Quando ascoltiamo G. Gould suonare Bach, in registrazioni di pessima qualità, ce ne freghiamo dell'autorialità del mezzo di regiastrazione e, a volte, anche di quello di riproduzione (in auto, con mp3). Gli autori sono Bach e Gould che lo rilegge, l'autorialità.
Sono convinto però che Gould non suonasse pianoforti a caso ma scegliesse, tra i tanti, quello con cui esprimere la sua autorialità (profondità del suono, armonici, bellezza, feeling ecc.).