Grazie Andrea! Il mio territorio è così: agricoltura e industria. Le nubi, le nebbie, la luce, ogni tanto ci provano a mettere un filo di bellezza. A volte cerco di fotografare i pochi luoghi rimasti decenti, a volte, come in questo caso, fotografo intenzionalmente le fabbriche, all'alba o al tramonto.
Tra le poche cose veramente belle rimaste nella cittadina in cui abito, spiccano i tigli che bordeggiano alcune strade e che l'amministrazione non vede l'ora di abbattere.
Aggiungo che è diventato difficile fotografare anche i luoghi di per sé belli, come piazze o chiese storiche perché le esigenze della vita moderna le hanno imbrattate con presenze orribili anche se necessarie. Sembra che proprio non si riesca più a fare cose utili che siano anche belle. Un tempo per interdire l'accesso al coro di una chiesa si metteva un cordone con delle nappe, adesso un orribile nastro a strisce bianche e rosse. In un paese del lodigiano, proprio accanto ad un antico castello, ci sono due gelsi secolari e tra i due gelsi un palo della luce. Perché? Non c'è una strada da illuminare, il palo poteva essere collocato qualche metro più in là. Altro gelso secolare e altro castello in un altro paesino e qui addossato al gelso non c'è il palo ma il cassonetto dell'immondizia. L'industriale Crespi e l'architetto Gaetano Moretti vollero studiare nel dettaglio il progetto della centrale Taccani a Trezza sull'Adda in modo che si inserisse armoniosamente nel paesaggio, oggi a sbarrarne agli estranei la strada d'accesso ci sono permanentemente transenne metalliche. Non si poteva fare altro? In alcuni borghi della Borgogna per restringere la strada e limitare la velocità hanno piazzato dei grossi vasi in terracotta o in pietra fioriti e ben curati.
Ovviamente l'illuminazione serve e anche la raccolta differenziata ma quel che colpisce è che in quello che pretende di essere il paese più bello del mondo c'è scarsa attenzione estetica nel progettare gli interventi.