sentire presente in posti in cui mi sono ripromesso di andare ma non sono mai stato.

edecapitani

  • Enrico
     

Pinus

Wow, bellissimo il racconto e bellissime le foto. Anche a me piace andare a passeggiare per Valli e monti col mio cane. I lupi qua da me quasi non ci sono per fortuna, ma avevo approfondito molto la loro storia, usi e abitudini anni fa

Eros Penatti

Sono scatti molto belli supportati poi dal tuo racconto... i colori di quelle scattate con il Foveon sono stupendi !
Anche a me è capitato di condividere la tua ansia in montagna con il cane, oltre ai lupi ho sempre avuto il timore delle vipere...
Peccato per i due capi di bestiame...
Qualche giorno fa in Maremma, mentre fotografavo mi sono trovato davanti un grosso maschio di cinghiale
A parte lo spavento iniziale, mi sono accorto della sua indifferenza e mi sono tranquillizzato.
A cena, ho raccontato l'accaduto all'oste e mi spiegava appunto di un importante ripopolamento di lupi per contrastare le nascite dei cinghiali e alla fine mi disse, meglio trovarsi davanti un maschio grosso ma mansueto piuttosto che una scrofa con i piccolini...
È andata bene...

Rik68MI

Riccardo arch. Battaglia
Dp0 quattro

Met

Bravissimo. Complimenti per il racconto e per gli scatti.
È bello cio che piace senza concetto.

clax

Poesia bellezza e morte in questo "racconto" così vero.
Bravissimo Enrico
  • Claudio
     

edecapitani

  • Enrico
     

Verix1

La Lessinia ce l'ho sopra casa.
Ci "fuggo" con mia moglie ogni qualvolta sia possibile farlo.
È una terra povera, essenziale, forte.
Chiede assai poco, regala molto.
Anche fotograficamente.

Belle foto, belle!

edecapitani

Grazie Vetrix. La prima volta che ci sono stato, nel 2005, mi disse poco, non vedevo vette, non era una bella giornata e non vedevo neppure quelle lontane del Brenta e dell'Adamello. Solo il Carega e il Baldo ma per me era un po' poco. Però c'era la sorella della mia futura moglie, e la sua squadra di pargoletti cimbri, quindi capii che negli anni a seguire l'avrei dovuta frequentare. Ho cominciato a girarla a piedi, con la biciclettata da corsa, con la MTB, in ogni stagione e con ogni tempo, poi sellai il mio Duster quando decisi di patentarmi. Col tempo mi ha conquistato e per me è diventata una terra di mito, di leggende e di mistica solitudine. E ora c'è Blackie. Come dici tu è una terra essenziale, per questo mi strappa l'anima.
  • Enrico
    Â