Menu principale

Messaggi recenti

#1
Foto Progetti / Re: ORTODOSSIA E FOLLIA IN POS...
Ultimo messaggio di BeSigma - Oggi alle 09:04:47
Condivido il parare di EXCEL relativamente al valore Fotograficamente Educativo del post.

Cosi pure ritengo ineccepibile il risultato sul colore mentre, come discusso con Antonello, non sono in grado per mie mancanze di valutare il BW, spero di avere modo di approfondire.

Ad ogni modo il post deve essere letto con attenzione per capire il vero significato di quanto esposto e, specialmente, per comprendere il risultato finale.
#2
Foto Progetti / Re: ORTODOSSIA E FOLLIA IN POS...
Ultimo messaggio di EXCEL - Oggi alle 08:47:21
Ciao Antonello, a mio parere questo post per il valore educativo che ha dovrebbe rimanere fisso in alto, il risultato a colore e´sorprendente, aspetto la parte del come far uscire la luce nel BW, che e´ l´argomento che mi interessa di piü.

PS: peccato per il SUV alla spalle, fossi il proprietario della moto, ti chiederei il favore di ripetere lo scatto in un contesto migliore. 
#3
Foto Progetti / Re: ORTODOSSIA E FOLLIA IN POS...
Ultimo messaggio di Sardosono - Ieri alle 18:36:13
E veniamo al bianco e nero.

Il trattamento parte ovviamente da un file intermedio (che, come ho già detto, purtroppo non ho conservato), cioè dopo la rimozione della velatura e quindi con contrasto generale e micro-contrasto già ripristinati correttamente. A quel punto, la conversione al bianco e nero non presenta difficoltà, dal punto di vista prettamente tecnico.

Vediamo subito il risultato.


(emulazione ILFORD FP4 Plus esposta a 125 ISO, sviluppata in ID-11 con trattamento standard e stampata su carta baritata #2 a tono neutro)

Tecnicamente vi è poco da commentare, e poiché - come abbiamo già detto e ripetuto - la foto vale poco o nulla dal punto di vista fotografico, potremmo chiudere qui il discorso e passare ad altro.

Tuttavia, come ha correttamente fatto notare @Ginni in precedenza, il soggetto (la moto) non stacca per nulla dallo sfondo (un tempo, quando la terminologia fotografica ancora esisteva, si sarebbe detto che "manca lo stacco del soggetto perché viene assorbito dallo sfondo"), e in monocromatico questo è ancor più evidente che nell'originale a colori.

Questo fatto ci consente due riflessioni: innanzitutto, domandiamoci perché? perché mai in bianco e nero la mancanza di stacco peggiora ulteriormente? La risposta è semplice: manca la cromia del riflesso sulla carrozzeria della macchina, ed è proprio questa che ripristina quello stacco che era così evidente osservando la scena dal vivo. Ecco perché è stato fondamentale rispristinare al meglio e preservare quei riflessi sulla fiancata della macchina.

Questo ci porta ad una seconda domanda: sarebbe possibile rispristinare questo stacco anche in bianco e nero? Beh, ci basta osservare la foto per avere la risposta: lo stacco del soggetto era prevalentemente cromatico e ben poco di luminanza, quindi in monocromatico, non essendoci cromia ma solo luminanza, ecco che la situazione può solo peggiorare.

Conclusione: non c'è niente da fare, perché lo scatto, preso in quel modo e per i motivi che abbiamo detto, NON si presta al bianco e nero, e quel che è fatto è fatto. Se la foto è fotograficamente poco interessante a colori, lo è quindi ancor meno in monocromatico. Punto. A meno che...  (vedi a fine post)

Tuttavia, seppure fotograficamente di scarso rilievo, la foto si presta bene dal punto di vista tecnico, perché presenta una eccellente distribuzione dei grigi nell'intera gamma tonale (neri, ombre profonde, ombre, toni medi, luci, alte luci, bianchi).

Per tale ragione questo bianco e nero si presta benissimo (direi che è addirittura ideale) come riferimento per testare l'applicazione di curve di contrasto, slittamenti tonali, simulazioni di pellicola e quant'altro. E per questo genere d'uso la qualità fotografica è ovviamente del tutto irrilevante.

Come ho scritto sotto la foto, questo risultato finale è estremamente simile a quello che avrei ottenuto scattando su pellicola ILFORD FP4 Plus, esposta per la sua sensibilità nominale di 125 ISO (per essere più precisi, 125/21 ASA/DIN come avremmo trovato scritto sulla confezione negli anni '70), successivamente sviluppata con trattamento standard in ILFORD ID-11 (o KODAK DK-76, che è la stessa cosa) ed infine stampata su carta baritata a tono neutro di gradazione due (cioè con contrasto normale).

Adesso, per mostrare che questa foto si presta bene per i test monocromatici, vi presento due simulazioni relative ai toni alternativi della carta da stampa, ché infatti era disponibile non soltanto con tono neutro, ma anche con tono caldo e con tono freddo (anche altri, a dire il vero, ma erano raramente usati).

Si badi bene che NON SI TRATTAVA DI VIRAGGI (che consistono in uno o più ulteriori trattamenti della stampa in bagno chimico), ma il tono era proprio una caratteristica specifica ed ineliminabile della carta, prodotta appositamente in quel modo.

Le "ricette" che adopero in queste simulazioni le ho ricavate personalmente e sono molto precise, perché le ho ottenute alcuni anni addietro partendo da tre stampe (cioè lo stesso fotogramma ideale stampato neutro, caldo e freddo, che ho rinvenuto in una vecchia scatola) che ho usato per decenni proprio come riferimento e come guida per valutare in anticipo con quale tono stampare. Le simulazioni di tono ccaldo e freddo che ne ho ottenuto sono quasi indistinguibili da quelle originali della carta, e le uniche differenze sono dovuto alla riflessione del supporto, perché la carta baritata è sostanzialmente inimitabile, non c'è stampa moderna che la possa realmente eguagliare.


(emulazione stampa su carta baritata a tono FREDDO)


(emulazione stampa su carta baritata a tono CALDO)

Come ho detto, in queste immagini si apprezza molto bene l'effetto del tono caldo e del tono freddo combinato con tutti i livelli di gradazione tonale presenti nella foto. Ecco perché la versione neutra è ideale per l'uso nei test monocromatici in generale.

E con questo avremmo finito, se non fosse che... se non fosse che con quel "A meno che..." avevo voluto lasciare sospeso a mezz'aria un dubbio: il dubbio che "forse" si potesse fare qualcosa per mettere almeno una pezza sulla mancanza di stacco della moto rispetto allo sfondo. Ebbene sì, qualcosa si può fare. O meglio, qualcosa si può tentare e valutare poi il risultato. Che cosa?... Ma l'ho detto mille volte! In passato vi ho fatto due pall... vi ho fatto la capoccia a pallone su questa cosa. Va beh, forse l'avete dimenticato, per cui ve lo ripeto:

Si tratta di cercare di TIRARE FUORI LA LUCE (ossia quella attività di "caccia alla luce" che secondo me andrebbe fatta su TUTTE le immagini in bianco e nero, ma questo è un altro discorso, e che in questo caso NON è stata ancora fatta). Per cui nel prossimo post vediamo cosa se ne può tirar fuori da questa foto, andando a "stanare" quella luce che già c'è, ma che è troppo timida e preferisce non farsi notare...
#4
Foto Progetti / Re: ORTODOSSIA E FOLLIA IN POS...
Ultimo messaggio di Sardosono - Ieri alle 15:28:02
Citazione di: sergiozhIl dopo è troppo artificioso.
Non vi è proprio nulla di artificioso nel risultato finale, anzi, è proprio il contrario. Se avessi ripreso la scena con una Ektachrome senza i problemi di micro-umidità e senza la dominante del camion rosso, la diapositiva sarebbe venuta molto ma molto simile al risultato finale che ho ottenuto.

Citazione di: sergiozhNon ho letto tutto il pappone della discussione ma guardato essenzialmente solo il prima e il dopo della foto.
Anche se tu non l'avessi scritto, ti assicuro che la cosa è assolutamente evidente dalla sostanza del tuo commento....
#5
Foto Progetti / Re: ORTODOSSIA E FOLLIA IN POS...
Ultimo messaggio di sergiozh - Ieri alle 14:45:38
Non ho letto tutto il pappone della discussione ma guardato essenzialmente solo il prima e il dopo della foto.

Entrambe non sono ideali per me ma tra il prima e il dopo PP preferisco il prima.

Il dopo e' troppo artificioso.

Ci vorrebbe per me una via di mezzo tra le due foto.
#6
Foto Progetti / Re: ORTODOSSIA E FOLLIA IN POS...
Ultimo messaggio di Sardosono - Sabato, 10 Maggio 2025, 22:10:06
Rimettiamo di nuovo l'originale, per facilitare il confronto diretto.



Ed ecco invece il risultato finale...
(click destro per aprirla in altra scheda e visualizzarla al 100%)



Iniziamo col dire che l'incremento del contrasto nelle ombre, nonché la loro chiusura progressiva, è una scelta stilistica personale, che posso spiegare in questo modo: "Dal punto di vista Fotografico, non soltanto non mi interessa minimamente poter valutare lo stato di usura dei pneumatici della BMW, ma anzi, fin da quando ho iniziato a stampare ed ho scoperto cosa fosse la bruciatura delle ombre, considero pressocché obbligatorio rendere illeggibili TUTTI i dettagli che non contribuiscono all'essenza dell'immagine, perché tutto ciò che non è essenziale è sicuramente dannoso."

Possiamo notare che la velatura è praticamente scomparsa, ma senza quell'orribile effetto "cartapecora" sui dettagli provocato dagli strumenti di "dehazing".

Allo stesso tempo, la velatura presente in origine abbassava di molto il contrasto generale, dunque rimuovendola il contrasto sulle alte luci è chiaramente risalito a quanto doveva essere, ma senza minimamente indurirsi. In realtà non si era indurito neppure nelle ombre (come ho detto, quelle le ho chiuse io successivamente), ma purtroppo non ho conservato i passaggi intermedi (altrimenti li avrei postati), per cui dovete credermi sulla parola.

Spero che sia chiara la differenza tra incrementare il contrasto (che riguarda il contrasto generale) e indurirlo (che riguarda i dettagli, sostanzialmente il micro-contrasto), perché è una differenza fondamentale; eppure quando variate il contrasto di una immagine finite inevitabilmente per aumentarli o diminuirli entrambi, anche se quasi sempre volete soltanto una delle due cose. Se la cosa vi lascia un po' perplessi, vi suggerisco di documentarvi e riflettere bene su questo aspetto...

E veniamo alle dominanti.

Non ripeto quel che ho scritto al riguardo nel post precedente (se non ve lo ricordate potete rileggerlo), e mi limito a rilevare che il rosso (che era stato malmenato dal WB automatico) non soltanto è tornato alla sua pienezza nei catarifrangenti (anche quello che compare riflesso sulla carrozzeria), ma ha ritrovato il giusto equilibrio sulle superfici metalliche, a cominciare dalle marmitte, e specialmente sul collettore e sulle forcelle. Tutto ciò grazie al concorso combinato della correzione "certosina", selettiva e zonale, del rosso (in aumento) e dell'arancione (in riduzione), nonché dalla rimozione del blu in eccesso (altrettanto "certosina", selettiva e zonale), che combinandosi con rosso e arancione causava quelle bruttissime, seppur leggere, venature magenta. L'arancione è scomparso anche dalla "tabella porta numero", che ha così ritrovato il suo colore giallo originale.

E veniamo al blu, perché questa sembra quasi un po' magia (la prima, perché ve n'è anche una seconda). Infatti, la dominante blu è sostanzialmente scomparsa, eppure nelle aree dove è presente il blu (forte riflesso del cielo sul serbatoio della moto e sulla carrozzeria posteriore del BMW), questo colore è visibilmente più vivo e pulito di prima.

Vi invito ad un esercizio: osservate attentamente il colore grigio quasi perfettamente neutro della parte anteriore del serbatoio, quella cioè illuminata direttamente dl sole, e confrontatelo ripetutamente col blu intenso della parte posteriore del serbatoio, quella cioè all'ombra della borsa e quindi illuminata esclusivamente dal riflesso del cielo. Questo confronto vi dà un'idea precisa di quanto sia intensa la dominante blu del cielo in queste condizioni, e quindi quanto sia notevole la differenza cromatica tra luce solare diretta e indiretta. A cosa serve questo esercizio? A rendersi conto che nessun WB automatico è in grado di gestire "davvero" questi mix cromatici di illuminazione, ma al massimo può fornire un risultato appena accettabile, ma comunque molto approssimativo.

Fate poi questo confronto sul serbatoio alternando tra le due foto, ma concentrandovi sulla differenza di contrasto. A cosa serve questo secondo esercizio? A rendersi conto di quanto possa essere drammatico il crollo del contrasto generale anche se non percepiamo ad occhio alcuna foschia.

Infine, prima di concludere, non possiamo non notare la seconda magia, ovvero il quasi incredibile recupero della vividezza e della lucentezza dei riflessi sulla carrozzeria della BMW, il cui colore è nero e non blu, come si potrebbe anche pensare dallo scatto originale (adesso siate sinceri: dal solo scatto originale non vi eravate resi conto di quanto fosse pesante ed invasiva la dominate blu, eh?!...). Ma comunque, la "magia" non sta in questo, ma sta nella lucentezza e nella cromia dei riflessi recuperati.

E per concludere vi rifilo questa mia opinione: anche se non è possibile una riprova diretta (e anche se lo fosse probabilmente non avrei alcuna voglia di farla), comunque penso che se questa foto l'avessi presa con un mosaico invece che col Foveon, dubito fortemente che quei riflessi sarebbe stati ripristinabili così bene. Non posso esserne certo, ma ne sono ragionevolmente convinto.

Bene, spero non siate rimasti delusi, ma qualora lo siate... pazienza!!!  :))  :))  :))

Nel prossimo post passiamo al bianco e nero, ma prima lascio spazio e tempo a commenti e opinioni...  ;)  ;)  ;)
#7
Foto Progetti / Re: ORTODOSSIA E FOLLIA IN POS...
Ultimo messaggio di Ginni - Sabato, 10 Maggio 2025, 21:43:38
Seguo.
Io con la post sono indolente, ho pubblicato foto con un cielo slavato perchè non le avevo neppjre lavorate per far vedere il bel blu e le graziose nuvokette bianche che il raw aveva registrato.
E tante foto con dominante verde foveon. O:-)
#8
Foto Progetti / Re: ORTODOSSIA E FOLLIA IN POS...
Ultimo messaggio di Sardosono - Sabato, 10 Maggio 2025, 21:18:37
Rimetto innanzitutto l'originale, per semplificare la lettura.



I problemi sono tre.

Innanzitutto la foto presenta una spaventosa caduta di contrasto: la lente e la fotocamera non ne hanno alcuna colpa, ma è dovuta unicamente alla finissima micro-umidità presente nell'aria, che si verifica nel sud-Sardegna in particolari condizioni micro-climatiche allontanandosi di uno/due chilometri dalla costa, in particolar modo a fine estate. Il fenomeno non è frequente, ma è ben noto e si manifesta a seconda della direzione dei raggi solari, soprattutto poco prima di mezzogiorno. Sottoesponendo di almeno uno stop avrei reso assai più semplice e rapida la post-produzione.

Purtroppo, però, ci troviamo davanti ad un crollo del contrasto per velatura, ed in questa particolare situazione non basta intervenire sul contrasto generale e sull'esposizione. O per meglio dire, ci si potrebbe anche accontentare di questo semplice intervento elementare e generale, ma il risultato sarebbe assai mediocre se confrontato con quello che invece si può ottenere, purché... (un po' di suspence)

Il secondo problema è costituito dalle dominanti incrociate: è infatti evidentissima la dominante blu, dovuta all'azzurro intenso del cielo dalle nostre parti, alla quale si unisce una dominante rossa, forse un po' meno evidente (spiego dopo il perché) ma altrettanto invadente e proveniente da un enorme camion color rosso-fuoco non inquadrato, cui si aggiunge anche il palazzo di fianco con un orribile color arancione a peggiorar la situazione. Il problema è dato dal fatto che entrambe queste dominanti (blu e rossa) sono direzionali e pertanto assolutamente NON omogenee sulla scena (fortunatamente quella arancione è invece omogenea e anche leggera, perciò non genera "incrocio", ma comunque inganna pesantemente il WB automatico, come vediamo più avanti).

Si tratta dunque di un caso di dominanti incrociate del tipo peggiore, ossia quando ogni zona dell'immagine richiederebbe una differente correzione. Anche qui, se avessi avuto il tempo, avrei cercato un angolo di ripresa che rendesse più omogenea la dominante blu (probabilmente sarebbe bastato abbassarmi a mezzo metro da terra) ed avrei ridotto il problema al dover gestire la sola dominante rossa (a quel punto probabilmente eliminabile applicando un semplice gradiente correttivo all'intera foto, roba da 5/10 minuti al massimo, esagerando).

Sono sicuro che molti di voi hanno cercato un eccesso di rosso, individuandolo in alcuni punti (le marmitte, per esempio). In tal caso mi spiace deludervi, ma quelli che avete notato sono invece residui di riflessi caldi assolutamente naturali e legittimi! In altre parole, la dominante arancione non è stata riconosciuta dal WB automatico, e ciò lo ha indotto a ridurre pesantemente il rosso, ed in conseguenza di ciò la dominante generale è effettivamente molto attenuata (il che di per sé è un bene), ma il rosso è stato ridotto anche dove era legittimo. Un occhio allenato lo sospetta subito e se ne accorge per il fatto che il rosso dei catarifrangenti è decisamente spento.

Abbiamo infine anche la dominante arancione che è rimasta inalterata e che possiamo notare dalla forcella, che ha perso la sua tendenza rossastra, e dal giallo del porta numero che appare palesemente "aranciato" (ma questo lo puoi sapere soltanto se hai visto bene la moto dal vivo, altrimenti è quasi impossibile accorgersene dalla sola foto).

In sintesi: quando siamo in presenza di dominanti marcate, è bene evitare il WB automatico (che non è in grado di venirne a capo e può solo complicarci la vita) e impostare invece un valore kelvin appropriato (in questo caso, per esempio, io avrei scelto 5600°).

Purtroppo, anche in questo caso non esiste alcun intervento semplice che possa eliminare le dominanti incrociate quando si presentano in questo modo (differente direzione con differente intensità per di più variabile). Occorre quindi lavorare su singole zone all'interno delle quali le dominanti siano omogenee (ossia compatibili come correzione), il che richiede innanzitutto di riuscire a riconoscerle, ma è anche indispensabile stabilire un criterio di correzione generale, perché se si procede per tentativi "ad occhio" su ogni singola zona, quasi certamente si otterrà un risultato "a chiazze" che come effetto finale potrebbe risultare persino peggiore dell'originale, ed in tal caso avremmo fatto tanto lavoro per nulla. Comunque, con tempo e pazienza anche questo problema si può risolvere, purché... (ancora suspence)

Con questi due problemi ce ne sarebbe già d'avanzo, ma se vogliamo fare i pignoli fino in fondo e vogliamo raggiungere il miglior risultato possibile, anche a costo di complicarci pesantemente la vita, allora in questo caso, se abbiamo abbastanza esperienza, prima ancora di iniziare ci accorgiamo a colpo d'occhio di avere anche un terzo problema: cioè che dovremo litigare di brutto coi riflessi delle superfici metalliche lucide del BMW che fanno da sfondo alla moto. Infatti, da un lato, se non ci preoccupiamo di restituire loro il contrasto e la lucentezza che hanno e meritano e le lasciamo più o meno così come sono, sappiamo già che inevitabilmente rovineranno il risultato finale; ma dall'altro lato, per esperienza sappiamo anche che trattarle come si deve richiederà un lavoraccio aggiuntivo. Lavoraccio che si può fare, se riteniamo ne valga la pena, purché... (ulteriore suspence)

(fine della suspence)

... purché si sappia cosa e come fare, ovviamente, ed è proprio questo il problema. Infatti nei numerosissimi libri, video, tutorial, corsi e quant'altro, troviamo spiegate tutte le tecniche elementari (la maggior parte delle quali sono anche "made in U.C.A.S.", Ufficio Complicazioni Affari Semplici); e troviamo inoltre abbondanza di soluzioni complicate per risolvere problemi "inventati" (cioè, a mio modo di vedere, sostanzialmente risibili ed inutili, se non addirittura inesistenti). Ma NON troviamo nulla che ci possa REALMENTE aiutare a venire a capo dei problemi che abbiamo visto, così come non vi è aiuto per la stragrande maggioranza dei problemi reali, concreti e ROGNOSI.

Ma questa non è una accusa da parte mia (anche se ho volutamente usato un tono che lo lasciava pensare), perché vi è una ragione altrettanto reale e concreta che determina questa carenza di informazione, e che quindi anche la giustifica.

Infatti, se avete pensato che avrei spiegato come ho proceduto al trattamento, purtroppo rimarrete delusi, perché non lo farò. Non perché non voglia, sia ben chiaro, ma per le stesse ragioni per le quali non trovate queste informazioni in rete né sui testi: perché tutto ciò che è basato "sul manico", ossia sull'esperienza materiale, concreta e brutale, non si può trasmettere né con parole, né per immagini. E non basta neppure il semplice assistere in affiancamento, se non si procede IMMEDIATAMENTE a mettere in pratica parallelamente quel che si vede, lavorando fianco a fianco.

Il fatto è, quindi, che anche io proprio non saprei come spiegarmi a parole. Anzi, vi assicuro per esperienza che non riuscirei a spiegarmi (e quindi neppure voi a capirmi) persino sedendovi di fianco a me mentre lavoro sull'immagine, perché (ed è questo il nocciolo del problema) non saprei come esplicitare chiaramente i ragionamenti che faccio a mente, contestualmente e in continuazione (infatti ci ho provato, ben più di una volta, e sempre con grande impegno, ma alla fine il malcapitato di turno ha dichiarato candidamente di averci capito ben poco).

Bene: chiarito quanto sopra, non resta che vedere il risultato finale che ho ottenuto. Purtroppo, quando lavoro le foto non tengo nota del tempo che impiego, specialmente se - come in questo caso - ci lavoro a più riprese in giorni diversi (cioè, "quando trovo il tempo"). Tuttavia non credo di sbagliare di molto stimando di averci lavorato tra le due e le tre ore, non credo di più, ma neppure di meno. Posso però assicurare che assai raramente dedico tutto questo tempo ad una singola foto, per non dire praticamente mai. Ritengo infatti, che raramente abbiamo a che fare con foto sulle quali valga la pena trascorrere più di qualche minuto in PP (parlo per me naturalmente), quindi per dedicarvi addirittura due ore e passa dovrebbe trattarsi di un vero capolavoro, cosa che a me capita davvero di rado (anzi, sto ancora aspettando che mi capiti almeno una volta nella vita di produrre un capolavoro, ma continuo a parlare per me soltanto). Ovviamente fanno eccezione i casi in cui sto provando e sperimentando (cioè sostanzialmente imparando, cosa che non ho mai smesso di fare), durante i quali posso rimanere anche più a lungo di un paio d'ore, ma chiaramente questi casi non fanno testo e non contraddicono il principio.

Questa, dunque, è stata davvero una rara eccezione (ed è per questo che la scelta della foto d'esempio è stata semplice), dovuta al fatto che un paio di giorni dopo ho incontrato il proprietario della moto, che mi detto che non vedeva l'ora di avere la foto della sua moto che avevo scattato, poiché gli sarebbe piaciuto farne fare una stampa di grandi dimensioni, da appendere in bella vista nel suo studio professionale. Come ho detto in precedenza, ormai gli avevo fatto la promessa e quindi mi ero già fregato con le mie stesse mani (anzi, con la mia stesa bocca che non è rimasta zitta e muta quando doveva), per cui non potevo più tirarmi indietro.

Vediamo dunque, nel prossimo post, il risultato finale del trattamento, naturalmente a colori. Ma poi vi presenterò anche il trattamento in bianco e nero. Anzi, ve ne farò vedere ben quattro.


Detto "en passant", circa la questione del tempo dedicato alla PP, cioè su quando e quanto valga la pena spenderlo e su quando invece sia tempo gettato alle ortiche (sempre secondo me, ovviamente), ritengo sia interessante approfondirla specificamente, e sto pensando giusto adesso che potrei farlo quando (prima o poi) presenterò le ragioni che mi hanno indotto a rivoluzionare (quasi) interamente il mio corredo fotografico, perché le due cose sono strettamente connesse.
#9
Foto Progetti / Re: ORTODOSSIA E FOLLIA IN POS...
Ultimo messaggio di Sardosono - Sabato, 10 Maggio 2025, 21:14:02
Citazione di: GinniIl difetto principale che vedo è nella composizione frettolosa il soggetto si mischia con lo sfondo.
Come ho detto, la foto non ha alcun valore fotografico, quindi ci interessa unicamente l'aspetto tecnico, e non avrebbe alcun senso ragionare sulla composizione. In ogni caso, la composizione non è frettolosa ma è istintiva, come nel 99% delle foto che faccio. Anche in questo caso, sia l'inquadratura sia lo sfondo sono scelte intenzionali, seppure eseguite in totale automatismo "cerebrale". La carrozzeria di quella BMW come sfondo è proprio ciò che sul momento ritenevo istintivamente avrebbe valorizzato la moto, e come potrai vedere tu stesso, il risultato finale dimostra che non mi sbagliavo.

Però è assolutamente vero che PER LE CONDIZIONI IN CUI SI TROVA LO SCATTO ORIGINALE, lo sfondo è soltanto un elemento di disturbo perché il soggetto non si stacca neanche a sollevarlo con una gru. Quindi hai ragione :si: , ma non è un problema di composizione. In ogni caso, lo ripeto: la qualità "fotografica" non ci interessa; ci interessano soltanto gli aspetti tecnici della post produzione.

PS Giusto perché abbiamo toccato l'argomento, in realtà è proprio raro che mi metta a riflettere sulla composizione, perché la ritengo una cosa solitamente inutile e quasi sempre controproducente. Ma qui si entra in un particolare "campo fotografico minato" che preferisco evitare come la peste (sia perché l'argomento è estremamente complesso, sia perché va pesantemente contro almeno la metà dell'immaginario fotografico collettivo corrente).


Citazione di: GinniForse è un po' sovraesposta ma dal telefono non riesco a giudicare.
È esposta correttamente, anche se IN QUESTO PARTICOLARE CASO una sottoesposizione avrebbe aiutato, quindi in un certo senso l'occhio ti suggerisce correttamente  :si:


Citazione di: GinniOnestamente io l'avrei inviata così.
Sì, probabilmente anche io le avrei dato giusto una sistemata e poi l'avrei inviata.
Purtroppo, però, è successo che... capirai più avanti leggendo...   ::)   :D 
#10
Foto Progetti / Re: ORTODOSSIA E FOLLIA IN POS...
Ultimo messaggio di Ginni - Sabato, 10 Maggio 2025, 11:39:10
Bene ho guardato la foto.
Il difetto principale che vedo è nella composizione frettolosa il soggetto si mischia con lo sfondo.
Onestamente io l'avrei inviata così.
Forse è un po' sovraesposta ma dal telefono non riesco a giudicare.