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L'Incoronata di Lodi

Aperto da edecapitani, Lunedì, 21 Giugno 2021, 16:18:16

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edecapitani

1.

1. alta risoluzione (altro wb)  https://images2.imgbox.com/8c/4c/FcLxSp5A_o.jpg

2.

2. alta risoluzione https://images2.imgbox.com/24/aa/rcBP1Bes_o.jpg


Tutto ebbe inizio il 7 ottobre 1487: una Madonna dipinta su un muro in contrada dei Lomellini a Lodi prese a lacrimare, favellare e a compiere prodigi. Nella casa su cui se ne stava dipinta nostra Signora, si annidava un postribolo, una casa di piacere, qualcuno dice un’osterie frequentata dalle prostitute, comunque una roba da perderci la retta via e da far perdere le staffe alla santissima Vergine. È ben vero che l’adagio popolare recita “peccato di pantalone pronta assoluzione” ma l’effige della celeste regina era pur sempre appiccicata lì su quel muro ‘acca 24’ come si dice oggi, con la corona in testa e il Bimbo tra le braccia… con quel viavai di baldr*cche e ciulandari balordi, spesso sbronzi e litigiosi. Insomma, ad un certo punto decise che la misura era colma e dopo aver versato lacrime se la prese con un malcapitato putt*niere che forse si stava azzuffando con un suo simile per i favori di una professionista di specchiata virtù, gliene disse quattro e gli affidò un messaggio per quei balordi di Lodi: che la si smettesse con le risse e si facesse un bel santuario al posto del bordello. Poi, visto che le cose erano ormai state chiarite per bene, dopo qualche giorno, la celeste avvocata fece una bella guarigione.
I cittadini di Lodi, putt*nieri rissosi e devoti come i cittadini di ogni altro borgo d’Italia â€" oggi son tutti socialmente corretti ma allora, in quei tempi lontani e oscuri erano così, furfanti e devoti â€" i cittadini, dicevo, commossi ed entusiasti per gli avvenimenti, obbedirono al dettato della Beatissima e decisero di innalzarle immediatamente un tempio per potervi venerare quella sua effige miracolosa.
Si fece tutto con rapidità, senza troppa burocrazia. Si affidò il progetto al concittadino Giovanni Battagio, un architetto cresciuto nella chiara luce del trattato di Filarete e nelle polveri della pratica di cantiere ed in seguito, quand’era già ben formato ed esperto, folgorato dal Bramante; si pose la prima pietra nel maggio del 1488; dopo un anno, quando il primo livello della fabbrica era già ben avviato, si licenziò il Battagio, che aveva il vizio di batter cassa (si trovò il modo, dopo un collaudo di contestargli la stabilità dell’edificio) e al suo posto, a dirigere i lavori e portare a termine il suo bel progetto, si chiamò Gian Giacomo Dolcebuono da Lugano. Le cose procedettero così rapidamente che già nel 1491 veniva voltata la cupola e si cominciò a decorare le pareti. Nel 1494 fu posto sopra l’altare, entro un’apposita ancona, l’affresco miracoloso (è ancora lì anche se assai rimaneggiato e ridipinto e alloggiato in un’altra ancona, vedi figura 3), nel 1497 si istituì un’apposita confraternita per governare il santuario e, dal 1512, l’annesso Monte di Pietà.

Battagio aveva disegnato (e Dolcebuono realizzato) un edificio a pianta centrale, ottagonale, coperto da una cupola a otto spicchi nascosta all’esterno da una sorta di scatola â€" il tiburio â€" assai frequente nelle chiese lombarde dal romanico in poi. Nel Ducato di Milano, in quel giro d’anni, che fosse ottagono o croce greca o cerchio o quinconce, la pianta centrale andava alla grande. Una lunga tradizione inanellava una catena di antiche piante centrali milanesi: il mausoleo imperiale (perché Milano per un certo periodo, fu una delle quattro capitali dell’Impero), il battistero di S. Giovanni in Fonte del IV sec., la basilica paleocristiana di S. Lorenzo Maggiore, il sacello altomedievale di S. Satiro, il Trattato del Filarete (e l’ospedale da lui progettato, oggi Università Statale). Giunto a Milano Donato Bramante, che già di suo coltivava il sogno della pianta centrale, ne rimase totalmente preso, rielaborò il molteplice modello nella sua geniale visione spaziale e sfornò lui stesso una serie di piante centrali: la chiesa di S. Maria presso S. Satiro (una croce greca dove uno dei bracci, mancando lo spazio per realizzarlo fisicamente, è risolto con un’illusione prospettica, in modo che una pianta fisicamente a ‘T’ appare internamente a croce), la Sacrestia ottagonale della stessa chiesa, la tribuna di S. Maria delle Grazie che gli è attribuita, il progetto per il Duomo di Pavia… ed anche quando se ne andò a Roma ideò la più imponente pianta centrale che fosse mai stata concepita per la nuova S. Pietro (morto Bramante le cose andarono diversamente).

Come tanti architetti lombardi dell’epoca, Battagio fu rivoltato come un calzino dall’impatto con la genialità di Bramante, anche se le sue piante centrali non sono delle semplici cover della musica bramantesca: l’Incoronata di Lodi e S. Maria della Croce a Crema. In entrambi i casi ebbe l’infelice idea di insistere per essere pagato e in entrambi i casi fu licenziato.

Gli otto lati dell’ottagono dell’Incoronata sono risolti in alzato con un’intelaiatura muraria su due livelli divisi da una trabeazione: al pian terreno otto arcate a tutto sesto â€" una per lato -  danno accesso a otto cappelle trapezoidali (oggi sette) ricavate nello spessore del muro, con i piedritti e gli archivolti strombati in modo da dare l’illusione di una grande profondità e di uno spazio più vasto, come nel finto coro del Bramante in S. Maria presso S. Satiro; al secondo livello bifore aperte sul loggiato che corre lungo tutto il periplo. Arcate e bifore del loggiato sono inquadrate da un doppio ordine di paraste piegate a libro sullo spigolo tra un lato e l’altro che separano sì i lati ma danno al tempo stesso un senso di continuità e circolarità. Le lunette delle cappelle sono aperte da un oculo e due oculi si aprono anche alla base di ogni spicchio della cupola. La melodia dei cerchi è ribadita dai tondi con teste in terracotta nelle vele delle arcate d’ingresso alle cappelle.
La pianta centrale, le rigorose proporzioni matematiche, traducono in architettura l’ideale umanistico e cristiano dell’armonia cosmica, segno della razionalità della creazione. In uno studio abbastanza recente si è avanzata l’ipotesi che, nel caso poi dell’Incoronata, ci sia una voluta analogia tra le proporzioni architettoniche e quelle della musica, ipotesi verosimile in sé e resa ancor più solida da una circostanza significativa: Battagio era in rapporti di amicizia con Franchino Gaffurio, pure lui di Lodi, musicista e, soprattutto, uno dei maggiori teorici musicali del Rinascimento italiano, il quale, inoltre, avrebbe potuto mettere in contatto Battagio con Leo Battista Alberti.

La decorazione originale delle superfici interne del tempio â€" paraste, arcate, trabeazione â€" era costituita da una serie di candelabre e scritte dorate su fondo blu, realizzate negli ultimi anni del ‘400. Di quella originaria decorazione oggi rimane solo quella del lato corrispondente alla cappella maggiore, gli altri lati furono nuovamente decorati a grottesche a partire dal 1529, quando ritornò in città un pittore lodigiano â€" Callisto Piazza, figlio nipote fratello e padre di pittori, cresciuto dapprima nella bottega del padre e dello zio a Lodi, poi nella Brescia del Romanino del Moretto e di Altobello Melone â€", si mise a capo della bottega di famiglia, lavorò in lungo e in largo nel milanese e mise mano per decenni alla decorazione dell’Incoronata, in affreschi e tele.

3.

3. Alta risoluzione https://images2.imgbox.com/b1/f7/SrkNOIdX_o.jpg

Tornando alla prima stagione decorativa... il seguito nel secondo capitolo

Nota 1: questi miei post sono l'elaborazione di un esperimento. Nel caso dell'Incoronata ho sviluppato le foto con diverse soluzioni di bilanciamento del bianco: una soluzione più calda che dà meglio l'idea del complessivo impatto visivo che si ha in loco, uno più freddo che restituisce più fedelmente i colori delle pitture.

Nota 2: le foto di questo e dei prossimi post sono fatte con Canon eos R + vari obiettivi decentrabili, con sdq + vari obiettivi, dp0q e dp3q.

Nota 3: Per un amatore di basso livello come me l'Incoronata è davvero difficile per le luci. Sto facendo diverse uscite (si trova a 13 km da casa mia) e continuerò per trovare le soluzioni migliori per ciascun lato della chiesa.
  • Enrico
     

agostino

Mi vedo bene le foto su pc appena la lombalgia regredisce e mi libera dal lombricare sul letto (potrà qualcosa questa Vergine?). 

Testo impagabile e di sicuro anche le immagini.
Mi piace l'uso intetno degli * a dissimular parolacce di contro all'uso moderno, in coda, a dissimulare il maschile sovraesteso.
  • Agostinocantastorie
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

edecapitani

Mi spiace molto per la lombalgia.
Ogni tot di tempo io mi trovo la schiena bloccata (ho tre vertebre malconce), per uno strano caso del destino per ora non mi è mai capitato di bloccarmi in montagna.
  • Enrico
     

agostino

Domenica vedevo questo film su Antonia Pozzi che era una discreta scalatrice: bloccato sul divano, pensavo quanto fosse difficile anche solo a quei tempi venire soccorsi in caso di infortuni. Mi pensavo bloccato da lombalgia sulla vetta del Gran  Sasso.
Cmq, da lombalgico più o meno cronico, ho notato che il camminare fa solo bene.
  • Agostinocantastorie
     
Sigma SD Quattro + 18-35 Art; Fuji XE1 + Fujinon 18-55 mm + Touit 12 mm; Contax g2 + 28+ 45 +90 mm.
(Al momento silenti: Yashica fx 3 2000 e Contax aria + contax 35mm f2,8 +contax 50 mm 1,4 + contax 80-200 f4)

Marcello50

Dire che è un bel lavoro è piuttosto ovvio; una domanda: perché non usi un Color Checker per stabilire il bilanciamento del bianco?
Una osservazione... invidiosa, "vari obiettivi tilt-shift"... Di grazia, quali?  :)
La prima foto è scattata con uno di quelli vero?
  • Marcello
     
Sigma SDQ; 8-16 f4,5/5,6; 18-35 f1,8; 17-50 2,8; 50-100 f1,8

edecapitani

Grazie!

Cos'è Colori Checker? Io stavo pensando ad un esposimetro esterno.

Ma il problema è che, in un caso come questo, temo non ci sia un bilanciamento che va bene per tutto. Ho visto alcune pubblicazioni sull'Incorinata: il bilanciamento è caldo ed t l'impressione che si ha in loco ma così si perdono i colori dei quadri.

Decentrabili: ho lo il 17, il 24 e il 90 Canon. Li ho presi tutti usati. Faccio come gli orsi con i salmoni: se ne stanno lì ad aspettare che gli capitino tra le zampe mentre risalgono esausti la corrente. I miei salmoni sono fotoamatori che hanno preso il decentrabile, a un certo punto si sono accorti che non lo usavano mai (ma proprio mai) e lo hanno svenduto a me. Il 90 no: è la vecchia versione anni '90 ed è stato a lungo utilizzato per stil-life da una fotografa milanese.
  • Enrico
     

Rino

Grazie per il racconto e le belle foto, ma sono curioso di sapere quale obiettivo ha retto così male il controluce in alto. Di certo non la dp0! :)

Rino

Citazione di: edecapitani il Lunedì, 21 Giugno 2021, 19:40:18
Grazie!

Cos'è Colori Checker? Io stavo pensando ad un esposimetro esterno.

Non è l'esposimetro esterno che ti serve (in particolare con il digitale controlli benissimo l'esposizione sul display o, al limite, fai un bracketing e ti passa la paura). Con la funzione SFD sei ancora più al riparo da problemi di esposizione.
Quello che ti può far comodo è uno strumento per misurare la temperatura colore (sono come gli esposimetri esterni), ma rinunciai ad adoperarli sin da subito (intendo ai tempi dell'analogico) perché non mi serviva a niente sapere che c'erano delle forti differenze di temperatura colore nella stessa architettura e non avere modo di correggerle. Anche oggi, sapere che sotto in basso hai luce artificiale calda, in alto luce naturale azzurrina e le cappelle con luce fluorescente verdina, non ti porta a nessuna soluzione in fase di ripresa.

Hai visto su FB la mia foto alla scalinata nel Museo Archeologico di Napoli dove, appunto, c'erano ben tre diverse temperature colore? Alla fine le ho lasciate così com'erano (anzi, mi sono piaciute), ma - in caso di necessità professionali dove la perfezione dei colori è obbligatoria - oggi c'è Photoshop che permette interventi localizzati.

Non ricordo le sd Quattro, ma le fp hanno il bracketing per la temperatura colore oltre che per l'esposizione e questo a volte può tornare utile nelle foto di architettura.


edecapitani

Grazie Rino, come sempre i tuoi commenti e i tuoi suggerimenti mi aprono scenari interessanti.

La foto 1. è fatta col ts-e 24, nella versione a bassa risoluzione il bilanciamento è automatico, in quella ad alta risoluzione è più caldo.

La foto 2. è complicata perché ho sbagliato a caricare. Entrambe le versioni sono fatte con la dp0. La versione a  bassa risoluzione è in realtà uno scarto ed è sovraesposta, quella ad alta risoluzione è un altro scatto, comunque gestito male. Il giorno in cui ho scattato con la dp0 c'era un'inondazione di luce e avevo troppa poca carica per fare degli sfd. La sostituirò appena possibile. Questo post è un esperimento e il soggetto è al limite delle mie capacità.

Dovrò studiare gli interventi localizzati.

La tua foto è splendida!
  • Enrico
     

Rino

Citazione di: edecapitani il Lunedì, 21 Giugno 2021, 21:49:25
Grazie Rino, come sempre i tuoi commenti e i tuoi suggerimenti mi aprono scenari interessanti.

La foto 1. è fatta col ts-e 24, nella versione a bassa risoluzione il bilanciamento è automatico, in quella ad alta risoluzione è più caldo.

Sì, è migliore anche se non mi piace la resa dell'obiettivo con forti scompensi di luce (per intenderci, è quello che critico negativamente in tutti i miei test quando parlo del trattamento antiriflessi) ma, non essendo presente, non so valutare quanto avrebbe retto un altro obiettivo.

Citazione
La foto 2. è complicata perché ho sbagliato a caricare. Entrambe le versioni sono fatte con la dp0. La versione a  bassa risoluzione è in realtà uno scarto ed è sovraesposta, quella ad alta risoluzione è un altro scatto, comunque gestito male.

Non capisco la tua procedura per caricare le versioni ad alta e bassa definizione, ma visto che c'è questo problema, prestaci attenzione. Io carico sempre le foto in una sola versione di "sufficiente risoluzione" (di solito tra i 1500 ed 1800 pixel sul lato lungo. Non mi piace dare in pasto ad internet versioni migliori delle mie foto). La foto della scalinata è linkata da Facebook, quindi con la doppia compressione del Social, ma non è malvagia come qualità.

Citazione
La tua foto è splendida!

Grazie!