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Nuvola Lavazza, DP0Q

Aperto da Gio78, Sabato, 23 Novembre 2024, 21:38:14

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Gio78

Il primo fine settimana di novembre, iniziato con anticipo venerdì uno, ho portato i ragazzi a Torino. La visita era stata programmata a settembre, con relative prenotazioni nei musei più gettonti.
Fra le cose meno istituzionali, non prenotate, ho inserito una visita al museo Lavazza, di fianco alla sede dell'azienda. Questo per vari motivi, in ordine sparso: era vicinissimo all'appartamento dove abbiamo dormito, quindi molto comodo per riempire un buco di un paio d'ore come prima tappa della giornata. Dal sito mi sembrava la classica "win-win situation": scenografico e fotograficamente interessante (vinco io) e di concezione moderna, interattivo (vincono le truppe al seguito). Era compreso nella "Torino+Piemonte card", che è molto conveniente perchè include molte sedi espositive (per esempio sono andato a Camera a vedere una mostra su Tina Modotti e alle Gallerie d'Italia, alla bellissima e angosciante mostra di Mitch Epstein).

Volevo viaggiare leggero, e anche un po' obbligarmi a risolvere le varire situazioni (esterni, interni, poca luce...) con una sola lente, e mi sono portato dietro la DP0Q, memore anche dello spunto dato da Rino quando ha condiviso la sua visita al  Museo dell'Insurrezione di Varsavia.

Alla biglietteria ti danno una tazzina che permette di attivare le postazioni interattive e ha anche altre funzioni. Ragazzi incuriositi, iniziamo bene.

La prima sala ricostruisce la prima bottega dove ha iniziato il fondatore. La luce non era male, l'ambiente stimolante.

DP0Q, F/8 1/20s, 800 ISO




DP0Q, F/8 1/20s, 800 ISO




La sala successiva era più interattiva, io e i ragazzi ci siamo persi "ognuno dentro i fatti suoi"

DP0Q, F/5.6 1/40s, 800 ISO




Terza sala, breve storia delle macchine per fare il caffè. Notare, sullo sfondo, contornata da due cerchi luminosi e in corrispondenza dell'astronauta, l'esemplare originale della ISSpresso, la macchina mandata sulla stazione spaziale internazionale per il primo espresso in orbita.

DP0Q, F/4 1/25s, 800 ISO




Un furgone aperto sul retro (non si vede dalla foto, sorry), una sorta di postazione itinerante per il caffè on the road.

DP0Q, F/4 1/40s, 800 ISO




Al piano superiore erano esposte foto delle varie campagne pubblicitarie, con tanto di qualche set ricostruito (vi ricordate San Pietro & Co ?) dove si potevano scattare foto che venivano memorizzate nella citata tazzina, per poi poterle inviarle a un indirizzo mail da inserire.

DP0Q, F/5.6 1/40s, 800 ISO



Pinus

Belle foto, non semplici da comporre, sei bravo col grand'angolo

Rik68MI

Riccardo arch. Battaglia
Dp0 quattro

Rino

Hai realizzato un ottimo servizio fotografico: belle luci, belle inquadrature, ottimo bianconero e la mitica dp0. Sono felice ed orgoglioso di averti ispirato con le mie foto a Varsavia. La dp0, nonostante la focale molto corta, se la cava benissimo anche nelle situazioni in cui non la si porterebbe mai.

edecapitani

È una bellissima serie, ottime inquadrature e bn molto incisivo. Complimenti
  • Enrico
     

agostino

  • Agostinocantastorie
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

Gio78

Grazie a tutti, mi sembrava una buona serie ma la verifica del forum aiuta a capire che eri centrato.

andrea948

Ottimi B&W, complimenti per l'ottima post e la scelta delle inquadrature...
  • Andrea
     

Met

Mi accodo anch'io ai complimenti. Soggetto decisamente interessante.
La pazienza è la virtù dei forti
La capienza è la virtù dei porti
La giacenza è la virtù dei morti

Rino

Citazione di: Gio78 il Sabato, 23 Novembre 2024, 21:38:14La sala successiva era più interattiva, io e i ragazzi ci siamo persi "ognuno dentro i fatti suoi"

In effetti la visita ad un museo è senz'altro una "vita spericolata"!  :))

Ginni

Ciao belle foto.
Io pur vivendo a Torino non sono ancora stato alla Nuvola Lavazza.
Mentre sono stato a Camera a vedere la mostra di Tina Modotti.

Prossimamente andrò a vedere Mitch Epstein. American Nature esposto in Gallerie d"Italia.

Spero che Torino ti sia piaciuta.
Secondo me il museo del cinema nella Mole è abbastanza scenografico.

Eros Penatti

Un bel reportage, la macchina da caffè della prima foto mi ha colpito, credo di averne fotografata una simile quest'estate esposta in un ristorante in Val Brembana... il titolare ne era orgoglioso anche se mancava la statuetta in cima alla "caffettiera".
Hai fatto la scelta giusta, 800 iso, e BW per render giustizia al Foveon, perfetto in situazioni al limite di luce e tempi di scatto !|!
Complimenti

Gio78

Citazione di: Ginni il Mercoledì, 27 Novembre 2024, 20:50:44Ciao belle foto.
Io pur vivendo a Torino non sono ancora stato alla Nuvola Lavazza.
Mentre sono stato a Camera a vedere la mostra di Tina Modotti.

Prossimamente andrò a vedere Mitch Epstein. American Nature esposto in Gallerie d"Italia.

Spero che Torino ti sia piaciuta.
Secondo me il museo del cinema nella Mole è abbastanza scenografico.

Ciao, a Torino ero stato anni fa con la mia compagna e ci era piaciuta, e anche questo giro con i ragazzi è andata molto bene. Non avessi avuto loro non so se sarei andato alla Nuvola, ma offre belle situazioni per le foto. Siamo stati anche la museo del cinema, ma ne ho tirato fuori di meno, anche se lo spazio merita molto.
Tanta tanta (troppa? ma in fondo c'ero anche io  :) ) gente in giro.

Dal punto di vista delle mostre, vivere in città come Torino o Milano deve essere veramente appagante. Adesso sto a Modena, poca roba, giusto Reggio Emilia con la Fotografia Europea ma è anni che ripete un po' se stessa. Anche quando vivevo a Bologna la scelta era comunque più limitata.

Gio78

Citazione di: Rino il Mercoledì, 27 Novembre 2024, 15:30:39In effetti la visita ad un museo è senz'altro una "vita spericolata"!  :))

una volta almeno ci andavo in moto :D (un custom, andavo pianissimo)
 
Se ti riferisci ai ragazzi, adesso spesso riesco a renderla interessante, vuoi per il tipo di museo (come questo), vuoi con visite guidate che aiutano a immergersi e a selezionare i reperti più interessanti, con raccontata la loro storia (come al Museo Egizio). Confesso con un po' di imbarazzo che, quando erano più piccoli, a un certo punto il tablet lo tiravo fuori...  :-[

Rino

Citazione di: Gio78 il Martedì, 03 Dicembre 2024, 08:31:30una volta almeno ci andavo in moto :D (un custom, andavo pianissimo)
 
Se ti riferisci ai ragazzi, adesso spesso riesco a renderla interessante, vuoi per il tipo di museo (come questo), vuoi con visite guidate che aiutano a immergersi e a selezionare i reperti più interessanti, con raccontata la loro storia (come al Museo Egizio). Confesso con un po' di imbarazzo che, quando erano più piccoli, a un certo punto il tablet lo tiravo fuori...  :-[

Era solo una battuta collegata alla tua citazione di Vasco "io e i ragazzi ci siamo persi ognuno dentro i fatti suoi", nulla di più. ;-)
Sono sicurissimo che riesci a rendere interessante la visita ai ragazzi, si capisce da come scrivi qui sul forum.

Ginni

Io per un periodo lavoravo a Milano e vivevo a Torino, niente di tragico perchè con l'alta velocità ci impiegavo un ora nel tragitto casa lavoro, meno da chi arrivava da Monza.
Le due città sono in effetti vicine e di eventi ce ne sono tanti.
In questo periodo a Torino come mostre fotografiche abbiamo:
- Ivana Sunjic. Reborn
- Tina Modotti
- Mimmo Jodice. Oasi
- Mitch Epstein. American Nature
- Antonio Biasiucci. Arca

Domani a Biella inaugura una mostra su McCurry



Sardosono

Gestione della prospettiva non spinta ma consapevole (in quanto coerente per l'intera serie),
con bianco e nero reso eccellente da un trattamento ineccepibile (per i miei gusti, ovviamente).
Ergo, per la seconda volta nella stessa giornata...


CHAPEAU !!!



Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

Sardosono

Citazione di: Gio78Volevo viaggiare leggero, e anche un po' obbligarmi a risolvere le varire situazioni (esterni, interni, poca luce...) con una sola lente

La focale della DPQ0 dovrebbe essere sui 20/21mm equivalenti, se non sbaglio, e il tuo modo di gestire il punto di ripresa con questa focale (ossia ancorando sempre il punto di fuga ad un elemento laterale in primo piano che però NON sia puramente funzionale ma che appaia naturale)(*), mi ha fatto riaffiorare ricordi ormai assopiti e come persi ("ricordi che non ricordavo di ricordare..." cit.), relativi al mio primo approccio al grandangolare spinto, una serie sugli interni delle botteghe artigiane di paese, tutta eseguita col solo 21mm: parliamo dell'estate del '73 ed avevo 16 anni...  😇

Quel 21mm è stato per me il "portone d'entrata" per apprendere la gestione della prospettiva, ma poiché "l'appetito vien mangiando" scesi quasi subito al 19mm prima, e dopo alcuni anni passai infine al 17mm, che mi ha accompagnato fino alla fine dell'analogico (sempre ottiche diagonali), ed abbandonai del tutto le focali intermedie fino al 28mm.

Tuttavia, nel passaggio al digitale, per una serie di ragioni (che non sto qui a specificare), ho sempre utilizzato pochissimo le focali super grandangolari, pur disponendo di un 18mm equivalente. Ma adesso, nel ristrutturare completamente il mio corredo, fatto interamente di focali fisse, ho inserito un bel 15mm (con un buco completo fino al 28mm, come ai vecchi tempi!). Ovviamente questa lente NON è fisheye ma diagonale e - soprattutto - rettilineare (detto anche "zero-distorsion", come lo chiama impropriamente il marketing). Adesso l'unico problema è quello di trovare il tempo per poter uscire con la borsa fotografica...  ::)
___
(*) Presumo che tu l'abbia fatto in modo consapevole, quindi volutamente, ma se così non fosse, sappi che sarebbe ancora meglio, perché vorrebbe dire che ti viene naturale, addirittura istintivo. 😎
Congelare in una foto l'istante effimero ci permette di estrarlo dall'eternità, non tanto - o non soltanto - per documentarlo, quanto soprattutto per poterlo "ammirare" (anonimo sardo)

CORREDO FOTOGRAFICO IN COMPLETA RIDEFINIZIONE

Rino

Citazione di: Sardosono il Sabato, 07 Dicembre 2024, 20:12:56La focale della DPQ0 dovrebbe essere sui 20/21mm equivalenti, se non sbaglio, e il tuo modo di gestire il punto di ripresa con questa focale (ossia ancorando sempre il punto di fuga ad un elemento laterale in primo piano che però NON sia puramente funzionale ma che appaia naturale)(*), mi ha fatto riaffiorare ricordi ormai assopiti e come persi ("ricordi che non ricordavo di ricordare..." cit.), relativi al mio primo approccio al grandangolare spinto, una serie sugli interni delle botteghe artigiane di paese, tutta eseguita col solo 21mm: parliamo dell'estate del '73 ed avevo 16 anni...  😇

Quel 21mm è stato per me il "portone d'entrata" per apprendere la gestione della prospettiva, ma poiché "l'appetito vien mangiando" scesi quasi subito al 19mm prima...


Supergrandangolarista presente all'appello! ;-)
Quando iniziai con la reflex non sapevo nulla di fotografia e venivo da una Comet Bencini ed una Voigtlander 6x6, entrambe con il "normale", ma capivo che il mio modo di vedere ed i miei interessi necessitavano di focali grandangolari. Non avrei neanche acquistato, come prima lente, il classico 50mm, ma cedetti alle insistenze dell'amico esperto che era con me (e feci male). Lo usai davvero poco, il minimo per rompere il ghiaccio con la reflex, ma poco dopo comprai il 25mm e, dopo ancora, il 18mm.
Le altre focali sono arrivate man mano che ne sentivo l'esigenza e ringrazierò sempre il Tamron 90/2.5 SP macro per avermi dato la possibilità di realizzare le mie prime foto creative, i "Graffiti di Luce", grazie ai quali iniziò la mia avventura professionale.

Gio78

Grazie a tutti per i commenti.


Citazione di: Sardosono il Sabato, 07 Dicembre 2024, 20:12:56 ...
(ossia ancorando sempre il punto di fuga ad un elemento laterale in primo piano che però NON sia puramente funzionale ma che appaia naturale)(*)
...

(*) Presumo che tu l'abbia fatto in modo consapevole, quindi volutamente, ma se così non fosse, sappi che sarebbe ancora meglio, perché vorrebbe dire che ti viene naturale, addirittura istintivo. 😎


Diciamo che la composizione era consapevole, così come che il primo piano e la fuga fossero su elementi di interesse. Poi non era limpido nella mia testa come nella tua enunciazione, grazie per avermelo reso palese. Concordo che sia meglio se avviene spontaneamente, ma quando si è in difficoltà avere delle linee guida aiuta.